quanto ci costa la guerra in Afganistan? (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
questi USA assomigliano molto di più all'italia di quanto non vogliano ammettere

l'unica differenza è che loro hanno la CIA assassina che democratizza con la strategia della tensione tutte le nazioni dissenziente portandole al servilismo coma hanno fatto con noi




Usa/ Rapporto: Sperperati 30 mld Usd in Iraq e Afghanistan

di: TMNews

Roma, 30 ago. (TMNews) - Una gestione allegra dei contratti stipulati dal Pentagono nel quadro delle guerre in Iraq e Afghanistan, per esempio con le società di sicurezza private, ha portato a sperperare 30 miliardi di dollari (20,6 miliardi di euro) in dieci anni. Lo ha affermato una commissione di inchiesta bipartisan del Congresso di Washington, sottolineando che questa condotta, poco limpida, ha minato l'immagine degli Stati Uniti all'estero e incoraggiato la corruzione in Iraq e Afghanistan. "Decine di miliardi di dollari dei contribuenti sono stati sprecati a causa di una mancanza di pianificazione, di richieste imprecise e ondivaghe, di concorrenza sbagliata, di controlli insufficienti", hanno detto i due copresidenti della commissione Christopher Shays e Michael Thibault, citati dal "Washington Post". I due deputati hanno messo in evidenza i problemi di coordinamento tra le numerose agenzie governative statunitensi, ma anche il comportamento scorretto o negligente di impiegati federali e privati. Secondo Shays e Thibault, negli ultimi dieci anni l'esercito statunitense ha fatto un ricorso eccessivo alle società di sicurezza privata. Il Pentagono "dipende troppo dai contractor", e c'è il rischio che altri 30 miliardi vengano sprecati se i governi iracheno e afgano "non decidono di sostenere i progetti finanziati con i fondi statunitensi dopo la fine del nostro intervento". "Siamo coscienti di certe nostre carenze", ha commentato davanti alla stampa il portavoce del Pentagono, il colonnello Dave Lapan, "da anni stiamo lavorando per correggere i nostri errori quando li incontriamo". Tra gli esempi di sprechi di denaro pubblico, citati dalla commissione, c'è una prigione da 40 milioni di dollari in Iraq che il governo di Baghdad "non voleva e non ha mai portato a termine". In Afghanistan, gli Stati Uniti hanno speso 300 milioni di dollari per una centrale elettrica che Kabul non ha i mezzi per farla funzionare. Il rapporto della commissione sottolinea come questi comportamenti siano aumentati, malgrado le promesse fatte dal presidente Barack Obama durante la campagna per la Casa Bianca del 2008, di limitare il ricorso alle agenzie private.
 

tontolina

Forumer storico
il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro?
ECCO COSA E' SUCCESSO IN LIBIA,,
ECCO COSA STA SUCCEDENDO IN LIBIA,,,


LiberaMenteServo - GUERRA IN LIBIA: RIVOLTA O INVASIONE?

INOLTRO ANCHE QUESTO MESSAGGIO
( SI CHIEDE GENTILMENTE DI FAR CIRCOLARE A TUTTI,,)

Manovra e armi: "Il male oscuro"di Alex Zanotelli

In tutta la discussione nazionale in atto sulla manovra finanziaria, che ci costerà 20 miliardi di euro nel 2012 e 25 miliardi nel 2013, quello che più mi lascia esterrefatto è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul nostro bilancio della Difesa. E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro?
Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall’autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). Se avessimo un orologio tarato su questi dati, vedremmo che in Italia spendiamo oltre 50.000 euro al minuto, 3 milioni all’ora e 76 milioni al giorno. Ma neanche se fossimo invasi dagli UFO, spenderemmo tanti soldi a difenderci!!E’ mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini?

Ma ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010, dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni, altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35. Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra, semplicemente tagliando le spese militari. A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione che afferma: ”L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”(art.11) Ed invece siamo coinvolti in ben due guerre di aggressione, in Afghanistan e in Libia. La guerra in Iraq (con la partecipazione anche dell’Italia), le guerre in Afghanistan e in Libia fanno parte delle cosiddette “guerre al terrorismo”, costate solo agli USA oltre 4.000 miliardi di dollari (dati dell’Istituto di Studi Internazionali della Brown University di New York). Questi soldi sono stati presi in buona parte in prestito da banche o da organismi internazionali. Il governo USA ha dovuto sborsare 200 miliardi di dollari in dieci anni per pagare gli interessi di quel prestito. Non potrebbe essere, forse, anche questo alla base del crollo delle borse? La corsa alle armi è insostenibile, oltre che essere un investimento in morte: le armi uccidono soprattutto civili.Per questo mi meraviglia molto il silenzio dei nostri vescovi, delle nostre comunità cristiane, dei nostri cristiani impegnati in politica. Il Vangelo di Gesù è la buona novella della pace: è Gesù che ha inventato la via della nonviolenza attiva. Oggi nessuna guerra è giusta, né in Iraq, né in Afghanistan, né in Libia. E le folle somme spese in armi sono pane tolto ai poveri, amava dire Paolo VI. E da cristiani come possiamo accettare che il governo italiano spenda 27 miliardi di euro in armi, mentre taglia 8 miliardi alla scuola e ai servizi sociali?Ma perché i nostri pastori non alzano la voce e non gridano che questa è la strada verso la morte?E come cittadini in questo momento di crisi, perché non gridiamo che non possiamo accettare una guerra in Afghanistan che ci costa 2 milioni di euro al giorno? Perché non ci facciamo vivi con i nostri parlamentari perché votino contro queste missioni? La guerra in Libia ci è costata 700 milioni di euro!Come cittadini vogliamo sapere che tipo di pressione fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’armi. Noi vogliamo sapere quanto lucrano su queste guerre aziende come la Fin-Meccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto-Melara, l’Alenia Aeronautica. Ma anche quanto lucrano la banche in tutto questo.E come cittadini chiediamo di sapere quanto va in tangenti ai partiti, al governo sulla vendita di armi all’estero (ricordiamo che nel 2009 abbiamo esportato armi per un valore di quasi 5 miliardi di euro).E’ un autunno drammatico questo, carico di gravi domande. Il 25 settembre abbiamo la 50° Marcia Perugia-Assisi iniziata da Aldo Capitini per promuovere la nonviolenza attiva. Come la celebreremo? Deve essere una marcia che contesta un’Italia che spende 27 miliardi di euro per la Difesa.E il 27 ottobre sempre ad Assisi, la città di S. Francesco, uomo di pace, si ritroveranno insieme al Papa, i leader delle grandi religioni del mondo. Ci aspettiamo un grido forte di condanna di tutte le guerre e un invito al disarmo.Mettiamo da parte le nostre divisioni, ricompattiamoci, scendiamo per strada per urlare il nostro no alle spese militari, agli enormi investimenti in armi, in morte.Che vinca la Vita!Alex ZanotelliNapoli, 24 agosto 2011

RIPETIAMO,,, FATE CIRCOLARE QUESTA MAIL,,, LO FAI ANCHE X TE,,,

SALUTI,,,,,
DOTT, NEO,,
[ame="http://www.youtube.com/watch?v=jGH-E8eR2i8&feature=related"]QUANDO SAPRAI CHI SEI... NULLA TI POTRA' FERMARE!!! - YouTube[/ame]

TI SEI MAI GUARDATO INTORNO,,,?
[ame="http://www.youtube.com/watch?v=ByNo-O4LO3w"]Il pianeta verde - Hai mai detto grazie alle Vacche?!?! - YouTube[/ame]

ISLANDA: COME COMBATTERE LA SCHIAVITU',,, DELLA GLOBALIZZAZIONE,,,
[ame="http://www.youtube.com/watch?v=shUiFXIxUs8"]Islanda, quando il popolo sconfigge l'economia globale - YouTube[/ame]

[email protected]
 

tontolina

Forumer storico
[ame="http://www.youtube.com/watch?v=J4tKzJZyvKQ&feature=mfu_in_order&list=UL"]1/2 Wayne Madsen:"La CIA gestisce l'Oppio in Afghanistan" - Cheney,Norad e 11/9 - Alex Jones Sub ITA - YouTube[/ame]



sembra serva per ammansire Russi e Cinesi ...... tedeschi francesi italiani olandesi attraverso il kossovo

insomma è ricominciata la guerra dell'oppio
 
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tontolina

Forumer storico
Afghanistan: bombe Nato, morti 16 civili
Sono stati uccisi insieme ai talebani nel distretto di Herat
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© ANSA/EPA
Afghanistan: bombe Nato, morti 16 civili - Asia


(ANSA) - KABUL, 29 AGO - Almeno 16 civili afghani, fra cui donne e bambini, sarebbero morti insieme ad altrettanti militanti talebani in un bombardamento aereo compiuto ieri prima dell'alba da velivoli della Coalizione internazionale nella provincia occidentale di Herat. Tolo Tv di Kabul ha riferito che l'attacco è avvenuto nel distretto di Zerkoh dove gli aerei hanno bombardato un gruppo di case in cui si rifugiavano gli insorti. La Missione 'Resolute Support' della Nato non ha per il momento commentato l'incidente.
Jilani Farhad, portavoce del governo provinciale ha precisato che almeno un'altra decina di civili sono rimasti feriti, aggiungendo che nell'area di Bakhtabad le autorità locali hanno inviato una commissione d'indagine. Secondo i residenti, gli insorti avrebbero fatto irruzione nelle case abitate da alcune famiglie, che a loro volta si sarebbero rifugiate in edifici vicini. Ma questo non le ha salvate dalle bombe che hanno distrutto nella zona vari edifici.
 

Ignatius

sfumature di grigio
OT
A proposito del conflitto afgano, ho visto il film "War Machine", che mostra - spesso con ironia - come sia complicato da affrontare.
L'incarico di "concludere" il conflitto viene dato ad un Generale di grande reputazione, e costui sembra capire che occorre evitare le morti di civili, perché per ogni innocente ucciso 10 suoi parenti si arruoleranno tra i ribelli, ma deve anche gestire un presidente (Obama) che per ragioni di immagine e di soldi vuole ridurre l'impegno militare, con un presidente afgano che sembra disinteressato a quello che succede nel suo Paese...

Magari non è un capolavoro cinematografico, ma fornisce diversi spunti interessanti.

War Machine
 

timurlang

Etsi omnes , Ego non
OT
A proposito del conflitto afgano, ho visto il film "War Machine", che mostra - spesso con ironia - come sia complicato da affrontare.
L'incarico di "concludere" il conflitto viene dato ad un Generale di grande reputazione, e costui sembra capire che occorre evitare le morti di civili, perché per ogni innocente ucciso 10 suoi parenti si arruoleranno tra i ribelli, ma deve anche gestire un presidente (Obama) che per ragioni di immagine e di soldi vuole ridurre l'impegno militare, con un presidente afgano che sembra disinteressato a quello che succede nel suo Paese...

Magari non è un capolavoro cinematografico, ma fornisce diversi spunti interessanti.

War Machine

Ti consiglio questo
Restrepo - Inferno in Afghanistan - Wikipedia

ha una narrazione documentaristica, ma per un cinefilo par tutto dovrebbe essere sostenibile
afghanistan war.JPG
 

tontolina

Forumer storico
7 miliardi di euro, ripeto, 7 miliardi di euro. Ecco quanto ci è costata l'oscena guerra in Afghanistan. E' costata più del reddito di cittadinanza, più di quel che da 30 anni viene investito in asili nido, più di quel che è stato messo a disposizione per rinnovare la rete idrica nazionale. 7 miliardi di euro per una guerra illegale, inutile e fondamentalmente persa!
La guerra dimenticata in Afghanistan: un fallimento militare, politico ed economico (di A. Di Battista)

TPI.IT


Insabbiare le proprie indecenze è da sempre un esercizio al quale la classe politica italiana ci ha abituato e fa parte di quella strategia della sopravvivenza che ha permesso a uomini di potere di perpetrare nefandezze per decenni nel colpevole disinteresse delle pubbliche opinioni.

Per quanto riguarda la guerra in Afghanistan, l’opera di occultamento di errori e responsabilità politiche è stata coadiuvata da uno dei peggiori sistemi mediatici del pianeta – quello italiano – che, salvo illustri eccezioni, ha lavorato incessantemente affinché uno degli interventi militari più meschini, inutili e controproducenti degli ultimi 50 anni, venisse trasformato in una guerra dimenticata.

Viviamo in tempi oscuri. Le informazioni circolano a velocità supersonica, l’infodemia – ovvero il traffico quasi ossessivo di notizie – ci fa credere di essere informati. Ma è un’illusione.

Conosciamo il superfluo e ignoriamo l’essenziale. Sono convinto che la maggior parte degli italiani non sappia che in Afghanistan i nostri soldati sono tutt’ora presenti. In questo momento sono 800 e partecipano ad una missione militare che, nel 2020, costerà al contribuente, quasi 160 milioni di euro.

Sono passati 16 anni da quando i primi soldati italiani misero piede in Afghanistan. Era il 2004, un’altra era. Facebook circolava solo in un paio di università californiane, Messi non aveva ancora esordito nella Liga, Giovanni Paolo II era il Vescovo di Roma e gran parte della stampa mondiale giustificava bombardamenti a tappeto, migliaia di morti e feriti rilanciando le menzogne dell’impero.

Nei TG nostrani controllati all’epoca da Berlusconi, desideroso di accreditarsi nelle stanze dei bottoni internazionali, si parlava di guerra giusta con obiettivi chiari e condivisibili. Fu allora che venne teorizzato il concetto di “esportazione della democrazia”.

Ma l’Afghanistan di oggi è un Paese divorato dalla fame, dilaniato dalla povertà, sotto i colpi di nuovi e violenti conflitti religiosi, dove l’Isis è riuscito ad entrare e da dove milioni di afghani sono fuggiti. L’Iran ha accolto 3 milioni di profughi afghani, ma nessuno lo scrive. E’ una verità scomoda che in un colpo solo frantumerebbe la narrazione diffamatoria della Persia e mostrerebbe uno dei tanti effetti dell’invasione occidentale dell’Afghanistan.

Dissero che i talebani erano coinvolti nell’attentato alle Torri Gemelle, che le donne sarebbero state, finalmente, liberate dal giogo oscurantista maschile o che sarebbero stati rasi al suolo i campi di papavero. Balle.

I talebani – verso i quali non nutro alcuna simpatia – non avevano nulla a che vedere con l’11 settembre. Le donne che ancora oggi indossano il burqa, hanno problemi più impellenti, come mettere su un pasto caldo per i loro figli. La produzione di oppio negli anni del conflitto ha frantumato record su record, tanto da far credere che siano stati i trafficanti di eroina i vincitori della guerra.

Nel 2017 la produzione di oppio ha raggiunto le 9.000 tonnellate.

La guerra in Afghanistan iniziò il 7 ottobre del 2001 quando, a meno di un mese dall’attentato al World Trade Center, gli Stati Uniti, anche con il supporto italiano, lanciarono l’operazione Enduring Freedom, Libertà Duratura. Si intendeva liberare il Paese dai talebani. In tanti ci hanno creduto. Oggi quegli stessi talebani si siedono al tavolo con i funzionari USA per limare i dettagli dell’accordo di pace di una guerra persa e proprio per questo dimenticata.

Ricordare le menzogne alla base del conflitto, i morti, i denari spesi – oltre 900 miliardi di dollari – è di vitale importanza. C’è già chi pensa di affrontare una crisi economica provocata da 30 anni di liberismo e oggi incrementata dal Covid-19, alimentando conflitti o individuando nuovi territori da saccheggiare.

Non si possono dimenticare le responsabilità di Berlusconi in un momento in cui c’è chi lavora per riabilitarlo sostenendo che ottenne grandi risultati in politica estera. Occorre ricordare la connivenza di Frattini, uno dei tanti vassalli di Washington che hanno guidato la Farnesina. Frattini fu uno dei principali sponsor della sciagurata guerra in Libia del 2011 per la quale stiamo ancora pagando tremende conseguenze. Frattini barattò il nostro sostegno alla coalizione anti-Gheddafi, ovvero la più cocente sconfitta italiana dalla seconda guerra mondiale in poi, in cambio della promessa, tra l’altro mai mantenuta, di diventare Segretario generale della Nato. Non si possono poi dimenticare i nostri morti ed i miliardi di euro che abbiamo gettato al vento. Diciannove anni di conflitto ci sono costati quasi 7 miliardi di euro, più del reddito di cittadinanza, una misura di dignità giudicata un grande spreco proprio da coloro che ci hanno portato in guerra in Afghanistan.

Tra il 2010 ed il 2012, gli anni della crisi economica, del record di suicidi dei piccoli imprenditori, della legge Fornero e di altre misure da macelleria sociale, il Governo italiano spese 2,4 miliardi per mantenere una media di 4100 militari all’anno in Afghanistan.

Sono numeri impressionanti ancor più se messi a confronto con i numeri impietosi della sanità pubblica di quegli anni. Cresceva il contingente italiano in Afganistan e diminuivano i posti letto nei nostri ospedali.

In un Paese normale tutto ciò sarebbe di dominio pubblico. In Italia no. Al contrario la retorica bellica riguarda tutto fuorché le guerre reali. “Siamo in guerra, siamo in guerra”, si sente ogni giorno in TV. Siamo in guerra contro il virus, siamo in guerra contro la disoccupazione, siamo in guerra contro i cambi climatici. Sembra che siamo in guerra dovunque tranne che in Afghanistan. Delle bombe piovute negli ultimi 19 anni su Kabul, Kandahar, Jalalabad o su migliaia di piccoli villaggi afghani non sappiamo nulla, così come delle vittime che hanno provocato. In compenso chiamiamo “bombe d’acqua” le piogge torrenziali. Ignoriamo i danni delle bombe vere ma in cambio attribuiamo i morti per pioggia non all’incuria, alle mancate manutenzioni o alla cementificazione, ma a qualcosa di imprevedibile, come un bombardamento dall’alto.

Se le guerre vengono occultate, la parola Pace perde di significato. Eppure il pacifismo, oggi più che mai, dovrebbe tornare di moda dato che stiamo andando incontro ad una nuova guerra fredda più pericolosa essendo contrapposti due sistemi politico-economici (USA e Cina) molti più simili di quanto non lo fossero quelli sovietici e statunitensi durante la prima Cold War.

Ho sempre sostenuto necessario il ritiro delle nostre truppe dall’Afghanistan. Oggi l’Italia sta via via smobilitando il proprio contingente ma questo non cancella il fallimento. Un fallimento politico: non si esporta la democrazia con le bombe; un fallimento militare: gli afghani dopo aver respinto gli inglesi ed i russi stanno respingendo anche l’esercito più potente al mondo ed i suoi alleati; un fallimento economico: nessuno ci ridarà 7 miliardi di euro che abbiamo buttato via.

L’Italia, probabilmente, lascerà l’Afghanistan solo dopo aver ottenuto il permesso di Washington. Nonostante i disastri conseguiti negli ultimi 30 anni dagli Stati Uniti in Medio Oriente, continuiamo ad essere più realisti del re; un re ormai nudo e circondato da cortigiani – molti dei quali, tra l’altro, sono politici italiani – che indosserebbero abiti di vergogna se solo i cittadini aprissero gli occhi.

Leggi anche: In Afghanistan si continua a morire, oltre 20 morti in un attacco contro gli sciiti
 
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