Scopriamo le nostre carte... (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Molto particolare, eppure alla fine mi ricorda qualcuno/qualcosa... cercherò di farmi venire in mente chi
Forse questa di Klinger, almeno come atmosfera. Però la tradizione pittorica, o meglio, disegnativa, è inglese (da sempre la pittura inglese, anche per influenza del diffusissimo acquerello, tende a vedere le figure come sagome, cioè soprattutto in funzione dello sfondo che occultano, viste dunque bidimensionalmente più come un vuoto che come un pieno, al contrario, per esempio, delle tradizioni italiana, francese o spagnola). Spero che l' "attrattività" del soggetto non serva a colmare carenze di altro tipo.
Potrebbe anche ricordare fumetti, street art, persino Hockney

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vecchio frank

could be worse...
Forse questa di Klinger, almeno come atmosfera. Però la tradizione pittorica, o meglio, disegnativa, è inglese (da sempre la pittura inglese, anche per influenza del diffusissimo acquerello, tende a vedere le figure come sagome, cioè soprattutto in funzione dello sfondo che occultano, viste dunque bidimensionalmente più come un vuoto che come un pieno, al contrario, per esempio, delle tradizioni italiana, francese o spagnola). Spero che l' "attrattività" del soggetto non serva a colmare carenze di altro tipo.
Potrebbe anche ricordare fumetti, street art, persino Hockney

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Ci siamo! I murales di Blu...

Blu al pac 25.jpg
 

RexRacer

Forumer attivo
Interessante sentire altri pareri con cui concordo solo in minima parte (a prescindere dai gusti che ovviamente sono indiscutibili ... tra l'altro, di solito, ho gusti abbastanza simili ai vostri :) )

Fumetti e cultura pop in generale decisamente sì, BLU -che è uno dei miei preferiti- nì, al più una comune influenza fumettistica (ma nulla più). Negli animali qualcosa di ericailcane, che è l'artista che ha fatto il murale del PAC con BLU, direi di sì.
Hockney, a mio parere, assolutamente no.
Le immagini sopra mi sembrano distanti mille miglia.

Comunque scopro poco fa, cercando qualche recensione, che Jerry Saltz (che mi sembra di capire non promuova a pieno la mostra recensita ormai molti anni fa) trova alcune delle stesse influenze che trovo anch'io (Bonnard, japonisme, ...), oltre a moltissime altre come dicevamo sopra...
artnet Magazine
 
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ruidavid

Forumer attivo
Hai ragione, io ho deciso che le prossime cornici me le farò fare tutte apribili, costerà un po' di più ma l''obiettivo sarebbe aver la possibilità di ruotare i lavori, così anche da conservarli meglio e goderseli tutti (la casa è piccola e i muri disponibili pochi). Però ci devo ancora arrivare...

Ma esistono delle cornici apribili in commercio?
Perché trovare il sistema di poter ruotare le opere sarebbe una cosa fantastica.
Io mi sono un po fatto un'idea di come realizzarla.
Se non mi prendete per scemo ve la spiego. :bla:
Parte posteriore in legno diciamo spesso 5/10 millimetri. Al legno su quello che sarà il bordo superiore sono fissate le cerniere che consentono di sollevare la cornice. Ovviamente il gancetto per appendere è fissato alla cornice, e altrettanto ovviamente quando il quadrato è appeso, per gravità, la cornice dovrebbe essere aderente al muro.
Ora inizia la parte complessa: la tavola, o meglio la superficie interna alla cornice è ricoperta da una lastra metallica, a sua volta ricoperta da un foglio di carta che la copre completamente.
Utilizzando dei piccoli magneti, magari colorati con colori tenui, possiamo fissare la nostra grafica alla parte metallica come facciamo con la nostra lista della spesa sul frigorifero.
Spero di aver reso in po' l'idea...

Ovviamente ci sono diversi aspetti pratici da verificare in fase di prototipo.
 

giustino

Art is looking for you
Ma esistono delle cornici apribili in commercio?
Perché trovare il sistema di poter ruotare le opere sarebbe una cosa fantastica.
Io mi sono un po fatto un'idea di come realizzarla.
Se non mi prendete per scemo ve la spiego. :bla:
Parte posteriore in legno diciamo spesso 5/10 millimetri. Al legno su quello che sarà il bordo superiore sono fissate le cerniere che consentono di sollevare la cornice. Ovviamente il gancetto per appendere è fissato alla cornice, e altrettanto ovviamente quando il quadrato è appeso, per gravità, la cornice dovrebbe essere aderente al muro.
Ora inizia la parte complessa: la tavola, o meglio la superficie interna alla cornice è ricoperta da una lastra metallica, a sua volta ricoperta da un foglio di carta che la copre completamente.
Utilizzando dei piccoli magneti, magari colorati con colori tenui, possiamo fissare la nostra grafica alla parte metallica come facciamo con la nostra lista della spesa sul frigorifero.
Spero di aver reso in po' l'idea...

Ovviamente ci sono diversi aspetti pratici da verificare in fase di prototipo.

Questo il sistema del mio amico Michelangelo Archivio michelangelo

La foto non rende del tutto l'idea.
.2 lastre di plexiglas che si sovrappongono sfalsate
-8 magneti che le tengono unite. I 4 magneti fissati su una lastra hanno il polo opposto a quelli dell'altra in modo che si attraggano.
Per lavori grandi si possono usare magneti in neodimio fortissimi, da 4000 gauss.
Il foglio sta in mezzo. Lui ha fatto un incavo che però permette di incorniciare solo lavori della stessa dimensione.
In alto si può vedere il buco per appendere.
Ha anche brevettato l'idea.
Comunque questa con varianti potrebbe essere la strada che si avvicina all'idea di Rui. In questo caso non c'è bisogno della lastra metallica nè di cerniere. Per cambiare foglio basta far scivolare via le due lastre di plexi
1b5.jpg
 
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Barlafuss

Forumer storico
Il problema del plexiglass è che si rovina facilmente e si opacizza, soprattutto se viene maneggiato spesso. Utilizzando il vetro d'altra parte, oltre ad aumentare il peso, sarebbe peggio per molti versi. Infatti è certo che si finirebbe col romperlo in qualche maniera.
 

oroscopo11

Nuovo forumer
Non so se ci stia bene qua, ma è l'unica cosa di cui veramente sono un sacco contento.

Contado di Molise e Principato Ultra

Tratta dall'Atlante geografico d'Italia di Giovanni Antonio Magini, riedizione del 1630 (prima edizione 1620).

Comprata per questioni affettive: il Principato Ultra comprendeva per lo più le attuali province di Avellino (da dove vengo) e Benevento.

Dovrebbe essere una incisione di Arnoldo de Arnoldi e Benjamin Wright, acquarellata a mano, ma forse qualcuno sa dirmi di più(?)...

La foto è tratta da internet, la mia è in ottime condizioni a parte un piccolo buchetto nell'area verde che non si vede se non da molto molto vicino.

L'ho incorniciata con un vetro museale e una bella cornice di pino spessa e ce l'ho appesa in camera da letto :)

005098.jpg
 

ruidavid

Forumer attivo
Il problema del plexiglass è che si rovina facilmente e si opacizza, soprattutto se viene maneggiato spesso. Utilizzando il vetro d'altra parte, oltre ad aumentare il peso, sarebbe peggio per molti versi. Infatti è certo che si finirebbe col romperlo in qualche maniera.

Più ci penso e più mi convinco che devo semplificare il progetto.
La soluzione potrebbe essere di utilizzare la sola lastra metallica come parte posteriore del quadro, fissandola alla cornice con 4 viti agli angoli. Devo passare da un mercatino dell'usato e trovare un quadro con una cornice adatta, poi andare dal mio amico carrozziere per fare la lastra metallica, magari facendola colorare con un colore tenue.
Conoscendo i miei tempi ci vorranno almeno 3 anni.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Più ci penso e più mi convinco che devo semplificare il progetto.
La soluzione potrebbe essere di utilizzare la sola lastra metallica come parte posteriore del quadro, fissandola alla cornice con 4 viti agli angoli. Devo passare da un mercatino dell'usato e trovare un quadro con una cornice adatta, poi andare dal mio amico carrozziere per fare la lastra metallica, magari facendola colorare con un colore tenue.
Conoscendo i miei tempi ci vorranno almeno 3 anni.
Sono problemi che a suo tempo hanno appassionato anche me.
Probabilmente la soluzione più semplice consiste in una "scatola" di plexiglass antiultravioletti, abbastanza grande da poter contenere fogli, che so, sia 30x40, sia 50x70.

Il foglio viene appeso con il sistema delle 8 placche magnetiche davanti e dietro (anche più di 4 se il foglio è molto grande), ovviamente le 4 anteriori continueranno a vedersi. Soluzione grezza e raffinata :D

Comunque, c'è un altro problema connesso a questo, che mi aveva appassionato. Consiste nel fatto che, mentre i quadrati hanno tutti le stesse proporzioni, cosicché una cornice quadrata va bene per fogli o grafiche quadrate di misure anche assai diverse, i rettangoli hanno proporzioni varie, per esempio nei formati figura\marina\ paesaggio i rapporti tra lati brevi e lati lunghi variano moltissimo. Ovviamente già le "scatole di plexiglas permettono una certa elasticità con le misure, se una scatola è molto grande la mancata esatta rispondenza tra le proporzioni disturba molto meno.
Un sistema composto da quattro angoli, poniamo che ciascuno consti di lati (interrotti) di 10 cm. Poi delle stecche di base su cui gli angolari scorrono. Con stecche da 40 cm ogni coppia di lati potrebbe misurare da 60 cm (40+10+10) a 40 cm (annullando l'ampliamento col sovrapporre i 10 cm di angolare alla stecca di base). Ovviamente avendo varie misure di stecca le possibilità si moltiplicherebbero. Es. 2 da 70 e 2 da 40: i rettangoli misurerebbero da 90 max sino a 40 min. Il tutto in teoria senza cioè considerare le realtà dell'aggancio.
Per le tele avevo anche considerato un sistema di angolari e molle, vabbè ...:d:

Quello che invece ho risolto è il problema di esporre le cartelle di stampe ai mercatini.
Mi serviva qualcosa di leggero ma resistente, veloce e sostituibile. Tagliai due V su due lati opposti di una scatola di cartone, e su quelle V infilavo la cartella aperta. Se la scatola si sfondava, fabbricarne un'altra al momento era semplicissimo. Poi, le scatole si impilavano dalla grande alla piccola, occupando poco posto in auto. Ovviamente le cartelle erano di solido cartone, e l'appoggio sulle 2 V bastava a tenere in piedi il tutto.
Il sistema fu perfezionato quando mi accorsi che il fondo non era necessario, il sistema stava su lo stesso per opposte spinte: tolto il fondo, la ex scatola si poteva piegare occupando ancor meno posto. :pollicione:
Il sistema venne ulteriormente perfezionato (per le cartelle più grandi, ma non solo). Per poter appoggiare direttamente a terra (o sul tavolo) il sostegno, ma senza che l'osservatore dovesse piegare la schiena all'eccesso, presi un cartone rettangolare molto grande e spesso e lo piegai in due a metà dei due lati più lunghi. Poi tagliai le solite V sui due soli lati dell'insieme. Il risultato fu una V (vista dall'alto), cioè due lati di un triangolo, col solito taglio a V uno per lato. Il tutto stava in piedi anche con la solita cartella infilata, anche se l'insieme era un po' meno stabile che il rettangolo precedente (e si doveva calcolare una variante delle v dipendente dalla rotazione, cioè dall'apertura dell'angolo tra i due lati). Però si smontava in un attimo, e quasi altrettanto rapidamente ne potevi fare uno di nuovo sul posto (meglio se il cartone era molto grosso).
Se a qualcuno non fosse chiaro, ove interessi potrò far fotografie di quanto rimane. :ombrello:
Naturalmente lo si poteva fare anche in legno, con due telai incernierati, e magari un terzo lato di rinforzo a chiudere il triangolo.
 
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