PsicoTerapia di gruppo per cambiare. (1 Viewer)

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meursault

lo straniero
Grazie Meur...:):up:

Di nulla :).

Aggiungo una piccola nota personale: la visualizzazione e soprattutto la respirazione addominale mi sono di grandissimo aiuto nel trading, ad esempio avevo notato che ultimamente nel momento operativamente più stressante (che per la tecnica che uso è l'entrata) ero praticamente in apnea, non certo la condizione migliore per dare il massimo in termini di osservazione, elaborazione, intuito ed efficacia.

Di contro, c'è ad esempio un'altra situazione (extralavorativa) in cui vorrei modificare il mio comportamento, la mia reazione emotiva, ma per ora non ho tratto nessun beneficio da queste tecniche. E' ovvio che per questioni più complesse bisogna fare analisi più approfondite e usare tecniche più elaborate, proverò a dirne qualcosa nel prossimo post parlando di abitudini.
 

Dogtown

Forever Ultras Ghetto
Di nulla :).

Aggiungo una piccola nota personale: la visualizzazione e soprattutto la respirazione addominale mi sono di grandissimo aiuto nel trading, ad esempio avevo notato che ultimamente nel momento operativamente più stressante (che per la tecnica che uso è l'entrata) ero praticamente in apnea, non certo la condizione migliore per dare il massimo in termini di osservazione, elaborazione, intuito ed efficacia.

Di contro, c'è ad esempio un'altra situazione (extralavorativa) in cui vorrei modificare il mio comportamento, la mia reazione emotiva, ma per ora non ho tratto nessun beneficio da queste tecniche. E' ovvio che per questioni più complesse bisogna fare analisi più approfondite e usare tecniche più elaborate, proverò a dirne qualcosa nel prossimo post parlando di abitudini.


Al momento non riesco a dare il mio contributo a questa piacevole discussione come vorrei, mi spiace, ma vi leggo e imparo da voi :up:.

In merito a quello che ha scritto muersault, scrissi qualcosa in merito anche io, e parafrasando uno molto più dotato di me :eeh:...con molta umiltà e sempre con la massima ironia:


Never look back? | Swimming on darkpools

Face your fears | Swimming on darkpools

Under pressure | Swimming on darkpools

1,5% | Swimming on darkpools

?You didn?t quit skateboarding because you got old, you got old because you quit skateboarding.? | Swimming on darkpools


...spero di poter essere dei vostri presto...
 

meursault

lo straniero
Al momento non riesco a dare il mio contributo a questa piacevole discussione come vorrei, mi spiace, ma vi leggo e imparo da voi :up:.

In merito a quello che ha scritto muersault, scrissi qualcosa in merito anche io, e parafrasando uno molto più dotato di me :eeh:...con molta umiltà e sempre con la massima ironia:


Never look back? | Swimming on darkpools

Face your fears | Swimming on darkpools

Under pressure | Swimming on darkpools

1,5% | Swimming on darkpools

?You didn?t quit skateboarding because you got old, you got old because you quit skateboarding.? | Swimming on darkpools


...spero di poter essere dei vostri presto...

:up: Ciao Dog :)
 

meursault

lo straniero
Vorrei scrivere qualcosa sull'importanza delle abitudini nelle tecniche di cambiamento. Il mio riferimento è il libro The Power of Habits di Charles Duhigg tradotto in italiano con il titolo La schiavitù delle abitudini.

Le abitudini, al pari delle emozioni, hanno una grande importanza nel processo evolutivo, in questo caso per permettere al cervello di risparmiare tempo ed energia eseguendo "automaticamente" alcuni processi. Le abitudini sembrano essere alla radice dei nostri comportamenti almeno tanto quanto la memoria, le emozioni e le nostre capacità razionali.

Lo schema tipico di un'abitudine è costituito da tre parti: un segnale (qualcosa che vediamo, che facciamo, che pensiamo, che proviamo, un determinato momento della giornata ecc.) che fa scattare il comportamento abitudinario vero e proprio (un'azione, un processo mentale o emotivo) che si conclude con una sorta di ricompensa, che è proprio la ragione per cui il cervello ritiene utile automatizzare il processo.

Bere un caffé (segnale) che fa venire voglia di fumarsi una sigaretta (l'abitudine) per ottenere una sorta di piacere fisico o psicologico (la ricompensa). Problemi in famiglia o sul lavoro (segnale) che fanno venire voglia di bersi qualcosa (abitudine) per avere un attimo di relax e allontanare il problema (ricompensa). Il mercato che si avvicina al nostro stop (segnale), noi che spostiamo lo stop (abitudine), in modo da posporre il dolore di una perdita e mantenere viva la speranza che non si realizzi (ricompensa). Ci si sveglia e si trova già pronta accanto al letto la tuta per andare a correre (segnale), si va a correre (abitudine), si ottiene l'appagamento fisico dato dalle endorfine e quello psicologico di fare qualcosa di faticoso ma molto positivo (ricompensa). O come veniva raccontato nel primo post, l'amante terrorista emotivo che manda un sms a sorpresa (segnale), la persona a cui è mandato che si riavvicina, fisicamente e psicologicamente (abitudine) perché ritorna ad essere nutrita la speranza che le cose andranno bene, per non sentirsi abbandonata, per provare piacere ecc. (ricompensa). Questi processi si alimentano e si perfezionano quando il nostro corpo o la nostra mente ricercano, sentono il bisogno della ricompensa.

Cambiare le abitudini, o crearne di nuove, può essere estremamente complicato, proprio perché si tratta di processi pressoché automatici dei quali a volte non ci accorgiamo nemmeno. Le stesse reazioni fisiologiche ed emotive di cui parlavo l'ultima volta possono essere a volte configurate come abitudini. Ci si abitua a soffrire, ad essere gelosi, a perdere, a dipendere da qualcuno, ma non nel senso che tali emozioni si attutiscono, bensì che prendono possesso di noi in modo automatico, seguendo degli schemi precisi, senza che riusciamo a reagire. Ma qualcosa si può provare, ad esempio

1 identificare le tre parti dello schema abitudinario che si vuole cambiare, ed è qua che servono analisi approfondite come quella che ha aperto il 3D. Capire la ricompensa del legame con il terrorista emotivo e come esso si svolge, capire perché e quando si beve, perché non si fa sport, perché non si rispettano gli stop loss ecc.
2 se possibile, mantenere inalterati il segnale e la ricompensa dell'abitudine che si vuole cambiare, ma cambiare l'abitudine stessa. E' quello che viene seguito da alcuni nella cura delle dipendenze patologiche come l'alcolismo: quando si ha uno scontro in famiglia (segnale) invece di bere si esce con un amico per ottenere un po' di distacco e di relax e magari trovare una soluzione (ricompensa, credo che sia lo schema seguito dagli alcolisti anonimi)
3 ripetere con costanza il nuovo comportamento (pare servano almeno 3 mesi per riprogrammare un'abitudine o crearne una nuova)
4 usare elementi che supportino la nuova abitudine: ad esempio darsi degli obiettivi intermedi più piccoli, usare collateralmente delle abitudini che fortifichino la convinzione di potercela fare (a questo scopo l'attività fisica sembra sia una delle cose migliori, perché il corpo reagisce comunque all'esercizio, che ci crediamo mentalmente o meno), avere il sostegno di amici o di un gruppo che condivida e supporti il cambiamento che si vuole effettuare.

Certo, non facile ... io chiudo qua :bye:
 

Dogtown

Forever Ultras Ghetto
Riporto solo delle riflessioni basate su esperienze personali e su quello che ho trovato in libri di psicologia del trading. Molte delle tecniche possono apparire banali, se non totalmente stupide o inutili. Non c'è ovviamente una tecnica che funzioni per tutto e per tutti, ma credo valga la pena fare dei tentativi a seconda del problema che si vuole affrontare.

La prima cosa di cui vorrei parlare brevemente è l'aspetto fisiologico. Molte volte quello che vogliamo cambiare si associa a un'emozione forte che prende il controllo di noi stessi e ci impedisce di agire come vorremmo. Ovviamente non c'è nulla di sbagliato nel provare emozioni intense (anzi!!!), ma a volte vale la pena di soffermarsi su quello che l'emozione ci comunica, sul perché abbiamo quel tipo di reazione fisiologica, soprattutto se associata a qualcosa che vorremmo cambiare. Sono cose studiate ad esempio nelle situazioni fight or flight, e pare derivino dall'utilità che hanno avuto nel processo evolutivo.

Si pensi a quello che proviamo quando siamo in un trade che ci sta venendo contro e si avvicina al nostro stop, a quando una persona a cui siamo legati emotivamente (che sia un terrorista emotivo o meno) telefona o ci manda un sms inaspettatamente, al desiderio che ci viene di mangiare dei dolci quando invece vorremmo dimagrire ecc., insomma tutta una serie di situazioni in cui l'emozione e la reazione fisiologica (battito del cuore che accelera, respiro che diventa più frequente e meno profondo, stomaco che si chiude, fino alle reazioni ormonali) prende il sopravvento.

Se tutto questo è in relazione a una situazione che vorremmo cambiare, su cui vorremmo avere un maggiore controllo, molte persone credono sia necessario fare affidamento sulla propria forza di volontà, cosa piuttosto complicata e non sempre attuabile, che tra l'altro in caso di fallimento porta con sé uno strascico devastante di sensazione di incapacità. Il metodo invece più immediato, una sorta di primo soccorso, è riportare la situazione fisiologica al più presto sotto controllo. Un modo per farlo è regolare coscientemente il respiro, respirando profondamente dal naso e abbassando il diaframma (la cosiddetta respirazione addominale o diaframmatica). La reazione fisiologica positiva è un abbassamento della frequenza cardiaca e una migliore ossigenazione che comportano una sensazione di maggiore controllo. Ci si può esercitare a respirare in questo modo quando si è in situazioni tranquille e poi coscientemente attivarla quando arriva l'evento stressante. Come molte altre tecniche, è da ripetere il maggior di numero di volte possibile in modo da creare un collegamento automatico, inconscio, di routine (il ruolo delle abitudini nel cambiamento sarà il tema di un altro post) situazione stressante - respirazione profonda. Ci sono ormai addirittura delle app e dei dispositivi specifici (biofeedback devices) che si occupano delle relazione e regolazione tra stress emotivo e risposta fisiologica (mai usato nulla quindi non ne so molto).

Un'altra cosa che si può fare è la visualizzazione. Cioè figurarsi anticipatamente l'evento stressante nel modo il più possibile vivo, ma a mente fredda, in situazione rilassata, visualizzando magari anche il comportamento che vorremmo tenere, in maniera tale da riuscire a controllare meglio lo stress quando arriverà e associandolo inoltre alla sensazione di rilassatezza nella quale è stato sperimentato "virtualmente" in precedenza. Anche questo è un esercizio da fare con regolarità per ottenere dei risultati (come del resto la pratica della meditazione in genere). Non è una sopresa, cambiare necessita di applicazione, ripetizione, fatica in un certo senso, e anche per questo non è semplice.

Quello del figurarsi anticipatamente le cose e di agire poi con in uno stato di tranquillità è uno dei temi dominanti dell'Hagakure, certo lì si parlava di questioni di vita e di morte quando veniva scritto ad esempio "Quando affronto il nemico è come se penetrassi nelle tenebre. Ma se tranquillizzo subito il mio spirito, tutto diventa come una notte illuminata da una pallida luna.", ma credo che sia un tipo di consapevolezza applicabile a diverse situazioni anche della vita di tutti i giorni e che ci può permettere di avvicinarci maggiormente a quello che vorremmo essere.


Concordo pienamente con te, ho sperimentato la visualizzazione prima in ambito sportivo agonistico e successivamente nella mia professione, con eccoti risultati.

In ambito sportivo la visualizzazione inizia un paio di giorni prima della gara, prima riassumendo tutto il percorso di allenamenti, alimentazione e sacrifici di tempo etc...che ho dovuto sostenere per arrivare al meglio della condizione fisica.

Questo per prendere consapevolezza di me stesso, di quello che sono stato capace di fare e sopportare e quindi trarne carica emotiva positiva.

Durata 10 minuti circa.

Il giorno prima della gara inizio a pensare alla gara stessa, cercando di frenare subito la tensione, l'ansia e le emozioni che inevitabilmente si generano visualizzando l'evento del giorno dopo tanto agoniato.

Dopo questo inizio che porta via solita,ente 1-2 minuti al max, dove tanto minore è il tempo che impiego a "calmarmi" e a passare questo primo momento quanto migliore è la mia condizione psico-fisica di visualizzazione.

Poi visualizzo il percorso, i punti salienti, l'impegno fisico e psichico da dosare in ogni singolo momento, i miei avversari e il comportamento relativo che io andrò a tenere nei loro confronti a seconda del momento in gara;

Identifico anche i punti di maggior pericolo che potrebbe accadere nello suggeriti della gara, nonché, aspetto che reputo fondamentale, la gestione emotiva degli imprevisti negativi.

Ecco questo è un punto su cui ho lavorato tanto e che credo di saper gestire piuttosto bene; se ho lavorato bene prima, in allenamento, in preparazione fisica e ho dato il mio meglio, allora ne sarò consapevole e questo mi darà la forza psichica necessaria per affrontare anche ciò che non dipende da me.

Quindi è bene che questa consapevolezza venga implementata e cementificata durante la fase di visualizzazione affinché diventi una vera e propria armatura cerebrale.

Infine, visualizzazione quella che vorrei fosse la mia prestazione, in funzione delle mie reali capacità e delle eventuali occasioni-imprevisti positivi che potrebbero accadere nello svolgersi della gara, quindi devo rimanere costantemente "acceso" per sfruttare al meglio le mie capacità e le debolezze altrui...e questa è una fase altrettanto importante esso cruciale, in quanto rimanere costantemente accesi, lucidi e pronti durante uno sforzo fisico prolungato non è sempre facile.

Durata complessiva della seconda seduta 10-15 min max.

Il giorno della gara, all'incirca 5 minuti prima del via faccio un riassunto delle giornate precedenti, in modalità fast-forward cioè velocemente, ripercorrendo il tutto ed eventualmente analizzando eventuali novità emerse il giorno della gara che si appresta a partire.

Durata 5 min. max e poi occhi aperti e si parte!!!


n.b. Tutte le visualizzazioni le faccio ad occhi chiusi, e le prime due in una stanza da solo e in silenzio assoluto intorno.
 
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terapia.intensiva

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Cambia solo chi vuole farlo.
 
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:) :lol: :)

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Ciao Molly...:)
 
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