Presente e futuro dell'arte. Facciamo il punto. (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Scrivo per dissentire con l'amico Baleng riguardo alle sue notazioni cinematografiche. Recentemente ho avuto modo di vedere ad esempio il film di Pupi Avati (ambientanto nel Veneto!) "Il signor Diavolo", piccolo capolavoro noir, i film di Paolo Sorrentino (La Grande Bellezza ad esempio) e un film (Perfetti sconosciuti) del quale hanno fatto remake in Francia, in oriente, in America ecc.). Poi nella norma concordo che la qualità sia molto bassa e non sopporto nemmeno io i film dialettali.
Hai ragione, Perfetti sconosciuti è piaciuto anche a me, anche se non è che sia il capolavoro, e ne parlavo proprio ieri al bar (seh!, al telefono :(). Gli altri due non li ho visti, avevo invece apprezzato di un Garrone, ancora "sconosciuto, L'Imbalsamatore.
Diciamo che oggi passare più di due ore seduti al cinema (una volta i film duravano un'ora e dieci, un'ora e mezza, misura molto più giusta, ma si sa che chi non ha molto da dire ci mette più tempo a dirlo), insomma, star fermi là dentro non è più un oggetto del desiderio.
La mancanza di mète, tra cui le mète spirituali in primo piano, mi sembra una delle maggiori cause del crollo di questo soufflè. Ieri sera la TV era rimasta accesa senza sonoro (come quasi sempre :p ), ero appunto intento ad una lunga telefonata, e sullo schermo appariva il modello di un certo tracollo. Non serviva l'audio per capire che tutti stavano bamboleggiando compiaciuti di essere là, dalla mortadella Marini (peraltro preparata da chef superbi) a tutti i maltruccati che sbucavano fuori ogni due minuti con l'aria di dire "eh, tanto siamo tutti complici". Lo stesso per trasmissioni di ogni tipo, da Striscia l'immondizia a Otto palle e mezza, dove peraltro l'ex parlamentare europea una mèta ce l'avrebbe pure, interrompere caparbiamente quelli che stanno nel campo opposto al suo appena sviluppano un ragionamento.
Che mèta si vuole che abbia tutta questa gente? La loro l'hanno già raggiunta, stanno là a farsi vedere e farsi pagare per stare là. Altro non cercano - e si vede. Mi ricordano un gruppo carnascialesco veneziano che, essendo appunto a Venezia, ha raggiunto una certa notorietà, senza mai far altro che presentarsi tutti insieme in costume e sfilare chiacchierando credendo che basti quello a fare spettacolo.
Tutta Italia è così, gli ultimi ad avere una mèta furono i comunisti, e detto da me dovrebbe essere sconvolgente. Da allora in poi tutto è finto, gli amici degli amici hanno riempito il palcoscenico, la sala beotamente applaude (forse è comunque un'alternativa all'alzare le braccia oscillanti al cielo nei concerti delle varie nullità rockettare, sennò a che servono appunto le braccia?), e i pochi posti vuoti adesso, con il virus, riusciranno pure opportuni.

Vuoi che un paese ridotto così possa tirar fuori dalle budella arte? Uscirà solo quanto daelle budella normalmente esce, e per via naturale, senza sforzi.
 

RexRacer

Forumer attivo
Il problema è, anche, che ci eravamo abituati troppo bene...in passato abbiamo avuto alcuni tra i più grandi registi del cinema mondiale.
Oggi il miglior rappresentante nostrano è decisamente Garrone, che non sbaglia -quasi- un colpo, mentre trovo molto sopravvalutato Sorrentino ma perfettamente in linea con i tempi che corrono, grandissima attenzione alla parte estetica, la messa in scena ...ma manca forza, manca Arte.

Poi ci sono un po' di film sparsi di ottimo livello, in tempi abbastanza recenti mi viene subito in mente "Cesare deve morire" ma anche "Lo chiamavano Jeeg Robot" (Marinelli è un grande attore).

Comunque, come anche nell'arte, non mi sembra ci siano grandi correnti cinematografiche come accadeva invece in passato; l'omologazione dei costumi in corso si abbatte inevitabilmente anche sulle varie forme artistiche e queste finiscono per assomigliarsi un po' tutte ovunque si vada.

Comunque i capolavori degli ultimi anni stanno altrove, anche se dogman di Garrone è da quelle parti.
 
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Barlafuss

Forumer storico
Io dissento dall'analisi sul cinema italiano : è vivo e ci sono delle ottime proposte. Le idee non mancano, ci sono degli ottimi registi ed attori, latitano i produttori.
 

Cris70

... a prescindere
Anche io negli ultimi anni noto che nella filmografia italiana qualcosa di buono si muove e che pian piano, molto lentamente, una nuova generazione ha preso in mano la situazione sia in termini di regia che di interpreti. Ritengo che ci siano degli attori strepitosi che che se fossero nati a Hollywood sarebbero già incensati da cash milionari.
Semmai come scrive l'amico Barlafuss mancano i produttori e senza i din dini mi sa che di film se ne fanno pochi
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Io dico che quando preparano un film, mi sembra di vederli ...

"E mo che ce mettiamo in sto fillme? Io partirei da un migrante, quello ormai cce vvò sempre, che sia ggiovine, eh, e che cià un namico bianco borghese che all'inizio se stanno puro antipatici. Il bianco è fijjo de uno pissicanalizta in crisi con su moje, che fa ... vediamo ... no, la professora no, diviene compricato e poi no je interessa a nissuno .. fa che tiene na bottega de moda, ecco, così la vedemo sempre elegante e ar pubblico je piasce, sì, dài. Un ggiorno ar negozio de la moje entra uno che poi se scopre era er compagno de scuola, bocciato, dàje, che poi ha fatto la grana, e questo qua ccià fretta pecché ... pecché ... ecco, pecché su fija sta tornando dall'Erasmus e le vvo fa na sorpresa, così tenemo pure na fighettina che cià da esse probblematica, eh! questa deve ffa conoscenza col migrante e innamorarse, ma come na maestrina con l'alunno, se deve innamorà poco a poco, che tiremo su un'ora de fillme solo peqquesto. e intanto er fijio de la signora e del pissico se inamora lui de lei e comincia a odiare el migrante (po' decidemo se negretto o arabo, famo un'indagine de mercato apposta, tipo: chi te starebbe più sulle balle, un tunisino co la vocina de fighetto o un nigeriano mezzo delinquente ecc.), così finisce che se incontrano da uno spacciatore e se scopre che puro el pissicanalo se fa de coca ..."

Magari non è esattamente così. Ma è come se lo fosse.
Una piattezza generalizzata.
Se poi ci sono eccezioni, quelle sempre.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Anche io negli ultimi anni noto che nella filmografia italiana qualcosa di buono si muove e che pian piano, molto lentamente, una nuova generazione ha preso in mano la situazione sia in termini di regia che di interpreti. Ritengo che ci siano degli attori strepitosi che che se fossero nati a Hollywood sarebbero già incensati da cash milionari.
Semmai come scrive l'amico Barlafuss mancano i produttori e senza i din dini mi sa che di film se ne fanno pochi
C'è chi sospetta che i soldi li stia mettendo la mafia. Ciò spiegherebbe l'insistere su soggetti e ambienti meridionali.
Oh, io non ne so nulla, eh, riferisco.
 

RexRacer

Forumer attivo
Magari qualcosa si muove e sicuramente mancano i fondi ma personalmente, a parte Garrone, grandi registi non ne vedo.
In passato abbiamo avuto Fellini, De Sica, Monicelli, Rossellini, Leone, Pasolini, Bellocchio, ... In tempi più recenti ci metto dentro anche Moretti ...

Se penso a grandi registi oggi, penso a Haneke (non un ragazzino ma il meglio l'ha dato tardi) Nolan, Mungiu, Kim Ki Duk, Kaurismaki, i Dardenne, i Coen...
 
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Cris70

... a prescindere
Si vabbè tu hai come riferimento dei grandissimi innanzitutto intellettuali. Dalla lista escluderei Moretti che a parer mio è molto ma molto sopravvalutato. Ha fatto due o tre film decenti che meritavano poi tutta roba da partito pagata dal partito. Finiti i finanziamenti PC finiti i film. Molto meglio in quel periodo il mitico Francesco Nuti che faceva ridere con intelligenza e toccava temi allora bollenti ed una prima rivisitazione degli anni '70 con una leggerezza ritengo inimitabile. Che brutta fine ha fatto poveretto
 

RexRacer

Forumer attivo
Pensa che invece io lo considero un grande regista e un grande sceneggiatore. Bianca (uno dei miei film preferiti), la stanza del figlio, caro diario...
 

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