Renato Mambor (1 Viewer)

Cris70

... a prescindere
Leggevo al bar un interessante scambio di opinioni su questo artista che, a quanto pare, o si ama o si odia. Andando a ritroso non ho trovato un 3d su di lui.
Dopo anni di visione delle sue tele ed una conoscenza comunque per nulla approfondita del suo percorso, sono ancora in modalità standby.
Si accettano pertanto contributi, ma parto dalla interessante analisi di @MaRotTu che ringrazio.

"Per quanto riguarda Mambor leggendo il volumetto da te citato (cit @Loryred) non ti fai, come dici, un'idea precisa : risulterebbe narrazione di vita sentimentale. Poi "lo sperimentatore sottovalutato" può essere evidenziato, a mio avviso, ma "l'oscillazione" a "velleitario che ha provato un pò di tutto" mi sembra ingenerosa, anzi per me questa attribuzione è assolutamente improponibile.
Se si vuol capire l'artista Mambor si deve entrare nei suoi pensieri e problematiche. Certo un'influenza vi è stata anche dal rapporto sentimentale con la giovane fidanzatina Paola, ma la sua preparazione culturale, la sua indole di artista ricercatore lo hanno portato dagli inizi pop (primissimi anni '60) all'arte concettuale (proseguo anni 60' con diversi cicli artistici). Incontrando personaggi teatrali, rimase affascinato e coinvolto, tanto da avviare nei primi anni '70 un teatro sperimentale (inventando anche una struttura di recitazione (trusse). Dopo molti anni di teatro decise di ritornare alla pittura per esprimersi compiutamente, originando altri interessantissimi cicli con riferimenti in proiezione della società moderna.
La lettura, per conoscere Mambor, dovrebbe percorrere le sue pubblicazioni (es. L'evidenziatore" etc.), che sono quasi introvabili (prezzi out), ma la recente pubblicazione "Renato Mambor : Studi intorno alle opere, la performance, il teatro" a cura di Raffaella Perna Edizione dell'Università La Sapienza - Roma, si può leggere/scaricare dal sito dell'Università (circa 240 pagine). Il volume dell'Università è abbastanza approfondito nel percorso artistico culturale di Mambor, certo che le pubblicazioni personali dell'artista ne danno una visione molto più completa. Probabilmente ora "non è nelle tue corde", ma leggendo e approfondendo..."

Renato Mambor - Wikipedia

Se qualcuno scrive leggerò con attenzione :bow:
 

Cris70

... a prescindere
Inserisci delle opere che ritieni significative, grazie.
Come scrivevo ho studiato la scuola romana ma poco, veramente poco, le opere e l'opera di Mambor.
L'unica che colleziono è Giosetta Fioroni ma casualmente a seguito di uno scambio
 

Cris70

... a prescindere
Hai ragione. La scuola romana erano altri.
La scuola di Piazza del Popolo è la corretta dicitura. Che gran gruppo hai messo insieme.
Il caffè Rosati era il centro di Roma ma molti avevano strade diverse. Su questa contaminazione, ammesso ci sia stata, non ho mai approfondito. Anzi dubito, visto che l'area pop di Schifano-Angeli-Festa-Lombardo, mettiamoci anche la Fioroni, con Mauri e Kounellis avevano pochi punti di contatto.
Un buon mix lo vedo in Cintoli e ci aggiungerei Ceroli.
Tacchi un fuoriclasse che fa partita a se.
Mambor con Lombardo o più vicino alle scenografie di Ceroli?

Insomma come avrai capito sono un po' confuso su quegli anni. Dimenticavo i grandi maestri: Perilli,Twombly , Turcato.

Che gran periodo Roma in quel periodo.
 

lastra.biffata

Forumer attivo
Grazie per l'importante contributo, ho visto che finalmente qualcuno spende parole su Ceroli... il primo artista che ho collezionato e che continuerò sempre a collezionare. Se ne parla poco ma per me è un altro fuoriclasse degli anni 60'. C'è da dire che ha anticipato l'arte povera avendo iniziato a lavorare con materiali come legno, stracci, vetro e ghiaccio sin dalla fine degli anni 50', nonostante di norma venga classificato come pop. Era anche nel manifesto poverista di Boetti...per qualche inspiegabile ragione, Celant non lo include ufficialmente nel gruppo..cosi come fece con Gilardi (scelte politiche? tutela di altri artisti del gruppo? chissà...). Negli ultimi 2-3 anni Tornabuoni ha rastrellato decine di opere di Mario Ceroli e sempre Tornabuoni (Casamonti) di recente ha fatto una mostra a Parigi con grande successo di pubblico e stampa. Lavora con pochissime gallerie ed importanti che lo riescono a gestire (Tornabuoni, De Foscherari...), difficile farlo visto il carattere particolare. Ha esposto negli anni 60-70' nelle maggiori gallerie italiane e internazionali e si compra a dei prezzi non adeguati rispetto alla grandezza dell'artista. Uno di quegli artisti per i quali c'è ancora un inspiegabile discrepanza tra valore storico e valore di mercato, temo (per me che lo colleziono) ancora per poco anche se me lo auspico visto che sarebbe ora che il suo lavoro venisse riconosciuto anche dal mercato.
 

lastra.biffata

Forumer attivo
A me resta ancora l'enigma per il quale Gilardi che inizialmente era dentro anzi forse con più meriti di altri è stato escluso da Celant, sono certo si tratti di decisioni politiche. Stesso discorso per Ceroli che per me rimane forse il primo vero poverista, li ha anticipati tutti. Boetti poverista all'inizio poi è passato al concettuale. Poi certamente è sempre questione di opportunità, accordi, politica e via dicendo. Ognuno poi legge la storia come vuole e con la documentazione a propria disposizione. Qui si parla di Mambor e non voglio uscire fuori tracciato :)
 

Cris70

... a prescindere
A me resta ancora l'enigma per il quale Gilardi che inizialmente era dentro anzi forse con più meriti di altri è stato escluso da Celant, sono certo si tratti di decisioni politiche. Stesso discorso per Ceroli che per me rimane forse il primo vero poverista, li ha anticipati tutti. Boetti poverista all'inizio poi è passato al concettuale. Poi certamente è sempre questione di opportunità, accordi, politica e via dicendo. Ognuno poi legge la storia come vuole e con la documentazione a propria disposizione. Qui si parla di Mambor e non voglio uscire fuori tracciato :)

:ot:
mi disse Gilardi in persona durante una cena a Vienna che litigò con Celant proprio perchè lui (Gilardi) era esposto politicamente e voleva continuare a farlo.
In effetti Gilardi per un periodo neanche tanto breve, mi pare che interruppe la produzione per dedicarsi ad altro
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Credo che Burri sia sempre sostanzialmente un materico, anche quando fa le grandi campiture, per es. bianco\nere. Infatti la sua intenzione in queste ultime è come di creare un lavoro materico dematerializzato, cioè semplificato e ridotto a 2 sole dimensioni. Cioè, un'affermazione subito negata. Dal suo punto di vista una specie di ritorno alla pittura (sono mie impressioni, non ho conoscenza profonda di Burri)
Sui cretti non mi pronuncio perché personalmente l'argilla la uso per curarmi :grinangel:

Ma questo dovrebbe essere il 3d di Mambor :bannato:
 

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