Segno meno per
Tim . A pesare sul gruppo le pressioni competitive con l'ingresso sul mercato italiano di Ilad e le questioni aperte in merito alla valutazione della rete. Sul primo fronte è in calendario oggi una riunione dell'Agcom tra gli operatori per concordare miglioramenti sui processi di portabilità. Iliad, infatti, ha segnalato ritardi nelle tempistiche di Vodafone di esecuzione della portabilità dei clienti e ci sarebbero arretrati nell'evasione delle richieste per circa 100mila sim.
Vodafone, dal canto suo, ha aumentato la propria capacità di portabilità giornaliera a 33mila da 30mila precedenti, con obiettivo 36mila dal 3 settembre. "Anche se la difficoltà sembra essere indirizzata solo a Vodafone", commentano gli analisti di
Equita , "si tratta evidentemente di un segnale del fatto che la pressione competitiva sul mobile portata da Iliad rimane molto alta".
Il 10 settembre è poi in calendario il cda di
Tim che dovrebbe discutere la proposta economica per le frequenze 5G. L'offerta del colosso tlc, secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, dovrebbe essere di circa 1 miliardo. Le sette società ammesse alla gara sono Iliad,
Tim , Fastweb, Vodafone, Wind 3, Linkem e Open Fiber.
L'8 novembre, invece, ci sarà il cda per l'approvazione della trimestrale. "
Tim aveva avuto risultati molto soddisfacenti nel secondo trimestre", ricordano gli esperti di
Equita , "e pensiamo che il trend dei ricavi nel mobile sia in peggioramento ma contenuto nel terzo trimestre: -2% dopo il -0,2% del secondo trimestre. Sul titolo
Tim manteniamo il rating buy e il target price a 0,85 euro".
(MF del 31/8/2018)