RESTA L’IRAN DA DEVASTARE. TRUMP non ha PROVVEDuto, ora ci pensa BIDEN (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Attacchi alle Petroliere negli Emirati Arabi. Vi ricordate il golfo del Tonchino?


Una delle soddisfazioni di scrivere su Scenari è di poter cogliere segnali ed eventi che, nello stridore vuoto dei media italiani vanno persi. Fabio Lugano ha scritto domenica scorsa sugli attacchi a petroliere nei porti degli Emirati Arabi nel Golfo Persico, nel porto di Fujairah, evento prima smentito e poi confermato dalle autorità locali e dall’Arabia Saudita, a cui appartenevano due delle quattro petroliere danneggiate. Ora iniziano, come prevedibile e come riportato sul Wall Strett Journal, le reazioni delle autorità USA, che prendono la palla al balzo. Come dice il giornale:

Un funzionario degli US, che ha declinato il nome, non ha fornito dettagli su quanto precisamente stabilito o su una possibile risposta degli Stati Uniti. Ha affermato che l’America, nella scorsa settimana, ha inviato una portaerei, una nave da assalto anfibio ed una task force di bombardieri ed un sistema antimissile nella regione, dopo che informazioni di intelligence hanno messo in luce che l’Iran è una minaccia alle sue forze. Trump ha affermato: “Qualsiasi cosa facciano, la pagheranno cara.Vedremo cosa accadrà”

L’avvertimento di Trump viene due giorni dopo una simile comunicazione da parte del Segretario di Stato Pompeo, che, non dimentichiamolo, è stato anche a capo della Cia, secondo cui ogni minaccia da parte dell’Iran riceverebbe una risposta diretta ed immediata.

L’Arabia parla di “Danni importanti” alle struttture delle navi colpite, ed abbiamo anche i primi video sui fatti.

Second Video from #Fujairah incident shows damage to 1/2 Saudi oil tankers Al Marzoqah. Earlier video showed Norwegian vessel damaged. 4 vessels affected near #UAE: pic.twitter.com/It1KFMr4si

— Joyce Karam (@Joyce_Karam) May 13, 2019

Chiaramente i paesi sunniti si sono buttati a capofitto sulla questione, minacciando di utilizzare la forza per difendere i propri interessi. Ecco un altro video dei danni alla petroliere, in questo caso una battente bandiera norvegese:

#BREAKING The Norwegian ship "André Victoria", which was subjected to subversive acts in the #Fujairah against four ships near the territorial waters of the #UAE, received a powerful blow that almost led her to sank, according to a video footage obtained by Russia Today pic.twitter.com/Nl15pFt81P

— EHA News (@eha_news) May 13, 2019

L’Iran nega assolutamente di avere qualsiasi ruolo in questa vicenda e di non aver preso parte a nessun attacco, anzi mette in guardia “Potenzze Straniere” dall’avventurismo nella regione. Certo sarebbe piuttosto strano per l’Iran, già sottoposto a sanzioni, si metta anche a compiere atti aggressivi nei confronti dei vicini. Questo avrà importanza? No.

Chi si ricorda del “Golfo del Tonchino” del 1964? In un momento in cui gli USa volevano poter avere le mani più libere per agire in Vietnam “Crearono” o “Incentivarono” un attacco Nord Vietnamita al cacciatorpediniere Maddox. Per chi volesse saperne di più due video, uno in italiano ed uno in inglese, sull’incidente del Golfo del Tonchino
La Guerra del Vietnam

The Gulf of Tonkin Resolution | History


Insomma già Fedro diceva che al lupo non mancano le scuse per attaccare l’agnello
,


Insomma l'Impero USA vuole un pretesto per scatenare la guerra contro l'Iran
 

tontolina

Forumer storico
Francamente, anche se un attacco anglo-sionista all’Iran è sempre, e per definizione, possibile, non posso immaginare che quelli del Pentagono abbiano lo stomaco per una cosa del genere. In un recente articolo, Eric Margolis ha delineato quali potrebbero essere le motivazioni per un simile attacco (il suo articolo completo è qui). Notate questa frase: Il piano originale del Pentagono per punire l’Iran richiedeva circa 2.300 attacchi aerei solo il primo giorno.” Possono davvero farlo? Assolutamente si. Ma immaginate le conseguenze! Margolis parla di “punire” l’Iran. 2.300 attacchi aerei in un giorno non sono qualcosa che definirei una “punizione.” Questo è un attacco su vasta scala all’Iran, il che, a sua volta, significa che gli Iraniani avranno esattamente * ZERO * ragioni per trattenersi in qualsiasi modo. Se gli Anglo-Sionisti attaccassero l’Iran con 2.300 bombardamenti aerei al Day1, allora si può essere sicuri che al Day2 l’inferno si scatenerebbe in tutto il Medio Oriente e gli Anglo-Sionisti * NON * avrebbero assolutamente i mezzi per fermarlo.

Questo sarà un vero bagno di sangue e nessuno saprà come fermarlo.

E si può essere sicuri che gli Iraniani avranno molta più forza di resistenza degli imperialisti, se non altro perché combatteranno in difesa del loro paese, della loro fede, della loro libertà, dei loro amici e delle loro famiglie. Aspettarsi che gli Iraniani possano crollare o arrendersi in qualsiasi modo sarebbe la cosa più stupida che chiunque potrebbe pensare.

Potrebbero essere davvero COSI’ stupidi a Washington DC?

Non lo so.

Ma quello che so è questo: qualsiasi attacco del genere si rivelerà estremamente costoso e molto, molto pericoloso.

Ovviamente, ai Neoconservatori non importa un accidente dei costi, finanziari o umani. Vogliono solo guerra, guerra, guerra e ancora guerra (ricordate le “bombe, bombe, bombe, bombe, bombe sull’Iran” di McCain?). Ma i Neoconservatori sono solo una piccola parte delle élite al potere degli Stati Uniti (anche se la più potente) e la mia speranza è che prevarranno gli elementi sani (che, in effetti, è quello che è successo finora).

Per ora, stiamo ancora bene. Ma se gli Stati Uniti in realtà inizieranno ad inviare grandi forze in Medio Oriente, allora vorrà dire che i giochi sono fatti.

L’Impero Anglo-Sionista: una iperpotenza microcefala senza nessuna credibilità - Come Don Chisciotte - Controinformazione - Informazione alternativa
 

tontolina

Forumer storico
Trump ci prova a scatenare un'altra guerra..... e dire che mi pareva un presidente diverso... che fa "solo" guerre commerciali


Iran, Usa vieta i voli civili su spazio aereo Teheran. Trump ordina attacco e poi ci ripensa
21 giugno 2019 L'Agenzia federale per l'aviazione civile degli Stati Uniti ha escluso i voli americani da una parte dello spazio aereo iraniano, sopra lo Stretto di ...
Usa-Iran, Nyt: Trump ordina l'attacco ma poi lo annulla
Il presidente americano Donald Trump ha approvato attacchi militari mirati contro l'Iran dopo il drone Usa abbattuto, ma poi ha ha cambiato idea. Lo riporta il ...
Agenzia ANSA2 ore fa
 

tontolina

Forumer storico
Usa: attacco pianificato contro Iran dopo abbattimento drone


MILANO (MF-DJ)--Gli Stati Uniti si stavano preparando a lanciare un attacco di rappresaglia contro l'Iran per aver abbattuto un drone militare statunitense ieri, ma la missione è stata interrotta all'ultimo minuto.

Lo hanno detto i funzionari degli Stati Uniti. I dettagli sulla missione o il motivo per l'improvvisa inversione dei piani non sono stati immediatamente noti, ma i funzionari hanno detto che una futura risposta militare non è stata esclusa.

Gli Stati Uniti sembrava si stessero avvicinando allo scontro militare durante tutta la giornata di ieri, quando il presidente Trump ha accusato Teheran di aver commesso "un grave errore" nell'abbattere il drone.

Tuttavia, durante le ore successive, entrambe le parti si sono astenute da ulteriori escalation, e il presidente Usa, Donald Trump, sembrava stesse cercando di allentare la tensione.

"Immagino che qualcuno abbia commesso un errore", ha detto Trump ai giornalisti. "Non avevamo un uomo o una donna nel drone. In quel caso avrebbe fatto una grande, grande differenza", ha aggiunto il presidente.

Gli Stati Uniti hanno accusato l'Iran di aver usato delle mine per attaccare sei navi commerciali straniere, tra cui petroliere. Le due parti sono state profondamente in disaccordo sul programma nucleare iraniano.

Gli sviluppi di ieri hanno seguito sette settimane di crescente astio, con gli Stati Uniti che hanno dispiegato diverse navi, aerei da guerra, truppe e batterie antimissilistiche, mentre accusavano le forze iraniane di aver effettuato attacchi contro navi straniere e i gruppi a favore dell'Iran di attacchi missilistici nella regione.

I leader di entrambe le parti hanno affermato di non voler cercare la guerra, e gli analisti hanno definito una serie di scenari su come ciascuna parte potrebbe intensificare il conflitto mentre si impegnano sui preparativi militari.

La questione centrale è stata l'insistenza dell'amministrazione Trump sul fatto che l'Iran dovrà smettere di arricchire tutto l'uranio e interrompere il suo "atteggiamento nocivo" in Medio Oriente oppure continuerà a subire severe sanzioni, che hanno spinto l'economia iraniana in una profonda recessione.

Fino a ieri, la teoria dell'amministrazione Trump prevedeva che l'Iran avrebbe probabilmente manifestato la sua insoddisfazione per la posizione assunta da Washington di organizzare attacchi minerari alle navi straniere dopo essersi coalizzata con le milizie degli alleati statunitensi - mentre ha fermato bruscamente l'attacco alle forze americane.

Il generale Usa Paul Selva, vice presidente dello Staff dei Capi di Stato Maggiore, ha detto ai giornalisti, all'inizio di questa settimana, che gli Stati Uniti avevano inviato messaggi di avvertimento al Governo iraniano : "Giù le mani, non darete la caccia alle nostre forze".

L'abbattimento del drone ha portato alcuni analisti a ipotizzare che Teheran avesse calcolato che l'attacco non avrebbe scatenato una risposta militare degli Stati Uniti poichè non aveva causato vittime.

James Stavridis, ex comandante dell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, ha descritto l'attacco come un passo "logico" ma pericoloso per un Governo iraniano che sta tentando di rispondere alla massima pressione economica dell'amministrazione Trump con azioni militari di sua iniziativa.

"A parte l'attacco a una nave da guerra della Marina statunitense o all'abbattimento di un drone senza pilota che opera nello spazio internazionale, questo danno di 130 milioni di dollari statunitensi è una delle maggiori mosse provocatorie", ha detto Stavridis in un'intervista.

In difesa delle sue azioni, l'Iran ha insistito sul fatto che il drone di sorveglianza RQ-4A Global Hawk degli Stati Uniti è stato abbattuto nello spazio aereo iraniano, un'affermazione che il Comando Centrale degli Stati Uniti ha negato categoricamente.

"Non cerchiamo la guerra, ma difenderemo con forza i nostri cieli, la terra e le acque", ha scritto il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, su Twitter. "Porteremo questa nuova aggressione alle Nazioni Unite e dimostreremo che gli Stati Uniti mentono sulla questione delle acque internazionali", ha aggiunto.

Il vice ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha convocato l'ambasciatore svizzero in un incontro al ministero degli Esteri iraniano, per protestare contro il volo dei droni americani, ha detto l'agenzia di stampa iraniana Fars. La Svizzera rappresenta gli interessi degli Stati Uniti a Teheran.

"Il RQ-4A Global Hawk si impegna in missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione in tempo reale su vaste regioni oceaniche e costiere", ha detto il Capitano Bill Urban, portavoce delle forze statunitensi in Medio Oriente. "E' stato prodotto dalla Northrop Grumman Corporation, con sede negli Stati Uniti, e può volare per oltre 30 ore alla volta e ha la stessa apertura alare di un Boeing 737".

L'Iran, colpito dal punto di vista finanziario delle sanzioni, potrebbe avere una serie di motivi per aumentare le tensioni militari, hanno affermato gli analisti. Con i suoi presunti attacchi alle mine contro petroliere straniere, l'Iran ha dimostrato di avere la capacità di danneggiare l'economia mondiale, nel caso in cui l'amministrazione Usa dovesse proseguire con i provvedimenti economici punitivi.

Aumentare la posta in gioco nella regione potrebbe anche essere un tentativo da parte dell'Iran di ottenere un un vantaggio nel caso in cui ci fossero delle negoziazioni, dal momento che potrebbe proporre la fine delle ostilità.

L'economia iraniana è stata in crisi dopo che l'amministrazione Trump ha imposto quelle che il segretario di Stato Mike Pompeo ha definito come le "le sanzioni più forti della storia" e ha reimposto i provvediemnti tra le vaste fasce dell'economia del Paese.

L'amministrazione Trump ha insistito sul fatto che le sanzioni rimarranno in vigore e forse addirittura si intensificheranno ulteriormente, finché l'Iran non accetterà un accordo di vasta portata che richiede di rimuovere le sue forze dalla Siria, cessare il suo sostegno a gruppi militanti e porre fine all'arricchimento dell'uranio.

L'Iran ha cercato di preservare l'accordo internazionale sul nucleare del 2015, che consente un arricchimento di basso livello in cambio del fatto che l'Iran accetti le restrizioni sul suo programma nucleare.

vdc

(END) Dow Jones Newswires

June 21, 2019 02:47 ET (06:47 GMT)
 

marofib

Forumer storico
spero che il ciuffo non sia cosi' pazzo da fare una rappresaglia, poi altro che 130 milioni (a me risultano 35) di loss

errata corrige...35 era il preventivo:D

Ogni singolo Global Hawk, il cui costo previsto alla progettazione era di circa 35 milioni di dollari, costa attualmente 131 milioni e sommando i costi di sviluppo, si arriva a circa 222,7 milioni di dollari per esemplare
 
Ultima modifica:

tontolina

Forumer storico
Gli Usa lanciano contro l'Iran una cyber offensiva: ondata di attacchi
Gli Stati Uniti hanno lanciato una cyber offensiva contro un gruppo di intelligence iraniano che gli 007 americani credono sia dietro l'attacco alle petroliere nel ...
Corriere della Sera

Iran, gli Usa sferrano un cyber attacco contro Teheran: “Disabilitati i sistemi informatici di…
L'attacco dello Us Cyber Command è stato portato a termine lo stesso giorno in cui il presidente Donald Trump ha fermato i raid aerei contro stazioni radar e ...
Il Fatto Quotidiano
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l'impero USA ha trovato il modo di attaccare l'Iran senza rimetterci vite umane
 

tontolina

Forumer storico
CYBER ATTACCO USA CONTRO IRAN/ Teheran nega riuscita “possiamo abbattere altri droni”
24.06.2019, agg. alle 13:36 - Niccolò Magnani
Guerra Usa-Iran, cyberattacco americano contro 007 di Teheran: ma arriva il freno “nessuno di questi ha avuto successo”
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Guerra Usa-Iran, Donald Trump e Hassan Rohani (LaPresse, 2019)

La tensione tra Usa e Iran non accenna a smorzarsi dopo la notizia del drone americano abbattuto in territorio iraniano e della successiva ondata di cyber attacchi messi in atto contro Teheran per il controllo del sistema che gestisce i lanciamissili. Oggi però, è giunta la replica dell’Iran: “I media fanno domande sulla veridicità del presunto cyber-attacco contro l’Iran. Nessun attacco è stato condotto con successo da parte loro, anche se stanno facendo molti sforzi”, ha fatto sapere tramite il social Twitter il ministro iraniano delle Telecomunicazioni, Mohammad Javad Azari Jahromi. Quindi lo stesso ha rivelato che lo scorso anno avrebbero sventato non uno bensì “33 milioni di attacchi con lo scudo Dejpha, stiamo affrontando il cyber terrorismo e l’unilateralismo come le sanzioni”, ha aggiunto. Proprio le sanzioni in arrivo insieme ai presunti cyber attacchi non frenano l’escalation sul piano militare.
Alle parole minacciose di ieri di Trump, Teheran ha replicato: “L’Iran è in grado di abbattere altri droni spia americani, come ha già fatto la scorsa settimana”.
Queste le parole del contrammiraglio Hossein Khanzadi, comandante della Marina iraniana che ha aggiunto: “L’Iran può sempre dare una risposta devastante e il nemico lo sa”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“NON VOGLIAMO GUERRA MA…”
Iran in silenzio dopo il cyber attacco degli Stati Uniti in risposta all’abbattimento di un drone di sorveglianza da parte dell’esercito iraniano. Oggi è stato lanciato un avvertimento contro «comportamenti sbagliati», ma non c’è stata menzione dell’attacco in questione. Il generale Gholam Ali Rashid, secondo quanto riportato da Usa Today, in un discorso ai comandanti della Guardia della Rivoluzione Islamica ha dichiarato: «Non vogliamo la guerra, ma difenderemo con forza gli interessi della nostra nazione contro ogni tipo di minaccia e aggressione». Attraverso l’attacco informatico sono stati disabilitati i sistemi della Guardia Rivoluzionaria che controllano lanci di razzi e missili, riportano diversi funzionari dell’Associated Press. E ne hanno parlato in forma anonima visto che non sono autorizzati a parlare pubblicamente di quanto accaduto. Anche il Pentagono comunque ha rifiutato di commentare pubblicamente il cyber attacco. (agg. di Silvana Palazzo)

BOLTON “LA NOSTRA NON È DEBOLEZZA”
Il cyber attacco sferrato dagli Usa contro l’Iran è la prima grave conseguenza dell’abbattimento del drone americano in territorio iraniano. Sebbene non vi sia stato un attacco militare armato, non si può certo pensare che non vi siano comunque venti di guerra tra i due Paesi. E tra le altre conseguenze, visibili già da domani, anche l’inasprimento ulteriore delle sanzioni da parte degli Usa e che stanno già strozzando l’economia di Teheran. Secondo alcune fonti, inoltre, Washington avrebbe messo a punto una serie di attacchi contro il controllo del sistema missilistico iraniano e contro un gruppo di intelligence considerati dagli americani responsabili di un attacco avvenuto la scorsa settimana e sempre smentito dall’Iran. Oggi, l’Iran ha fatto esplodere tutta sua ira direttamente in Parlamento dove si è sollevato il coro dei deputati “Morte all’America”, considerata la vera terrorista e l’artefice di causare nel mondo il caos e l’insicurezza. La tensione, dunque, resta alle stelle con equilibri molto delicati. Intanto, come spiega TgLa7 il consigliere Bolton si è recato oggi a Gerusalemme per incontrare il primo ministro ed ha commentato: “non confondete la prudenza con la debolezza”, senza perdere l’occasione per minacciare in conferenza proprio Teheran. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

ROHANI “AZIONI LEGALI CONTRO TRUMP”
«Valutiamo immediate azioni legali contro gli Usa dopo il cyber attacco», è la pronta replica rilanciata dal Premier dell’Iran Hassan Rohani dopo quanto avvenuto negli scorsi giorni, secondo quanto rivelato dal New York Times (e non ancora smentito dal Presidente Trump, ndr). Nel frattempo il generale iraniano Gholamali Rashid, citato dall’Associated Press (che a sua volta cita la agenzia iraniana Fars, ndr) avverte gli Stati Uniti e l’intero occidente: «qualsiasi conflitto con Teheran avrebbe conseguenze incontrollabili in tutta la regione e metterebbe in pericolo la vita delle forze degli Stati Uniti». Dopo le petroliere e l’abbattimento del drone Usa, comunque se la guerra fosse cominciata dall’Iran vi sarebbero conseguenze incalcolabili e tutte «responsabilità della politica interventista Usa» attacca ancora il generale. Da ultimo, il vicepresidente del Parlamento di Teheran, Masoud Pezeshkin, ha fatto sapere stamattina assieme a diversi altri parlamentari in aula come per l’Iran vale solo la «morte dell’America. Propongono negoziati poi però forniscono armi ai terroristi».

DISABILITATI SISTEMI INFORMATICI DI CONTROLLO MISSILI
La guerra tra Usa e Iran ormai, si starebbe spostando sul piano informatico dopo l’ondata di cyber attacchi lanciati dagli Stati Uniti lo scorso giovedì contro la Repubblica Islamica di Teheran. Come inizialmente detto, infatti, l’attacco Usa non è arrivato con dei raid aerei ma come una cyber offensiva contro un gruppo di intelligence iraniano che i servizi segreti americani ritengono possa essere dietro l’attacco alle petroliere nel Golfo dell’Oman. Stando però a quanto riferisce Il Fatto Quotidiano citando i media internazionali, il cyber attacco avrebbe disabilitato i sistemi informatici di controllo dei lanciamissili iraniani. Stando a quanto reso noto dagli esperti, appare complicato stabilire al momento l’entità dei danni che gli hacker avrebbero generato nei confronti del sistema missilistico degli ayatollah. La tensione Usa-Iran è ormai alle stelle: dopo le parole di Trump, la replica del Parlamento iraniano non si è fatta attendere. Oggi i i deputati hanno intonato lo slogan “Morte all’America”. Il vicepresidente del Parlamento, Masoud Pezeshkian ha commentato: “L’America è il vero terrorista che diffonde il caos, fornisce armi avanzate ai gruppi terroristici e ancora dice ‘venite, negoziamo’”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

CYBER ATTACCO USA CONTRO L’IRAN
I venti di guerra tra Usa e Iran non solo vengono “confermati” ma sono assai più vicini di quanto si potesse sperare dopo la sospensione-revoca degli attacchi aerei di Trump alla Repubblica Islamica di Teheran negli scorsi giorni: in primis, lo ha confermato lo stesso presidente Usa che il piano di attacco all’Iran è stato solo sospeso e per nulla revocato come ha riportato la stampa mondiale dopo la notte di “semi-follia” tra giovedì e venerdì. In secondo luogo, nelle ultime ore gli Stati Uniti hanno lanciato un fitto cyber attacco contro un gruppo di 007 dell’Iran che secondo la Cia sarebbe dietro l’attentato alle petroliere nel Golfo dell’Oman di qualche giorno fa. Secondo il New York Times, che già è sotto accusa da parte della Casa Bianca per aver rivelato “fake news” in merito alla presunta guerra tra Iran e Usa, l’operazione dello Us Cyber Command è avvenuta (e starebbe continuando) lo stesso giorno in cui il presidente Trump ha fermato i raid aerei contro stazioni radar e batterie missilistiche in Iran.

GUERRA USA-IRAN: TRUMP, “HO SOLO SOSPESO L’ATTACCO”
Sono 3 i funzionari Usa anonimi che hanno poi spiegato all’Associated Press che l’operazione di cyber attacco ha di fatto reso inagibili gli apparati informatici dell’Iran di controllo dei sistemi missilistici. Dopo lo stop alla guerra “convenzionale” per motivi ancora oscuri, Trump – sempre secondo i funzionari americani – avrebbe dato il via personalmente al cyberattacco per lanciare un’offensiva alternativa ai missili terra-aria. Petrolio, nucleare, economia, geopolitica e ora anche cyberguerra: lo scontro acceso su tutti i fronti tra Usa e Iran (e di riflesso, anche tra Arabia Saudita da un lato, Siria, Iraq e Russia dall’altro) preoccupa il mondo. Trump dal conto suo ha aggiunto poche ore fa di non aver mai revocato l’attacco all’Iran, ma di averlo soltanto “sospeso” in attesa di capire come agire nel miglior interesse americano: al momento la guerra militare resta «un’opzione sul tavolo» anche se il Presidente Usa conferma di non volerla come prima scelta. «Ho sospeso l’attacco perché ci sarebbero state 150 vittime. Se ci fosse però la guerra con Teheran ci sarà una distruzione come non l’avete mai vista prima», twitta Trump non prima di aggiungere la sua richiesta senza pre-condizioni «Non puoi avere armi nucleari. E se vuoi parlarne, bene. Altrimenti, puoi vivere in un’economia a pezzi per tanto tempo a venire». Nel frattempo, nelle piazze di Teheran diversi parlamentari si sono riuniti questa mattina per manifestazioni con canti e slogan del tipo “morte all’America”. Il vento di guerra soffia più forte che mai..

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