PsicoTerapia di gruppo per cambiare. (1 Viewer)

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nonmollare

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Ciao Molly...:)


ciaoooo a90 ;)


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Le 10 regole d’oro dell’autostima

1. Agisci come se fossi già confidente in te stesso.
La mancanza di autostima blocca l’azione. Ma l’azione è la fonte del successo. Se non hai stima di te stesso non agisci e di conseguenza non hai successo, la mancanza di successo abbassa il tuo livello di confidenza che ti blocca e…
È questo che vuoi? Certamente no. Tutto ciò che devi fare è rompere il circolo vizioso. Non hai autostima? Agisci come se fossi sicuro di non fallire. Ti assicuro che, qualsiasi sia il risultato, il solo fatto di aver agito, rafforzerà la tua confidenza e ti sentirai pronto ad agire di nuovo e fino a raggiungere il successo.
2. Se l’hai fatto almeno una volta puoi farlo di nuovo.
Ti sei mai sentito invincibile? Sicuro del successo? Pronto a sfidare il modo. Scommetto che più di una volta nella tua vita hai provato questa sensazione? Bene, come è andata? Probabilmente le tue sensazioni, il tuo stato d’animo, le tue emozioni ti hanno dato la forza per raggiungere il risultato desiderato. Può essere stato in occasione di un grande progetto che hai completato, potrebbe essere stato in una occasione banale come una partita a calcetto o a carte. Non importa in che occasione è successo. Quello che importa è che è successo. Perché quando credi di potercela fare ce la fai e quando credi il contrario non arrivi al risultato. Perché? Il successo o l’insuccesso dipende da te, da quello che credi in un dato momento. Quando devi fare qualcosa e sei preso dallo sconforto, ripensa a quel momento in cui eri nel pieno delle tue potenzialità. Pensa ai tuoi successi e così caricato agirai nel migliore dei modi.
3. I tuoi standard di riferimento non sono gli altri, sei tu stesso quando sei al meglio.
Se è vero che può essere utile ispirarsi a qualcuno che rappresenta il punto di arrivo e su cui “modellarti” ricordati che qualsiasi modello deve essere adattato a te stesso. Tu sei unico. Non devi “scimmiottare” ma ispirarti agli altri sfruttando le tue peculiarità. Tu riesci a percepire ciò che puoi diventare. Quello è il livello a cui puntare. Ogni volta che raggiungerai una tappa del tuo percorso sentirai di poter andare oltre. Allora potrai fissare ad un livello più alto il tuo standard. Il miglioramento personale è un processo graduale e continuo.
4. Tu sei l’unico giudice di te stesso.
Se sei alla continua ricerca dell’approvazione degli altri allora il tuo comportamento sarà condizionato dalla paura di sbagliare. Liberandoti dell’ansia dall’essere perfetto e consentendo a te stesso di sbagliare, agendo liberamente e senza condizionamenti esterni, sprigionerai l’autostima e la sicurezza in te stesso. Se sei condizionato dall’approvazione degli altri ad ogni piccolo errore la tua autostima si abbassa così come la tua voglia di agire. Se tu detieni il controllo, anche se l’approvazione degli altri viene a mancare tu puoi far leva sulla tua soddisfazione per aver agito, per aver tentato, e indipendentemente dai primi risultati, conserverai la capacità di reagire e volgere l’azione verso i risultati voluti. L’errore comune è quello di far dipendere la propria autostima più da quello che tu pensi che gli altri pensano di te piuttosto che dal vero giudizio degli altri su di te.
5. Fai leva sui tuoi punti di forza e anche… sui tuoi punti deboli.
Non hai bisogno di essere diverso da quello che sei. Se forzi te stesso fuori dalla tua persona non ti sentirai a tuo agio, non agirai al meglio delle tue possibilità. Gli altri si percepiranno una mancanza di naturalità. Sii te stesso. Anziché forzare te stesso ad essere diverso prova piuttosto ad essere ancora di più te stesso. Pensa in quale contesto quelli che oggi consideri i tuoi punti deboli possano risultare delle potenzialità e con questa consapevolezza agisci.
6. Per tendere alla perfezione devi saper convivere con i tuoi difetti.
Se vuoi avere successo devi saper convivere con la possibilità di non avere successo. Vuoi sapere come si fa a non fallire? Aprendosi alla possibilità di fallire un certo numero di volte. Mettendoti nelle condizioni di poter sopportare e superare il fallimento. Per prima cosa metti Se metti in conto l’insuccesso, poi fai tutto il possibile per prevenirlo e superarlo. Qualsiasi cosa vale la pena fare, vale la pena farlo male all’inizio finché non si impara a farlo bene. Se vuoi imparare a parlare bene in pubblico, devi essere disposto a farlo in modo mediocre all’inizio, studiare, provare, verificare, migliorare, riprovare, verificare e migliorare… cerca la lezione positiva in ogni delusione, ne troverai sempre una. Chiediti sempre cosa hai fatto bene e cosa avresti potuto fare di diverso. Questa è l’unica via verso il miglioramento e il successo.
7. Invece di cercare di predire il futuro agisci per far sì che il futuro sia quello desiderato.
Le persone con bassa autostima cercano di immaginarsi il futuro e quello che vedono (quello che cercano) è il peggior scenario possibile. Così trovano tutti i motivi per non agire (leggi “non migliorare, non cambiare, non raggiungere il successo”). Le persone che confidano in loro stesse sono determinate a far sì che il futuro sia come loro desiderano. Agiscono per rendere probabile il futuro desiderato. Puntano sul possibile contro il probabile e così facendo rendono probabile il possibile anziché rendere certo il probabile.
8. L’autostima s’impara.
L’autostima, come tutte le cose, s’impara con la pratica. La sviluppi decidendo di agire come se già avessi tutta la confidenza che ti serve. Simulandola finché non la sviluppi realmente. L’insicurezza genera insicurezza, i dubbi che sollevi ostacolano il tuo potenziale più dei tuoi reali limiti. Se agisci ripetutamente con risolutezza svilupperai l’abitudine ad agire con confidenza e la mancanza di autostima diventerà un ricordo. Se ti allenerai a non ti preoccuparti di quello che la gente può pensare di te inizierai ad accorgerti che la gente non sta affatto pensando a te nei termini in cui credi, anzi, molto spesso non sta affatto pensando a te! Concentra l’attenzione su quello che vuoi piuttosto che su quello che possono pensare gli altri. Naturalmente questa non è una licenza a prevaricare gli altri, i risultati non si ottengono contro gli altri ma con gli altri! Ma il giudizio degli altri non deve essere né un ossessione né un alibi.
9. Vivi sempre coerentemente ai tuoi valori e sviluppando tuoi talenti naturali.
Le cose veramente importanti per te sono quelle che devono guidare le tue decisioni. Se agisci in contrasto con i tuoi valori perderai la stima di te stesso e rimarrai prigioniero di uno strisciante senso di insoddisfazione. L’autostima arriva da sé quando sai di agire con coerenza a ciò che ritieni giusto, alle tue aspirazioni, al tuo schema di riferimento di base per le tue valutazioni. Seguire i tuoi valori alimenta l’amore per te stesso, l’apprezzamento, l’accettazione indipendentemente dai difetti e dalle prestazioni, alimenta un’autoimmagine positiva, ti fa sentire all’altezza delle tue capacità, e dà fiducia a te stesso, sapendo di aver risposto in maniera adeguata alle situazioni importanti. Lo stesso avviene quando sfrutti i tuoi talenti: quando lo fai riesci bene senza sforzo e il successo ti dà fiducia, genera una visione positiva di te stesso e ti fa amare te stesso ancora di più.
10. Dai agli altri più di quello che loro si aspettano da te e sarai pienamente confidente in te stesso.
Più dai agli altri e più riceverai indietro. Aiutare gli altri alimenta il rispetto di te stesso. Più rispetti te stesso, più ti sarà facile star bene con gli altri e rispettarli e più gli altri ti rispetteranno. Fai sentire importanti gli altri e ti sentirai importante. Alimenta l’autostima degli altri e alimenterai la tua. Fai tu per primo quello che vorresti gli altri facessero e gli altri ti seguiranno.
ANONIMO
 

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Storie di tutti i giorni...:rolleyes:

Questo articolo nasce dalle reiterate richieste di consulenza ricevute durante questo ultimo periodo, circa le pene d' amore correlate ad amori " altri" dall' ortodosso.

Donne che scelgono di fare le amanti, che vivono nell' ombra, nutrendo e manutenzionando i matrimoni altrui, ci scrivono perche' dal cuore infranto e dall' animo trafitto dal dolore dell' attesa, dalle lunghissime domeniche, dal dolore per un agosto interminabile, dalle ferie non trascorre insieme, dalla telefonata che non arriva e dalla email che latita nell' etere

." Vivere la distanza" e' tra le condizioni piu' complesse ed emozionanti al tempo stesso, ma necessita un equipaggiamento psichico complesso e resistente alla distanza ed all" assenza del quotidiano.

L' amante , colei o colui che ama, facilitato dall' assenza di quotidianita' , dall' assenza di cose concrete, vive e nutre il desiderio, che si muove all' interno di un reticolo di emozioni intense , facilitate dalla distanza, dal " tendere verso " e dalla segretezza e trasgresione. All ' interno di questo gioco di seduzione, pero' l' amante contribuisce enormemente a mantenere in vita il matrimonio dell' altro/a, nutrendo sia il desiderio, che vivificando il talamo sopito, dalla noia, dal quotidiano ed impolverato dal tempo che passa. La moglie/ marito, spesso beneficiano dell' ardore riflesso della storia " altra" , che contribuisce alla non scelta e mantiene immodificato il talamo principale. Quando queste donne, ammantate da sofferenza e desiderio di quotidianita', palesano il desiderio di avere un ruolo diverso nella vita dei loro uomini, abitato da concretezze, pranzi ufficiali, spesa e casa, l' altro scappa via e l' amante quasi mai transita al ruolo di moglie o compagna. Nessun uomo, rinuncia alla clandestinita' , al suo amaro piacere, ineguagliabile e non sotituibile con la quotidianita'. Ci scrivono afflitte , dicendo che il loro intento era quello di salvare l' uomo che amano, che questi era infelice, incompreso, che non aveva un' appagante vita sessuale e, che avrebbe lasciato , da li a breve , la moglie per loro. Vivono in segretezza, in sordina, senza apparenti pretese, di briciole di affettivita' , che spesso di estingue in fase post- orgasmica e, di una sessualita' consumata piu' a conferma dell' amore provato che della reale dimensione ludica. Ci scrivono poi, di domenica, in sofferente attesa di una notizia, chiamata, messaggio di fumo, che ovviamente non arriva e ci chiedono consigli, istruzioni per l' uso, strategie di sopravvivenza per il,dolore del cuore e dell' anima. Le nostre risposte, a seconda della formazione e degli orientamenti teorici, ' sono quasi sempre le stesse: suggeriamo loro di volersi piu' bene, di aspirare a molto di più, tentiamo qualche timida interpretazione delle dinamiche della loro coppia " altra" , ma comprendono e si sintonizzano solo con quanto fa loro meno male o e' piu' conveniente per il loro amore.


UTENTE .... il 04.11.2012
ho sempre odiato gli sposati che hanno avventure con altre donne, fino a quando anche io sono caduta vittima di un uomo cosi.
io da lui non ho mai voluto nulla, se non semplice amicizia, cosa che anche lui sembrava volesse da me poi inizò a farmi una corte spietata, voleva una storia seria, almeno queste sono state le sue parole
Si è rivelata alla fine una presa in giro da parte sua, nulla di serio.
mi sono ritrovata a piangere, a essere insonne, ad avere ansia e nervosismo grazie a lui.
Mi ero accorta che me ne ero innamorata ma nonostante mi dicesse che non fosse felice diceva anche che non poteva separarsi per i figli.
L'ho mollato.
Nei 2 mesi successivi, continuò a cercarmi. Voleva riprendere mentre io non gli davo piu retta.
Sono stata piu furba di lui e piu forte a troncare una storia senza futuro
alla fine mi ha scritto dopo che da parte mia non c'erano più segnali: "non voglio illuderti,non voglio prendere in giro nessuno, chiamandoci alimenteremmo false speranze".
non so chi lui abbia potuto illudere quando io oramai non lo cercavo da 2 mesi, forse l unico che si illudeva era lui!
sono sicura e convinta che dopo di me se ne è gia trovata un' altra o magari l'ha sempre avuta. Continuerà a cercare queste avventure, per tenere in piedi il suo matrimonio. Matrimonio infelice e frustrante. Forse con queste avventure, riuscirà a mandarlo avanti con piu facilità.
Ma prima o poi qualcuno chiamerà a casa sua.

DR. ... il 04.11.2012
Gentile ragazza, ha ragione di essere arrabbiata e delusa, ma sia anche orgogliosa di aver saputo chiudere la storia , con coraggio e lucidità
La questione è che spesso questo tipo di uomini , professione "seduttore" sono anche bravi, affascinano e si impegnano a farlo, perchè, ne hanno bisogno, non è solo sesso che vorrebbero, ma potere su quella donna bella , giovane, potere di farla aspettare, vibrare anche piangere..
Ma ora lei ha chiuso, le auguro un amore vero e rispettoso della sua vita.
Ci sono molti .
uomini intelligenti, liberi, gentili in giro.
Le faccio molti auguri , consideri questa sua sofferta storia una tappa evolutiva che l'ha resa più forte..

#9 UTENTE ...il 04.11.2012
la ringrazio,ma il mio pensiero e il mio augurio di un amore sano e vero, va a quelle donne (inclusa me)che hanno perso oltre che la salute fisica che psichica ,anche anni della loro vita,(che io però ho perso solo mesi fortunatamente)per un uomo simile
io l ho semplicemente messo alle strette,perche il tempo passava,e la sua situazione rimaneva uguale,mentre io mi sentivo legata ad un fantasma
ho scritto brevemente la mia storia,in quanto sarebbe troppo lunga da scrivere e poi da leggere
la salute è la cosa piu preziosa che abbiamo,e non ne vale la pena sprecarla per un uomo che non merita neppure di essere pensato

#10 DR.SSA ....il 05.11.2012
Gentile Signora,
anche se non è la sede adatta ad una consulenza,le chiedo, "perchè" aveva bisogno di sentirsi legata ad un fantasma?
Quest'uomo, cosa le dava?
Come la faceva sentire?
A quale lacuna sopperiva?
Oltre lui e la sua non chiarezza e disponibilità ad una vita futura, credo che dovrebbe anche interrogarsi su di lei e su quello che le manca veramente........

#11 UTENTE ... il 05.11.2012
come le ho scritto,io da lui volevo solo amicizia,poi con il tempo però senza che lo avessi programmato,è nato questo sentimento.
questo uomo a parte chiacchiere non mi ha mai dato nulla di concreto,e non parlo di cose materiali.
mi ero accontentata delle sue briciole per diverso tempo ,scambiando quelle briciole per amore.
di ragazzi non mi mancano,sono per scelta single

#12 UTENTE .... il 12.12.2012
Ovviamente se sono entrata in questa web e ho letto tutti gli articoli e commenti è perche anche io mi trovo in una situazione simile.
Ma quello che voglio scrivere non è la mia storia, vorrei soltanto dire che a volte non sono così bugiardi e cattivi. Magari sono persi, confusi, delusi della loro vita, magari amano l'amante ma non hanno il coraggio o i soldi per rompere il suo matrimonio. Magari non si sentono in grado di "perdere" i loro figli e fargli crescere in un focolare rotto. Magari le loro moglie sono brave e c'è affetto tra loro anche se non ci sia vero amore o passione. Penso che le cose non sono sempre così facile ne così chiare. Nel mio Paese si dice "tra il bianco e il nero c'è anche il grigio".

Io sono assolutamente consapevole della storia che sto vivendo, forse perche anche io sono sposata e ci separano "migliaia" di kilomentri. Non nego che a volte mi sento confusa, persa, gelosa o arrabbiata, ma SO CHE LUI È SPOSATO E NON LASCIERA MAI SUA MOGLIE.

Coraggio a tutte, non sprecare le vostre energie a giudicare loro. Prendete una decisione e... avanti!!!!

DR.SSA ... il 13.12.2012
Cara Signora,
Nessuno ha mai colpevolizzato gli uomini/ donne sposate, che intrattengono relazioni " altre " , per sopravvivere, per sentirsi vivi, per emozionarsi ancora ed ancora, ecc,,,
La separazione non e' mai indolore per nessuno, ne' per chi lascia, per chi viene lasciato, per i figli, ecc....
Ma " non scegliere" equivale a confermare la " solitudine" .
Lasci perdere i possibili giudizi, si guardi dentro, si ascolti e faccia quanto la fa star bene, se ha trovato un equilibrio in questa condizione, scindendo affettivita' , passionalita' , da quotidiano e, soprattutto non sta stretta in questa condizione, la viva pure, senza perplessita' .
La morale non c' entra con l' amore.
 

terapia.intensiva

Guest
Un aiutino anche ad uomini e donne senza palle...

Smettere di tradire passo dopo passo


Quelli che seguono infatti, sono alcuni passi da seguire indipendentemente da ciò che farà il partner, cercando di concentrarci unicamente su ciò che noi sentiamo e viviamo nel profondo.

I 6 passi per riprendere il controllo

Accetta che qualcosa non stia andando bene nella tua vita:
Non cercare di fuggire. È la strada più semplice ma anche quella che ti può portare con più facilità al precipizio. Ammetti francamente con te stesso che ci sono parti della tua vita che non ti vanno bene, che non ti bastano. Identificale accuratamente, una per una, e scrivile su una lista. Per ciascuna, sempre nella stessa lista, scrivi ciò che potrebbe farti star meglio. Fra queste cose, scegli quella più facilmente realizzabile e rifiniscila meglio, creando un piano plausibile per la sua realizzazione.
Accetta le tue responsabilità:
È forse il punto più difficile, ma se riesci in questo la tua probabilità di avere successo aumenterà notevolmente. Siamo tutti portati a scegliere la via più semplice e di certo in questo caso la via più semplice è quella di trovare un colpevole, che sia il/la partner, la sfortuna o il fatto di essere nati così e non poterci proprio fare nulla.
Dopo l’accettazione della situazione è quindi indispensabile riconoscere le proprie responsabilità, per poter mettere in pratica il proprio piano di miglioramento.
Accetta le sue responsabilità:
È innegabile, anche il/la partner avrà delle serie responsabilità per l’attuale situazione. Cercare di ignorarle porterebbe agli stessi catastrofici esiti di ignorare le proprie. Scrivete un elenco di cosa avete sbagliato nella relazione su una pagina e su un’altra ciò che pensate abbia sbagliato lei/lui. Normalmente queste due liste hanno più o meno lo stesso peso. Se dopo la prima stesura sono molto sbilanciate, lavorateci un altro po’ con l’obiettivo, se possibile, di bilanciarle.
Confrontati con le tue paure:
Un’altra introspezione che non risulta per nulla semplice, è quella di capire ed ammettere cosa temiamo di più in questo momento. Capita a volte che il bisogno di “evadere” non sia altro che una forma di protezione di fronte alle paure che, bene o male, toccano un po’ tutti noi: la paura di non essere più importante per la persona che abbiamo al nostro fianco, la paura di invecchiare, la paura di non essere più in grado di fare innamorare qualcuno, sono solo alcuni esempi.
Riconoscere ed ammettere le proprie paure è il primo passo per affrontarle e superarle.
Decidi cosa vuoi ottenere:
Ora hai gli elementi che ti servono per prendere una decisione. Qual è la strada che, contando tutto, potrebbe portarti alla maggiore realizzazione e felicità? Qual è la strada migliore per imparare a convivere con le tue paure? Conta sempre che la felicità e la serenità non si possono ottenere in una situazione sul filo del rasoio, in cui non si è mai certi del domani. Questo, fateci caso, esclude a priori la strada del tenersi sia il partner che l’amante.
Agisci subito. Non aspettare il momento migliore e non rimandare a domani:
Tutta questa autoanalisi non sarà servita a nulla, se non la farai con la precisa e salda decisione di mettere in pratica le azioni che questa ti avrà indicato. Se devi lasciare l’amante fallo immediatamente e smettila di ingannarla/o, se vuoi lasciare il partner inizia le pratiche per il divorzio. L’alternativa all’azione, dopotutto, è morire un po’ giorno per giorno, quindi vale la pena essere risoluti, in questo caso.
E` davvero importante non tralasciare nessuno dei passi precedenti e soprattutto scrivere su un foglio tutte le analisi. Pensare senza concretezza ai vari punti non aiuterà molto, dato che la nostra mente riesce ad eludere con molta abilità i pensieri emotivamente più sfidanti.

Quando il ragionamento viene trascritto nero su bianco è più facile mantere un filo logico concreto, razionale e oggettivo. Ricordiamo che dietro ogni tradimento c’è un rapporto che non funziona.
 

terapia.intensiva

Guest
Sgombera la mente da quello che già sai.
È assolutamente naturale pensare, quando si introduce una nuova idea,
“Ah, ho capito, è come quest’altra cosa che già so”.
Nuove idee ed esperienze sono importanti perché
ci portano fuori dal recinto nel quale viviamo.
Che senso c’è nel farle se poi vogliamo riportarle all’interno del nostro recinto?

Efficacia Personale, Piernicola De Maria
 

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Quasi un bambino su quattro vive in famiglie infelici
Quasi un bambino su quattro vive in una famiglia “infelice” dove la relazione tra i genitori non è serena, dove non c’è armonia o vi è la crescente preoccupazione da parte dei coniugi per una possibile separazione e per l’impatto che questa scelta potrebbe avere sui bambini stessi.

Questa la triste notizia, o forse meglio dire la triste realtà riportata dal Telegraph online.
E’ la stima del Department for Work and Pensions britannico ottenuta da un’indagine condotta su milioni di coppie con figli.

E’ emerso che il 24% dei coniugi (quasi una coppia su quattro, quindi) confessa di non avere una relazione soddisfacente con problemi col partner di entità variabile da moderata a grave.

Significa che i figli in questi nuclei familiari dove c’è un conflitto o comunque tensione nella coppia, ‘respirano’ costantemente questa tensione, con possibile influenza sul loro sviluppo.

I figli di coppie serene e in armonia, sostiene il Segretario del dipartimento Iain Duncan Smith, sono sicuramente a loro volta più sereni ed hanno migliori chance nella vita.

Questo accade in Inghilterra. E in Italia?
Non credo che i risultati siano tanto diversi, ahinoi!

E mi chiedo: è meglio far crescere i bambini in famiglie infelici, ma unite, o in famiglie separate, ma felici?

Ovvio che il top sarebbe far crescere i propri figli in realtà stile Mulino Bianco. Chi non lo vorrebbe?
Ma quando la vita ci porta lontani dall’ottimo, bisogna trovare, secondo me, quello che in economia si definisce “il secondo ottimo” o “ottimo paretiano”, ossia bisogna cercare quella soluzione o forse meglio dire quell’equilibrio in famiglia tale per cui non si può migliorare la condizione di una persona senza peggiorare la condizione di un’altra.

Non so se ho reso l’idea. Quello che penso è che la vita è una per tutti: genitori e figli. Non si può pensare di vivere insieme e infelici “per il bene” dei propri figli… se poi bene non è!

Se in una casa non c’è più armonia, ma c’è solo astio, rancore, litigi, strepiti e insulti… forse il bene per i propri figli è cercare una soluzione alternativa. Divisi ma sereni. Meglio che vedano i genitori in case separate ma con il sorriso sulle labbra, che insieme, sotto lo stesso tetto, ma con il coltello tra i denti.
 

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Guest
In figli sereni di amori smarriti Donata Francescato presenta per la prima volta al lettore italiano un
quadro approfondito di come stanno mutando i rapporti familiari ed esamina numerose storie
vissute da alcuni «pionieri» della nuova vita familiare. Sono uomini e donne separati che stanno
sperimentando modi diversi di essere genitori competenti al di fuori del matrimonio, e padri o madri
che, ottenuto l'affido dei figli, hanno sviluppato un rapporto più profondo con loro. Se molti figli
subiscono le conseguenze negative del conflitto fra genitori, altri crescono sereni e più preparati
ad affrontare le difficoltà della vita: in gran parte ciò dipende da come vivono e «narrano» a loro
stessi e all'interno del nucleo familiare l'esperienza della separazione, sovente sofferta, ma talvolta
anche liberatoria. Al rinnovamento dei vecchi ruoli si aggiunge la presenza di nuove figure, e i
partner dei genitori separati possono trarre grandi benefici affiancandosi ai genitori biologici come
educatori. Si profila, insomma, una vera e propria rivoluzione nella sfera affettiva di ragazzi e adulti,
destinata a trasformare radicalmente la maniera di amare ed essere amati, di educare i bambini,
di condividere le responsabilità del lavoro dentro e fuori casa. Una rivoluzione dei sentimenti che,
come tutte le altre, certo causa sofferenze, ma può condurre a un modo più autentico di vivere
l'amore.
 
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