Riapertura bordelli (3 lettori)

Riapertura Bordelli

  • Si

    Votes: 57 79,2%
  • No

    Votes: 15 20,8%

  • Total voters
    72

Claire

ἰοίην
Sbagliato il paragone con l'aborto.
La ratio della 194 è stata CON LIMITI privilegiare (per 90 giorni) la vita e la salute di un individuo già autonomo e la cui vita è già giuridicamente formata e rilevante rispetto a quella di un individuo in stato embrionale, facendo, però , in modo, che la scelta dell'aborto non fosse l'obiettivo da perseguire.
In parte ha avuto successo, così come in tutti i paesi in cui l'aborto è stato depenalizzato (sempre con limiti)
E non ci sono state ripercussioni negative sulle donne.
La tutela, il focus,non era e non è l'esercizio di una libertà o di un diritto: NON esiste un diritto all'aborto. Esiste una depenalizzazione parziale (in termini di motivi e di tempo) di una pratica stigmatizzata ancora e che la legge si impegna a limitare, scoraggiare, finanche eliminare, perché comunque, giudicata negativa.
Depenalizzazione realizzata per prevenire una seconda morte (quella della mamma) e/o un danno permanente o meno alla sua salute.

La legalizzazione dei bordelli cosa persegue? Salute? Tutela? Sicurezza? Tasse? Decoro? Prevede misure perché i bordelli non esistano più o siano residuali? fa un bilanciamento tra due beni da tutelare di uguale valore ma in potenziale contrasto l'uno con l'altro? (La vita di mamma e bambino, poste sullo stesso piano come valori, ma che si sceglie di tutelare privilegiando nei primi 90 giorni di gravidanza quella della mamma, dopo quella del feto). Ha obiettivi "alti" di eliminazione di qualcosa che viene giudicato negativo?
Esistono paesi che hanno centrato l'obiettivo?
No.
I rischi che non si tuteli nulla e che si fallisca sono tanti e li si vedono, come ho documentato, in tutti gli Stati "regolamentisti".
Sono più i vantaggi per papponi e sfruttatori che per le donne (o gli uomini) prostituite.
Ci fossero EVIDENZE e pratiche che ci dicono che nei Paesi in cui i bordelli sono legalizzati, la tratta è in calo e le prostitite sono LIBERE e felici, un tentativo varrebbe la pena di farlo. Ma i dati ci dicono altro. Ci dicono che resta sempre altissimo il numero di ragazze trafficate, che non è raggiunto nemmeno l'obiettivo di tutelarne la salute, che le ragazze dei bordelli sono in altissimo numero straniere, povere, con precedenti di abusi e di consumo di droga.
Il rischio che ci guadagni la malavita c'è. Tangibile e altissimo.
Non così per l'IVG
 
Ultima modifica:

Ignatius

sfumature di grigio
Segnàlo che su Twitter vi è qualche femminista 2.0 che sostiene che una donna, se liberamente vuole, deve potersi prostituire.
Ma non in una casa chiusa, luogo deputato (secondo la femminista 2.0) allo sfruttamento.


Io le ho scritto che ero testimone del fatto che, in una sezione di cazzeggio di un forum di finanza che frequento, in oltre 2.300 post, nessuno degli intervenuti ha cambiato idea, per cui è inutile parlarne, e infatti non le ho scritto quale sia la mia idea.

A proposito: io non ho cambiato idea, ma non mi ricordo più quale essa sia.

E, se lo ricordassi, non lo scriverei.
 
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翠鸟科
Sbagliato il paragone con l'aborto.
La ratio della 194 è stata CON LIMITI privilegiare (per 90 giorni) la vita e la salute di un individuo già autonomo e la cui vita è già giuridicamente formata e rilevante rispetto a quella di un individuo in stato embrionale, facendo, però , in modo, che la scelta dell'aborto non fosse l'obiettivo da perseguire.
In parte ha avuto successo così come in tutti i paesi in cui l'aborto è stato depenalizzato (sempre con limiti)
E non ci sono state ripercussioni negative sulle donne.

La legalizzazione dei bordelli cosa persegue? Salute? Tutela? Sicurezza? Tasse? Decoro? Prevede misure perché i bordelli non esistano più o siano residuali? fa un bilanciamento tra due beni da tutelare di uguale valore ma in potenziale contrasto l'uno con l'altro? (La vita di mamma e bambino, poste sullo stesso piano come valori, ma che si sceglie di tutelare privilegiando nei primi 90 giorni di gravidanza quella della mamma, dopo quella del feto).
Esistono paesi che hanno centrato l'obiettivo?
No.
I rischi che non si tuteli nulla e che si fallisca sono tanti e li si vedono, come ho documentato, in tutti gli Stati "regolamentisti".
Sono più i vantaggi per papponi e sfruttatori che per le donne (o gli uomini) prostituite.


nulla impedisce una legge che, CON LIMITI, tuteli vita libertà e salute di persone che sarebbero e sono oggi in una area extra-legale e potenzialmente illegale, facendo in modo che tale condizione non sia l'obiettivo da perseguire:
e si accettano anche successi parziali, con i dovuti limiti


i rischi sono tanti
e io corro anche il pericolo di farmi definire asino

cmq è ovvio che discutere oltre sia del tutto inutile
 

Claire

ἰοίην
nulla impedisce una legge che, CON LIMITI, tuteli vita libertà e salute di persone che sarebbero e sono oggi in una area extra-legale e potenzialmente illegale, facendo in modo che tale condizione non sia l'obiettivo da perseguire:
e si accettano anche successi parziali, con i dovuti limiti


i rischi sono tanti
e io corro anche il pericolo di farmi definire asino

cmq è ovvio che discutere oltre sia del tutto inutile

Non sono d'accordo.
La prostituzione non è un diritto. La vita si. Per questo la 194 è una legge che persegue un "buon" fine, una legge che renda legale i bordelli sarebbe una ipocrisia per nascondere e non risolvere. Come si è visto in Germania, Austria, Olanda, Nuova Zelanda.
 

f4f

翠鸟科
certo! utilizza come vuoi le faccine io le uso per ammorbidire la conversazione però e non mi paiono proprio un prezioso artificio dialettico! figurati se pretendo che "tale dialettica crei verità, giustizia o superiorità morale"! pensavo anzi si capisse che questa non era proprio la mia volontà, anche dal modo in cui mi sono espressa "forse sarebbe il caso di chiedersi se .....".

Per il resto ti ha risposto Claire. [Personalmente non sono antiabortista, ma anche in questo caso, sempre personalmente, spero che una società moderna istruisca le persone in modo da evitare al massimo che si debba farvi ricorso.]


francamente la questione delle 'patate scadute :d: ' come ammorbidimento la trovo più adeguata quando parlo di purea che di persone
la questione di mettersi con metodi dialettici in posizione antitetica giusto/sbagliato non è mai condizione per un dialogo
ma infatti credo proprio che non si stia cercando un dialogo, perlomeno non con gli asini
 

f4f

翠鸟科
Non sono d'accordo.
La prostituzione non è un diritto. La vita si. Per questo la 194 è una legge che persegue un "buon" fine, una legge che renda legale i bordelli sarebbe una ipocrisia per nascondere e non risolvere. Come si è visto in Germania, Austria, Olanda, Nuova Zelanda.

per gli abortisti, nemmeno la vita di un embrione è un diritto
a me è andata bene
 

f4f

翠鸟科
Segnàlo che su Twitter vi è qualche femminista 2.0 che sostiene che una donna, se liberamente vuole, deve potersi prostituire.
Ma non in una casa chiusa, luogo deputato (secondo la femminista 2.0) allo sfruttamento.


Io le ho scritto che ero testimone del fatto che, in una sezione di cazzeggio di un forum di finanza che frequento, in oltre 2.300 post, nessuno degli intervenuti ha cambiato idea, per cui è inutile parlarne, e infatti non le ho scritto quale sia la mia idea.

A proposito: io non ho cambiato idea, ma non mi ricordo più quale essa sia.

E, se lo ricordassi, non lo scriverei.


torno su twitter
ciao Ignà :)
 

Claire

ἰοίην
per gli abortisti, nemmeno la vita di un embrione è un diritto
a me è andata bene
Niente affatto.
Come dicevo: si è fatto un bilanciamento TRA DUE BENI DI IDENTICO VALORE. La vita.
Ed è stata privilegiata quella della donna per 90 giorni e solo con restrizioni. Per il resto prevale quella del bambino. Quindi la vita del bambino viene messa in primo piano in modo maggiore rispetto a quella della mamma che, infatti, può scegliere per brevi periodi e per motivi tassativi.
 

f4f

翠鸟科
Niente affatto.
Come dicevo: si è fatto un bilanciamento TRA DUE BENI DI IDENTICO VALORE. La vita.
Ed è stata privilegiata quella della donna per 90 giorni e solo con restrizioni. Per il resto prevale quella del bambino. Quindi la vita del bambino viene messa in primo piano in modo maggiore rispetto a quella della mamma che, infatti, può scegliere per brevi periodi e per motivi tassativi.

cioè è di identico valore la vita di un embrione (la vita, intendiamoci: una ne abbiamo)
con la ... vita della mamma ? cioè se porta a termine la gravidanza, la mamma muore?
solo in questo caso è ammesso l'aborto?
se è così, nulla quaestio

se non è così, il maiuscolo lo trovo enfatico e fuorviante
ritornano le mie considerazioni

quindi, buonasera :)
 

Claire

ἰοίην
Una breve riflessione sul perché la prostituzione non può essere considerata un lavoro come un altro e quindi nonn va trattata come una normale attività economica:

1) La prostituzione è spesso paragonata al lavorare in miniera ( o ad altri faticosi) I danni ai minatori sono incidenti che l’equipaggiamento di sicurezza mira a ridurre; i danni alle donne prostituite sono inflitti loro intenzionalmente.In legalissimi bordelli si chiede alle donne (che spesso sono OBBLIGATE ad accettare) di fare sesso senza protezione o durante la gravidanza, o usando oggetti vari o anche di ricevere schiaffi, botte o altro.

2) La prostituzione è spesso paragonata ai lavori sottopagati nei fast food. Gli impiegati di questi ultimi non necessitano di servizi specializzati per aiutarli a mollare il lavoro nel modo in cui le sopravvissute hanno bisogno di aiuto per reinserirsi nel mondo del lavoro e infatti in Olanda e in Germania sono previste misure per chi vuole uscire dalla prostituzione legale, ma non funzionano.

3) La prostituzione è spesso paragonata al pulire cessi. Essere costretti dalla necessità economica a pulire toilette ogni giorno può essere decisamente spiacevole, ma non è stupro e non lascia alle persone sindrome da stress post-traumatico, malattie sessualmente trasmissibili o gravidanze indesiderate. Chiunque abbia pulito un bagno e fatto sesso è in grado di spiegare le enormi differenze fra le due attività.

4) La prostituzione non è un lavoro di servizio, è sfruttamento del corpo. Il sesso, la razza, l’età di chi fornisce servizi legittimi non hanno importanza per cassieri, idraulici, contabili, guidatori di taxi, ecc., allo stesso modo in cui hanno invece importanza per gli uomini che usano prostitute, i quali non accetteranno servizi sessuali dal corpo di un uomo quando vogliono il corpo di una donna, o dal corpo di una donna anziana quando vogliono il corpo di una ragazza giovane.

5) Non esiste occupazione lavorativa che possa essere svolta mentre il lavoratore è privo di sensi. Le prostitute sono spesso drogate, svengono per dolori insopportabili o vengono loro inflitti traumi cranici prima o durante l’assalto sessuale.

6) La prostituzione non è una professione di intrattenimento sui media come recitare. Le attrici fingono di fare sesso, le donne prostituite non stanno fingendo di fare sesso e i danni ai loro corpi e alle loro menti sono la prova dello sfruttamento, non un’occupazione.

7)- Le condizioni di base per la sicurezza sono impossibili da conciliare con la prostituzione. Le leggi sull’esposizione durante il lavoro (“ragionevolmente prevista per pelle, occhi, membrane mucose o tramite contatto parenterale con sangue o altri materiali potenzialmente infetti”) prevedono guanti di lattice, occhiali protettivi, mascherine per il volto e grembiuli per proteggere i lavoratori. La prostituzione non potrà mai rispettare i parametri dell’81/08 per la tutela e la sicurezza nel mondo del lavoro.

Nemmeno nel bordello più chic del mondo
 

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