QUANDO LEI SI TRASFORMO' IN FARFALLA, I BRUCHI NON PARLARONO DELLA SUA BELLEZZA, MA DELLE SUE (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahahahahahah

"All'inizio ha avuto un effetto un po' lassativo che è durato un paio di giorni, poi tutto regolare.
Ho notato anche un miglioramento nella corsa, ma non so dire se sia dovuto o meno ad un effetto del prodotto"

"non posso esprimermi in merito a questo prodotto in quanto assunto per troppo poco tempo
non mi sembra sia così eccellente come da presentazione
in giro ci sono tante aziende che commercializzano integratori a base di arginina di ottima qualità a minor prezzo"

ma questo commento è il migliore :

"Devo dire i primi giorni niente, dopo un po' ho notato un miglioramento di energia non unicamente erettile
ma prima dal punto di vista generale(d'altronde di taurina si tratta), poi è arrivata la parte erettile appunto
e sinceramente sarà anche perché sto usando anche una crema per l' allungamento del pene
ma mi sembra che usandoli contemporaneamente, stia finalmente funzionando, stiamo a vedere"
 

Val

Torniamo alla LIRA
Fino a qualche anno fa c' erano solo i sukuk, le obbligazioni riservate agli investitori islamici.
Poi, visto che pecunia olet sempre meno, anche l' Arabia Saudita ha cominciato a far debiti con tutti senza più chiedere la patente religiosa.

Meglio un cedimento sull' ortodossia dura e pura, piuttosto che rischiare la bancarotta a causa di casse sempre più vuote.
Anche a costo di mandare al macero l' immagine dello sceicco straricco che nuota placido in un mare di petroldollari.
L' andazzo di bussare a quattrini ha preso una piega talmente consolidata che il fondo sovrano di Riad
ha giusto ottenuto ieri un prestito da 11 miliardi di dollari (circa 10 miliardi di euro).

È un altro bond ciclopico, dopo quello da 12 miliardi collocato nel settembre dello scorso anno.
Un fiume di denaro che serve, ufficialmente, a sostenere il piano Vision 2030 con cui l' erede al trono
Mohammed bin Salman punta ad affrancare il Paese dalla mono-dipendenza dal greggio.
Altri modi per portar cash alla casa regnante, al momento non ce ne sono.

La quotazione di una porzione del gigante petrolifero di Stato Aramco
(valore stimato oltre 2mila miliardi, più del Pil italiano), da cui era atteso un introito attorno ai 100 miliardi,
sta diventando come Godot: la si aspetta da anni, ma non arriva mai.
Colpa - dicono i sauditi - della volatilità dei mercati. Il sospetto, però, è che dietro i ritardi
ci sia la scarsa voglia di rendere pubbliche informazioni strategiche, a cominciare dall' ammontare degli stock petroliferi sauditi.

La tendenza a chiedere sempre più quattrini in giro per il mondo è diventata una costante a partire dalla fine del 2014,
quando il rapporto tra debito e Pil ancora esprimeva un confortante 9,2%.
Oggi quel rapporto è esploso al 37,6%, a rivelare tutta la fragilità finanziaria del Paese.
Per la prima volta, gli sceicchi sono costretti a misurarsi col lessico della crisi.

Un conto, infatti, è sostentare un welfare da Bengodi quando i prezzi del petrolio furoreggiano a 120 dollari, come nell' estate 2015;
un altro, invece, è tenere in piedi l' Eldorado quando i pozzi eruttano la miseria di 30 dollari per barile.

Dopo aver abbondantemente attinto alle proprie riserve valutarie, Riad ha cercato per un certo periodo
di tamponare le falle adottando nel Golfo Persico un' austerity all' ellenica: tagli a salari e pensioni,
giro di vite alla spesa pubblica e alle forme di sussidio, introduzione dell' Iva e, inaudito da quelle parti, perfino tasse sui redditi.

Roba da standing ovation per la Troika.
La sola voce non toccata, quella per le spese militari.
Se tre anni di guerra con lo Yemen hanno finito per drenare miliardi dalle casse,
la cocciutaggine con cui per anni l' Arabia si è opposta a un taglio della produzione petrolifera
è responsabile per buona parte della caduta delle quotazioni e, quindi, dei bilanci in rosso.
Quando l' Opec, d' intesa con i Paesi al di fuori del Cartello come la Russia,
ha trovato un accordo sul contenimento produttivo, i prezzi hanno infatti ripreso a salire fino a sfiorare un massimo di 80 dollari.

Ma ancora non basta.
Non appena la popolazione ha cominciato ad arricciare il naso,
la cura draconiana necessaria per rimettere in carreggiata i conti è stata subito abortita e i problemi sono rimasti irrisolti.

Del resto, la monarchia saudita deve evitare a ogni costo che dalle tensioni sociali
possa derivare un contributo al rafforzamento dell' islamismo più radicale.
Già l' elevata disoccupazione giovanile espone il Paese a questo rischio.

In assenza di altre misure, e se le quotazioni del greggio non risaliranno oltre i 100 dollari,
la spinta all' indebitamento è destinata ad aumentare

Il fondo sovrano già prevede di rafforzare le proprie attività a 400 miliari entro il 2020.
Altri saudi-bond in arrivo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Buongiorno.

1537189278-1537189162.jpg
 

Val

Torniamo alla LIRA
La Russia ha confermato che l’Ilyushin-20 è stato abbattuto per errore dalla contraerea siriana.
Una conferma che sa di ammissione: l’errore c’è stato, ma da parte dell’alleato siriano.
E per adesso, Israele, per quanto chiaramente responsabile da un punto di vista generale,
non è considerato il colpevole diretto dell’abbattimento dell’aereo russo.

Mosca è fortemente adirata per quanto avvenuto questa notte nei cieli di Latakia.
E non potrebbe essere altrimenti, visto che il bombardamento israeliano non solo ha colpito
l’area vicino la base di Khmeimim, ma ha anche causato, in maniera ancora tutta da chiarire,
l’abbattimento di un aereo e la morte dei 15 membri dell’equipaggio.

Ma, dietro l’ira del Cremlino e dei vertici militari russi, si nascondono anche una serie di trame ancora poco chiare
che fanno capire perché la reazione russa sembra mantenersi in quegli stessi ranghi che, fino a questo momento,
hanno caratterizzato gli equilibri fra Israele e Russia in tutto il conflitto siriano.

La questione è certamente grave, a tal punto che si sono mossi sia Vladimir Putin che Sergei Shoigu
e l’ambasciatore israeliano a Mosca è stato immediatamente convocato per chiedere delucidazioni su quanto avvenuto nella notte.
E per ora i rapporti appaiono tesi.


La mappa dell’attacco diffusa dai russi

I militari russi hanno accusato subito Israele di non aver avvertito in tempo il comando in Siria per evitare una tragedia.
E la Russia ha, almeno nelle prime ore, accusato apertamente lo Stato ebraico di avere sulla coscienza
la morte dei 15 soldati imbarcati sull’Il-20 per averlo usato come “copertura” per eludere gli S-200 siriani.

Il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov, ha denunciato che
“gli aerei israeliani hanno deliberatamente creato una situazione pericolosa a Latakia”,
definendo come “irresponsabili” le azioni dell’aeronautica dello Stato ebraico.
Mentre il ministro Shoigu, come cita Tass, ha detto che
“la responsabilità per l’abbattimento dell’aereo russo e per la morte degli uomini del suo equipaggio è solamente di Israele”.

“Il ministero della Difesa ha usato i diversi canali di comunicazioni disponibili, e in diverse occasioni,
per sollecitare Israele ad astenersi dal condurre raid aerei in Siria, raid che minacciano la sicurezza del personale militare russo”,
ha continuato il capo della Difesa russa.

“Al comando militare russo in Siria è stato notificato il raid degli F-16 israeliani solo un minuto prima dell’inizio“,
ha continuato Shoigu, ricordando che “le azioni del ministero della Difesa israeliano non rispettano
lo spirito della partnership russo israeliana e quindi ci riserviamo il diritto di adottare misure di rappresaglia”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Compagni...armiamoci e partite, dove l'ho già sentita questa?
....ma come la compagna che viaggia a sbafo in prima fila ?
Ma non si è mai visto (ironia)

Laura Boldrini parla di "bufale" e di fatto scarica tutte le colpe sulla compagnia, l'Alitalia,
per averle assegnato il posto che invece sarebbe dovuto andare a Duilio Paolino,
imprenditore piemontese presidente della Cosmo Srl e già vicepresidente di Confindustria Cuneo.

Quando la scorsa domenica si è presentato all'aeroporto di Fiumicino per prendere il volo 1391
che lo avrebbe portato a Genova, il personale della compagnia di bandiera si è limitato a dirgli
: "A bordo c'è una persona con handicap, dobbiamo farla sedere nella prima fila".

Peccato che a sedersi in prima fila c'era l'ex presidente della Camera e non un disabile.

Perché questa bugia?

Alla fine, come spiegato oggi dal Giornale, Paolino, che aveva pagato un extra per avere il posto in prima fila,
si è dovuto accontentare di sedersi diciannove file più indietro, al posto 20 C.

Il suo non è andato a un disabile, come gli è stato detto dal personale dell'Alitalia,
ma alla Boldrini e ad alcune persone, tra cui il fidanzato
, che la stavano accompagnando nel viaggio.

L'imprenditore piemontese ha provato anche a lamentarsi con le hostess, ma non è servito a nulla.
"Di fronte a clienti come il sottoscritto, che paga regolarmente il biglietto ed è in viaggio per lavoro - ha provato a dire -
(Alitalia, ndr) usa questi sistemi per persone che, come ho fatto io, potrebbero sedersi nei posti dove si siedono tutti,
visto anche che non pagano". I parlamentari viaggiano, infatti, gratis su aerei e treni.

Nelle scorse ore l'Alitalia ha risposte alle proteste di Paolino porgendo le proprie scuse
e impegnandosi a rimborsare l'importo del biglietto, ma senza dargli uno straccio di spiegazione
sul perché il suo posto sia finito alla Boldrini.

Dall'ex presidente della Camera, invece, non è arrivata nemmeno una scusa a Paolino.
Anzi, ha persino bollato come "bufala" la notizia e ha scaricato qualsiasi colpa su Alitalia
 

Val

Torniamo alla LIRA
"I grilli sappiamo da sempre che son beoti, sappiamo anche delle stupide antipatie del Mattarella,
un Presidente non può farsi guidare dalle antipatie, solo noi votanti possiamo farlo;
un Presidente dovrebbe imperativamente dovrebbe far caso alle competenze ed efficienze
e non lasciarsi fuorviare da suoi personali oppure altrui, che è ancor peggio, amori sinistri.

Non ha avuto un comportamento corretto ed il fatto scaturito dal 5marzo scorso ci ha fatto capire l’orientamento che ha,
e ormai sappiamo che nemmeno questa volta, se mai cadesse il governo, indirà elezioni.

L’uomo è vecchio e non s’accorge che il paese è stufo di giochetti e che sta montando rabbia distruttiva
verso chi ha prodotto danni e chi ha fatto da reggicoda. Fa vergognare d’aver ancora un non-Presidente,
una persona senza nerbo e senso della giustizia che preferisce il caos e la distruzione del paese
pur di agevolare i suoi amici sinistri sinistrati comunisti grillini. E poi vorrebbero si amasse la Patria,
si rispettassero i parlamenti; mai s’accorgono che proprio la loro “sporcizia” induce la popolazione ad essere scorretta.

Il cane che si morde la coda e mai sarà fermato con l’esistenza di tali esseri a comandare."
 

Val

Torniamo alla LIRA
"Spetterà al Parlamento decidere cosa fare ma è necessario un gruppo dirigente pronto a qualsiasi evenienza"
 

Val

Torniamo alla LIRA
"Non spetta ai tecnici decidere cosa fare ma alla politica".

"I 50 miliardi ci sono ma non vengono investiti in Italia, per questo bisogna fare delle riforme
ma se convinciamo i mercati e l'Europa ci dà una mano riusciamo a finanziare i nostri piani con i nostri soldi".

"Nonostante quello che dicono di me io spero ancora che l'Europa non dia di sé solo l'immagine di essere il guardiano della stabilità".

"Dobbiamo puntare a far salire la crescita deve risalire al 2% il nostro gruppo di lavoro è estremamente ragionevole.
Io non vedo la discordia che si vede all'esterno".
 

Users who are viewing this thread

Alto