e questo ci lancia a pier pari in recessione visto il peso del settore immobiliare sul Pil italico...
Casa, il business perde colpi
E anche i prezzi cominciano a scendere
Secondo l'Agenzia del territorio la caduta nel 2007 è stata del 7,1%, secondo il Centro Studi Toscano è stata del 16% nei primi sei mesi di quest'anno. Dati che fotografano bene la situazione particolarmente difficile del mercato del mattone, che anche in Italia comincia a vivere un momento di crisi.
Insomma, dopo gli anni della grande corsa al mattone, ora la crisi economica dal un lato e i rincari dei mutui dall'altro stanno facendo sentire i loro effetti anche sul mercato immobiliare italiano che registra una forte frenata. Nei primi sei mesi del 2008 infatti c'è stato un calo del 16% nelle compravendite rispetto allo stesso periodo del 2007 secondo gli ultimi dati diffusi dal Centro Studi Toscano.
Se risaliamo al 2007, secondo quanto dice l'Agenzia del Territorio, le vendite di immobili sono calate del 7,1%. Una frenata che interessa tutte le diverse tipologie di immobili e che viene amplificata nelle grandi aree urbane. Nelle principali città la contrazione degli acquisti è stata ancora più forte, a due cifre. Guida la classifica Napoli dove le compravendite crollano del 16%, ma forti sono pure le riduzioni segnate da Palermo (-12,45%), Milano (-11,8%). Minore invece il calo di Roma (-8,3%) mentre è lieve la flessione di Firenze (-2,8%).
Secondo le rilevazioni di Toscano, sotto il profilo delle quotazioni, il mercato residenziale registra un calo dei prezzi sia nei centri cittadini sia nelle zone semicentrali e periferiche anche se più accentuata in queste ultime.
Il dato sulle compravendite peggiora ulteriormente (-25%), rispetto a quello nazionale, considerando i capoluoghi di regione, sempre rispetto al primo semestre del 2007.
Per quanto riguarda, invece, i tempi medi di vendita, sottolinea Toscano, "si assiste ad una sostanziale stabilità (poco piu' di 6 mesi rispetto ai 6 mesi dell'ultimo trimestre dell'anno precedente), che consolida la fase di inversione di tendenza del mercato immobiliare italiano". I tempi di vendita sono rimasti sostanzialmente stabili nel corso del 2008, arrestando quindi la crescita che avevano subito nel 2007: da poco più di 4 mesi a gennaio 2007, ai 6 nel corso dei successivi.
Al fine di evitare lo stallo, nei primi mesi del 2008 è stata favorita una politica di prezzo volta a rendere maggiormente fluido il mercato e favorire l'incontro tra domanda e offerta. Quest'ultima ha prodotto uno sconto medio in sede di compravendita pari al 13,5% del valore richiesto, producendo un lieve beneficio in termini di quantità vendute rispetto all'ultimo semestre del 2007 (+4%).
Le quotazioni immobiliari nel primo semestre 2008 hanno subito variazioni verso il basso: più contenuto nelle zone centrali delle principali città italiane, le quali registrano inoltre minori tempi di vendita rispetto alle zone semicentrali e periferiche. In queste ultime si rileva un progressivo calo delle quotazioni, correlato a tempi medi di vendita più elevati.
Ciò è vero soprattutto per Milano e Roma, le cui zone centrali hanno tempi di vendita ben al di sotto della media (rispettivamente, 5,2 mesi per Milano e 4,2 per la capitale).
Questo trend è comune alle città di Bologna, Cagliari, Genova, Palermo, Torino e Verona. La variabile strategica essenziale in questa fase del mercato è costituita dai tempi medi di vendita, che, auspica Toscano, possano tornare ai livelli di inizio 2007 (4 mesi di attesa). A questo fine, è necessario agire sulle quotazioni immobiliari, favorendo uno sconto ulteriore rispetto all'attuale.
Secondo l'indagine, infatti, "data la cresciuta offerta di immobili sul mercato, l'acquirente abbia oggi un potere negoziale più accentuato rispetto al passato, anche recente". "Prevedevamo un'inversione di marcia nel mercato immobiliare italiano, ma non repentina come quella degli ultimi mesi - ha spiegato Ilario Toscano, presidente dell'omonimo gruppo -. Due sono i fattori che hanno contribuito ad accelerarne il peggioramento: da un lato il peggior accesso al credito da parte del sistema bancario e, dall'altra, l'aumento dei tassi di interesse. Ciò ha prodotto una contrazione nell'erogazione dei mutui, con evidenti ripercussioni nel mercato immobiliare. Ci auguriamo che in tempi brevi le aspettative negative, che hanno preso il sopravvento nel mercato, possano progressivamente lasciare il passo a quelle positive. Quest'ultima infatti è condizione necessaria per il superamento della crisi".
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