Prima rappresaglia contro la GRECIA: Obama non riceve Samaras alla Casa Bianca (1 Viewer)

ciao (scusate)

base navale russa ad alessandria, in egitto...
Lavrov to confirm Russian air defense system, surface missiles for Egypt, Russian Navy facilities at Alexandria

obama può offendersi quanto vuole con la grecia, ma dopo cipro l'intero mediterraneo occidentale sta entrando in orbita russa e naturalmente la causa l'america la può cercare solo guardandosi allo specchio e nella sua incomprensibile politica estera (se vuoi la pace)

il fatto che anche israele stia antrando in ottica russa, il driver della trattativa con l'iran (e nuovo partner commerciale sul gas) ve la dice lunga sul futuro della finanza americana

Will new-old Foreign Minister Lieberman join Netanyahu's talks with Putin in Moscow?
Will new-old Foreign Minister Lieberman join Netanyahu's talks with Putin in Moscow?

sarà divertentissimo
 
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tontolina

Forumer storico
Risarcimento di 162 miliardi per Atene? La Germania trema

Potrebbe essere una bella vendetta per Atene, ma anche un casus belli particolarmente imbarazzante e un precedente estremamente rischioso. Di sicuro è la dimostrazione (ennesima) che la cosiddetta unione europea, di unito non ha assolutamente niente...




Tecnicamente, alla Germania spetta l’accusa di aver scatenato la seconda guerra mondiale , di conseguenza, tutto ciò che ne deriva, prima di tutto i danni. Solo per la Grecia e la distruzione di infrastrutture ed edifici si parla di oltre 160 miliardi di euro, ovvero i 3/4 del Pil greco, senza contare i prestiti forzati fatti dalla banca centrale greca per pagare stipendi delle truppe tedesche occupanti.
Ma il documento, la cui nascita risale al settembre 2012 ma il cui iter arriva sulle tavole dei vertici politici in questi giorni, ha inglobato anche i danni risalenti alla prima, quella del 1915-18 durante la quale, però, Atene di trovava a combattere contro l’impero Austoungarico da decenni ormai scioltosi.
Il conto arriva da un report commissionato dal Ministero delle Finanze greco frutto di attente analisi sugli archivi storici nazionali ma, nonostante ciò, è possibile che il documento non abbia validità legale ai fini di un risarcimento. Per verificare la possibile esistenza degli estremi, i dati raccolti saranno inviati al servizio giuridico di Stato. Una verifica già debilitata dal fatto che i debiti di guerra di Berlino furono condonati nella conferenza di Londra del 1953.
Divisi (e molto scettici) i rappresentanti legali, dal momento che la Grecia, finora, non ha ricevuto nessun indennizzo da parte della Germania, stando a quanto dichiarato dal giornale To Vima, la testata che ha reso noto il documento che, a questo punto, non potrà far altro che inserirsi in un quadro più generale di elementi il cui effetto non è altro che quello di alimentare un odio transnazionale in un difficilissimo momento economico, sociale e politico.
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big_boom

Forumer storico
Risarcimento di 162 miliardi per Atene? La Germania trema

Potrebbe essere una bella vendetta per Atene, ma anche un casus belli particolarmente imbarazzante e un precedente estremamente rischioso. Di sicuro è la dimostrazione (ennesima) che la cosiddetta unione europea, di unito non ha assolutamente niente...




Tecnicamente, alla Germania spetta l’accusa di aver scatenato la seconda guerra mondiale , di conseguenza, tutto ciò che ne deriva, prima di tutto i danni. Solo per la Grecia e la distruzione di infrastrutture ed edifici si parla di oltre 160 miliardi di euro, ovvero i 3/4 del Pil greco, senza contare i prestiti forzati fatti dalla banca centrale greca per pagare stipendi delle truppe tedesche occupanti.
Ma il documento, la cui nascita risale al settembre 2012 ma il cui iter arriva sulle tavole dei vertici politici in questi giorni, ha inglobato anche i danni risalenti alla prima, quella del 1915-18 durante la quale, però, Atene di trovava a combattere contro l’impero Austoungarico da decenni ormai scioltosi.
Il conto arriva da un report commissionato dal Ministero delle Finanze greco frutto di attente analisi sugli archivi storici nazionali ma, nonostante ciò, è possibile che il documento non abbia validità legale ai fini di un risarcimento. Per verificare la possibile esistenza degli estremi, i dati raccolti saranno inviati al servizio giuridico di Stato. Una verifica già debilitata dal fatto che i debiti di guerra di Berlino furono condonati nella conferenza di Londra del 1953.
Divisi (e molto scettici) i rappresentanti legali, dal momento che la Grecia, finora, non ha ricevuto nessun indennizzo da parte della Germania, stando a quanto dichiarato dal giornale To Vima, la testata che ha reso noto il documento che, a questo punto, non potrà far altro che inserirsi in un quadro più generale di elementi il cui effetto non è altro che quello di alimentare un odio transnazionale in un difficilissimo momento economico, sociale e politico.
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chi perde una guerra ci rimette territori e sovranita', la Germania aveva gia' perso molto nella 2' guerra mondiale, la sua fortuna e' stata la russia che ha ceduto la vecchia DDE altrimenti rimaneva come noi italiani senza istria e ciapilu!
 

tontolina

Forumer storico
questo salvataggio non piacerà ad Obama ... proprio per niente

Economia
La Grecia a sorpresa trova 15 miliardi da accordi con l’est

Bruno Ventura 18 aprile 2015
Economia Accordo Grecia Russia


Quanti hanno scommesso sulla uscita della Grecia dall’euro, con un Grexit di cui si è parecchio vociferato in tutte le trading room europee, si preparino ad incassare una sonora perdita. La Grecia a sorpresa spiazza tutti e trova 15 miliardi per le sue casse dagli alleati orientali. Russia e Cina si apprestano ad accorrere in soccorso del malato ellenico ed a scriverlo stavolta non è un tabloid qualsiasi, bensì si tratta del tedesco “Der Spiegel” che scrive di intesa da raggiungere entro martedì. Prepariamoci davanti alle nostre piattaforme di trading perché lunedì mattina si decolla!
L’accordo tra Mosca e Atene
Gli incessanti inviti a rispettare gli accordi provenienti dalla troika e dai partners europei hanno prodotto un risultato inaspettato. L’assedio viene rotto e Atene si prepara ad incassare 5 miliardi di euro mediante un accordo con la Russia. E’ quanto si legge sul sito della rivista tedesca ‘Der Spiegel’, secondo cui i soldi, fra i tre ed i cinque miliardi di euro, verrebbero anticipati ad Atene per i diritti di transito del futuro gasdotto Turkish Stream, che la Russia intende costruire attraverso Turchia e Grecia per fornire gas all’Europa. La situazione greca cambierebbe radicalmente, ha ammesso un funzionario di Syriza coinvolto nei negoziati con Mosca.
La firma prevista per martedì
Sempre dal tabloid tedesco provengono le indiscrezioni che confermano la ratifica dell’accordo con Putin per martedì prossimo martedì 21 aprile. Del progetto si è discusso nei colloqui durante le recente visita a Mosca del capo del governo greco, Alexis Tsipras. In base ai piani, il gasdotto sarà operativo dal 2019. La data della firma precede di tre giorni quella della Riunione di Riga prevista per venerdì 24 aprile e questo potrebbe imprimere una accelerazione ad un accordo sul debito ellenico determinante.
Un altro alleato
Ma le sorprese non finiscono qui. La strategia avviata dal governo Tsipras di ricercare altre alleanze per trovare nuove risorse con le quali riossigenare le asfittiche casse statali conduce verso la Cina. Il settimanale Karfi, citando funzionari governativi, scrive che Atene spererebbe in un prestito da 10 miliardi di euro da parte della Cina come pagamento anticipato per l’impiego futuro del porto del Pireo e per l’investimento nel sistema ferroviario nazionale.
 

tontolina

Forumer storico
GRECIA: Il limone è spremuto

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Wlademir Biasia - WB Advisors

martedì 21 aprile 2015
Due giorni di confusione per ritornare nervosamente con i piedi per terra. La Grecia presenta il conto dopo essere stata spremuta come un limone. Gli esponenti del Governo greco giocano a scacchi con quelli del Fondo Monetario, dell’Unione e della BCE.
La partita si fa più ardua in quanto il time decay sta progressivamente erodendo il valore delle possibili opzioni sul tavolo. Purtroppo le dichiarazioni accompagnate dai soliti rumors complicano il quadro.
L’euro sta mietendo la sua prima vittima? Nelle cose l’ha già fatto da tempo, ma in politica tutto si muove, nulla è assoluto. Dalla Grecia non c’è forse più molto da spremere, ma il paese rimane pur sempre un membro dell’Unione Monetaria, per cui un incidente costituirebbe un precedente ben più pericoloso sulla revocabilità dell’euro. E’ questo il nodo.

Infatti nonostante l’acuirsi delle tensioni, la BCE non ha smesso di mettere a disposizione agli istituti di credito ellenici la liquidità di emergenza prevista dall’Euro-sistema. Il rischio di contagio è oggi più di natura politica che finanziaria.
Ciò nonostante i mercati hanno reagito con una battuta d’arresto che apre interrogativi su quanto sia veramente impermeabile l’Eurozona (e il resto del mondo) da un’eventuale Grexit. La discesa dei corsi azionari per il momento non ha spinto i valori al di sotto dei nostri livelli di controllo del rischio. Si sono invece aperte alcune finestre su prese di beneficio giustificate anche da parziali eccessi a cui avevamo fatto cenno nel nostro rapporto mensile.
Il FTSE MIB ha subito un alleggerimento delle posizioni lunghe aprendo una correzione che resta tale nelle nostre valutazioni finché le vendite rimangono delimitate all’area 22500/300.
L’Eurostoxx 50 ha un primo livello di guardia in area 3590/75, mentre

il Dax essendosi apprezzato per eccesso potrebbe correggere in misura maggiore: il primo livello tecnico transita in area 11450, mentre quello successivo, più robusto, transita a quota 10900.




GRAFICI FTSE MIB E DAX FTSE
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DAX
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Diversamente dall’impatto negativo delle borse europee, l’euro si è apprezzato sul dollaro. Il rapporto di cambio è tornato a esercitare pressioni nell’area 1,0845 fissando un picco lo scorso venerdì proprio a ridosso della resistenza tecnica proveniente da quota 1,25. A nostro avviso, se vi fosse un effetto di trasmissione del contagio della Grecia sull’Europa, dovremmo rilevare una contestuale debolezza della moneta e delle borse. Invece il rafforzamento dell’euro risulta correlato alla debolezza delle borse espressa da motivazioni più tecniche che non sistemiche.

Lo Standard & Poor 500 per il momento rimane ancora lontano dalla soglia 2040, mentre area 2070 potrebbe già costituire un primo livello di sostegno su cui vigilare per comprendere l’effettiva solidità dei mercati equity. La sua tenuta restituirebbe momentum anche alle altre borse. Come abbiamo già scritto pensiamo che la FED sia molto sensibile al buon andamento del mercato azionario.


Il QE dovrebbe costituire un altro supporto esterno ai mercati, benché il suo funzionamento non rappresenti un automatismo cui appellarsi, è certamente un forte deterrente per i ribassi. L’altra opzione monetaria, questa volta in mano alla FED (rialzo dei tassi), rimane invece al momento in stand-by. Le figure economiche rilasciate negli Stati Uniti avallano un differimento di tale misura. Il Tnote a 10 Y sta nuovamente perdendo momentum; come indicato nel rapporto di aprile, i rendimenti sono nuovamente chiamati ad esprimere una verifica di area 1,85. Sotto tale livello non escludiamo discese verso i minimi fissati ad inizio febbraio a 1,65.
In Europa il 10 anni tedesco lambisce quota zero, l’idea di rilevare rendimenti negativi anche sul decennale è ormai realtà. Non funziona altrettanto bene lo spread contro il 10 anni Italia che torna ad apprezzarsi oltre la soglia 120 e, diversamente dalle nostre attese, evidenzia il rischio di andare a verificare quota 160, un vecchio livello che avevamo dimenticato e che invece ora torna a preoccupare. E’ l’unico segnale di contagio verificabile.
Wlademir Biasia
 

tontolina

Forumer storico
Grecia, Tsipras: Referendum sull’Euro (E sull’Austerity)

E dunque ci siamo.
Alexis Tsipras ha preso atto che il suo programma ovvero “stare in Europa e nell’Euro ma a condizioni migliori” non potrà vedere la luce e duqnue si appresterebbe a far tornare la palla alla volontà popolare dei cittadini greci, i quali con tutta probabilità saranno chiamati a votare su questo dilemma:
Rimanere nell’Euro e accettare il piano della Troika
Uscire dall’Euro e accettare la Dracma con tutte le consesuenze (e opportunità?) del caso
E’ una mossa politica furba che permette a Tsipras di mantenere credibilità e popolarità comunque vadano le cose. Oggettivamente con le carte in mano al governo Greco non si poteva fare molto di più.









la paura di fare ritornare la sovranità monetaria in mano ai politici greci sarà più forte dell’odio verso l’Europa e la Germania in particolare?






Grecia, Tsipras: Referendum sull'Euro (E sull'Austerity) - Rischio Calcolato
 

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