Reato di clandestinita' (1 Viewer)

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Il cane abbaia, anziano di Ghedi apre la porta e viene aggredito da due rapinatori

[SIZE=+0]Anziano, vive da solo in cascina, con la compagnia del cane. Proprio l'animale l'altra sera intorno alle 22 abbaiava insistentemente e così il pensionato si è alzato dalla poltrona dove stava guardando la tv ed ha aperto la porta di casa, trovandosi davanti due banditi vestiti di nero, con cappellino e sciarpa a nascondere il viso.
Sono stati attimi di terrore per il 75enne residente in una cascina di via Strada per Bagnolo a Ghedi, ma tutto fortunatamente si è risolto in poco tempo. I due malviventi l'hanno strattonato a terra, gli hanno tolto il portafogli dalla tasca e se ne sono sndati con soli 50 euro. L'anziano una volta passato lo spavento ha chiamato i carabinieri, che presto sono arrivati per un sopralluogo, senza riuscire ad intercettare i rapinatori.
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Folle inseguimento in autostrada per sequestrare 4,5 chili di hashish

[SIZE=+0]Scena di inseguimento da film ieri sera tra il casello autostradale di Dalmine e l'area di servizio Sebino, in località Rovato. Erano circa le 20,30 quando una vettura della Polstrada di Seriate ha intercettato una Astra Station wagon che, invece di fermarsi all'alt dei poliziotti, ha spinto sull'accelleratore dandosi alla fuga a tutta velocità.[/SIZE]
[SIZE=+0]A quel punto è iniziato l'inseguimento, terminato nelle vicinanze dell'area di sosta Sebino, dove la Astra ha compiuto una brusca manovra dalla terza alla corsia di emergenza. Tre uomini sono usciti dalla macchina e uno di questi, zainetto in spalle, si è dato alla fuga nei campi, abbandonando dopo poco lo zaino a terra. Fermati, invece, gli altri due uomini, un [/SIZE]46enne albanese residente a sarnico e un 28enne marocchino sempre con dimora a Sarnico.
[SIZE=+0]Una volta recuperato lo zainetto, i poliziotti si sono accorti che conteneva 9 involucri di cellophane contenenti cinque panetti di hashish per un peso complessivo di 4,5 chili di droga. I due sono stati arrestati e condotti nel carcere di Canton Mombello.[/SIZE]
 

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Travagliato, furto all'asilo. Via con il macchinario salvavita di una bimba disabile

[SIZE=+0]Ladri all'interno del polo scolastico dell'infanzia di Travagliato. I malviventi, che rimangono tutt'ora ignoti, avrebbero agito in due tempi: prima mettendo fuori uso il sistema di videosorveglianza e solo in un secondo momento entrando nella struttura in cui coesistono sia il nido che la scuola materna statale e parrocchiale.
I ladri non hanno lasciato nulla al caso cercando di arraffare più roba possibile: dalle lavatrici ai frigoriferi a rubinetti e tubature e, cosa più grave di tutte, persino le attrezzature salvavita di una bambina disabile che frequenta la materna. Per Vittoria, questo il nome della piccola alunna disabile, quei macchinari sono indispensabili perché consentono agli operatori che la seguono di aspirare la saliva e il muco dal naso che altrimenti la strozzerebbero. Si tratta di macchinari costosi, di proprietà dell'Asl, ritenuti impossibili da piazzare sul mercato nero e per i quali la mamma di Vittoria ha deciso di lanciare un appello per la loro restituzione.
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Una raffica di furti nella notte L'escalation scatena le paure
I malviventi si servono del trapano e attaccano anche porte blindate Il sindaco: «Servono contromisure» Su Facebook c'è chi invoca le ronde
http://www.bresciaoggi.it/galleries/Foto/fotodelgiorno/773149/Sei colpi in poco tempo nella notte tra martedì e mercoledì

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Riccardo Caffi
A Orzivecchi non si dorme più. Nessuna epidemia di insonnia collettiva, però. Dietro alle notti passate in bianco da decine e decine di cittadini si annida infatti un vero e proprio allarme-sicurezza. Visite notturne indesiderate, furti a go go, ladri liberi di agire indisturbati nella certezza di farla franca praticamente a ogni colpo, oltre una ventina in poco più di due settimane: ecco le proporzioni dell'escalation di criminalità che negli ultimi giorni si è stagliata come un'ombra inquietante sul piccolo centro della Bassa, in particolare attorno alle aree residenziali affacciate su via Colombara, via Coniolo e via Zurlengo e nelle vie interne. Solo nella notte tra martedì e mercoledì si sono verificati addirittura sei tentativi di furto.
Per violare le case a schiera di via Dei Fiori, i ladri si sono serviti di un trapano con cui hanno praticato un piccolo foro nell'intelaiatura della finestra al piano terra di ognuna e attraverso di esso sono riusciti a far ruotare la maniglia. Penetrati nelle abitazioni, hanno fatto man bassa di oro, portafogli, catenelle e di tutto quanto sono riusciti ad arraffare. I proprietari, tra cui un'anziana ultraottantenne che vive sola, non si sono accorti di nulla fino al mattino, quando al risveglio hanno trovato la casa sottosopra. Solo una nonna dal sono leggero ha avvertito dei rumori, ma li ha attribuiti al nipote, pensando che fosse rincasato tardi. Nella via vicina invece i ladri hanno avuto minor fortuna. Uno dei residenti presi di mira ha sentito rumori sospetti, si è alzato e ha acceso tutte le luci. I ladri, vistisi scoperti, si sono dati alla fuga, abbandonando probabilmente anche l'abitazione vicina dove, come il proprietario ha capito al mattino, avevano già forzato la porta d'ingresso, usando il trapano.
«Ne abbiamo davvero fin sopra i capelli di questa situazione, ormai il limite è stato superato da un pezzo - tuona il proprietario di una casa recentemente finita nel bersaglio dei malviventi -. Hanno provato a farci lo scherzetto l'altra notte e il colmo è che in quel momento eravamo tutti tra le mura domestiche: non hanno paura di niente. Per fortuna mio padre, insospettito dai rumori e già con le antenne drizzate per quello che da un po' sta succedendo a Orzivecchi, si è svegliato di soprassalto ed è riuscito a metterli in fuga. Non hanno rubato nulla, ma in compenso ci toccherà cambiare la porta blindata che hanno tentato di scardinare».
Su Facebook i malumori popolari detonano in veri e propri appelli che paventano soluzioni drastiche e «autogestite». «Dato il dilagare dei furti impuniti nella nostra cara Orzivecchi, stiamo tentando di organizzare delle ronde notturne per pattugliare le strade, visto che non abbiamo più neanche il vigile e nessuno fa niente per arginare questa anarchia - lancia la carica un ragazzo via web -. Aspetto le vostre adesioni, poi definiremo le modalità con cui procedere: "divise" tipo pettorine, torce e un cellulare a portata di mano per chiamare chi di dovere in caso di persone sospette».
Questa overdose di raid notturni non è sfuggita al primo cittadino di Orzivecchi Lilliana Ferrari, che abita proprio nei paraggi delle zone «calde». «Una situazione del genere è inaccettabile - conferma il sindaco -. Ma non ce ne stiamo certo con le mani in mano: abbiamo già presentato un'istanza al prefetto di Brescia, auspicando provvedimenti concreti per aumentare la sicurezza in tempi celeri. Siamo davanti a un fenomeno eccezionale: urgono misure adeguate focalizzate sulle ore notturne».
OGNI NOTTE il Radiomobile del comando carabinieri di Verolanuova perlustra capoluoghi e frazioni. Una pattuglia delle stazioni di Orzinuovi, Borgo San Giacomo, Dello cui spesso dà man forte la Polizia locale, è sempre in servizio notturno, ma rimane difficile prevenire o sventare le ondate di furti che destano nella popolazione comprensibili preoccupazioni.
 

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Furti e scippi travestito da Superman, arrestato


Commetteva scippi e rapine indossando una maglietta del celebre supereroe e così è stato facilmente individuato. I carabinieri di Brescia hanno arrestato in flagranza un cittadino cubano di 32 anni residente a Brescia



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Un disegno di Superman

Brescia, 13 settembre 2013 - Un Superman in versione ladro ma per lui, il travestimoento, è durato ben poco. Commetteva scippi e rapine indossando una maglietta di Superman, e così è stato facilmente individuato. I carabinieri di Brescia hanno infatti arrestato in flagranza del reato un cittadino cubano di 32 anni residente in città.
L’uomo, nel centro storico , ha aggredito un 56 enne strappandogli la collana d’oro e fuggendo a bordo di una bicicletta. Indossava una maglietta blu con lo stemma di Superman, pertanto i militari lo hanno facilmente trovato e bloccato. Gli accertamenti hanno permesso poi di appurare che l’uomo, tra le 11 e le ore 12 aveva commesso altri due scippi, ai danni di una 35enne ucraina, a cui asportava due collane in oro, e di un 54enne, che veniva rapinato di una collana in oro.
 

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Imperialspa, terzo furto in un anno

Pubblicato il 27 dicembre 2013
Tag:Bertolotti Brescia, furto Imperialspa, Imperialspa
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(red.) L’ennesimo furto, il terzo in un anno, al Centro Imperialspa, centro benessere al numero 20 di viale Venezia a Brescia.
L’ultima irruzione dei ladri è avvenuta il 23 dicembre, attorno alle 23, alle porte della Vigilia di Natale. I proprietari si dicono basiti, perché, pur avendo installato un sistema di antifurto, non si sentono più al sicuro. Anche la collocazione, in un palazzo storico, non aiuta, con i vincoli sugli orari dell’illuminazione, spente alle 22, e le sirene antifurto ritenute antiestetiche.
 

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Sgominata banda di nomadi ladri di auto

Pubblicato il 12 aprile 2013
Tag:Furti d'auto, Garda, nomadi, polizia di Brescia, sinti
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(red.) La polizia di Brescia ha sgominato una gang di sinti specializzata nelle truffe e nei furti di automobili. L’operazione, denominata “Garda”, è iniziata mercoledì con 50 agenti impegnati sul territorio, e si è conclusa all’alba di venerdì, con l’arresto di 11 individui, tutti italiani, e decine di perquisizioni in abitazioni e campi nomadi del nostro territorio: Brescia, Rezzato, Corte Franca e Desenzano del Garda.
Come si muoveva il gruppo criminale? La banda, leggendo le inserzioni della vendita di auto e camper on-line, faceva contattare le proprie vittime da un minorenne che fissava un appuntamento con un falso nome. A quel punto i malviventi andavano a vedere il veicolo e lo portavano via, magari con una truffa, magari con minacce e violenza.
Il mezzo veniva, poi, immediatamente radiato e trasportato all’estero, soprattutto Bulgaria e Francia. In un anno sarebbero almeno una ventina le persone vittime del raggiro, residente nel nord Italia, nelle province di Mantova, Bolzano, Sondrio, Milano, Bologna, Ravenna, Modena, Verona e Venezia.
Ora le indagini proseguono per verificare l’eventuale complicità di persone residenti all’estero. Nel corso della giornata di venerdì la questura di Brescia ha trasmesso i nomi degli arrestati: MOLAMED Paolo nato il 25.05.1982 a Rovereto (TN); MOLAMED Franco nato il 27.03.1974 a Cernusco sul Naviglio (MI); LEVACOVICH Roberto nato il 27.05.1975 a Chiari (BS); LEVACOVICH Fabrizio nato il 05.05.1966 a Chiari (BS), residente a Rezzato via Camafame 1/B c/o campo nomadi sfd; LEVACOVICH Elvis nato il 05.06.1988 a Cittadella (PD); MILOS Gesù nato il 27.01.1992 a Brescia, già agli arresti domiciliari a Rezzato; CAMPOS Cico nato il 08.09.1989 a Sarnico (BG), già recluso a Canton Mombello; MAESTRI Ivan nato il 21.02.1949 a Villanuova sul Clisi (BS); D. F. nato nel 1939 a San Severo (FG), residente a Desenzano del Garda (destinatario arresti domiciliari). Inoltre, è stato arrestato un minorenne.
 

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Il sogno del bambino rom: "Da grande non voglio rubare, voglio fare l'insegnante"

E' arrivato in italia dalla Romania nel 2012, con la sua famiglia. E' un bambino rom, e sogna per il suo futuro una vita completamente diversa da quella che impara giorno per giorno al campo
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Leggo31 dicembre 2013
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Idee chiare e tanta voglia di normalità, anche se ha solo 10 anni.
Rinaldo ha dieci anni e vive in un campo nomadi a Torino.
E' arrivato in italia dalla Romania nel 2012, con la sua famiglia. E' un bambino rom, e sogna per il suo futuro una vita completamente diversa da quella che impara giorno per giorno al campo.
Scrive Leggo:
Lo ha scritto in una lettera a scuola, consegnata alla maestra, Elisa. «Da grande vorrei fare il maestro. Per imparare a non rubare». I sogni di Rinaldo li ha raccontati Repubblica, che lo ha raggiunto nel suo campo a ridosso di Mirafiori, un campo abusivo che non appare sulle carte.
Rinaldo racconta: "Qui al campo molti vanno al grande magazzino a rubare, oppure rapinano borsette, telefonini". La madre, Giulia, non ha un lavoro e racconta che la loro non è una vita da nomadi: "In Romania vivevamo in case di muratura, vicino a Timisoara. Poi gli affitti sono saliti e il lavoro è sparito".
"Io da grande - continua il piccolo - voglio lavorare, insegnare agli altri, per questo ho imparato a leggere e scrivere. Anche per prendere la patente". "Noi rimaniamo qui finché il campo rom non viene rotto (evacuato e abbattuto), così posso continuare ad andare a scuola", chiude Rinaldo.
 

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