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parassiti-oligarchi pensano al Ttip 0
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L’Europa della miseria, paladina dell’usura bancaria e aggrappata agli scampoli di potere a lei delegati da Wall Street, dalla City e da Francoforte (Bce), vorrebbe rispondere allo schiaffo ricevuto dai popoli d’Europa nelle recenti elezioni che hanno bocciato il partito unico ppe-pse dell’euro-crazia, con un nuovo salto nel buio: l’accelerazione della firma del l’infame Ttip, la creazione cioè di un’ulteriore area di libero scambio, di flessibilità nel lavoro, di tagli sociali, di sudditanza alle politiche economiche, agricole e tecniche degli Stati Uniti.
I negoziati, già in corso – e caldeggiati dallo stesso Barack Obama nel suo recente viaggio alle colonie occidentali europee, Italia compresa – ma nel segreto più assoluto, dicono i paladini-oligarchi dell’Unione europea, dovrebbero condurre, in tempi brevissimi, alla firma quantomeno di un “mini-patto subito” Ue-Usa.
I media disinformatori dell’Occidente – in Italia Corriere della sera in testa – “giustificano tale patto-capestro come una mossa per “rispondere alla nuova aggressività della Russia di Vladimir Putin”, sbandierando la questione ucraina – un manifesto caso di conculcamento della libera volontà di un popolo europeo di scegliere il proprio naturale destino: in quel caso il desiderio della maggioranza pro-russa dell’Ucraina orientale – come motivo essenziale per tale scelta.
La stampa embedded e i media omologati spacciano tale mini-patto come la possibilità di creare “un’area commerciale Usa-Ue senza precedenti”, foriera di chissà quale volano allo sviluppo e al benessere economico.
Nulla di più falso.
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La prima conseguenza dell’eventuale firma clandestina (da parte di rappresentanti non eletti dai popoli europei!) di un tale accordo “transatlantico”, ridurrebbe le economie nazionali dell’Europa occidentale alla mercè dei grandi capitali delle multinazionali d’oltreoceano, con tutto il loro carico di deregolamentazioni, flessibilità nel lavoro, spaccio di prodotti chimici e surrogati, dagli ogm in giù, e cioè ad un grande mercato di consumo dei beni nordamericani e di progressiva scomparsa delle produzioni europee autoctone.
Non a caso in Francia, Marine Le Pen, diventata la guida del primo partito nazionale, oltre a chiedere l’immediate dimissioni di Hollande (i socialisti sono ormai il terzo partito d’oltralpe e non hanno più rappresentatività), e a chiedere la rottura del patto che ha imposto ai popoli europei una moneta unica a debito, l’euro, ha posto come terzo motivo di battaglia la denuncia del Ttip.
Come non è un caso che Mario Draghi, per nulla afflitto dallo schiaffo all’eurocrazia, da Sintra in Portogallo, ha annunciato un proseguimento tetragono della politica di anti-deflazione e di immissione di liquidità a buon mercato alle banche, senza alcun cenno né alla crisi economica dei cittadini (e non delle banche) né a possibili interventi come quelli sugli eurobond, ormai quasi unanimemente sollecitati dagli stessi suoi sponsor liberaldemocratici del ppe e del pse.
Per quanto riguarda l’Italia – purtroppo egemonizzata da un Pd governativo schierato su posizioni di partecipazione all’Ue, alla Bce e al Fmi – le prospettive, con la prossima assunzione della presidenza dell’Unione europea da parte di Matteo Renzi, sono catastrofiche. Il suo vice-ministro alla Miseria (lo chiamano “Sviluppo”), Carlo Calenda, si sta dando un gran da fare, qui e negli stessi Usa, perché questo vergognoso mini-patto Ue-Usa possa essere firmato già a novembre, dopo le elezioni statunitensi dette di “medio termine” (che i “democratici” nordamericani non vogliono turbare immettendo nella campagna elettorale un tema – quello del commercio transatlantico appunto – non del tutto digerito da quel partito e dai suoi elettori).
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Il mini-patto che andrebbe ad essere firmato, riguarderebbe, allo stato, il fondamentale settore dell’energia (con gli Stati Uniti intenzionati a sostituirsi alla Russia e al gas che a noi per esempio giunge a Monfalcone con forniture – più care e prive, al momento degli adeguati mezzi di deposito e trasporto – di gas da scisto, la tecnologia sperimentale Usa di estrazione del gas dalla frantumazione delle rocce), e i comparti di agricoltura, auto, chimica, farmaceutica, cosmetica, tessili e para medicali. Poi si passerebbe ad accordi specifici su ogm, trasporti, audiovisivi, servizi finanziari.
Occorre una mobilitazione dal basso, di popolo, subito, per bloccare sul nascere, prima che sia troppo tardi, questa esiziale rinuncia nazionale ed europea alla propria indipendenza economica.

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La vittoria del fronte nazionalista con Marine Le Pen e, in Italia, Matteo Salvini









Elezioni. Le onde d`urto scuotono i popoli d`Europa

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Lo schiaffo all’eurocrazia è stato sferrato. Era nelle cose. E si è verificato.
In Francia, più che uno schiaffo è stato un sisma (così hanno titolato Le Figaro e la gran parte dei media d’Oltralpe) che ha posto Marine Le Pen, alla guida dell’avanguardia anti-Ue in Europa, che ha ora l’obiettivo di far saltare la macchina burocratica, finanziaria e partitocratica che ha affossato gli Stati nazionali europei e le loro sovranità e di costruire una vera “Europa dei popoli”.
Se Parigi ne è stato l’epicentro, le onde d’urto di un terremoto destinato a un evidente cambiamento di rotta destinato a rivoluzionare l’assetto politico dell’Europa occidentale con la sua liberazione dalle catene dell’usura e del liberismo globalizzatore, sono giunte ovunque tra i 28 Paesi della cosiddetta “Unione”.
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E già i due partiti continentali e interscambiabili del regime unico liberaldemocratico – il ppe e il pse – che dettano da decenni le loro strategie di miseria e di tagli sociali delle quali sono vittime designate i popoli europei, tentano di correre ai ripari, defenestrando i loro stessi “candidati”alla presidenza della Commissione esecutiva di Bruxelles e preparandosi ad un’ammucchiata di coalizione per restare in sella al potere della mostruosa macchina mangiapopoli inventata per annullare le nazioni e rendere i singoli cittadini privi di rappresentanza e da assoggettare al prossimo superpotere “transatlantico” negoziato in assoluta segretezza con gli Stati Uniti d’America.
Ma invano.
La vittoria nazionalista e indipendentista – o “populista” - in tutta Europa (seppure pubblicizzata dai media disinforma tori occidentali come composta da gruppi “divisi tra loro”) è infatti manifestamente una calamita in grado in breve tempo di aggregare sul medesimo fronte di battaglia i movimenti più disparati tra loro.
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Sulla scia del cartello nazionalista e indipendentista già partecipato da vari movimenti vittoriosi nell’Ue (la Lega per l’Italia) e guidato dal Fn di Marine Le Pen, o comunque sul fronte della stessa battaglia, è ovvio un rapido graduale convergere di ogni altro partito o movimento euro-critico. Dall’Ukip britannico al Fidesz e allo Jobbik ungherese (partito di maggioranza assoluta il primo, il secondo partito nazionalista magiaro), dai partiti rurali e anti-euro del Baltico giù giù fino ad ogni rappresentante anti-eurocrazia – estremista o moderato, non importa - eletto a Strasburgo: da quelli dell’Alba dorata greca, dell’Npd tedesco, all’ Alternative für Deutschland, di fatto terzo partito nella Germania della “grosse koalition” Cdu-Spd, ai “Veri finlandesi” di Helsinki e agli indipendentisti di Catalogna.
Un centinaio e più di rappresentanti autentici dei popoli europei che saranno molto più di una semplice “spina nel fianco” per i camerieri della Troika Fmi-Bce-Ue e delle loro politiche di depressione sociale, disoccupazione e feroce austerità.
Ovviamente, purtroppo, l’Italia è sempre l’eccezione. Se si esclude il successo della Lega di Matteo Salvini (che con Mario Borghezio è riuscita anche a “sfondare”, con un risultato storico, nel Centro Italia), saldamente alleata nel patto europeo a Marine Le Pen, la vittoria controcorrente del Pd di Matteo Renzi, riuscito a imbonire un venti per cento di italiani con le solite promesse da voto di scambio,
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il ridimensionamento dei 5 stelle (i diciassette eletti penta stellati devono ancora decidere cosa fare da “grandi”: purtroppo si sono dichiarati sì anti-eurocrazia, ma al tempo stesso dichiarandosi “riformisti” in seno a questo tipo di inguacchio euro-occidentale), la sconfitta di Fratelli d’Italia, il conato di vagito di “Altra Europa con Tsipras” (di fatto riformista), la sopravvivenza di una rappresentanza alfaniano-casiniana e della ribollita Forza Italia, sono tutti elementi negativi. Che, per di più, fanno intravvedere uno sprofondare nella mota, nelle sabbie mobili, di quel che resta di vivo e produttivo e creativo nella nostra nazione.
Ma non si illudano troppo, i rematori-contro, che oggi si dichiarano commossi, soddisfatti o insoddisfatti per i risultati di un voto che NON era di politica interna, ma di assetto europeo occidentale: il tempo gioca rapidamente contro di loro.

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Omicidi e sesso in Belgio: Mossad e CIA

giugno 1, 2014 Lascia un commento

Aangirfan 1 giugno 2014
Il 24 maggio 2014, a Bruxelles, Emmanuel e Mira Riva furono uccisi. Secondo quanto riferito, lavoravano per il Mossad. Il 25 maggio 2014 ci sono state le elezioni in Belgio. Il 26 maggio 2014, il primo ministro belga Elio di Rupo ha rassegnato le dimissioni. Elio di Rupo è collegato al Bilderberg e ai ragazzi. Il killer dei Riva sembra un killer professionista. Mistero
Il fatto che il killer sia scappato potrebbe suggerire che fosse aiutato delle autorità del Belgio? Alcuni politici belgi furono fortemente critici verso Israele. Il 24 maggio, si legge che la polizia aveva arrestato un sospetto sulla scena e che ne ricercava un secondo. Il sospettato è stato rilasciato. La polizia belga detiene un sospetto dell’omicidio al Museo Ebraico – 24 maggio 2014
Il 1° giugno 2014, leggiamo che un capro espiatorio era stato arrestato. Un francese con legami sospetti con islamisti in Siria è stato arrestato per la sparatoria mortale della scorsa settimana presso il Museo Ebraico di Bruxelles. L’uomo armato sospettato, di 29 anni, Mahdi Namush, fu arrestato a Marsiglia per possesso di un Kalashnikov e una pistola simili a quelli usati durante l’attacco del 24 maggio, riferiscono le fonti. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio in relazione all’atto terroristico, riferiva una fonte giudiziaria. Sospetto arrestato per la sparatoria al Museo Ebraico di Bruxelles
Zev Barkan (Omicidi del Mossad in Belgio…)
Secondo quanto riferito, Zev Barkan, alias Bruckenstein, un tempo era un agente del Mossad a Bruxelles. Secondo quanto riferito, Barkan coinvolse Bernard Weinstein nell’organizzazione di Marc Dutroux, in modo da ricattarne i clienti. Secondo quanto riferito, Dutroux scoprì cosa facesse Weinstein, e l’uccise. Dutroux fu arrestato nel 1996. Dutroux venne rilasciato dal carcere in anticipo. Secondo quanto riferito, la polizia belga l’ha aiutato a rapire i bambini da far abusare da personalità come poliziotti e giudici. Diversi testimoni nel caso Dutroux, circa 20, sono morti in circostanze strane. Secondo quanto riferito, Barkan ha contribuito a silenziare il caso Dutroux. Nel 2002, il politico belga Alain Van der Biest, legato al caso Dutroux, fu ‘suicidato’. Biest era ministro degli Interni quando Dutroux fu rilasciato dal carcere nel 1991 dopo aver scontato solo 3 anni della condanna a 13 anni per stupro. Biest era sospettato essere il mandante dell’assassinio del politico belga André Cools, nel 1994.
André Cools, che sapeva troppo dei collegamenti tra politici statunitensi e criminalità belga, venne assassinato a Liegi. Secondo quanto riferito vi sono collegamenti tra il caso Dutroux, l’Operazione Gladio della CIA e le reti di pedofili che operano nel Jersey, Paesi Bassi, Stati Uniti… Il 27 novembre 1995, la polizia belga perquisì i locali utilizzati dal culto di Rajneesh Osho (un culto legato alla CIA). Cercava Eric Mattheeussen, accusato di scattare fotografie di incidenti stradali. La polizia trovò molte scatole. “In queste scatole… trovammo centinaia di immagini di cadaveri di bambini, spesso nelle pose più orribili. Molte delle foto furono fatte da lui stesso, altre furono prese su ordinazione di altri fotografi… In diverse scatole trovammo pornografia infantile… spesso bambini molto piccoli penetrati da adulti, e certe fantasie pedofile assai strane… ritagli di giornale di famose sparizioni“. (De Demmink Doofpot Istituto per lo Studio della Globalizzazione)
Nel 2011, ci furono sparatorie in stile Gladio a Liegi, in Belgio; sei persone vi morirono. Secondo il procuratore belga Cedric Visart de Bocarme: “Solo un disturbo mentale come la ricezione di trasmissioni radio della CIA… può spiegare la furia omicida di Liegi”. Strage di Liegi: ciarlataneria politica/L’Operazione Gladio rimbalza in Europa?/Belgio – Nordine Amrani l’assassino belga.
Le Soir riferì che tre uomini eseguirono l’attentato a Liegi. Il giornale riferì che uno dei tre era nascosto nel Palais de Justice. ’3 uomini eseguirono l’attentato di Liegi, centro dalla città evacuato’
Nell’aprile 2011, il Belgio irritò Israele sostenendo una dichiarazione dell’UE che chiedeva a Israele moderazione negli attacchi dei razzi da Gaza… Nel maggio 2011, Shimon Samuels, direttore del Simon Wiesenthal Center e il dottor Moshe Kantor, presidente dell’European Jewish Congress (EJC) chiesero che il primo ministro del Belgio Yves Leterme licenziasse il ministro della giustizia Stefaan De Clerck poiché aveva accolto un atto d’accusa di 70 pagine contro i leader israeliani (Ehud Olmert, Ehud Barak e Tzipi Livni, ecc) per crimini di guerra nell’operazione Piombo Fuso a Gaza, nel 2009. “Livni aveva evitato di recarsi in Belgio nel 2009 quando era ministra degli Esteri, per paura di esservi arrestata”. Ai primi del dicembre 2011, il rabbino Marvin Hier del Simon Wiesenthal Center chiese che Hillary Clinton licenziasse il suo ambasciatore ebreo in Belgio, Howard Gutman, per aver accusato Israele di alimentare l’antisemitismo in Europa e nel mondo musulmano”. Il Mossad ha visitato il Belgio?
Nordine Amarani fu accusato dell’attentato di Liegi. Nordine Amrani, 33 anni, è nato in Belgio. In giovane età rimase orfano e venne cresciuto in case-famiglia. Amrani non era un musulmano ed era in procinto di sposarsi. Daily Mail
Amrani è stato condannato per possesso illegale di armi e droga, e per violenze sessuali. Secondo Richard Cottrell, ex-parlamentare europeo (conservatore) e autore di Gladio: Il pugnale della NATO nel cuore dell’Europa: “Amrani è “il capro espiatorio stereotipo… esattamente come Breivik in Norvegia… Nei primi anni ’80, un gruppo di uomini pesantemente armati terrorizzò supermercati e altri negozi nella regione del Brabante nei pressi di Bruxelles. Gli armati sparavano a caso sugli astanti durante una serie di rapine tra il 1982 e il 1985, uccidendo 28 persone e ferendone molte altre. Le vittime includevano clienti sfortunati uccisi a sangue freddo dai mitraglieri nei supermercati affollati e nei parcheggi. L’inchiesta parlamentare belga ufficiale… concluse che i criminali erano collegati ai servizi segreti belgi…End the Lie
Nel 2006, le armi e le munizioni usate nei massacri del Brabante furono infine rintracciate, nel … ramo belga dell’esercito segreto della NATO Stay-behind, chiamato ‘Squadrone d’Intervento Speciale’, conosciuto dal comando della struttura di Gladio come ‘Organizzazione Diana (la cacciatrice)’
Nel 2003, Nordine Amrani ebbe due anni di sospensione della pena per stupro. Nel 2007, la polizia irruppe a casa di Nordine Amrani e trovò lanciarazzi, potenti fucili e munizioni. La polizia trovò anche migliaia di piante di cannabis. Amrani fu imprigionato nel 2008. Amrani era in libertà vigilata quando la sparatoria di Liegi ebbe luogo. Perché non era sotto stretta sorveglianza? Riuscì ad ottenere un fucile d’assalto belga FAL, granate e altre armi subito dopo il suo rilascio anticipato dalla prigione, nell’ottobre 2010. Daily Mail
Gli attacchi tipo Gladio di Liegi
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


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I politici giapponesi sperano nel gasdotto con la Federazione russa

maggio 31, 2014 1 commento

Michiyo Tanabe e Nuray Lydia Oglu Modern Tokyo Times29 maggio 2014
Se gli USA venissero esclusi dall’equazione delle questioni geopolitiche, Giappone e Federazione russa amplierebbero i rapporti per via degli interessi condivisi. Questi interessi riguardano maggiore interazione culturale, sviluppo economico, questioni geopolitiche, maggiore collaborazione su energia e altre risorse naturali, più stretti legami militari, e altre notevoli aree. Pertanto, si spera che il governo del primo ministro Abe ascolti attentamente i 33 deputati giapponesi che desiderano che un nuovo importante gasdotto colleghi le due nazioni. Lee Jay Walker afferma a Modern Tokyo Times:In effetti, la Federazione russa nel settore dell’energia e delle risorse naturali è di grande importanza per tutte le nazioni dell’Asia nordorientale. Questa realtà è evidente per la Cina e ciò la lega anche all’Asia centrale, dove l’influenza della Federazione Russa rimane significativa, per non dire altro. Naturalmente, per la Cina è anche di grande importanza, tra i mediatori del potere di Pechino, l’aspetto militare e tecnologico spaziale nelle relazioni con la Federazione russa. Allo stesso modo, Corea democratica e Corea del Sud comprendono l’importanza di sviluppare buone relazioni con Mosca. Infatti, a differenza di altre nazioni nella regione, la Federazione Russa è vista come una potenza neutrale in tutta la regione, in cui le élite politiche di Mosca possano svolgere un ruolo molto importante nei momenti di tensione nel nord-est asiatico“.
Il nuovo gasdotto proposto collegherebbe l’isola di Sakhalin (Federazione Russa) con la prefettura di Ibaraki (Giappone). Ovviamente, questo incrementerà l’economia regionale del nord del Giappone e a Ibaraki, perché molte aziende vi guadagnerebbero in vario modo. Inoltre, data la crisi interna in Giappone nel settore dell’energia, per via della crisi nucleare scoppiata dopo il potente terremoto di magnitudo 9.0 che innescò uno tsunami brutale, chiaramente i 33 parlamentari giapponesi hanno un valido punto. Non solo, con la firma dell’importante accordo energetico della Federazione Russa con la Cina appare altrettanto essenziale che il Giappone aumenti i suoi interessi economici, politici e geopolitici con i mediatori del potere di Mosca. Naokazu Takemoto, persona influente nel gruppo dei parlamentari, rende noto che discuterà della questione con il leader del Giappone. E’ di buon auspicio anche che i leader del Giappone e della Federazione russa abbiano solide relazioni, quindi si spera che Abe non soccomba a una qualsiasi possibile ingerenza di Washington. Dopo tutto, mentre Giappone e USA hanno un rapporto speciale, è altrettanto chiaro che non si dovrebbe mai mettere tutte le uova nello stesso paniere. Pertanto, il Giappone ha bisogno di concentrarsi sullo sviluppo di legami più forti con la Federazione russa, e le élite politiche di Mosca devono avere maggiore comprensione degli interessi del Giappone. Il Presidente Vladimir Putin dovrebbe visitare il Giappone questo autunno, quindi è una grande opportunità per entrambi i leader per cementare i legami tra le due nazioni a un livello assai più elevato. Questa realtà significa che Takemoto ha bisogno di sostegno e si spera che gli altri parlamentari giapponesi s’imbarchino. L’accordo può apparire minore dopo che Cina e Federazione russa hanno recentemente concordato un’offerta da 400 miliardi di dollari per il gas russo che contribuirà a rilanciare l’economia della Cina, consentendo con questo accordo un flusso energetico verso quest’ultima nazione per i prossimi 30 anni. Nonostante ciò, il piano da 5,9 miliardi di dollari proposto tra Giappone e Federazione russa potrebbe avviare altri nuovi progetti nel prossimo futuro.
Negli ultimi tre anni, dopo la crisi nucleare di Fukushima è noto che la spesa per le importazioni di gas naturale liquefatto è ormai poco più che raddoppiata rispetto a prima dell’11 marzo 2011. Naturalmente, il Ministero delle Finanze comprende pienamente la necessità di attuare una nuova politica energetica al fine di soddisfare le esigenze aziendali. Si spera che Abe ascolti Takemoto e tutti i membri del gruppo che sostiene l’accordo tra Giappone e Federazione russa. In un altro articolo su Modern Tokyo Times si diceva: “La Federazione russa è una forza vincolante che unisce Eurasia e Asia centrale, e quindi le élite politiche di Tokyo devono concentrarsi su geopolitica e interessi nazionali. Allo stesso tempo, con le relazioni tra Cina e Giappone a dir poco gelide, è chiaro che Mosca sarebbe un mediatore onesto. Allo stesso modo, la penisola coreana è molto complessa, ma una volta di più la Federazione Russa è vista positivamente, perché diplomatica verso tutte le potenze regionali. Allo stesso modo, il Giappone del Nord ha bisogno di maggiori investimenti economici ed i legami naturali tra oriente russo e nord nipponico sono chiari a tutti. Pertanto, le realtà di cui sopra e l’importanza delle questioni energetiche e delle altre risorse naturali, di cui il Giappone ha bisogno, devono essere valutate pienamente dalle élite politiche di Tokyo”. Il ministro degli Esteri del Giappone, Fumio Kishida, ha commentato in passato che “…La cooperazione tra Giappone e Russia, quali attori chiave nella regione dell’Oceano Pacifico, è importante per fortificare la pace e la stabilità nella regione“. Pertanto, si spera che i 33 parlamentari giapponesi dei partiti di governo in Giappone abbiano grande impatto su Abe. Dopo tutto, il Giappone deve sempre mettere gli interessi nazionali avanti piuttosto che soccombere ai capricci degli USA.
Lee Jay Walker ha contibuito all’articolo.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


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HANNO DICHIARATO GUERRA ALL'ITALIA: LE LOBBY CHE FINO A IERI HANNO "GOVERNATO" SOTTOBANCO GLI USA, STANNO ESTENDENDO IL LORO DOMINIO ALL'EUROPA: HANNO INIZIATO GLOBALIZZANDO IL MERCATO, AUMENTANDO I POTERI DEGLI ORGANI SOVRANAZIONALI, HANNO IMPOSTO LA "MONETA UNICA" EUROPEA DI CUI HANNO IL CONTROLLO, E ORA VOGLIONO RENDERCI SCHIAVI: ATTRAVERSO IL DEBITO GENERATO DAL LORO SISTEMA ECONOMICO. Berlusconi, i ministri, i parlamentari di maggioranza e opposizione, i giornalisti di TV e giornali... SANNO MEGLIO DI NOI come funziona il sistema economico... sanno meglio di noi che le lobby bancarie stanno "invadendo" l'Italia... la differenza rispetto alle aggressioni subite da Iraq, Afganistan, Libia & Co. è che contro di noi stanno utilizzando le "armi del debito", le armi "economiche", della speculazione dei mercati che manovrano a loro uso e consumo; armi che forse causano danni PEGGIORI di quelle "esplosive". Dietro alla speculazione, alla "crisi del debito" ci sono le stesse potenze economiche che - per coltivare i loro interessi - hanno dichiarato guerra ad altre nazioni utilizzando le "armi convenzionali". Perché nessuno di loro prende le PALLE in mano e dice davvero agli italiani cosa sta succedendo?!? Sig. Berlusconi, ci pensi bene... perché lei ha tante colpe, ma pagherà anche quelle che non ha... sarà un perfetto "capro espiatorio" con la quale giustificare tante, tante nefandezze. La BCE, massima espressione del "Nuovo ordine mondiale" in Europa, ci ha dichiarato guerra e nessuno lo dice. (Il peggio è che molti cittadini, controllati dalle "armi di distrazione di massa" non se ne accorgono nemmeno) i massimi dirigenti della Banca Centrale (una banca privata che produce profitto per i propri soci/azionisti) ci stanno invadendo. Fino a ieri si sono "limitati" a minacciare il nostro governo con i "missili" dei "mercati" (controllati dai potenti, molti dei quali fanno parte del gruppo Bilderberg di cui fa parte anche Mario Monti) e dello "spread"; solo pochi mesi fa, hanno imposto una "finanziaria" da 50 miliardi, e oggi senza nemmeno sentire l'esigenza di nascondersi, stanno assumendo il controllo del GOVERNO DEL PAESE: non hanno fatto nemmeno lo "sforzo" di farsi eleggere... E il fatto che Luca Cordero di Montezemolo non sia ancora sceso in campo "ufficialmente", nonostante da molti mesi stia spianando il terreno, alimenta il sospetto, nemmeno troppo infondato, che lo faccia in futuro, dopo la "tempesta": quando le misure "lacrime e sangue" assunte da poteri forti a lui forse non troppo "estranei", saranno già state varate; il momento d'oro per uscirsene, sostenuto da una grande campagna mediatica, come "salvatore della Patria" che farà da "anello di congiunzione" tra "Grande Centro" e "Centrosinistra", che nel frattempo avvallano la mattanza sociale, senza però sporcarsi le mani. Montezemolo può far convivere sotto lo stesso tetto i "postfascisti" finiani insieme ai "postcomunisti" radical chic del Partito Democratico; sopratutto, può rendere la coalizione digeribile ai rispettivi elettorati. Berlusconi ha coltivato i propri interessi personali, è sicuro: ma sono POCA COSA rispetto agli interessi che coltivano i signori delle banche centrali, ovvero gli "emissari" del NWO (New World Order) che controllano le principali lobby finanziarie (In USA ci sono una quarantina di lobby che controllano migliaia di grandi aziende e capitali incredibili in tutto il mondo) nonché le istituzioni finanziarie: la "FED", la BCE, il FMI e tutte le "banche centrali" Rotschild Per convincere gli italiani a votarlo, e arrivare al governo, Berlusconi ne ha inventate di tutti i colori con le sue TV: dal "contratto con gli italiani" alla promessa di milioni di posti di lavoro; questi invece non li ha votati nessuno: si sono fatti spazio, minacciando di farci fallire con i loro "giochetti virtuali". A condizionare questo "benedettissimo" spread sono le LORO MANOVRE sul mercato finanziario; manovre ordite con lo scopo ben preciso di ottenere questi "risultati"; Con il loro "giochino virtuale" (borsa e mercati) che esiste solo nei loro computer, possono generare immensi profitti; possono mandare sul lastrico milioni di risparmiatori, possono far fallire uno Stato intero: l'aumento dello Spread (che provocano deliberatamente) costringe lo stato a pagare tassi di interesse più alti, che possono diventare insostenibili. Berlusconi per ottenere benefici in Libia baciava le mani a Gheddafi; questi gli hanno dichiarato guerra, imbavagliando i giornalisti di tutto il mondo, ai quali propinavano le loro "veline" sui "bombardamenti chirurgici"... Fino a dieci anni fa, per dichiarare le guerre dovevano sforzarsi di trovare "scuse" serie, dei motivi almeno apparentemente condivisibili da far "ingoiare" all'opinione pubblica. Ora di punto in bianco, accendi la TV e scopri che è partita un'aggressione militare verso la Libia: danno il "via" ai loro piani, sicuramente ben pianificati in segreto, senza dare all'opinione pubblica il tempo di capire il motivo. In passato, le guerre dominavano l'informazione, che pur essendo controllata faceva la propria parte: quantomeno ne parlavano. Nel caso della Libia, invece, ne è stato parlato marginalmente, non sembrava nemmeno che ci fosse una vera e propria guerra in corso... I politici sono benestanti: forse pensano di essere esentati dalla crisi, ma si sbagliano. Perché se questo paese diventerà un posto di m...da, lo sarà anche per loro e per i loro cari. I nostri politici sono tutti "maturi", sanno bene come si viveva in Italia vent'anni fa: si stava tutti meglio, politici compresi. La classe politica, come è emerso da tangentopoli, rubava almeno quanto oggi: ma si viveva bene, ed i politici erano benvoluti, qualcuno di loro aveva la fila sotto l'ombrellone di persone che andavano a chiedere una raccomandazione; oggi l'idea che gli italiani hanno dei politici, generalizzando, è quella di una banda di ladri che andrebbe arrestata per "associazione per delinquere" finalizzata a commettere una lista infinita di reati: devono girare con la scorta, come i magistrati che indagano sulla mafia, e vengono accolti a fischi e insulti: solo la presenza dei bodyguard, evita loro di ricevere sputi (ne sa qualcosa Pannella, che alla fine non è dei peggiori) E se le cose sono degenerate ai livelli attuali, una parte della responsabilità è da addebitare a loro, che hanno banchettato sfacciatamente infischiandosene del paese. Sessanta milioni di Italiani potevano permettersi il lusso di tollerare gli stravizi di questi mille privilegiati: ora non più. Ma i poteri forti che stanno assumendo la guida del mondo, al di sopra dei governi delle singole nazioni, si stanno prendendo tutto: progressivamente ma inesorabilmente, e come un pozzo senza fine, pretendono sempre di più. Questi non si accontentano di tartassarci, di toglierci metà dei nostri guadagni; questi vogliono "il sangue", come quello che fanno scorrere nei paesi dove per coltivare i propri interessi, sganciano le bombe. Etica, moralità, pietà per loro non esistono: esiste solo il profitto, e in nome di quello sacrificano qualsiasi cosa. Grazie al loro "sistema economico", ogni giorno muoiono migliaia di persone: i popoli dell'Africa e di buona parte dell'Asia e del Sud America sono condannati alla povertà. Ora avete capito come mai - quando tutto andava bene e nessuno ci pensava - hanno approvato il "Trattato di Lisbona", che consente loro di reprimere nel sangue le manifestazioni?!? Hanno già costituito una "Gendarmeria europea" con poteri praticamente illimitati in previsione delle SOMMOSSE che in Europa, di questo passo, diventeranno probabilmente inevitabili. E se credete che la "crisi nera" sia questa, sappiate che quello attuale è solo un "assaggio", di ciò che succederà tra qualche anno, forse qualche decennio, quando le persone CHE NON AVRANNO DI COSA CAMPARE, SARANNO TANTE... Diventeremo, in poche parole, QUELLO CHE SONO ORA GLI STATI UNITI: il modello di sviluppo, il modello economico, sociale e culturale, è quello. Se negli Stati Uniti la delinquenza è elevatissima, è perché BUONA PARTE DEI CITTADINI VIVONO MALE; è il disagio e la povertà a far "scivolare" nell'illegalità i cittadini, come è la sofferenza che causa, a tirare fuori la CATTIVERIA di quelle persone... Le carceri esploderanno, come negli USA e probabilmente, in risposta all'aumento della criminalità, saranno inasprite le leggi, con il consenso dei cittadini, spaventati dalla crescente violenza, sicuramente amplificata ad arte dai media. A quel punto, le potenti lobby delle armi, che fino ad oggi hanno "governato" sottobanco gli USA (e costituiscono parte integrante dei poteri che stanno espandendo il loro dominio in Europa e nel mondo) agevolate dalla "crescente criminalità" provocata dalle loro politiche, magari potranno entrare nel mercato europeo, dove assecondando l'esigenza di "sentirsi più sicuri" dei cittadini, sarà liberalizzato il mercato delle armi, o quantomeno semplificate le procedure di accesso al "porto d'arma" da difesa, trasformando anche l'Italia e l'Europa in quel far west che oggi sono gli USA. (Nota: in tono minore a quello che succederà quando la povertà sarà diffusa, l'aumento della criminalità si è già verificato grazie agli extracomunitari: che - allacciandomi al discorso di cui sopra - delinquono in percentuale più alta a causa del disagio e della povertà, che tirano fuori il lato peggiore delle persone; non delinquono maggiormente certo per questioni di "nazionalità"...) Chissà quante persone penseranno di aver letto un articolo scritto da un "pazzo visionario": dopotutto hanno impiegato anni per riuscire a farci pensare così; ad annebbiarci la vista al punto da non vedere ciò che ci combinano sotto il naso: come diceva Malcom X: "Se non state attenti i media vi faranno amare gli oppressori e odiare quelli che vengono oppressi". Si chiama "inganno globale", ma forse sono i deliri di qualche "pazzo complottista"... Come scoprirlo? Non accontentatevi dei "discorsi" della televisione, di un giornale o di un sito: INFORMATEVI! Confrontate diverse fonti, documentatevi, e sopratutto, cercate RISCONTRI nella realtà: vediamo se ciò che è successo, ciò che sta succedendo, ciò che succederà, va nella "direzione" che dicono loro... o nella direzione che dicono alcuni "folli visionari". Il web, almeno per ora, consente a chi lo vuole di informarsi: basta cercare le parole giuste nei motori di ricerca. Ma forse, pretenderlo in una nazione dove da oltre due mesi la ricerca più cliccata è "film hard belen" è da visionari davvero... PS: Quello che sta accadendo in Italia, non ha precedenti nel mondo occidentale, almeno tra i paesi considerati "grandi potenze economiche"... ma probabilmente, avendo visto tutto ciò che abbiano sopportato in questi anni, hanno capito che avremmo accettato anche questa... Alessandro R. e Antonio B. - collaboratori nocensura.com

Ieri alle 10.06






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Corecora Corecora


L COMPLOTTO CONTRO GLI STATI EUROPEI E CONTRO I POPOLI SOVRANI CHE SI RIBELLANO ..............................La riunione Bilderberg nel 2014 nasce nel bel mezzo di un clima di panico tra i 120 globalisti che parteciperanno alla riunione segreta di Copenaghen . L'intransigenza della Russia in crisi l'Ucraina e l' invadere sull'Europa le rivoluzioni populiste anti- UE rappresentano una grave minaccia per l'ordine mondiale unipolare , in cui la struttura del Gruppo Bilderberg ha lavorato per oltre 60 anni .A partire da oggi Giovedi , gli incontri segreti saranno svolti nell Hotel Marriott di Copenaghen.La conferenza di elite ruoterà sul tema come è possibile impedire il risveglio politico populista globale antieuropeo !il gruppo d´elite Bilderbergers lo vede come una minaccia alla loro agenda di lavoro che da lungo termine é scritta per il potere – la centralizzazione é una federazione di un mondo politico globale . Il primo obiettivo principale e la TTIP ( commercio transatlantico e partnership di investimento ) deve essere portato a termine, é sarà senza dubbio un punto chiave della discussione alla riunione di quest'anno. L' accordo di libero scambio TTIP costituisce parte integrante dell'esperimento , i Bilderbergers per salvare il mondo unipolare creando una "azienda mondiale " - in primo luogo nel contesto di una zona di libero scambio , che collegherebbe gli Stati Uniti con l'Europa . Paragonabile alla fondazione dell'Unione europea come una semplice zona di libero scambio , che è stato infine trasformato in una federazione politica che controlla in completo disprezzo per la sovranità nazionale e la democrazia oltre il 50 % delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri . Il contratto TTIP e l obiettivo da raggiungere .Responsabile della transazione è di Obama US Trade Representative Michael Froman , un insider di Wall Street e membro della organizzazione sorella Bilderberg , il Council on Foreign Relations ( CFR ) . Froman sostiene al tempo stesso la struttura di un altro membro di questa governance globale , il TPP ( Trans-Pacific Partnership = partenariato trans- Pacifico) , un progetto simile che coinvolge paesi asiatici . Il Gruppo Bilderberg ha inventato l'euro come moneta comune per l'anno 1955 ( come vantato Étienne Davignon in un'intervista nel 2009, spiegando come l'euro i Bilderbergers , era (il bambino spirito ) il risultato delle elezioni europee sono sotto gli Bilderbergers che con grande probabilita ha innescato lo stato di allarme , quando ha dovuto guardare sbalordito di come avevano pianificato superstato UE e come risultato cé una grande resistenza di Movimenti populisti contrari al TTIP tra UE ed USA,contro l ´euro e per il rifiuto della politica di immigrazione incontrollata . In Danimarca , tutta l'emozione su Morten Messerschmidt e il Partito del popolo danese , che ha raddoppiato al 27 % il numero dei suoi parlamentari alle elezioni europee . Anche se alcuni a fronte di inclinazione nazionalista di Messerschmidt , ma riflette il suo successo contro un altro , non solo in Danimarca ma in tutta l'Europa esistente, rancore di base contro l'immigrazione e lo stato sociale , riguarda l'UE implorando pietà . Nel frattempo , Marine Le Pen in Francia, presentato con la sua vittoria alle elezioni europee - che viene descritta come "terremoto " nel cuore politico dell'Europa - come il volto di un movimento conservatore che minaccia «una Europa unita .Gli elettori del Regno Unito hanno incoraggiato con il successo di Nigel Farage e UKIP il rifiuto pronunciato di disprezzo e non rispetto alla UE e quindi ai Bilderbergers . Oltre al TTIP e il disastro alle elezioni europee , i Bilderbergers propone una serie di altre questioni fondamentali che assumerà maggior parte dei quali ruotano attorno ai continui sforzi per centralizzazione del potere economico in forme diverse . Uno di loro sarà un debito direttamente sulle emissioni di CO2 delle Nazioni Unite , che è principalmente quello di incontrare le grandi aziende vengono concesse " deroghe " speciali che continuerà a consentire loro di inquinare l'ambiente . La fumante crisi Ucraina e le relazioni tra la Russia e la NATO sarà un altro fuoco da spegnere per il Bilderberg 2014. Vladimir Putin è ormai considerato dai globalisti come bandito della Russia dal Nuovo Ordine Mondiale , perché - come Segretario di Stato John Kerry negli USA – ha detto che Putin ha avuto il coraggio " di sfidare il sistema internazionale " . I Bilderbergers parlaranno anche dei loro timori che Putin vuole sviluppare un ordine mondiale alternativo per i paesi BRICS - un sistema "multi- polare" , che con l´obbietivo distruggere il dollaro come valuta di riserva mondiale e significativamente diluire gli attuali dell'asse USA-UE - NATO di potere . Giornalisti di Infowars saranno sul posto per tutta la settimana per segnalare la conferenza 2014er del Gruppo Bilderberg a Copenaghen

29 maggio alle ore 11.32









 
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Riciclaggio di denaro e clearing interbancario



Tratto da "Bankenstein", di Marco Saba, 2006
Capitolo 10 - Riciclaggio di denaro e clearing interbancario



“Tra le numerose transazioni molto confidenziali che Ernest ha dovuto trattare durante i tredici anni passati in Cedel, quella che l'ha maggiormente colpito riguarda gli ostaggi americani trattenuti in Iran all'inizio degli anni 80. La Casa Bianca dove Ronald Reagan era stato appena eletto, ha sempre negato di aver versato un riscatto in cambio della loro liberazione. Ma Ernest era al posto giusto per sapere che era falso. Lo stratagemma era indecifrabile a meno di trovarsi nel cuore del sistema, che era appunto il caso suo. Egli ricorda l'ordine urgente ricevuto all'inizio del 1981. Il 16 gennaio la Federal Reserve e la Bank of England (le banche centrali americana ed inglese) gli intimarono congiuntamente l'istruzione urgentissima di trasferire a banche non aderenti a Cedel, sette milioni di dollari in valori mobiliari: cinque milioni da prelevarsi dal conto della Chase Manhattan Bank e due milioni dal conto della Citibank. Gli venne spiegato allora che si trattava di trasferimenti legati alla sorte dei 55 ostaggi americani detenuti da 15 mesi nell'ambasciata americana di Teheran.”
Tratto da: “Révélation$”, di Denis Robert e Ernest Backes, ed. Les Arènes, Parigi 2001



Negli ultimissimi anni, è venuto alla ribalta lo scandalo della società lussemburghese Clearstream (ex Cedel). Il brano di cui sopra implica un'operazione di riciclaggio: il riscatto venne pagato in base ad un accordo stipulato a Parigi, secondo il quale gli ostaggi avrebbero dovuto essere rilasciati SOLO dopo l'elezione di Ronald Reagan a presidente degli Stati Uniti. Clearstream è una società europea di compensazione interbancaria, come ad esempio lo sono Euroclear e SWIFT. Negli USA, ad esempio, troviamo la società di compensazione CHIPS.
Si tratta di “camere di compensazione” o “società di clearing”, secondo la denominazione inglese. Queste servono sia come “trasportatori” di denaro o titoli (azioni, obbligazioni e bond), sia come “notai” che ne registrano le relative transazioni. Le registrazioni sono conservate con cura per risolvere eventuali casi di contestazione da parte dei clienti. Grazie alla potenza informatica di queste società di clearing, un portafoglio titoli può cambiare di mano, anche trenta volte al giorno, viaggiando – virtualmente - attraverso una dozzina di piazze finanziarie diverse. Presso queste società vi sono conti aperti ufficialmente da banche ed istituzioni finanziarie che periodicamente effettuano delle transazioni informatiche per aggiornare le relative posizioni Dare-Avere. Si è scoperto che, oltre ai conti delle istituzioni finanziarie, in Clearstream vi erano conti di privati e di società multinazionali. Inoltre molti conti, più del 50%, erano "non ufficiali" o "non pubblicati". Il 4 agosto 2000, Cedel ha aperto una filiale in Svizzera, a Ginevra, in Rue du Rhône 118, la "Cedel International, Luxembourg, succursale de Genève". L'oggetto sociale era: "Investimento delle liquidità eccedenti sui mercati finanziari internazionali e gestione del relativo portafoglio titoli". Nel suo consiglio d'amministrazione troviamo un italiano: Roberto Civalleri, residente a Scarnafigi, in provincia di Cuneo. Il presidente ed il vicepresidente sono invece americani: Robert R. Douglass e David Van Pelt. La società venne radiata, dalla camera di commercio di Ginevra, prima dell'uscita di questo libro: il 13 luglio 2003. In un articolo recentemente apparso su "La lettre du blanchiment", un banchiere francese ha chiaramente detto, a proposito del riciclaggio, dell'esistenza di un “triangolo delle Bermuda” della finanza internazionale (Clearstream, Euroclear e Swift).

l Euroclear. Emanazione di JP Morgan, serve principalmente per riciclare quanto sottratto alla comunità europea tramite il signoraggio: circa 6.134 miliardi di euro - M3 - al dicembre 2003. Il debito pubblico della UE era pari al 61% di tale cifra, ovvero 3.795 miliardi. Euroclear si è fusa con la camera francese di compensazione SICOVAM.
l Clearstream. Questa cooperativa bancaria, che prima si chiamava Cedel, venne creata nel 1971 per facilitare gli scambi internazionali di azioni ed obbligazioni. Ha 1700 dipendenti in sette paesi, tra cui gli Usa, l'Inghilterra e la Germania. Nel 2000 è stata acquistata per metà da Deutsche Boerse Clearing, la camera di compensazione tedesca. Clearstream, nel 2000, trattava circa 450 volte il bilancio del Belgio, qualcosa come 50 trilioni di euro all'anno, una cifra paragonabile a quanto trattato annualmente da Euroclear. Nelle sue casse, nel 2000, aveva depositati qualcosa come 9000 miliardi di euro. Ha un esercito di consulenti profumatamente pagati, in particolare troviamo vari responsabili politici del Lussemburgo. Recentemente ha ammesso errori contabili per un totale di 1,7 trilioni di euro (l'equivalente del debito pubblico del terzo mondo), senza che nessuno sollevasse obiezioni. Serve per riciclare - principalmente con titoli - quanto indebitamente ottenuto dalle banche col meccanismo della riserva frazionaria-inflazionista [Nota: Il valore convenzionale totale delle banconote denominate in Euro è di circa 425 miliardi (M1). Il valore totale degli Euro circolanti, compresa la moneta bancaria (M3), è circa 6.134 miliardi. Le riserve d’oro fino della Banca Centrale Europea sono 9.404 tonnellate. Il prezzo dell’oro fino è di 11,569 Euro per grammo, pari a 327,9764 Euro per oncia. Il valore delle riserve d’oro fino della Banca Centrale Europea è di 108,8 miliardi di Euro. Quindi, il valore della garanzia (riserve d’oro) è pari al 25,6% delle banconote denominate in Euro ed al 1,773% degli Euro in circolazione.] Clearstream, comunque, non disdegna le banche centrali. La Federal Reserve ha sette conti su Clearstream, di cui 5 non pubblicati. La Banca d'Italia vi ha aperto almeno un conto non pubblicato. Anche la Banca centrale dell'Iran vi possiede un conto non pubblicato.
l SWIFT. Si tratta di una società d'instradamento finanziario che trasporta gli ordini di trasferimento di contante tra settemila istituzioni finanziarie. Trasferisce 3.000 miliardi di euro al giorno con sei milioni di ordini trattati quotidianamente. Il sistema permette dei trasferimenti a cascata, in una serie di paradisi fiscali, in pochi secondi. Swift conserva gli archivi delle transazioni solo per pochi mesi: si tratta di una decisione arbitraria. Questo sistema, completamente cieco poiché le informazioni trattate vengono cifrate, viene costantemente attaccato dalle autorità che si occupano di lotta contro il riciclaggio. Anche presso Swift esistono dei conti non pubblicati. Swift rappresenta l'hub di ingresso e di uscita della liquidità riciclata.


Partendo dall'assunto per cui queste istituzioni, create dalle banche stesse, sarebbero le principali artefici del riciclaggio, illustro i due casi “Clearstream” ed “Euroclear” riportando parti dei rispettivi verbali della commissione parlamentare francese sul riciclaggio.

Audizione di Régis Hempel, ex dirigente della società Clearstream, davanti alla commissione parlamentare francese sul riciclaggio

Estratto del verbale della seduta di mercoledì 19 settembre 2001 - Presidente: Vincent Peillon - Relatore: Arnaud Montebourg

Presidente: Signor Hempel, La ringrazio della Sua presenza. Questo incontro era stato previsto varie volte ma abbiamo dovuto rimandarlo per ragioni che Le competono [...]. Vorrei che Lei ci dicesse per quale motivo abbiamo incontrato così tante difficoltà per incontrarla, mentre eravamo così impazienti data la portata delle Sue dichiarazioni, fatte nel quadro del lavoro effettuato da Denis Robert.

Régis Hempel: La spiegazione è semplice. Una inchiesta giudiziaria era stata aperta contro i dirigenti di Clearstream. Il giudice istruttore voleva inizialmente sentirmi in quel quadro. Come vi ho scritto, mi mettevo innanzitutto a disposizione della giustizia lussemburghese prima di spostarmi all'estero.

Presidente: [...] Potreste indicarci perché potete, ora, incontrarci? A che punto è arrivata quell'inchiesta? Come l'avete vissuta? So che ci sono state delle perquisizioni a Clearstream. Come sono andate le cose. in relazione alle Vostre accuse?

RH: E' più semplice cominciare dalla fine. Da Clearstream i dirigenti e tutta la direzione sono stati cambiati. Il Sig. Lussi se n'è andato. I dirigenti non ci sono più. E' stata fatta una perquisizione da Clearstream, dal giudice istruttore e da me. Sono andato io stesso con lui nelle stanze di Clearstream per vedere, prendere e mettere al sicuro i documenti, cosa che è stata fatta. Quando è finita, ho continuato a lavorare per la polizia giudiziaria, anche di sabato e domenica. Leggevo i documenti. Erano già dieci anni che ero fuori dal giro e bisognava che mi aggiornassi con l'aiuto dei documenti. Passavo le mattinate, e talvolta i pomeriggi, dalla polizia giudiziaria a leggere i documenti e a prendere delle note per poterli guidare su una lista "tracciabile". E' lì che c'è il problema, da Clearstream, nelle tracce. Ma non sapevo che, dopo la perquisizione da Clearstream, ero anch'io sotto osservazione della polizia giudiziaria. Ero sotto ascolto. Non lo sapevo, mentre lavoravo per la polizia giudiziaria. Ero perseguito poiché, diciamo così, avevo dei documenti. Avevo comunque preso accordi con il giudice per far sì che potessi consegnare dei documenti senza essere colto in fallo io stesso. Avevamo pensato tre casi di facciata. Li abbiamo in qualche modo "fabbricati". Lui doveva fare una perquisizione a casa mia, una perquisizione nel mio ufficio ed una là dove si trovavano effettivamente i documenti, in un altro posto di lavoro. Era della connivenza con me. Avevamo già firmato gli accordi il 17 maggio scorso, quando ci siamo incontrati per la prima volta.

Presidente: Per capire meglio, si tratta di documenti precedenti al 1993, quando ancora eravate in funzione presso Clearstream?

RH: Esatto. Ho indicato alla giustizia tre transazioni da indagare, e così sono andati da Cedel-Clearstream a fare la perquisizione. Preciso che ho fatto delle confessioni su quello che avevo fatto, ma secondo la legge era tutto caduto in prescrizione. Secondo la legge lussemburghese, tutto era prescritto: non si potevano attaccare i dirigenti. All'epoca, il giudice mi chiese di cercare da Clearstream delle tracce nei programmi [informatici] per avere una visione degli elementi perseguibili. Lavoravo quindi su tutti questi elementi per trovare una transazione, o due o tre, per dimostrare la strada. Non volevo far uscire il nome di un cliente perché questo ricadeva sotto il segreto bancario ed io avrei infranto la legge. Mi avrebbero arrestato! E' così semplice come lo dico. Ma non potevo dire che non conoscevo il sistema. In effetti, dirigevo la divisione informatica e tutto quello che accadeva in Cedel passava obbligatoriamente dalla mia divisione. Non potevo dire "non so...". Abbiamo quindi fatto uscire dei documenti. Ho chiamato i programmatori che avevo conosciuto, nel tempo, e ho chiesto loro di far uscire dei listati, i sorgenti dei programmi. Eravamo nell'ufficio dell'amministratore delegato, che era stato allontanato, ed abbiamo avuto accesso al contenuto del suo computer. Abbiamo messo in ordine i listati di cui avevo bisogno per cominciare le mie ricerche. Erano abbastanza voluminosi ed è su quelli che ho lavorato tutto il tempo. Senza esagerare, posso dire di aver già scoperto delle cose. In quel momento, mentre lavoravo, ero sotto osservazione. Era un lunedì mattina. Avevo un appuntamento con un alto funzionario belga, un ministro belga. Il poliziotto mi telefonò a casa, alle otto meno un quarto. Ero già andato in ufficio a preparare la mia valigetta per partire. Telefonò a mia moglie che gli disse che ero andato in Belgio. Allora hanno detto "Azione!", e mi hanno intercettato sull'autostrada per prendermi i documenti che credevano destinati al governo belga e che stavo portando in Belgio. Volevano appropriarsi dei documenti utilizzando le carte che non avevano nemmeno il diritto di utilizzare per fare la perquisizione, che avevano fatto assieme a me.

Presidente: Così avete la sensazione di aver fatto un accordo col giudice...

RH: Ho fatto un accordo, da buon cittadino lussemburghese.

Presidente: ...e siete stato tradito.

RH: Esattamente!

Presidente: Vi siete lamentato di quest'episodio?

RH: Non ho fatto una denuncia ma ho scritto a tutte le istanze per dire che era finita e che non mi sarei mosso né sotto minaccia né sotto ricatto. Ho fatto una deposizione ed ho subito un interrogatorio. Da allora, c'è stata la calma. In tutti i casi, vi dico la mia impressione: posso dire di essere stato strumentalizzato. Sapevano che conoscevo il sistema. L'ho costruito e sono uno dei pochi che può ritrovarci le cose. Adesso sono convinto che lo scopo era di screditarmi, di appropriarsi dei documenti e che la mia testimonianza ed il mio lavoro veniva annientato.

Presidente: Avete potuto lavorare qualche giorno, sui documenti?

RH: Sì.

Presidente: Avete potuto stabilire qualcosa su quei documenti?

RH: Ho avuto il tempo di stabilire alcune cose, ma mi hanno sequestrato tutto durante la perquisizione. Non ho fatto delle copie, innanzitutto per prudenza, ed in secondo luogo perché non potevo certo immaginare... Erano al sicuro, nel mio ufficio. Sia io che i poliziotti sapevamo dove erano. Sono stato preso alla sprovvista. Non avevo fatto copie. Hanno portato via tutto durante la perquisizione. Veramente tutto! Compresi tutti i computer di casa e dell'ufficio. Era abominevole. Non avevo più niente . [...]

Presidente: Dopo che Lei ha fatto delle accuse, nel film di Denis Robert, avete subito pressioni, Lei e la sua famiglia, da parte del sistema giudiziario o finanziario?

RH: Non sulla mia famiglia, ma su di me. Non erano minacce, ma dei "consigli di buoni amici"... Se avessi fatto un nome, sarebbe stato diverso... Ma visto che non parlavo, nessuno si è arrabbiato con me... [...]

Relatore: Si considera tradito dalla giustizia lussemburghese che, alla fine, si è rivoltata contro di Lei. Pensa che sia messa in dubbio la sua credibilità? [...]

RH: Non hanno fatto molte indagini. Bisogna che dica innanzitutto che questo sistema [informatico] è molto difficile da capire, e per i comuni mortali è quasi impossibile. E' molto tecnico. Tutti i poliziotti e gli altri che si erano occupati della faccenda, non ci hanno capito niente. Dipendevano da me. E' per questo che ci lavoravo, per fornire loro una specie di vade-mecum per ricercare sui microfilm o altrove, per guidarli. Non erano capaci di farlo. Dall'inizio non avevano a disposizione degli esperti. Una volta sola, il procuratore e la polizia giudiziaria [hanno organizzato una riunione] con l'audit del controllo bancario ed il suo segretario generale. Gli ho fornito spiegazioni. Il procuratore ed i poliziotti non ci capivano niente, cosa normale, non ci sono rimproveri da muovergli contro. Quelli del controllo bancario hanno seguito le mie spiegazioni. Hanno detto che la tal cosa o la talaltra erano possibili. Hanno confermato per iscritto alla polizia giudiziaria le spiegazioni che avevo fornito loro. Ho spiegato come funzionava il tutto, ma senza fare nomi! Tutto questo è stato consegnato per iscritto.

Relatore: Considerate quindi che le conclusioni dell'inchiesta sono soggette al discredito?

RH: Assolutamente! Non mi hanno permesso di fare il mio lavoro ed hanno cercato di screditarmi. Quando ho cominciato a trovare degli "imbrogli", era finita.

Relatore: Come spiega il comportamento dei magistrati?

RH: Bisogna conoscerli, i magistrati! Io li considero persone oneste e non bisogna denigrarli. Il libro Révélation$, lui stesso, ha provocato uno choc nel Lussemburgo. Ci sono tre forze: Euroclear a Bruxelles, la Deutsche Boerse [Clearing] in Germania e Clearstream. Si battevano per avere il clearing universale. Tutto questo oggi è provato. La cosa era pianificata dalla Deutsche Boerse per appropriarsi di Clearstream. Hanno utilizzato il libro ed il mio intervento per cercare di accaparrarselo. Hanno eliminato i dirigenti di Clearstream e ci hanno messo i loro uomini. Tutto questo oggi è provato! Esistono dei documenti della Deutsche Bank e Der Spiegel li ha pubblicati... Ci sono ora le prove che tutto era stato pianificato in anticipo. Come spiegare l'attitudine dei funzionari, mi domandate? [Conosco il nome di] due funzionari i Sigg. X e Y. Prima dell'istruttoria, sono andati a Francoforte presso la direzione di Deutsche Boerse. Era giovedì. Il venerdì sera hanno avviato l'istruttoria. Io lo so perché la polizia giudiziaria era da me, nel mio ufficio... ed abbiamo ricevuto l'informazione per telefono... Quando si ricostruisce la storia, si scopre che tutti erano un po' manipolati, me incluso [...].

Relatore: Volete dire che, nel Lussemburgo, la giustizia è subordinata agli interessi finanziari?

RH: Stiamo parlando di un quarto del budget nazionale!

Relatore: Sicuro! Se Lei considera che i magistrati sono onesti, tuttavia non sono indipendenti. E' la Sua posizione...

RH: Su questo sono tassativo.

Relatore: Avete conoscenza di interventi del Ministro della Giustizia, il Sig. Frieden?

RH: No. Solamente da parte di terze persone...

Relatore: Terze persone vi hanno fatto capire che il Ministro della Giustizia stesso era intervenuto?

RH: Ho saputo questo, ma non posso dire di saperlo direttamente.

Presidente: Partiamo dall'inizio prima di arrivare alla spiegazione del sistema al quale Lei ha collaborato e che ha costruito, un sistema di riciclaggio, come Lei lo definisce. Inizialmente, potrebbe precisare quale è stata la Sua funzione all'interno di Cedel all'epoca, le Sue responsabilità nell'organigramma e nel funzionamento? In quali condizioni si è separato da Cedel e che attività svolge oggi?

RH: Cedel, divenuta Clearstream, è stata fondata nel 1970. Io ci sono entrato nel 1972, quando è veramente iniziato il tutto, per mettere in opera, con altri, il sistema informatico. Cedel è stata costruita in una maniera completamente inversa rispetto alle società esistenti. Cedel-Clearstream è stata costruita intorno ad un concetto informatico al quale tutti si sono dovuti adattare. Era l'informatica che dirigeva tutto. Due o tre persone della squadra iniziale, sono ancora a Clearstream. Prima che io me ne andassi, ero vice-presidente di Cedel, con l'amministrazione delegato. Dirigevo l'informatica, il telex, lo SWIFT - i pagamenti - e la spedizione. Avevo la maggior parte di Cedel sotto di me, con il maggior numero di dipendenti.

Presidente: Da quando a quando?

RH: Ho cumulato tutte queste funzioni dal 1990 fino alla fine. All'inizio ne svolgevo solo una parte, ma poi me le hanno aggiunte. Swift è stato collegato totalmente all'informatica - raggiungendo automaticamente il mio reparto - mentre prima si usava il telex. Quasi metà delle persone erano sotto di me.

Presidente: Avendo delle responsabilità così importanti, in quale occasione e perché avete lasciato Cedel-Clearstream?

RH: Non l'ho lasciata! Mi ha licenziato l'amministratore delegato André Lussi, in condizioni dubbie, cosa che non nascondo. Sono un po' nazionalista... Ero nel Lussemburgo e, date le mie conoscenze in Cedel, sapevo che Lussi e tutta un'altra squadra stavano pianificando di spostarsi a Londra. Tutto era previsto per fare questo spostamento. La messa in moto di una nuova informatica a Londra implicava che Clearstream si sarebbe trovata [di fatto] a Londra. Se invece si fosse fatta qui [nel Lussemburgo], sarebbe rimasta qui. Essendo nell'informatica, ero in una posizione di forza ed ho cortocircuitato le cose affinché Clearstream restasse nel Lussemburgo. Non sono in molti a saperlo, quello che ho fatto. In seguito, divenne impossibile spostarla. A quel punto ero "cotto". Mi hanno inviato un giornalista ad intervistarmi. Era insomma una cosa montata.

Presidente: Potete essere più preciso su quest'episodio?

RH: Si tratta di David Cowan, che in seguito è stato assunto da Clearstream come giornalista di Lussi. All'epoca, era giornalista in non so più quale giornale inglese. Interrogava tutti in Cedel. Venne anche da me perché, in quel momento, ero rappresentante del personale. Il Signor Simmet, anche lui nominato nel libro, mi telefonò dicendomi: "L'ho controllato. E' una persona a posto... Puoi parlargli". E' stato l'unico errore che ho fatto nella mia vita: non ho "ricontrollato". Ho preso le parole di Simmet per vere e mi sono incastrato. Abbiamo discusso assieme come si fa con i giornalisti. Non ho parlato di cose che ricadevano sotto il segreto o quant'altro. Ma è stato sufficiente! Il giorno dopo l'ho capito: un usciere mi si è presentato con il licenziamento ad effetto immediato.

Presidente: E dopo questo giornalista è stato assunto?

RH: Si tratta di Cowan. Anche lui poi è stato licenziato [dopo l'apertura dell'inchiesta giudiziaria]. Per la cronaca, devo dire che tutti quelli che mi hanno messo in disgrazia, sono stati licenziati. La polizia giudiziaria ed il mondo bancario lasciano capire ovunque che io ho organizzato il libro. Avrei fatto parte dell'orchestra ed avrei condotto questo giochino per mettere in essere la mia vendetta. Ringrazio che mi si accordi cotanta intelligenza. Non dico che mi dispiace. In ogni caso, gli interessati dicono che ho organizzato io l'uscita del libro, in un modo o nell'altro.

Presidente: Arriviamo al punto che è molto complicato e tecnico, come avete detto. Avete parlato di riciclaggio effettuato attraverso il sistema di Clearstream. [...] Vorrei che Lei ci precisasse esattamente, e nel modo più semplice, qual'era questo sistema che era stato messo in opera e che permetteva il riciclaggio.

RH: Cercherò di riassumere. Ho impiegato venti ore a spiegare ad altri specialisti il modo del funzionamento, e solo allora hanno cominciato a capire. Riassumerò senza entrare troppo nei dettagli. Bisogna innanzitutto sapere che nel sistema Cedel, solo le banche sono clienti. Almeno inizialmente, poiché ora ci sguazzano un po' tutti [NdT: multinazionali, clienti privati e banche centrali...] Semplifico molto: quando una banca voleva far passare una transazione [occulta], parlava con un dirigente di Cedel, e noi, noi "correggevamo". Facevamo dell'hard-coding: nel programma, correggevamo l'istruzione che stava per passare. Prendiamo una istruzione di acquisto, una vendita, un movimento di fondi o di titoli. La facevamo sparire o la spostavamo su un altro conto. Era questo l'hard-coding: delle correzioni nel programma sorgente. Era per questo che avevo stampato in Cedel i programmi sorgenti. Potete informarvi, perché è l'aspetto più proibito dell'informatica. Facevamo il programma la mattina. Sapevamo che istruzioni sarebbero arrivate: "Se succede questo, tu fai così e così...". Erano delle eccezioni. In seguito, quando tutto era fatto, rimettevamo il programma precedente e toglievamo l'eccezione. Era come se non fosse successo niente.

Presidente: Sto cercando di capire. Questo aveva la funzione di di fare sì che la transazione chiesta a Cedel non apparisse nelle registrazioni sistematiche di tutte le transazioni.

RH: Esatto.

Presidente: Essendo preavvisati della transazione, bisognava eseguire una operazione informatica in modo tale che non fosse più possibile rintracciare l'operazione effettuata.

RH: Esatto.

Presidente: Questo accadeva per piccole o grandi transazioni?

RH: Per tutte! Noi, i programmatori ed io stesso, non ci facevamo caso. Lo avevamo fatto spesso all'inizio perché esistevano dei bachi e degli errori nei programmi. Non facevamo caso se erano 100 o 50 milioni di dollari! Ad un certo punto, si perde la nozione dei milioni di dollari. Per noi, 50 milioni erano come 50.000 dollari... Abbiamo passato transazioni enormi...

Presidente: Parliamo della persona che Le passava un ordine. Questa dissimulazione di transazioni avveniva ogni due mesi o era una pratica quotidiana?

RH: Forse non quotidiana, ma ogni due o tre giorni. In ogni caso, era frequente. Era il motivo per cui questa pratica non scandalizzava più nessuno, nel dipartimento informatico. Non ci facevamo nemmeno caso. Eliminavamo la transazione; la mettevamo in un altro conto titoli. Era una manipolazione, e ci accontentavamo di assicurarci che aveva funzionato. Punto e a capo!

Presidente: Queste transazioni particolari, poiché cancellate dal sistema informatico, erano legate in modo particolare a certe banche o società? O lo facevano tutti?

RH: Non era specifico di banche in particolare.

Presidente: Era dunque un sistema molto aperto.

RH: Era un sistema molto aperto. Per capire meglio, devo parlare anche dei conti non-pubblicati. E' un sistema che ha degenerato, ma all'inizio non era che un'eccezione del sistema bancario. I conti non pubblicati vennero inventati per la Banca Commerciale Italiana, che aveva un centinaio di banche, di filiali indipendenti. Essa non voleva un conto solo, ma che ognuno avesse il suo conto. La cosa era difficile, ma nessuna agenzia doveva sapere cosa faceva l'altra. Abbiamo messo in atto questo sistema dei conti non pubblicati per la Comit.

Presidente: [Per quanto riguarda le transazioni cancellate,] chi riceveva l'ordine? Era al Suo livello?

RH: Chi lo trasmetteva? Arrivava sempre dal servizio-operazioni o dal servizio-clienti, ma sempre da quelli che erano in contatto con i clienti. Noi ricevevamo dall'alto l'ordine di eseguire l'operazione. E non in forma scritta, ma per telefono!

Presidente: Era lavoro quotidiano! Lei dice: "dall'alto"! Ma Lei era già in alto. Chi è quindi che era in alto?

RH: E' un modo di dire, perché nella prassi l'informatica sta sempre in cantina. (Sorrisi) "Dall'alto" vuol dire da quelli che erano a contatto con i clienti, a qualunque livello.

Presidente: A qualunque livello! Questo vuol dire che tutti i quadri che erano in relazione con i clienti potrebbero, oggi, se fossero sinceri nelle loro dichiarazioni, confermare quello che Lei dice?

RH: Sì [...]

Presidente: Riprendiamo quello che significa una cancellazione delle traccie e della tracciabilità che faceva, Lei, nel sistema informatico.

RH: Ho confessato.

Presidente: Potrebbe spiegarci esattamente come funziona? Prendiamo una transazione, per esempio di vendita di titoli. Questo vuol dire che in un certo momento questa operazione sparisce dal sistema.

RH: Sparisce. Non c'è differenza nei saldi se si controllano i saldi. E' esattamente la stessa cifra.[...] Quando si controlla il saldo globale, è tutto a posto ed è solo quello che viene controllato.

Presidente: Avete dunque l'impressione che questa pratica, di cui si può pensare che si tratti di dissimulazione - e quindi di riciclaggio, come avete detto Voi stesso, varie volte - non era riservata ad alcune banche vicine ad alcune mafie. E' dunque una pratica corrente dei clienti di Clearstream e dunque del mondo bancario internazionale!

RH: Sì, del mondo bancario. Non ci ho fatto neanche molto caso. I conti cambiavano continuamente. Noi avevamo il numero del conto ma non sapevamo di chi si trattasse, perché quello non riguardava il nostro settore informatico. Per noi informatici era molto semplice: si trattava di una riga di programmazione.

Presidente: Per esempio, le grandi banche francesi che abbiamo visto essere clienti di Clearstream - Société Générale, Paribas, Crédit Lyonnais - utilizzavano questo sistema come tutte le altre banche?

RH: Non glielo posso dire altrimenti direi dei nomi (sorrisi).

Presidente: Da quello che ci dite, appare molto plausibile. Se tutti i livelli della gerarchia erano coinvolti in questo funzionamento - da quello che ci avete detto - ci saranno quindi quelli che l'hanno concepito. All'inizio qualcuno dice: "Metteremo questo in opera...". Voi che siete entrato in Cedel abbastanza presto, dovreste sapere chi ha concepito questo sistema.

RH: Diciamo che è un sistema che è degradato. All'inizio, creavamo e lanciavamo un nuovo sistema; avevamo parecchi "bachi". In quel periodo si trattava di creare Cedel e lavoravamo giorno e notte. Dovevamo effettuare molte manipolazioni per aggiornare le schede, perché tutto funzionasse. Durante gli anni, abbiamo creato tutta una serie di programmi e non li abbiamo mai distrutti. Ad un certo punto, il sistema perfezionato era lì! Anche se non era stato concepito per il riciclaggio. Ma ad un certo punto, il sistema ideale per farlo era lì. Non era stato pianificato, è successo per caso. Pianificato? No!

Presidente: In una politica commerciale, in situazione di concorrenza -Euroclear o altri - forse era un argomento commerciale in più, per Cedel, per proporre i propri servizi ai suoi clienti?

RH: Non so a quale livello questo servizio veniva proposto o doveva essere proposto. Ma era ad un livello molto alto. E' stata un'evoluzione nel tempo. Non posso fare che delle supposizioni poiché non ero nel settore commerciale, ma in quello esecutivo.

Presidente: Lei ci sta dicendo, in fondo, che ci siete arrivati quasi per caso a mettere in opera questo sistema che in seguito è divenuto un sistema ordinario. Ma ad un certo punto avreste dovuto accorgervene? Vorrei proprio sapere a che punto vi siete accorto che quello che stavate facendo al sistema informatico poteva servire per il riciclaggio. L'avete capito subito?

RH: No! Molto dopo.

Presidente: In retrospettiva, anni dopo?

RH: E' anche indicato nel libro: quando ho visto dei conti non pubblicati che non conoscevo. Questo mi ha incuriosito! Ad un certo punto, ero curioso di sapere quello che stava succedendo poiché c'erano dei conti che non conoscevo. Allora ho cominciato a curiosare tra i conti non pubblicati e quando mi sono interessato maggiormente alle transazioni, ho capito. Ma all'inizio, nel settore informatico, non avevamo nessuna idea sulla questione.

Presidente: Che legame c'è tra i conti non pubblicati e le operazioni di cancellazione delle traccie delle transazioni, di cui ci avete parlato?

RH: Sono complementari. Per fare del riciclaggio, si può usare il sistema normale, il sistema dei non pubblicati e quell'altro. Se ci si mette d'impegno, si può fare anche con il sistema normale. Bisogna solo conoscerlo molto bene, tutto qui. Nel Lussemburgo questo non è stato capito. Si credeva che fosse solo l'hard-coding che lo permetteva, il riciclaggio, e invece no! Il sistema in se, per come funziona, da la possibilità di fare tutto. Ho chiesto alla commissione bancaria se avevano fatto dell'audit informatico. Non esiste! Finché non c'è l'audit, tutto è possibile. La struttura informatica, che ha ormai trent'anni, è sempre lì.

Presidente: Se si facesse un audit informatico serio, oggi - un po' il tipo di lavoro che vi era stato richiesto - si potrebbero ritrovare le traccie delle transazioni cancellate?

RH: Sono categorico. Se si cerca, si può trovare tutto. Avevo cominciato a trovare, ma la procedura giudiziaria è stata subito chiusa. Non sono io che mi sono messo da parte. Da dieci anni non ci avevo più a che fare. Mi hanno chiesto: "Cercate una traccia dove si possa trovare...". E' così che ho cercato, ed in poco tempo sono andato parecchio avanti.

Presidente: A parte Lei, pensate che altre persone avrebbero oggi la competenza necessaria?

RH: Ma non la volontà!

Presidente: L'ho capito bene.

RH: Ci sono tutti dentro... (sorrisi)

Presidente: Ma la competenza? Nel Lussemburgo, al di fuori della gente che lavora nella società di clearing, ci sarebbero persone - per esempio, presso la commissione bancaria - che ne sarebbero tecnicamente capaci?

RH: Se lo vogliono sì. E' fattibile. Avrei dovuto capire subito che quello che mi stavano facendo fare non era una cosa seria. nel Lussemburgo, giuridicamente, un testimone non può anche essere un perito. Se la polizia giudiziaria ed il giudice istruttore non mi avessero fatto fare il testimone, mi avrebbero potuto assumere ufficialmente come perito, senza violare la legge. Da testimone, non potevo. Non mi hanno quindi lasciato fare con i microfilm quello che serviva. E questo perché ero testimone. Ero andato con loro a prendere tutto. A mio avviso, si è trattato di un alibi. Erano abbastanza preoccupati perché eravamo usciti con parecchio materiale. Allora avrei dovuto capire che non mi avrebbero lasciato fare. Solo dopo ci ho riflettuto. Se mi avessero lasciato vedere i microfilm... ma non me l'hanno permesso!

Presidente: All'inizio del nostro incontro, avete citato dei documenti che sarebbero in Vostro possesso e che arguisco rappresentino una specie di assicurazione sulla vita. In che condizioni siete partito con questi documenti? Al di là dei microfilm, che vi hanno sequestrato, sareste in grado di fare del lavoro con i documenti che ora possedete?

RH: E' quello che ho fatto. E gli ho fornito tre piste, su tre diverse banche.

Presidente: Mi parlate di documenti che ERANO in vostro possesso?

RH: Sì.

Presidente: ... e non di documenti che vi hanno richiesto...

RH: Quelli veri non li hanno avuti. Avevo dei documenti che mi erano stati dati, che riguardavano soprattutto banche russe. Quando ho cominciato a guardarci dentro, era davvero impressionante.

Presidente: Si parla oggi di realtà europea; i nostri ministri si riuniscono per lavorare meglio assieme. Se esistesse una volontà giudiziaria reale, oggi, di approfondire questa questione, abbiamo, attraverso Lei, sia le competenze che le prove documentarie che permetterebbero di stabilire che c'è stato un sistema di dissimulazione delle traccie!

RH: Che C'E' un sistema! Non ho detto che C'ERA. Non sono più lì da dieci anni, ma gli ho dato due o tre traccie di operazioni che si stanno svolgendo OGGI.

Presidente: Oggi!

RH: Gli ho fornito informazioni attuali.

Presidente: A partire da quali fonti?

RH: Ho ancora delle conoscenze in Cedel, e le ho utilizzate. D'altra parte, ho fatto l'errore della mia vita. Mi avevano promesso il segreto della persona che mi dava le informazioni. Sono andati a trovarla in vacanza. Ho perso di sicuro questa amicizia. Si trattava di casi concreti, molto concreti.

Presidente: Le accuse del libro di Denis Robert sono inquietanti. La sua tesi è, in fondo, che questo sistema venne organizzato scientemente. In particolare, indica il Signor Lussi come il responsabile, l'istigatore di questo sistema che avrebbe potuto, d'altra parte, servire interessi importanti. Cosa pensate in rapporto a quest'analisi? Pensate che effettivamente sia stato possibile concepire, al livello di Lussi, di utilizzare Clearstream per fini delinquenziali per non dire criminali?

RH: Devo stare attento a quello che dico (sorrisi). Si può pensare che io non sia amico di Lussi, ma non gliene voglio. E' una guerra giusta... Sono anche uno di quelli che sa un po' di cosa è capace e dove aveva le sue relazioni. Se si volesse veramente cercare, si troverebbe facilmente e velocemente. Se ci si interessasse un po' di più al personaggio Lussi, alle sue frequentazioni e relazioni. Ma per me, è veramente troppo...(sorrisi)

Relatore: Che volete dire?

RH: Scherzo un po', ma si va ad un livello dove io rischio troppo. All'inizio lo avevo detto a Denis Robert: "Siete cosciente di dove stiamo mettendo il naso?" "Sì", mi disse lui, "e sveleremo tutto". Gli ho risposto: "Se non è voluto, non riusciremo a svelare niente!" Insomma, è quello che è successo [dopo l'apertura dell'inchiesta giudiziaria]. A quali livelli scattano i blocchi? Per trovare, bisogna "divertirsi" con Lussi ed il suo entourage.

Relatore: Che frequentazioni?

RH: Non lo posso dire!

Relatore: Ve ne prego.

RH: Io li conosco, ed anche altri lo sanno: è molto spirituale.

Relatore: Spirituale, dice?

RH: Molto spirituale! E molto facile da trovare!

Presidente: Siete depositario d'informazioni pesanti da portare da solo, cosa che si capisce considerando le pressioni a cui siete stato sottoposto. Come pensate che le cose possano andare avanti? Chi avrà il coraggio, all'infuori di Voi e forse di qualcun altro - penso a Backes - di continuare a spiegare le cose per come funzionano?

RH: Nel Lussemburgo, ho completamente rotto per quanto riguarda Clearstream, e non ho alcuna informazione in proposito. Diciamo che con tutto quello che stanno facendo, e dopo l'uscita del libro, sono successe molte cose. Bisognerebbe che la commissione bancaria mettesse in atto dei controlli effettivi. Ma la Deutsche Boerse si sta "ingoiando" Clearstream, e la prenderà! E' messa bene per prenderla. Clearstream non sarà più Clearstream ma Deutsche Boerse, ovvero un'altra cosa. Conosco quelli che stanno arrivando, alcuni più o meno bene, ma li conosco. L'avversario che era prima Clearstream è quasi scomparso. Si tratta ora di tutta un'altra gestione che ha preso o prenderà piede. Di conseguenza è molto difficile attaccare poiché "il nemico" è cambiato. Non ci sono più gli stessi uomini ai loro posti.

Presidente: Pensate - l'avete precisato ora ed è importante - che quelle pratiche potrebbero continuare ancora?

RH: E' difficile immaginarlo nel Lussemburgo! Conoscendo l'ambiente degli uomini politici nel Lussemburgo, posso dire che verranno effettuati dei controlli. Ne sono quasi sicuro perché non hanno altra scelta. Uno di questi giorni, lo scandalo scoppierà. Spero che segua poi un adeguato audit informatico. Se non lo fanno, potete dimenticarvi tutto quello che vi ho detto finora!

Presidente: Credete che Clearstream fosse la sola centrale ad adottare quelle pratiche? O pensate che i concorrenti ne abbiano di simili, dalle vostre informazioni? Immagino conosciate anche quelli che lavorano nella concorrenza.

RH: Se un concorrente offre di tali servizi, vedo male che anche gli altri non lo facciano. Perderebbero mercato. E' una risposta!

Presidente: Avete varie intuizioni, nevvero? Pensate che si tratti effettivamente di una pratica...

RH: Non è stata adottata unicamente da Cedel-Clearstream.

Presidente: Ad esempio, Euroclear poteva avere le stesse pratiche?

RH: Non ne ho le prove. E' difficile immaginare che non sia così. Ma bisogna provarlo! E' questa la difficoltà in tutti questi sistemi! Le cifre sono talmente enormi: il numero delle transazioni, il volume di denaro in ballo. Si parla di trilioni di dollari. Non so nemmeno quanti zeri ci vogliono. Queste cifre sono inimmaginabili.

Presidente: Sono soldi che girano, ma non è necessariamente del denaro di cui si fanno sparire le traccie?

RH: No, ma andate a trovarlo in questo bailamme di transazioni. Ci potreste annegare quello che volete. Anche un miliardo di dollari passa inosservato! [...] In questo mare non si nota niente, sapendo che il tutto ha fatto tre o quattro volte il giro del mondo prima che ci svegliamo la mattina! [...]

Presidente: Nel tragico contesto della settimana scorsa, creato dagli attentati [dell'11 settembre 2001], si vede bene che si pone comunque la questione di un controllo pubblico sulle transazioni finanziarie. La tracciabilità di queste transazioni permetterebbe di identificare delle reti, tra cui reti molto criminali come quella di Bin Laden. Pensate che sarebbe possibile instaurare un controllo pubblico su queste centrali di transazioni? In seguito questo permetterebbe, ad esempio ai giudici, di risalire le traccie delle transazioni?

RH: Assolutamente e molto facilmente. I controlli da effettuare non sono molto complicati. [...] E' molto facile da avere, ma bisogna volerlo. A livello mondiale!

Presidente: Quando eravate nelle vostre funzioni, siete mai stato preso ed interrogato dall'autorità giudiziaria?

RH: Neanche una volta!

Presidente: Non ci sono mai state delle richieste di indagini a Cedel quando eravate...

RH: Vado ancora più avanti: ancora cinque o sei anni fa non veniva effettuato nessun controllo in Cedel. Non sapevano che cosa fosse! Non era una banca e non c'erano controlli! Davamo solo il bilancio.

Presidente: I controlli che ci sono oggi sembrano parecchio insufficienti.

RH: Si controlla il bilancio. Nel bilancio di una società, non si controllano le transazioni! Nel tempo, facevo io stesso un controllo di auditing. Era tanto per fare! Mi davano un foglio di una decina o una ventina di transazioni. [...] L'audit durava un quarto d'ora. Non si sono mai seguite le transazioni. Ho sempre degli standard [di audit] che sono adattati alle banche, ma nessuno specifico per il lavoro di Cedel o Clearstream.

Presidente: Vorrei che Lei mi spiegasse, poiché non è semplice da capire, la Sua motivazione. Avete parlato, beninteso, del fatto che non si tratta di vendetta. Avete spiegato che non eravate per niente in una costruzione organizzata, con altri.

RH: No.

Presidente: Malgrado tutto, vi siete imbarcato in una storia della quale tenete il filo, visto che dite la stessa cosa dall'inizio. Qual'è il motivo che vi anima?

RH: Avete usato la parola giusta, mi sono "imbarcato" in questa storia. Ero a Metz e stavo facendo shopping, fu allora che Denis Robert mi ha acchiappato. Abbiamo parlato in un bar e poi l'ho rivisto solo una volta, quella che si vede nel film. A casa, gli ho spiegato la cosa. Questa è stata la mia unica collaborazione per il libro! In seguito, il tutto ha preso una tale ampiezza che se ne è interessata la giustizia... In seguito si pretese che io non stessi dicendo la verità... [...] Sono stato "imbarcato" in questa storia. Avevo confuso le traccie, nessuno riusciva a trovarmi. Non avevo neanche il telefono a casa mia: era intestato a mia moglie. Avevo avuto parecchie noie per quello che Lussi mi aveva fatto negli anni. Ho dovuto ricominciare daccapo la mia esistenza.

Presidente: Oggi avete in progetto di lasciare il Lussemburgo, entro la fine dell'anno. E' perché pensate - dato quello che avete fatto e detto negli ultimi mesi - che vi sarebbe difficile vivere nel Lussemburgo?

RH: No, l'avevo pianificato già da tempo. Ma è vero che ho subito delle pressioni da parte di Lussi e di tutti. Ad un certo punto, la mia situazione finanziaria non era all'altezza. Ho superato i miei problemi ed ho costituito delle società, cosicché oggi sono autonomo. Non dipendo più da nessuno e me la cavo bene! Grazie alle nuove tecnologie, posso continuare a lavorare partendo dalla Francia, soprattutto nel mio campo d'attività. Il tempo in cui bisognava lavorare fissi in un posto, è finito.

Presidente: Senza mancare di discrezione, che state facendo?

RH: Sicuramente riderete! Da una parte, mi occupo di consulenze per gli investimenti; dall'altra, ho varie società nel Belgio e nel Lussemburgo, che si occupano di questioni ambientali. Infine, faccio quello che mi viene meglio: ristrutturazione e consulenza alle imprese. [...]


Ed ora veniamo ad EUROCLEAR:

Assemblea Nazionale (Francia), undicesima legislatura, Documento n. 2311
Missione d'informazione comune sugli ostacoli al controllo ed alla repressione della delinquenza finanziaria ed al riciclaggio dei capitali in Europa

Presidente: Vincent PEILLON
Relatore: Arnaud MONTEBOURG

Audizione di Pierre FRANCOTTE, Direttore generale di Euroclear Bank (estratto del verbale della seduta del 24 aprile 2001)

(....)
Pierre FRANCOTTE: (...) Nel gruppo Euroclear - Parigi e Bruxelles - trasferiamo valori attivi per 82.000 miliardi di euro all'anno. Presso Clearstream, si tratta di circa 30.000 euro all'anno, ossia relativamente meno. Due centrali di compensazione, in Inghilterra ed in Svizzera, si sono consociate in un accordo che rappresenta 63mila miliardi di euro. Un certo numero di altre istituzioni rappresentano cifre dello stesso ordine di grandezza. E' importante sottolineare che queste cifre impallidiscono di fronte ai trasferimenti quotidiani sul mercato Forex, per esempio, che è dieci volte più imponente. Si tratta più o meno dello stesso ordine di grandezza, ma un po' inferiore, forse del 20%, rispetto ai movimenti su TARGET che è il sistema di connessione tra le banche centrali europee che permette i movimenti di pagamento puro, senza contropartita in titoli, tra le banche centrali, sia a livello nazionale che transfrontaliero.
(...)
Che cosa è accaduto presso Euroclear? Poco a poco il principio di una lista di conti pubblicati si è sviluppato poiché i nostri clienti trovavano utile che le loro controparti abituali potessero rapidamente controllare o identificare, in un libro aggiornato regolarmente, i conti verso i quali essi potevano effettuare dei trasferimenti. Si tratta di una agevolazione operativa che si è realizzata con la pubblicazione di questa lista. In seguito, sono apparsi dei conti non pubblicati su richiesta scritta dei clienti. Senza tale richiesta, la regola prevede solo dei conti pubblicati. Abbiamo interrogato un certo numero di clienti e sono emerse due motivazioni principali. La prima, riguarda un certo numero d'istituzioni che amano conservare una confidenzialità sul fatto che esse intervengono, in particolare le banche centrali. Occorre sapere che Euroclear è probabilmente la centrale di compensazione privilegiata dalle banche centrali. Più di trenta banche centrali mondiali ci utilizzano per le loro attività, principalmente per l'investimento del loro portafoglio di riserve. Piuttosto che conservarle nella cassaforte, esse lo investono normalmente in titoli di stato di altri paesi. Ma è necessario che esse si rivolgano ad un intermediario e, spesso, si rivolgono a noi. Come regola generale, le banche centrali sono molto preoccupate di non dire presso chi lavorano poiché subirebbero una pressione politica per aprire dei conti presso tutti quanti. Io non posso affermare che tutte le banche centrali sarebbero a loro agio all'idea di aprire dei conti in tutte le società di compensazione esistenti. La seconda ragione attiene al fatto che le banche centrali utilizzano spesso questi conti per realizzare delle operazioni relative alla loro politica monetaria. Esse possono allora adottare delle precauzioni per evitare che le loro controparti possano capire la loro posizione di banche centrali in termine di banche di riserva per sostenere la moneta locale o, al contrario, acquistare delle riserve per il caso inverso. Esse si preoccupano di evitare che chicchessia, sapendo che si tratta di banche centrali, possa tentare di fare delle analisi potendo osservare le tendenze su varie settimane o vari mesi. Le banche centrali e anche un certo numero di altre istituzioni molto attive nel trading - alcune banche d'investimento molto guardinghe sulle loro tendenze in materia - preferiscono certamente evitare che le loro controparti possano indovinare quello che esse fanno.
(....)
Il Presidente: Quanti conti avete, pubblicati e non?

Pierre FRANCOTTE: Abbiamo in tutto 1.864 clienti ed un totale di 6.880 conti di cui 4.376 sono non pubblicati, ossia i due terzi, e 2.504 sono pubblicati.

Il Presidente: Questo vuol dire che tutti i conti non pubblicati sono legati ad un conto pubblicato e che si tratta di sottoconti?

Pierre FRANCOTTE: Abbiamo circa 140 conti per dei clienti che non hanno nessun conto pubblicato. In gran parte si tratta di banche centrali. E' perché queste preferiscono che non si sappia assolutamente che esse utilizzano quei conti.

Il Presidente: Ci sono dunque dei conti che non appaiono da nessuna parte. Sarebbero quei 140 conti che, secondo voi, appartengono alle banche centrali.

Pierre FRANCOTTE: E' così! Non ci sono solo delle banche centrali, ma si tratta soprattutto di banche centrali, come anche di altri clienti che non vogliono risultare come utilizzatori del sistema Euroclear. Questo significa che generalmente la controparte non li vedrà nella sua lista. Ma questo non vuol dire che essi siano segreti per altre necessità.
(...)
Il Relatore: Avete parlato di una reazione delle vostre autorità di controllo in Belgio. Avete conoscenza di reazioni simili da parte dell'autorità di controllo lussemburghese verso Clearstream?

Pierre FRANCOTTE: Non conosco se non quello che ho letto sui giornali e quindi non ho informazioni supplementari. Ho letto che il Ministro delle Finanze e la Banca Centrale del Lussemburgo avevano organizzato una riunione ad altissimo livello, nei giorni seguenti. C'era la notizia che la Banca Centrale del Lussemburgo vi avrebbe dato seguito. Non ne so niente di più. (...)


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CLAMOROSO / L'FMI HA PRONTO IL ''PIANO ITALIA'': BLOCCO DEL PAGAMENTO DI TUTTI GLI INTERESSI SUI TITOLI DI STATO. (BOOM!)

martedì 3 giugno 2014
Una fonte autorevole fa sapere che all'FMI è pronta una proposta che riguarda "un grande paese UE con debito pubblico altissimo". Fin troppo facile leggervi il nome "Italia". Ebbene, l'idea su cui si basa questa "proposta" che l'Italia - facciamo prima a scrivere il nome - smetta di pagare agli investitori le cedole sui titoli di Stato, se riceve un prestito di salvataggio dal Fondo monetario internazionale.
Sarebbe una forma di sacrificio imposto ai creditori privati, in cambio dell'aiuto di un organismo pubblico. L'intenzione è evitare una replica del 2010: allora le banche francesi e tedesche uscirono illese dalle macerie dei loro investimenti in Grecia perché i contribuenti europei e l'Fmi subentrarono, assumendosene i rischi.
Sono passati solo due anni e mezzo - scrive oggi il quotidiano Repubblica che divulga questa notizia - da quando Barack Obama e Angela Merkel cercarono di convincere il governo ad accettare un aiuto del Fondo: il debito pubblico allora viaggiava al 120% del Pil. Quest'anno invece supererà il 135%...
La strategia di contenimento del debito pubblico italiano adottata dai governi recenti, incluso l'attuale di Renzi, non basta più. Anzi, è fallita. Perchè il debito continua inesorabilmente a salire.
La strategia renziana si basa sullo sviluppo di enormi avanzi primari, cioè su forti surplus di bilancio prima di pagare gli interessi sul debito. Gli ultimi anni hanno dimostrato che le manovre necessarie a produrre questi surplus non sono più socialmente sostenibili. Raggiunti i sei milioni di disoccupati, ufficiali o meno, il Paese rifiuta nelle urne sacrifici ancora più pesanti.
In questo Renzi non si distingue dai predecessori Letta e Monti. Nei documenti, continua a indicare che ridurrà il debito grazie a un aumento dell'avanzo primario da oggi al 2018: in teoria dovrebbe farlo salire di una trentina di miliardi. Ma come per i predecessori i suoi piani già in partenza sono in dubbio. E ieri la Commissione europea l'ha scritto indicando all'Italia l'obbligo di altre manovre economiche nel 2014!
Ristrutturare, cioè non onorare il debito nei termini promessi, sarebbe tuttavia un disastro. Impoverirebbe le famiglie italiane, che hanno titoli di Stato per 180 miliardi. Devasterebbe il settore finanziario del Paese, perché banche e assicurazioni sono esposte per oltre 600 miliardi. Aprirebbe un buco nei fondi pensioni professionali. E produrrebbe tassi d'interesse ancora più alti.
Renzi conosce i rischi? Forse, ma intanto l'FMI ha pronto il "piano" per distruggere definitivamente l'Italia. Tutti i possessori di titoli du Stato italiani sono avvisati.
max parisi
Si ringrazia il quotidiano La Repubblica per la notizia.

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PILU

STATE SERENI


io al posto di renzie non pagherei le cedole dei tds in mano estera... così farei contento il fmi :wall::wall:

anzi farei un bel concambio via i vecchi e in cambio i nuovi al tasso tedesco... stessa durata e stessa cedola..poi vediamo se accettano o ci fanno fallire... ci provassero .. ci tiriamo indietro tutto .. senza se e senza ma... alla faccia dell'unione europea e che ce la sukassero a vita... senza Italia non esiste un mondo moderno.... ci potete scommettere ... basta farsi prendere in giro da sti buffoni... ci provassero .. e vediamo chi la vince.... abbiamo sole e vento da essere autosufficienti.. un po di sacrifici e riconvertiamo le ns fonti energetiche.. via gli sprechi ..riconvertire tutta la ns economia... e poi vediamo se riescono a fare a meno della ns produzione manifatturiera.. sono pazzo ? forse ma è ora di far capire a sti buffoni che noi siamo l'italia... e visto che finora hanno giocato non sporco ma di più nei ns confronti ora gli presentiamo il conto... e andassero tutti a fkl..:-o
 

mototopo

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Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio ha condiviso un link.


7 ore fa


98MILIARDI DI EURO CONDONATI DALLO STATO ALLA LOBBY DELLE SLOT MACHINES E DEI GIOCHI D'AZZARDO. PERCHE'?
ECCO LE PENOSE RISPOSTE DEI POLITICI. E POI VENGONO A MANGIARCI LE PENSIONI E A TAGLIARE SU SCUOLE E SANITA'.

Invece di pagare i 98 m...iliardi di multa, già "scontati" dalla Corte dei Conti a 2,5 miliardi, i "signori dell'azzardo" grazie al governo Letta (PD) dovranno restituire allo Stato solo 611 milioni di euro. Il resto sarà a carico dei cittadini.

SECONDO VOI SIAMO IN MANO A GENTE SANA DI MENTE?

http://attivo.tv/player/attivismo/guardate-questo-video-e-fatelo-vedere-a-tutti-gli-italiani-che-votano-pd-pdl-sel-ecc.html Altro...


Guardate questo video e fatelo vedere a tutti gli italiani che votano Pd, Pdl, Sel, ecc
attivo.tv


 

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