referendum per l’indipendenza del Veneto (1 Viewer)

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Referendum per l'indipendenza della catalogna 80% ha detto si

Ma alla democratica Spagna ed Europa non sta bene, il referendum viene considerato 'simbolico'

Democrazia simbolica : vota quello che decidiamo altrimenti il tuo voto non vale

Catalogna, Rajoy: ''La sovranità della Spagna non si negozia''
https://www.youtube.com/watch?v=da14KPmXmdQ
 

tontolina

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PENSIAMO AL VENETO INDIPENDENTE, APPOGGIAMO IL REFERENDUM

Di Leonardo , il 10 gennaio 2015 2 Comment





Il Popolo veneto ha avuto per oltre mille anni un suo stato “INDIPENDENTE” , una repubblica “ SERENISSIMA” definita un capolavoro dal punto di vista dell’ organizzazione politica, un faro di civiltà, esempio di buon governo per tutta l’Europa, culla dell’ arte, della cultura e delle tradizioni.
Un popolo , quello veneto, con una società equa, dove la politica era un servizio finalizzato al bene della collettività.
Tutte le leggi erano pensate in modo che nessun individuo singolo o famiglie potenti potessero monopolizzare cariche pubbliche, a differenza di altri stati europei che avevano i re o imperatori per diritto divino; sul quale si accentrava tutto il potere politico, economico, finanziario e sociale che poi passava per diritto ai figli e nipoti.
Per secoli, non ci fu mai una ribellione o una guerra contro le istituzioni venete, anzi ci furono moltissime richieste di annessione di interi territori alla “Serenissima Repubblica Veneta” (oggi alcune province venete invece vogliono annettersi al trentino).
Cos’è rimasto oggi di quel popolo veneto? Poco purtroppo.
Dal plebiscito “truffa” del 21 e 22 ottobre 1866 i veneti hanno perduto la memoria della loro storia.
Sono 150 anni che gli italioti vogliono cancellare la nostra identità, la nostra cultura, la nostra lingua.
Sui testi di scuola, la storia veneta della Repubblica di San Marco è liquidata in poche righe: Venezia, una delle quattro Repubbliche marinare, con Pisa, Genova e Amalfi.
Nessun cenno ai 120 DOGI, nessuna parola sugli eroi veneti che per secoli difesero non solo la Repubblica di San Marco ma l’intera europa dall’avanzata dell’impero islamico ottomano.
Nessuna parola sulla difesa ad oltranza dell’ indipendenza della Repubblica Serenissima per la quale le continue annessioni di interi territori alla Repubblica hanno suscitato le invidie dei regnanti europei e del papa Giulio II° per il quale si sono coalizzati nella “lega di Cambrai”dichiarando guerra contro Venezia nel 1508 provocando cumuli di macerie, eccidi di massa, morte e peste al popolo veneto.
La resistenza dei veneti al solo grido di “VIVA SAN MARCO!” hanno portato al recupero dei territori perduti dopo 8 anni di guerra.
Nessuna parola sulla determinante vittoria che la flotta veneziana ha avuto nei confronti dei turchi nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 difendendo la cristianità di tutta europa contro i musulmani.
Hanno cercato di nascondere a noi veneti la grandezza del passato, denigrando la nostra identità, trattandoci da egoisti, evasori, razzisti, ignoranti, quando invece il principio di sussidiarietà e volontariato fa parte del nostro dna.
Ora siamo di fronte a un bivio!
Restare come siamo; sfruttati e usati da uno stato che non ci ama e non ci considera, oppure lottare per tornare LIBERI E INDIPENDENTI?
Vogliamo restare dei “Bauchi” passivi, oppure vogliamo tornare protagonisti del nostro presente e del nostro futuro?
Resta a noi veneti, adesso , la possibilità di decidere attraverso il referendum per l’indipendenza già approvato dal consiglio regionale del veneto ma che dobbiamo tutti noi finanziare.
Dopo il plebiscito truffa del 1866 dove il veneto è stato annesso all’Italia dei Savoia, molti veneti, sono stati costretti ad emigrare nel sud America, e quelli che sono rimasti hanno dovuto subire due guerre mondiali.
Siamo considerati popolo da sfruttare.
Spesso sentiamo dire che la mafia è arrivata anche al nord!
Quando si entra in prefettura, in questura, in qualsiasi ufficio pubblico, si sente parlare quasi tutti con accento meridionale.
Assegnare una casa pubblica prima ai veneti è discriminatorio e siamo tacciati da razzisti.
La regione Sicilia ogni anno assume centinaia di persone a tempo indeterminato scaricando i costi sulla collettività, Napoli affonda nella spazzatura e l’ndrangheta gestisce i rifiuti nella terra dei fuochi recando disastro ambientale, la Puglia, oltre alla ricotta ci offre Vendola e le sue pendenze, in Calabria, il bilancio della sanità è da sempre in rosso e scritto a mano!
Il centro Italia in mano alla sinistra che campa in un tranquillo assistenzialismo, dove il sistema delle cooperative rosse corrompono politici per aggiudicarsi appalti pubblici pilotati.
Alcuni politici per vincere le elezioni si sono inventati le “ FONDAZIONI” come serbatoio di finanziamenti che alcuni imprenditori versano per finanziare la campagna elettorale sperando in cambio una volta eletti di essere favoriti nell’ aggiudicarsi alcuni appalti.
Ecco allora inventarsi:

IL METODO RENZI A FIRENZE,
IL METODO MARINO E ALEMANNO A ROMA,

IL METODO TOSI A VERONA,

IL METODO MARONI IN LOMBARDIA,

IL METODO ORSONI A VENEZIA.
Creare una lista di sostegno al candidato, oltre a quella di appartenenza politica dove sono inclusi i rappresentanti di questa o quella associazione poco raccomandabile sia di destra che di sinistra.
La mafia oggi sono i partiti e imprenditori corrotti che sono insieme per gestire e pilotare appalti pubblici.
Vediamo il “MOSE DI VENEZIA”, EXPO 2015 A MILANO, ROMA CAPITALE.
E voi pensate che gli stessi politici possano davvero fare una buona legge anti-corruzione?
Il governo Renzi , perché ha fatto un disegno legge e non un decreto legge anti corruzione se davvero aveva a cuore il problema?
Renzi ha nominato un commissario anti corruzione ( Cantone) senza prima avere una legge adeguata!.
Napolitano avrà il rimorso per molte responsabilità come quella di dire qualche anno fa: “il popolo padano non esiste”.
La padania è stata una grandissima intuizione commerciale di Umberto Bossi con tanto di inno, di miss, giro ciclistico ecc… MA FINTA!
NESSUNO MAI MORIRA’ PER LA PADANIA.
Centinaia di migliaia di veneti invece si sono sacrificati per l’indipendenza della propria terra quando in tutto il mondo era conosciuta come serenissima repubblica.
Oltre mille anni di vita, un solo popolo, un’unica lingua (in Brasile, i nostri veneti chiamavano IL TALIAN il dialetto veneto!).
Venezia, culla dell’arte, dell’architettura, delle università, e allora caro presidente italiota napolitano grazie per aver dato involontariamente la soluzione dell’equivoco “padano –veneto”.
Noi altri veneti semo : visentini, padoani , veronesi, trevisani, venesiani e non PADANI.
Quanti veneti conoscono le gesta eroiche e tragiche accadute a Venezia nel 1848, quando Daniele Manin e Niccolò Tommaseo guidarono una rivolta che diede per alcuni mesi la ritrovata libertà e indipendenza alla Repubblica di San Marco fino a quando, nella vile indifferenza degli europei fu soffocata con brutalità dalla fame e dal colera, più che dalle truppe austro ungariche?
Il canto “ode a Venezia” del vicentino Arnoldo Fusinato rimembra ancora.
Viva Prima il Veneto Indipendente! Si al Referendum per l’indipendenza!
Viva San Marco!
di Giuseppe Calgaro, Coordinatore della Sezione di Nanto (VI)
TRATTO DA PRIMA IL VENETO
 

tontolina

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PLEBISCITO VENETO 2015: A TREVISO PROCLAMATI GLI ELETTI DEL PARLAMENTO PROVVISORIO

Di gianluca , il 22 marzo 2015 0 Comment


di BRANDO FIORAVANZI
L’indipendenza della Regione Veneto ha un nuovo inizio. Sabato sera a Treviso, nella centralissima Piazza dei Signori (in occasione del primo anniversario della dichiarazione di indipendenza della Repubblica Veneta), sono stati infatti esposti al pubblico, ma soprattutto ai militanti, i risultati della campagna per le elezioni del Parlamento Veneto 2015, con le urne digitali che si sono chiuse alle ore 23 di venerdì 20 marzo. Una tornata elettiva molto proficua, tanto che sono stati addirittura oltre 1,6 milioni i voti ricevuti, simbolo che i cittadini veneti sono sempre più convinti di appoggiare l’indipendentismo dal resto dell’Italia.
In un centro città gremito di centinaia di esponenti indipendentisti, a spasso con le bandiere con il leone di San Marco, si è quindi proclamato il Parlamento Provvisorio della Repubblica Veneta, scelto dagli appassionati con un’affluenza record: i voti validi sono stati infatti 1.593.788, di cui 28.350 dall’estero, pari a un’affluenza di circa il 39,8%. Il deputato più votato è stata Elena Durigon con 42.887 preferenze, mentre il deputato con percentuale più alta è stato Massimo Trevisan con il 48,65%. Alcuni candidati sono già comunque matematicamente eletti, mentre altri entreranno a far parte del Parlamento Veneto in seguito alle decisioni che prenderanno alcuni deputati eletti in più collegi (dovranno scegliere su quale optare). In tal caso subentreranno i primi dei non eletti.
Gianluca Busato, uno tra i fautori del movimento di Plebiscito.eu ha così commentato la tornata di elezioni: “la Rivoluzione Digitale col sorriso è inarrestabile. La maratona elettorale indipendentista per l’elezione del Parlamento Veneto conferma ancora una volta il gradimento della piattaforma di Plebiscito.eu, che già si prepara al prossimo appuntamento delle Elezioni Cantonali della Repubblica Veneta, che si terranno probabilmente il prossimo autunno”.
Questi i risultati definitivi
Deputati Eletti: Maurizio Curto, Giorgio Zampieri, Franco Pistoia, Renato Bassanello, Piergiorgio Fol, Giuliano Bristot, Giulia Zorzi, Massimo Greggio, Paolo Greggio, Pier Paolo Bottin, Mauro Visentin, Marino Buggio, Davide Baratella, Moira Piran, Andrea Giaretta, Mauro Fontana, Elisa Bedin, Andrea Astolfi, Gianfranco Favaro, Elena Rossetto, Mauro Milani, Riccardo Gazzola, Domenico Soldera, Elena Durigon, Francesca Chizzali, Franco Lamonato, Antonio Dalla Vittoria, Silvia Gandin, Roberto Camerin, Marzia Taschetto, Luca Menegaldo, Antonio Sanson, GianPietro Ros, Mario Nogherotto, Antonella Sofreddo, Alessandro Carrai, Michela Folli, Marco Barolo, Michele Lazzarini, Giampietro Magagnin, Tiziano Busato, Davide Pavan, Marco Benetelli, Roberto Ferruzzi, Sandro Colombo, Anna Durigon, Stefano Sartori, Stefano Vescovi, Alessandra Checchetto, Alvise Piccoli, Eleonora Modini, Micaela Meneghini, Silvio Caoduro, Andria Medina Rojas, Massimo Trevisan, Federico Bertoldo, Alessandro Santini, Manuel Masiero, Stefania La Rocca, Riccardo Rodegher, Patrizia Signorato, Alfredo Zago, Michele Turrini, Giancarlo Rodegher, Selena Veronese, Daniele Quaglia, Adrian Florescu, Gabriele Berto, Giovanni Gualtiero Scapini
Deputati eletti in più collegi (dovranno scegliere quale rappresentare): Giuliano Bristot, Massimo Greggio, Pier Paolo Bottin, Davide Baratella, Moira Piran, Andrea Astolfi, Federico Bertoldo, Giancarlo Rodegher, Giorgio Zampieri, Giulia Zorzi, Michele Lazzarini, Patrizia Signorato, Riccardo Rodegher, Silvio Caoduro, Stefania La Rocca
Delegati eletti (possono scegliere se lasciare posto ad altri non eletti): Gianfranco Favaro, Silvia Gandin, Stefano Vescovi, Federico Bertoldo, Selena Veronese.
FONTE: TrevisoToday - cronaca e notizie da Treviso
 

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la sovranità dell'italia per i nostri politici è da cedere all'europa ma da non concedere ai popoli specialmente alla repubblica millenaria del veneto
 

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«Molte aziende e commercianti vogliono trasferirsi dal Veneto nella patria dell’Edelweiss dove il federalismo è realtà».
Cercano onestà e certezza del diritto. Fuggono da un diffuso sistema di corruzione che coinvolgo ogni ramo della burocrazia statale ialiana.
Hanno il grande merito di preservare know-how e ricchezza.




Delocalizzati in Austria. Sono davvero molti. - SENZANUBI
Giuseppe Sandro Mela. 2015-05-01. Per decenni siamo stati bombardati da una colossale menzogna volta a demonizzare degli innocenti. Quella dell’avido...
senzanubi.it
 

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La Corte costituzionale ha bocciato la legge regionale veneta che istituisce un referendum consultivo sull’indipendenza, lasciando parzialmente aperta solo la possibilità di indire una consultazione volta ad avviare un processo orientato alla concessione – dall’alto – di limitate autonomie. I veneti non possono insomma godere dei diritti che gli scozzesi si sono visti riconoscere, Roma non è Londra, la strada verso l’autonomia non solo è lunghissima e quanto mai impervia, ma soprattutto è irrealistica in uno Stato che senza i soldi dei veneti non è in grado di tenere in piedi la finanza pubblica.

http://www.indipendenzaveneta.com/news/2015/06/26/consultanega/

come il veneto(compreso friuli) e' diventato "italia"

https://www.youtube.com/watch?v=nKXnOUqwZH4

forse i pupazzi di roma se ne fregano, non concedono referendum sapendo di perderlo ma intanto le aziende venete se ne stanno andando portando con se il VERO PIL

ma mi raccomando voi andate a guardare il pil che vi dara' Renzi fra un po sventolando un +2% fatto da semplice ingegneria finanziaria con piu' poveri e aziende vuote!
 
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tontolina

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LA CRESCITA ITALIANA: ANCORA IL POLLO DI TRILUSSA. Di Paolo Savona



Crescita, occupazione ed esportazioni


E’ lecito e politicamente comprensibile che i Governi si avvalgano di ogni utile informazione per valorizzare la loro opera, ma dovrebbero fare attenzione che il dichiarato corrisponda alla realtà alla quale si riferiscono. L’eccitazione seguita alla crescita di 10 centesimi rispetto alle previsioni sembra sia proprio uno di questi casi, dato che Renzi si è mangiato il pollo di Trilussa che l’Istat gli ha offerto in pasto, fornendogli senza avvertirlo una media priva di significato perché continua a calcolarla su dati di crescita talmente eterogenei da privarla di significato:



il Centro-Nord cresce a ritmi europei, anche se insoddisfacenti,

e il Sud continua a decrescere in modo drammatico (vedi i grafici).


E’ grave che l’Istat finga di non sapere questa caratteristica fondamentale delle medie ed è quindi un imbroglio vero e proprio.
Torno sui tre punti che ho trattato nel mio pamphlet J’accuse.


Il dramma italiano di un’ennesima occasione perduta pubblicato dall’Editore Rubbettino: il problema politico dell’Italia non è la crescita in se stessa, ma la spaccatura Nord-Sud.
La minore crescita italiana dipende dai comportamenti dell’Europa – Germania in testa che mantiene un avanzo di bilancia estera corrente deflazionistico (circa l’8%) – e da quelli dell’economia internazionale sui quali il Governo può ben poco; dove invece conta è il mancato rilancio delle nostre costruzioni, l’unica posta del PIL che continua a ridursi dello 0,7%, parte degli ingredienti del pollo statistico confezionato dall’Istat.

Il Governo insiste nel perseguire una politica di rilancio dell’economia centrata sulle esportazioni, invece che sulla domanda interna[distrutta da MONTI] che ha nella componente delle costruzioni il motore più efficiente.

Invero Renzi dichiara che la sua politica è centrata sulle riforme necessarie, richiesteci anche dall’Europa, ignorando che esse hanno come punto di riferimento la competitività e, quindi, prevalentemente le esportazioni; per giunta in una situazione in cui l’Italia ha come la Germania un avanzo deflazionistico di bilancia corrente estera pari alla domanda interna che manca (circa il 3%).
Poiché non si può credere che Padoan e Visco non lo sappiano, né che omettano di informare Renzi, non è più possibile ritenere che il loro sia un errore di valutazione politica, ma di vera mala fede. Decidano di chi.
Il Governo non degna di attenzione le interpretazioni di chi non ha potere politico, non credendo più, semmai abbiano mai creduto, nella forza della ragione che ha sempre guidato il Paese. Se la suonano e se la cantano tra loro, con il Sud che scivola sempre più verso il basso, senza un barlume di politica che riapra almeno le sue speranze di crescita.
Paolo Savona
 

marofib

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si ma il sud deve aiutarsi da solo
sta storia mi ha stancato
altrimenti applichiamo la soluzione del Prof.Borghi....2 monete ...in italia!!

insultate lui :D
 
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