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tontolina

Forumer storico
Operazione Sarkozy : come la CIA ha piazzato uno dei suoi agenti alla presidenza della Repubblica francese


di Thierry Meyssan
Operazione Sarkozy : come la CIA ha piazzato uno dei suoi agenti alla presidenza della Repubblica francese [Rete Voltaire]


Nicolas Sarkozy deve essere giudicato per la sua azione e non in base alla sua personalità. Ma quando la sua azione sorprende perfino i suoi elettori, è legittimo entrare in dettaglio nella sua biografia ed interrogarsi sulle alleanze che lo hanno portato al potere. Thierry Meyssan ha deciso di scrivere la verità sulle origini del presidente della Repubblica francese. Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono verificabili, ad eccezione di due imputazioni, segnalate dall’autore che si assume le sue responsabilità.


Rete Voltaire | Almaty (Kazakistan) | 21 agosto 2008
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I Francesi, stanchi delle presidenze troppo lunghe di François Mitterrand e di Jacques Chirac, hanno eletto Nicolas Sarkozy contando sulla sua energia per rivitalizzare il loro paese. Speravano in una rottura con anni d’immobilismo e di ideologie superate. Hanno avuto una rottura con i principi che fondano la nazione francese. Sono stati sorpresi da questo « iper-presidente », che ogni giorno apre un nuovo capitolo, che assorbe in sé la destra e la sinistra, che sconvolge ogni sistema di riferimento, fino a creare una totale confusione.
Come bambini che hanno appena combinato una grossa sciocchezza, i Francesi sono troppo occupati a trovare delle scuse, per ammettere l’ampiezza dei danni e la loro ingenuità. Ancor più rifiutano di vedere chi sia veramente Nicolas Sarkozy proprio quelli che da molto tempo avrebbero dovuto rendersene conto.
Il fatto è che l’uomo è abile. Come un illusionista, egli ha distolto la loro attenzione offrendo in spettacolo la sua vita privata e posando sui rotocalchi fino a far loro dimenticare il suo percorso politico.
Il senso di questo articolo sia ben chiaro : non si tratta di rimproverare al sig.Sarkozy i suoi legami familiari, amichevoli e professionali, ma di rimproverargli di aver nascosto i suoi attacchi ai Francesi o quali, a torto, hanno creduto di eleggere un uomo libero.
Per capire come un uomo, in cui oggi tutti concordano nel vedere l’agente degli Stati Uniti e di Israele, abbia potuto diventare il capo del partito gollista e poi il presidente della Repubblica francese, bisogna tornare indietro. Molto indietro. Dobbiamo effettuare una lunga digressione, nel corso della quale presenteremo i protagonisti che trovano oggi la loro rivincita.
Segreti di famiglia

Alla fine della Seconda Guerra mondiale, i servizi segreti statunitensi si appoggiano al padrino italo-americano Lucky Luciano per controllare la sicurezza dei porti americani e per preparare lo sbarco alleato in Sicilia. I contatti di Luciano con i servizi US passano in particolare attraverso Frank Wisner Sr. E poi, quando il « padrino » è liberato e si esilia in Italia, tramite il suo « ambasciatore » corso, Étienne Léandri.
Nel 1958, gli Stati Uniti, inquieti per una possibile vittoria del FLN in Algeria che aprirebbe l’Africa del Nord all’influenza sovietica, decidono di suscitare un colpo di Stato militare in Francia. L’operazione è organizzata congiuntamente dalla Direzione della pianificazione della CIA — diretta teoricamente da Frank Wisner Sr.— e dalla NATO.
ecc....
Operazione Sarkozy : come la CIA ha piazzato uno dei suoi agenti alla presidenza della Repubblica francese [Rete Voltaire]
 

tontolina

Forumer storico
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=rltoDei-5iY&feature=channel]Zapping Toulouse (Sub Ita) - YouTube[/ame]


però qualcuno....


Francia: il mostro di Tolosa? Era dell'intelligence francese ed era stato in Israele, Libia e Siria
Tratto da IRAN Italian Radio - Francia: il mostro di Tolosa? Era dell'intelligence francese ed era stato in Israele, Libia e Siria

Probabilmente non si conoscerà mai la verità sui tragici fatti di Tolosa. Proprio come è avvenuto nel caso dell’11 Settembre, non verrà fatta giustizia perchè se la verità si sapesse sarebbero in troppi ad uscirne danneggiati, anzi distrutti. Forse non vi sappiamo dire nel dettaglio qual è quella verità che non si deve sapere, ma sappiamo dirvi più o meno di cosa si tratta.
Il primo dettaglio dubbio di questo sporco affare è che l’uomo «non muore saltando dalla finestra» come dicono inizialmente i francesi, ma con una pallottola sparatagli in testa dalle teste di cuoio; domanda: «Sarkozy non lo voleva vivo?».



Sinceramente, come vedrete anche voi, pare che Sarkozy lo volesse proprio morto, affinchè non potesse rivelare il fatto di essere un «agente dell’intelligence francese».


Ecco cosa scrive il quotidiano italiano “Rinascita”, che cita parti della biografia del giovane ed aiuta a far capire il perchè della sua azione folle. «Mohamed Merah, lavorava per i “barbouzes” francesi - gli agenti segreti d’Oltralpe - da anni e, in particolare, è stato tra i miliziani del ‘liberatore’ di Libia Belhadj, il terrorista salafita agli ordini delle intelligence atlantiche di Obama, Cameron, Sarkozy ed Henry-Levy.

Terminato il suo compito in Libia, era presente, nell’ottobre scorso, a Homs dove, assieme ai suoi variegati commilitoni aveva acceso la miccia del terrorismo anti-Damasco scattata con l’uccisione di innocenti civili alaviti. In modo da provocare una ‘rivolta’ subito conclamata ‘popolare’ benché esterna e ‘addestrata’ da agenti turchi, sauditi, della Dsge francese e dell’MI6 britannico.
Rimasto disoccupato dopo la fuga da Homs, Mohammed Mesrah già in servizio, con passaporto francese, tra l’Afghanistan (nella banda “Forzane Alizza”) e lo stesso proprio territorio metropolitano, come ogni buon mercenario che si senta scaricato dai propri mandanti si è vendicato con sette omicidi e ha infine, dopo un assedio di 32 ore, preferito farsi ammazzare piuttosto che arrendersi ».
Dunque era una scheggia impazzita dei servizi francesi, una persona che si sentita usata e poi abbandonata; forse Merah sapeva troppo, forse sarebbe stato eliminato lo stesso, forse l’ha capito ed ha voluto farla finita come meglio riteneva opportuno. Dando un’occhiata al passaporto di Mohamed Merah, (chissà se questo è il suo vero nome) si capisce benissimo che la versione del «lupo solitario che si radicalizza» non regge per niente, e questo lo nota persino «Le Monde».
“E’ stato in Israele, in Siria, in Iraq e in Giordania”, scrive il quotidiano che cita un ufficiale Americano. Una bella domanda: “Ma che ci faceva in Israele questo Merah?” Ce lo avrebbe potuto spiegare al Merah, anzi ci avrebbe pure detto perchè ha scelto proprio una scuola ebraica per quel suo ultimo gesto folle. E se non fosse stato nemmeno un gesto folle. Se fosse stata una operazione?
Il quotidiano italiano “Il Foglio” scrive addirittura che il suo contatto nei servizi francesi avrebbe discusso con lui quando era assediato nell’appartamento e cita come fonte la rivista francese Le Point. Considerando il fatto che Israele, in completo isolamento per i suoi crimini contro i palestinesi, sta ancora una volta usando la vicenda con la tecnica del «vittimismo» e per infuocare sentimenti anti-islamici in Europa, non è da escludere che siano stati gli stessi servizi francesi a dare gli ordini e poi all’ultimo ad eliminare il proprio «terrorismo fatto a mano». Versione che tra l’altro è credibile anche perché la vicenda serve molto a Sarkozy che ha fatto dell’odio per i musulmani uno dei cavalli di battaglia della sua campagna.

 

great gatsby

Guest
Rimasto disoccupato dopo la fuga da Homs, Mohammed Mesrah già in servizio, con passaporto francese, tra l’Afghanistan (nella banda “Forzane Alizza”) e lo stesso proprio territorio metropolitano, come ogni buon mercenario che si senta scaricato dai propri mandanti si è vendicato con sette omicidi e ha infine, dopo un assedio di 32 ore, preferito farsi ammazzare piuttosto che arrendersi ».


certo
 

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