SE AMA LE COSE SEMPLICI NON SIGNIFICA CHE SIA UNA PERSONA SEMPLICE. CHI SI EMOZIONA PER (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Wojtyla scriveva

"Si tratta pure di lasciarsi stimolare a una migliore conoscenza delle altre religioni, per poter instaurare un fraterno colloquio
con le persone che aderiscono ad esse e vivono nell’Europa di oggi. In particolare, è importante un corretto rapporto con l’islam.
Esso, come è più volte emerso in questi anni nella coscienza dei vescovi europei,

‘deve essere condotto con prudenza, con chiarezza di idee circa le sue possibilità e i suoi limiti, e con fiducia nel progetto di salvezza di Dio nei confronti di tutti i suoi figli’.

E’ necessario, tra l’altro, avere coscienza del notevole divario tra la cultura europea, che ha profonde radici cristiane, e il pensiero musulmano.

A questo riguardo, è necessario preparare adeguatamente i cristiani che vivono a quotidiano contatto con i musulmani
a conoscere in modo obiettivo l’islam e a sapersi confrontare con esso; tale preparazione deve riguardare, in particolare,
i seminaristi, i presbiteri e tutti gli operatori pastorali".
 

Val

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Paradossale quello che si legge in giro.......da bandire certe persone.....se glielo imponessero a loro .......


A rendere pubblica la clamorosa decisione dei servizi sociali del distretto di Tower Hamlets è stato il quotidiano The Times.
Nonostante l'opposizione dei genitori, la bambina è stata affidata a due famiglie di islamici osservanti.

La notizia, che è stata ripresa in Italia dal Corriere della Sera, ha subito diviso l'Inghilterra scatenando un accesissimo dibattito e forte inidignazione.
Stando alle leggi inglesi, infatti, quando i servizi sociali sono chiamati a scegliere sull'affido di un bambino,
dovrebbero tener presente "la religione, il background linguistico e culturale, la razza".

In questo preciso caso non lo hanno fatto creando una frattura senza precedenti.
"La piccola è bianca, inglese, ama il calcio ed è stata battezzata in chiesa - racconta un amico della famiglia -
ha già subito il trauma di essere separata dai genitori e ha bisogno di essere circondata da una cultura che conosce e ama.
Invece - continua - è intrappolata in un mondo che non conosce e la spaventa".

Da sei mesi la bambina vive con musulmani osservanti.
Nella prima famiglia a cui è stata affidata la moglie indossava il niqab,
mentre in quella attuale tutte le donne sono costrette a vestire il burqa per uscire di casa.

A svelare il dramma di questa bambina è stato un supervisore dei servizi sociali che, ai microfoni del Times,
ha raccontato le violenze a cui la piccola è sottoposta quotidianamente.
"È molto provata - racconta la fonte che ha chiesto di rimanere anonima -
e chiede di non tornare nella casa della famiglia affidataria perché non parlano inglese".

Non solo. Secondo la madre, le famiglie musulmane affidatarie starebbero cercando di plagiare la figlia.
Recentente la piccola le avrebbe confidato: "Pasqua e Natale sono feste stupide" e "Le donne europee sono alcolizzate e idiote".
 

Val

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I parlamentari di centrosinistra, accompagnati dal corteo, a dir la verità molto più nutrito di quell’altro,
di commentatori per niente snob, per niente narcisi e per niente rinchiusi nella torre d’avorio,
hanno invece ribadito la linea pragmatica e legata al principio di realtà che li contraddistingue dal Sessantotto.
E poveri negretti e questi umiliati e offesi e le vittime della globalizzazione, dei poteri forti, delle multinazionali,
della feccia fascista che risorge e quindi ora e sempre Resistenza e giù le mani dai pregiudicati di Raqqa
manipolati dal sistema e porte aperte a tutti e accogliamo tutti e diamo da mangiare e da bere a tutti
e occupate le case che preferite e se non vi vanno bene occupatene pure delle altre
e guai a chi chiede di rispettare le regole che valgono per gli italiani, che cosa inaudita, che provocazione,
che volgarità e via sdottoreggiando con il ben noto contorno di peace and love, mettete fiori nei vostri cannoni,
sindacalisti forforosi, maglionazzi pulciosi, schitarrate in piazza e pasionarie da terrazza
che fanno di “Ecce Bombo” l’eterna metafora della sinistra italiana.

Accozzaglie di politica di serie C, anzi, probabilmente di serie D, così ci mettiamo al livello delle nostre squadre,
che non sanno di cosa stanno parlando, che ignorano la realtà effettuale anche perché non posseggono
gli strumenti culturali minimi per capirla e per modificarla e sanno quindi solo arrabattare slogan da talk show o da cloaca digitale.

Questa è la verità.
E la verità è che a Roma c’era un palazzo occupato in modo totalmente abusivo e che l’ignavia dei poteri statali
e comunali ha fatto finta di non vedere quello che non voleva vedere.

Le occupazioni sono di per sé illegittime e devono essere sgomberate. Punto.

E quindi quei migranti da lì dovevano essere fatti uscire dopo un secondo, non dopo quattro anni.
Ma al contempo, non esiste che chi riceve asilo politico venga buttato tra i cartoni perché a queste persone
va garantito un aiuto vero per trovare un alloggio, un’assistenza sanitaria
e scolastica e una riqualificazione professionale che gli permetta di lavorare.
Ma al contempo non è tollerabile che i migranti scaglino sassi e bombole di gas sui poliziotti,
così come non lo è vedere gli energumeni dei centri sociali (quelli che occupano centinaia di edifici privati in tutta Italia e nessuno fa niente)
aizzare e partecipare alla rivolta.

La realtà è sempre molto più complessa di quello che credono le testoline di noi leoni da tastiera,
che sbraitiamo insulti ed esibiamo certezze nella cloaca di Facebook e nella chiavica di Twitter
senza capire che questo sabba ideologico serve solo a sollevare un gran polverone che copra le vergogne di un palazzo incapace e imbelle.

Un palazzo che tollera da sempre che i legittimi proprietari vengano derubati dei loro beni immobiliari
- e questo accade da decenni anche nella civilissima Milano - forse perché è troppo occupato a omaggiare
i propri appartamenti di pregio a canoni ridicoli, scandalosi agli amici degli amici.
E che sopporta che i migranti si permettano di rifiutare una sistemazione o un lavoro trovatogli dal Comune
o anche di violare le leggi dello Stato che li ha accolti e che tollera però che finiscano nelle mani del racket e del caporalato
e che gli si impedisca il diritto alla preghiera comunitaria.

Chi ricorda un aspetto di questo scandalo bipartisan si becca subito del fascista,
chi invece ne ricorda un altro si prende del comunista,
quando invece l’unico comun denominatore di questa palude è il cretinismo e il vigliacchismo di partiti,
sindaci, prefetti, questori, sindacati e salmerie al seguito che dovrebbero rappresentare il meglio di noi
e che invece rappresentano sempre il peggio. E dire che è dura essere peggio di noi.
 

Val

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Personalmente, brucerei facebook ed il suo utilizzo.
Uno - a caso - ha scritto quanto sotto evidenziato.
Vorrei capire il perchè dell'indignazione della sinistra e dei movimenti femminili.
Non ho letto un solo articolo, una sola dichiarazione nella quale ci sia stata la condanna
di questo stupro perpetrato da immigrati clandestini. Perchè questa è la verità.
Fa male ? Mi dispiace per loro. E' la vera verità.

"Lo stupro non si augura a nessuno ma questa è una provocazione che nessuno ha recepito.
Ancor più strano è che la Boldrini non ha preso ancora una posizione contro questa odiosa recrudescenza di stupri
visto che vede come protagonisti i suoi amici immigranti?"

A distanza di alcune ore, durante le quali è stato subissato da pesanti insulti,
Siorini è tornato sull'argomento cercando di precisare il senso del proprio post.
"Capisco che il mio post è stato frainteso e anche strumentalizzato a favore di qualcuno,
ma è tanta la rabbia per questa giovane donna stuprata, e il silenzio della Boldrini e di tutte le femministe
(che hanno preferito accanirsi su di me), che non ci ho visto più - ha, quindi, scritto -
ovvio che non era mia intenzione augurare il male a nessuno, con questo non cambio idea:
auguro una castrazione chimica a tutti gli stupratori e la rabbia del popolo a tutti i complici del Pd".
 

Val

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Però questo non lo condanna nessuno......ahahahahah buffoni.

"Il peggio viene solo all'inizio, poi una donna diventa calma e gode come un rapporto sessuale normale".

Parola di Abid Jee, 24enne di Crotone che vive e studia Giurisprudenza a Bologna e
(secondo quanto scrive nella sua pagina Facebook) collabora con la Cooperativa Lai-Momo,
famosa nell'emiliano per la gestione di centinaia di migranti.
Sul profilo, alla sezione lavoro, si legge: "Mediatore culturale e operatore sociale. Dal 25 dicembre 2016 a oggi, Bologna".

Il commento choc in seguito allo stupro di Rimini.

Interpellata dal Qn, la cooperatva Lai-Momo (che nel 2016 ha registrato un utile di esercizio pari a 883.992 euro grazie alla gestione dei migranti)
dice di dover verificare se Jee è davvero un loro collaboratore come afferma su Fb
 

Val

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Paura, paura, paura

Neppure di fronte all'orrore di uno stupro di gruppo ai danni di una ragazza il politicamente corretto molla il colpo.
Lo stupro è un reato infame, chiunque lo commetta.

Ma il punto è: perché non dire chi, o meglio chi si sta cercando come presunti responsabili,
come sta accadendo per il caso della ragazza violentata sulla spiaggia di Rimini?
I lettori della maggior parte dei giornali quotidiani di ieri e dei telegiornali,
che pure hanno riservato ampio spazio al fatto, non sanno o hanno al massimo intuìto,
leggendo tra le righe, che la polizia sta dando la caccia a tre/quattro immigrati maghrebini.

È il maledetto virus con cui le Boldrini e i Saviano hanno infettato il paese,
un razzismo all'incontrario, tutelato perfino dall'Ordine dei giornalisti che indaga
e punisce i colleghi che osano vaccinarsi, cioè chiamare le cose con il proprio nome.

Di recente sono finito sotto processo per un titolo:
«Tentano di rapire un bimbo, la polizia setaccia campo rom», che riportava fedelmente i fatti.
Non saremo politicamente corretti ma professionalmente sì. E questo ci basta.
 

rotolo

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tatteo

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nota di colore:)
da la repubblica Torino

La cuoca e il ragazzo detenuto, storia d'amore proibita nel carcere minorile torinese
Lui 19 anni, lei cinquantenne è stata licenziata
Una storia d'amore clandestina, non solo per la differenza d'età (lui ha 19 anni, lei più di cinquanta) ma perché nata in carcere. Il ragazzo, un giovane nordafricano, sta infatti scontando una pena al Ferrante

Aporti per spaccio di droga. I due erano venuti a contatto in cucina. La donna lavorava per una ditta che si occupa di preparare i pasti per la mensa: il ragazzo aveva ottenuto il permesso di poter lavorare lì. I due hanno poi usato quell'ambiente anche per fare altre attività e alla fine sono stati scoperti. L'azienda ha allontanato la cuoca. Sulla vicenda è stato presentato un esposto in procura. Non è ancora chiaro da quanto tempo la storia andasse avanti.
 

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