Dopo i fanatici di Sel, e alcune associazioni finanziate da Soros, anche i parassiti della Cgil chiedono la chiusura dell’aggregatore di notizie Tuttiicriminidegliimmigrati.com, perché pubblica notizie. E questo non deve essere permesso in ‘democrazia’, dicono loro.
Denuncia in Procura: “Chiudete quel sito razzista. Incita all’odio verso gli immigrati”
LECCE – Col tempo sono cambiati i profili e i mezzi di diffusione, ma le forme di intolleranza razziale e la xenofobia hanno sempre le stesse facce e gli stesi slogan. La “rete”, infatti, pullula di blog e micrositi di “informazione”, creati per enfatizzare e diffondere notizie su crimini presunti o reali commessi da immigrati, presentando una visione parziale e distorta della realtà, oltre che strumentalizzare episodi di cronaca per attaccare migranti, rifugiati e richiedenti asilo. Una vera e propria campagna mediatica dai contenuti razzisti che, attraverso la diffusione di informazioni false, volutamente esagerate o selezionate ad hoc, cerca di incitare l’opinione pubblica contro migranti o cittadini stranieri presenti sul nostro territorio.
Tra questi, uno dei più frequentati e cliccate è sicuramente “Tuttiicriminidegliimmigrati.com”, un sito che raccoglie gravi e presunti fatti di cronaca, ma solo se hanno come protagonisti cittadini stranieri, migranti, rom e sinti. Un sito che per non
lasciare nulla all’immaginazione diffonde slogan come: “Integrazione: aiuti l’immigrato e poi muori”, o “Hic sunt leones – Gli altri parlano d’integrazione, noi ve la mostriamo”. Motti che sono il preludio a un collage di notizie parossistiche e strumentalizzate per identificare l’immigrato con il crimine. A rendere il tutto più macabro, alcune mani insanguinate e vignette dal dubbio gusto.
Il caso in questi giorni è arrivato all’attenzione della Cgil-Cdlt (Camera del lavoro Territoriale) della Provincia di Lecce che, attraverso il segretario provinciale Salvatore Arnesano, ha deciso di rivolgersi allo studio legale degli avvocati Salvatore Centonze e Alessandro Stomeo. I due legali (da sempre in prima linea per la difesa e la tutela dei diritti degli immigrati) hanno depositato presso la Procura del capoluogo salentino una denuncia con cui si chiede “l’immediato oscuramento del sito ed il sequestro di tutto il materiale pubblicato e di quello strumentale alla diffusione dei dati”. “Può sostenersi – si legge nell’esposto – che l’autore o gli autori del sito internet, e chi lo alimenta, abbiano commesso il reato di propaganda d’idee fondate sulla superiorità razziale e di istigazione a commettere atti di discriminazione per motivi razziali. Con il presente atto si chiede che gli stessi siano identificati, sottoposti a procedimento penale e puniti per tutti i reati e circostanze aggravanti ravvisate dalle successive indagini”.
“Nelle ultime settimane, ed in particolare dopo il naufragio dei migranti avvenuto sulle coste di Lampedusa lo scorso primo ottobre – spiega Arnesano –, sono giunte alle nostre sedi numerosissime segnalazioni di iscritti al sindacato di origine extracomunitaria, ma anche italiani, che denunciavano l’esistenza di un sito internet con connotati dichiaratamente discriminatori, xenofobi e razzisti”. “Il sito in questione – si legge nella denuncia redatta dagli avvocati Centonze
e Stomeo – è “
www.tuttiicriminidegliimmigrati.com”, che può essere visitato da chiunque. Si tratta di un sito internet realizzato con il solo fine di creare una raccolta, visibile all’intera rete, dei reati commessi in Italia da soggetti che hanno in comune solo il fatto di essere immigrati, che non ha nessun tipo di finalità e utilità se non quella di compromettere il riconoscimento, in capo agli stessi, dei diritti umani e delle libertà fondamentali principalmente in campo sociale e politico”.
I due penalisti leccesi evidenziano come si tratti “di una gravissima forma di incitamento all’odio razziale, per sua stessa natura ingiustificabile ed inaccettabile in una democrazia, come la nostra, improntata sulla tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dove la dignità dell’uomo assurge a valore supremo da tutelare. E’ evidente che scopo principale del sito è quello di affermare la superiorità della razza italiana rispetto alla totalità della popolazione immigrata presente sul nostro territorio”.
Denuncia in Procura: "Chiudete quel sito razzista. Incita all'odio verso gli immigrati"
“l’immediato oscuramento del sito ed il sequestro di tutto il materiale pubblicato e di quello strumentale alla diffusione dei dati”.
Già li vedo i censori rincorrere i bit e tentare di ammanettarli.
Ma prima un’informazione di servizio al signor Andrea Morrone: ‘microsito’ sarà quello in cui lei scrive, almeno in termini di lettori.
Detto che ci tocca scendere una notevole serie di gradini intellettivi e culturali per commentare questo articolo, dobbiamo farlo. L’articolo è scritto male, è un coacervo di falsità tanto che, se avessimo una minima fiducia nel sistema giudiziario italiano – e non ne abbiamo – denunceremmo lecceprima.it per diffamazione.
Perché definire ‘crimini presunti’, notizie prese copiate e incollate – senza alcuna variazione – da altri mezzi di informazione, tra cui, notate l’ironia, anche lecceprima.it, è una diffamazione.
Non una notizia che il sito presenta è falsa: il signorino che ha scritto l’articolo è sfidato a trovare una notizia che non sia veritiera e che non abbia un link esterno a comprovarne la validità. Una.
Ma sappiamo bene quale sia la strategia dei media di distrazione di massa: mentire tutti insieme, così che la menzogna diventi verità. E quando qualcuno rompe il ‘monopolio’ della menzogna dicendo la verità, questa strategia entra in crisi. Quindi va chiuso.
Quanto a chi ha presentato la ‘denuncia’. Un sindacato dei lavoratori dovrebbe essere in prima linea contro l’immigrazione. Non fosse altro che per ‘diminuire l’offerta di manodopera’, aumentando così la forza contrattuale dei propri iscritti. Ma la Cgil non è più un sindacato da decenni. Oggi è un ente fatto di dirigenti autoreferenziali che vive di finanziamenti pubblici e dei soldi vampirizzati ai propri iscritti. Un moloch che fa dell’immigrazione un business. Lo fa attraverso i propri ‘patronati’ riscuotendo la ‘percentuale’ su rinnovi di permessi di soggiorno e sulle sanatorie.
E poi, gli immigrati servono alla Cgil, per mettere loro un fischietto in bocca e una bandierina rossa in mano. Penosi.
E così si sono rivolti a due ‘principi’ del foro per attaccare la libertà d’espressione. Un po’ come il PCC fa in Cina con i blogger dissidenti e con i tibetani.
E l’esposto somiglia tanto a quelli pubblicati dai giornali di Stato cinesi quando un blogger viene catturato per la rieducazione:
“Può sostenersi che l’autore o gli autori del sito internet, e chi lo alimenta, abbiano commesso il reato di propaganda d’idee fondate sulla superiorità razziale e di istigazione a commettere atti di discriminazione per motivi razziali. Con il presente atto si chiede che gli stessi siano identificati, sottoposti a procedimento penale e puniti per tutti i reati e circostanze aggravanti ravvisate dalle successive indagini”
Quindi, pubblicare articoli presenti in rete riguardanti i reati degli immigrati, significa, secondo la Cgil: ‘propagandare idee fondate sulla superiorità razziale’. Ora, io non credo esista una ‘razza’ definita ‘immigrati’. I romeni sono bianchi, i cinesi asiatici e gli africani negri. Poi ci sono gli indiani in parte australoidi e i nordafricani in parte bianchi. Ci sono i sudamericani che possono essere bianchi, negri o mulatti e meticci. Insomma, non ci pare proprio che il sito ‘discrimini’ su base razziale. Semplicemente riporta i crimini di una componente della popolazione in base al suo status giuridico di ‘immigrati’. Non che noi si pensi che dovrebbe essere punito chi pubblicasse un eventuale sito tuttiicriminideimeticci.com, ma non è quello che fa tuttiicriminidegliimmigrati.com
Consiglieremmo a Salvatore Arnesano, segretario di qualcosa nella Cgil, di trovarsi un vero lavoro, se ne gioverebbe il suo equilibrio e anche la sua comprensione della realtà che lo circonda. Forse anche la comprensione di quello che legge.
Studio legale degli avvocati Salvatore Centonze e Alessandro Stomeo. I due legali (da sempre in prima linea per la difesa e la tutela dei diritti degli immigrati)
Non è che sono in ‘prima linea nella difesa dei diritti degli immigrati’, come scrive con una ‘leccata’ il giornalista, è che riscuotono fior di euro dallo Stato, cioè da noi, patrocinando i vari ricorsi dei clandestini à la Kabobo. Clandestini che, una volta sbarcati in Puglia, dovrebbero essere espulsi, e che invece poi arrivano a Milano perché avvocati come questi due fanno ‘ricorso’. Passando poi alla cassa dei contribuenti per riscuotere, perché non lo fanno gratis. Anche per loro, come per la Cgil, l’immigrazione è un business. Molto fiorente.
Interessanti poi le tesi dei due azzeccagarbugli incaricati della persecuzione di chi osa pubblicare notizie:
I due penalisti leccesi evidenziano come si tratti “di una gravissima forma di incitamento all’odio razziale, per sua stessa natura ingiustificabile ed inaccettabile in una democrazia, come la nostra, improntata sulla tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dove la dignità dell’uomo assurge a valore supremo da tutelare. E’ evidente che scopo principale del sito è quello di affermare la superiorità della razza italiana rispetto alla totalità della popolazione immigrata presente sul nostro territorio”.
Strana l’idea di ‘democrazia’ e di ‘libertà fondamentali, dei due bontemponi. Si pensi che noi, tra le libertà fondamentali, includeremmo anche quella di pensare e diffondere idee. Ma questa è una visione ‘obsoleta’ della libertà. Oggi, libertà significa chiudere la bocca di chi non la pensa come chi comanda.
Ma l’apice dell’ignoranza e del ridicolo, i due soloni –
uno famoso per avere fatto risarcire un tunisino perché stava ‘troppo stretto in cella‘ e l’altro
fanatico dell’immigrazione – lo raggiungono quando parlano di ‘razza italiana’: ma quale razza italiana? Ma quale ignorante pensa che esista una ‘categoria biologica’ definibile come ‘razza italiana’? Gli italiani sono un’etnia, non una ‘razza’. E il sito in questione non propaganda alcuna ‘superiorità razziale’ di una inesistente ‘razza italiana’ su una inesistente ‘razza migrante’. Tornate a scuola.
E pensare che questi due personaggi scrivono anche libri. Il che ci porta alla solita riflessione di come il paese sia, non in una crisi congiunturale, ma strutturale, a causa della catastrofe intellettuale che vede un branco di incompetenti assurti a ruoli che non li competono. Dal Colle ai tribunali, passando dai parassiti del sindacato, uno stuolo di fannulloni perditempo il cui quoziente intellettivo è inversamente proporzionale al proprio fanatismo vuole dire alla maggioranza silenziosa e produttiva del paese cosa è lecito pensare. E’ ovvia la risposta di quella parte di maggioranza silenziosa che ha rotto il silenzio ed è da noi rappresentata: fanculo.
La vostra paura è pari solo alla vostra ignoranza. Ormai quel complesso politico-giudiziario che come un cancro soffoca il Paese ha da tempo rinunciato alla battaglia delle idee, perché non ne ha di valide. Ti portano direttamente in tribunale, questa è la loro politica davanti a chi non la pensa come loro: non più una sfida sul piano politico e culturale, ma legale, fidando nella consustanzialità dell’organo giudiziario alla loro ideologia. Ti silenziano e ti distruggono liberando i cani delle procure. Perché sul piano culturale sanno di avere già perso.
Ovviamente non ci aspettiamo difese da parte di intellettuali e giornalisti di questo paese in nome della libertà d’espressione. Da tempo hanno venduto la loro libertà al miglior offerente.
E naturalmente, signori del Sistema, potrete chiudere siti, arrestare dissidenti, sequestrare libri e file, potrete anche impiccarci, ma fino ad allora noi penseremo, scriveremo e diremo quello che vogliamo. Perché questa è l’unica cosa che differenzia l’uomo da voi.