porchetto
la casa non fallisce
copio da un blog di finanzia.com (intermarket & more La Grecia è fallita, andate in pace | IntermarketAndMore ) parla della crisi greca e dei risvolti che si possono avere sulle banche con ricapitalizzazioni necessarie dell'ordine di decine di miliardi di €
"Anche perché c’è poi una questione che ormai è assolutamente indispensabile che cambierà le carte in tavola: l’haircut, ovvero il taglio del nominale del debito. All’inizio si prevedeva un taglio del 21%. Ma e’ decisamente insufficiente. Addirittura la proposta del taglio del 50% sembra ancora non sufficiente ed ecco che si arriva a quella che potrebbe essere una proposta relativamente valida per poter rimettere in sesto i conti e tentare la ripartenza: un haircut del 60% che porterebbe il debito sotto il 110% nel 2020.
Facile a dirsi, onerosissimo a farsi, anche perché un tale haircut porterà a danni notevoli al sistema finanziario internazionale, in primis le banche.
Con l’occasione ho provato a giocare con il software Thompson Reuters segnalato nel post sugli STRESS TEST (questo è il software) e ho fatto un bel test sul sistema bancario europeo. Ho ipotizzato un core tier 1 al 9% come previsto, un haircut di Grecia pari al 60%, Portogallo pari al 20%, Spagna pari allo 0%, Italia pari all’11% ed Irlanda pari al 16%."
ok per l'hair cut della Grecia, ma gli altri eventuali haircut ipotizzati, mi sembrano ipotesi di scuola, anche sballate, che senso ha fare un haircut al debito italiano dell'11%?, quando questo risultato potrebbe essere facilmente raggiunto con una patrimoniale (soluzione che personalmente aborrisco) senza causare danni reputazionali che costerebbero ben di più.
con un taglio del 10% l'italia o del 20% il portogallo sarebbero poi in grado di rimanere fuori dai mercati almeno dieci anni?
Questa mi sembra la questione cruciale da vautare nell'investimento in perpetue (argomento che mi tocca pesantemente), ovvero se le banche possono assorbire l'urto di una ristrutturazione del debito sovrano europeo.
Solo una ristrutturazione del debito sovrano o la fai per importi importanti e decisivi o non la fai, la Grecia insegna al 21% la ristrutturazione non è andata in porto perchè evidentemente non risolutiva, non è che se ne fanno due.
Una questione che è stata sollevata al meeting con una interessante domanda al Negus
"Non è che tutta la pantomima nell'affrontare il debito sovrano europeo, che genera incertezza sui mercati, è voluta affinchè i governi dei paesi periferici possano mettere mano a riforme strutturali?" (leggi solo ad esempio la lettera riservata della BCE al geverno Italiano che chiedeva riforme dell'articolo 18, poi pubblicata)
Risposta del Negus "Si ma si rischia di creare un mostro"
Per quanto riguarda la Grecia ho idea che i contraddittori comportamenti delle autorità europee servano porprio a far scendere i titoli sotto all'hair cut sostenibile in modo che poi l'offerta di scambio con titoli tagliati al 60% (mia ipotesi) possa vedere l'adesione volontaria di quasi tutti i sottoscrittori, senza un default conclamato.
Nel frattempo si erogano gli aiuti (poca roba) per far pagare le cedole sino a quando chi deve uscire dalla Grecia ha fatto in tempo ad uscire.
Se il problema è solo questo penso che non ci dovrebbero essere nazionalizzazioni per le banche, le necessità di ricapitalizzazione tutto sommato, a parte casi eccezionali, sostenibili anche dal mercato e avanti così.
"Anche perché c’è poi una questione che ormai è assolutamente indispensabile che cambierà le carte in tavola: l’haircut, ovvero il taglio del nominale del debito. All’inizio si prevedeva un taglio del 21%. Ma e’ decisamente insufficiente. Addirittura la proposta del taglio del 50% sembra ancora non sufficiente ed ecco che si arriva a quella che potrebbe essere una proposta relativamente valida per poter rimettere in sesto i conti e tentare la ripartenza: un haircut del 60% che porterebbe il debito sotto il 110% nel 2020.
Facile a dirsi, onerosissimo a farsi, anche perché un tale haircut porterà a danni notevoli al sistema finanziario internazionale, in primis le banche.
Con l’occasione ho provato a giocare con il software Thompson Reuters segnalato nel post sugli STRESS TEST (questo è il software) e ho fatto un bel test sul sistema bancario europeo. Ho ipotizzato un core tier 1 al 9% come previsto, un haircut di Grecia pari al 60%, Portogallo pari al 20%, Spagna pari allo 0%, Italia pari all’11% ed Irlanda pari al 16%."
ok per l'hair cut della Grecia, ma gli altri eventuali haircut ipotizzati, mi sembrano ipotesi di scuola, anche sballate, che senso ha fare un haircut al debito italiano dell'11%?, quando questo risultato potrebbe essere facilmente raggiunto con una patrimoniale (soluzione che personalmente aborrisco) senza causare danni reputazionali che costerebbero ben di più.
con un taglio del 10% l'italia o del 20% il portogallo sarebbero poi in grado di rimanere fuori dai mercati almeno dieci anni?
Questa mi sembra la questione cruciale da vautare nell'investimento in perpetue (argomento che mi tocca pesantemente), ovvero se le banche possono assorbire l'urto di una ristrutturazione del debito sovrano europeo.
Solo una ristrutturazione del debito sovrano o la fai per importi importanti e decisivi o non la fai, la Grecia insegna al 21% la ristrutturazione non è andata in porto perchè evidentemente non risolutiva, non è che se ne fanno due.
Una questione che è stata sollevata al meeting con una interessante domanda al Negus
"Non è che tutta la pantomima nell'affrontare il debito sovrano europeo, che genera incertezza sui mercati, è voluta affinchè i governi dei paesi periferici possano mettere mano a riforme strutturali?" (leggi solo ad esempio la lettera riservata della BCE al geverno Italiano che chiedeva riforme dell'articolo 18, poi pubblicata)
Risposta del Negus "Si ma si rischia di creare un mostro"
Per quanto riguarda la Grecia ho idea che i contraddittori comportamenti delle autorità europee servano porprio a far scendere i titoli sotto all'hair cut sostenibile in modo che poi l'offerta di scambio con titoli tagliati al 60% (mia ipotesi) possa vedere l'adesione volontaria di quasi tutti i sottoscrittori, senza un default conclamato.
Nel frattempo si erogano gli aiuti (poca roba) per far pagare le cedole sino a quando chi deve uscire dalla Grecia ha fatto in tempo ad uscire.
Se il problema è solo questo penso che non ci dovrebbero essere nazionalizzazioni per le banche, le necessità di ricapitalizzazione tutto sommato, a parte casi eccezionali, sostenibili anche dal mercato e avanti così.