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Guglia was Gulliver

Forumer storico
Oggetto di discussione tra Proto e la Consob, di Della Valle e Rotelli e Benetton nonchè di movimenti sospetti in termini di volumi nell'azionario (il flottante è 11%) e di futuri ADC, questo titolo sarà il Principe del Mercato o il Re dei Banditi dell'ultima settimana di novembre?

RCS è per me pura speculazione. un mini rally a 1,5 - 1,8 sarebbe perfetto.
Sono curioso di vedere domani il suo movimento, dopo la riunione informale di oggi.

Saluti
 

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Guglia was Gulliver

Forumer storico
buongiorno, by fol.

Domenica di lavoro in casa Rcs. Per quasi cinque ore a partire da mezzogiorno consiglieri e soci della casa editrice si sono riuniti con il presidente Angelo Provasoli e con l'ad Pietro Scott Jovane che li ha aggiornati sullo stato di avanzamento dei lavori per il nuovo piano industriale che sarà presentato il 19 dicembre.











Il capo azienda di Rcs Pietro Scott Jovane

I contorni, ormai, sono abbastanza definiti, ma le limature saranno importanti. Ecco perché il brainstorming di ieri, che probabilmente non sarà l'unico a svolgersi di domenica, è servito a coinvolgere nel discorso anche coloro che, per motivi di lavoro, non sempre hanno potuto essere sul pezzo come Fulvio Conti (ad di Enel) e Giuseppe Vita (presidente di Unicredit). Assente giustificato invece Carlo Pesenti.
Il primo punto all'attenzione dei partecipanti, contrariamente alla vulgata, è stato la definizione dell'aumento di capitale. La base di partenza è 400 milioni di euro, cifra necessaria a ripianare i 380 milioni di perdite dei primi nove mesi del 2012 e a rendere più «digeribile» un indebitamento finanziario che si è ridotto a quota 875 milioni solo grazie alla cessione della francese Flammarion. È chiaro che i grandi soci (Mediobanca e Fiat in testa) vogliono valutare contenuti e alternative prima di impegnarsi. Ma è altrettanto chiaro che dall'entità dell'aumento dipenderanno una serie di azioni «derivate».
In primo luogo, gli esuberi che dovrebbero essere almeno 500 (100 giornalisti e gli altri 400 tra gli impiegati e la controllata spagnola Unidad Editorial) e, in seconda istanza, la ridefinizione del perimetro aziendale che dovrebbe portare a un forte ridimensionamento dei Periodici con la chiusura di alcune testate settimanali (a rischio sarebbe l'economico Il Mondo). In terzo luogo, la «digitalizzazione» - con il trasferimento di alcuni contenuti su Internet - è funzionale alla disponibilità di risorse da investire. Non escluse invece la dismissione di Unidad e di parte dell'immobile di Via Solferino.
Al momento, i capisaldi della Rcs del futuro sono due: i Quotidiani e i Libri e non è un caso che alla guida della divisioni che comprende Corriere e Gazzetta sia arrivato Alessandro Bompieri, capo dei Libri. La razionalizzazione più forte dovrebbe essere effettuata condividendo i centri stampa (soprattutto al Nord) con La Stampa e anche con Il Sole. Molto improbabile, invece, la creazione di una superconcessionaria pubblicitaria con i gruppi partner. Altrettanto difficile sarà far «dimagrire» l'organico di Via Solferino: il cdr del Corriere non accetterà uno stato di crisi perché Rcs Quotidiani è in attivo, a differenza della casa madre.
 

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