Presa diretta stasera (1 Viewer)

gipa69

collegio dei patafisici
Andersen, le case rifugio servono per quelle donne che ricevono serie minacce di morte dal compagno e che hanno urgenza di trovare un nascondiglio per AVERE SALVA LA VITA.

Che caspita si tirino sempre in mezzo le separazioni, i soldi, i figli, e tutti gli argomenti collegati, proprio non so.

Qui si parla di aver salva la vita.
Si parla di donne che fanno denuncia contro il marito/compagno per violenza, stalking, maltrattamenti e, dopo 3 mesi dalla denuncia vengono ammazzate dagli stessi che avevano denunciato.
E perché?
Perché:
1) non ci sono le case rifugio
2) la giustizia è tanto lenta che il processo per il maltrattamento, troppe volte, inizia addirittura mesi DOPO che la donna è già stata uccisa.

Ma perché banalizzi così?

Finalmente ci si occupa seriamente e con competenza di un tema come quello della violenza maschile sulle donne, e lo si fa in prima serata, domenica, su Rai3.

Cosa c'entrano i Finlandesi, gli Islamici, i divorzi?

Iacona ha fatto un vero e proprio reportage focalizzando l’attenzione sui punti che sono centrali:

1) le donne uccise subiscono prima dell’omicidio violenze fisiche e psicologiche da parte del futuro assassino
2) non si tratta mai di raptus
3) gli assassini compiono scientemente e lucidamente gli omicidi
4) gli assassini non sono matti , e quindi guaribili, non è possibile fare un identikit
5) tutte le donne assassinate sono donne forti e indipendenti che hanno detto “no” alla violenza subita, che intendevano uscire dalla spirale di violenza per riprendere in mano la propria vita; spesso avevano lasciato i propri compagni (ex mariti, ex fidanzati) i quali le “puniscono” uccidendole (se non sei mia, non sei di nessun altro è una frase tipica dell’assassino).

Un altro dato rilevante è che esiste una questione meridionale e un divario profondo Nord e Sud anche sul tema della violenza sulle donne. Con questo non significa che vi sia una "densità" diversa di femmincidi. Le differenze sono lo specchio di una maggiore arretratezza della cultura e mentalità meridionale ( e non di un uomo "isolato" ma di un intero "contesto" marcio) ancorati anche nel 2013 all'idea di un possesso della donna da parte dell’uomo. Emblematico il servizio su Vanessa Scialfa, a Enna. In particolare segnalo due interviste. quella all’ex fidanzato Alessandro "geloso" (che spiava Vanessa da dietro a un muretto!) e quella alla migliore amica alla quale a 14 anni, il fidanzato "geloso" ha rotto un braccio.

In linea tendenziale possiamo dire che le donne del Sud sono lasciate sole dal contesto sociale di riferimento (vicini di casa, amici o parenti omertosi), mentre al Nord le donne spesso col supporto della famiglia si rivolgono alle Istituzioni (denunciano anche più volte prima dell’omicidio il loro aguzzino).

In entrambi i casi le donne sono abbandonate e muoiono nel silenzio omertoso che quando non è dei vicini, amici o parenti complici, è quello più assordante e rumoroso di uno Stato che non riesce a proteggere le cittadine e i cittadini che gli si rivolgono. E proprio questo dato è inquietante: il limite della giustizia e dello Stato ad adempiere al proprio ontologico e primario dovere di protezione (quando le assassinate hanno più volte chiesto aiuto alle Istituzioni attraverso denunce, rimaste ferme a impolverarsi in qualche luogo).

Un altro aspetto fondamentale della puntata di Iacona è stato lo spazio dato ai "protagonisti" della vicenda. "I cattivi", diremmo, gli uomini violenti. Le parole di uno degli intervistati, che segue un training in un centro-antiviolenza fa riferimento alla propria esperienza di violenza verso la compagna malmenata, ecco le sue parole fedelmente riportate nel concetto sostanziale (ma non nella forma): quella della violenza è una escalation che dalla violenza verbale si traduce in quella fisica, fino a quando ti si spegne la luce. Non a caso le coltellate non sono mai una, ma tantissime. Non capisci più nulla . L'uomo non si mette in discussione mentre la donna è in continua evoluzione, e va più avanti, tanto che la distanza aumenta e diventa irraggiungibile. Esiste una sola scorciatoia grazie alla quale l’uomo può recuperare vantaggio: l’uso della propria maggiore forza fisica.

"Parlano e s’interrogano questi uomini violenti, fanno una cosa che le donne fanno da sempre." dice alla fine del servizio Iacona, il quale, continua, rivolgendosi agli uomini "Ci possiamo riconoscere anche solo in parte in questo racconto?". Mi pare che meriti di essere sottolineato questo punto. Non solo questa puntata è stata condotta da un uomo, ma Iacona non si rivolge alle donne (come quasi sempre accade, come se ad avere colpe o responsabilità ad essere ammazzate siano le stesse donne!) ma ai veri responsabili di questa mattanza: gli uomini.

L'ultima parte della puntata invece è stata dedicata allo Stato "complice", e alla sua non-strategia nell’affrontare efficacemente la questione della violenza.
Una donna su tre è vittima di violenza nel nostro Paese, stando all’ultima statistica Istat del 2007 (da allora non sono più stati aggiornati i dati). La legge sullo Stalking, l'unica arma in questo momento in mano alle donne che subiscono violenze, è solo del 2009 ed è largamente inattuata. Non esiste in Italia un osservatorio sulla violenza, e infatti non abbiamo dati ufficiali infatti sulle donne uccise. Nel nostro Paese i centri antiviolenza operano nell’assoluta precarietà, alla mercé delle discrezionali e discontinue "attenzioni" che l’ente locale di riferimento (o per meglio dire la sensibilità di chi lo governa) ha su questi temi, e quindi nel disporre finanziamenti. Non a caso il Sud ancora una volta mostra un’inadeguatezza e arretratezza (la regione italiana più grande d’Italia, la Sicilia, ha una sola casa protetta a Palermo con 15 posti letto! Mentre in Molise non esiste nessun centro), rispetto al Centro e Nord del Paese, dove i centri sono molto più numerosi. Fino al caso del SudTirol dove vi è una precisa strategia politica di investire ingenti risorse (1 milione e mezzo la provincia di Bolzano) solo per i centri antiviolenza. E' il modello austriaco.

Iacona dice che le donne sono forti, sanno dire no. Non le dipinge come i media fanno sempre, vittime e complici, ma come persone. persone che subiscono violenza e moltissime volte denunciano. Iacona interroga gli uomini! Non mi sembrano piccolezze nella nostra tv!

Secondo me, il tuo giusto entusiasmo per il fatto che si rendano pubbliche dei comportamenti vergognosi intrapresi da alcuni uomini che portano anche alla morte delle donne, ti fa scrivere delle cose che personalmente mi infastidiscono non poco.

Non c'è ragione per proseguire una polemica qua e siccome rispetto le idee di tutti e questa sezione è sicuramente più casa tua che mia mi autoelimino da questa sezione e vi auguro un buon proseguimento.
 

Aliens

Hola!
Secondo me, il tuo giusto entusiasmo per il fatto che si rendano pubbliche dei comportamenti vergognosi intrapresi da alcuni uomini che portano anche alla morte delle donne, ti fa scrivere delle cose che personalmente mi infastidiscono non poco.

Non c'è ragione per proseguire una polemica qua e siccome rispetto le idee di tutti e questa sezione è sicuramente più casa tua che mia mi autoelimino da questa sezione e vi auguro un buon proseguimento.

Cosa t'infastidisce?
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2011/10/mappa-omicidi.jpg
ROMA – Con “soli” 590 omicidi su una popolazione di 60 milioni di abitanti, l’Italia è uno dei paesi più sicuri al mondo. Lo dice il “Global study on homicide 2011″ dell’Unodc, il “Crime and Drug office” delle Nazioni Unite, ripreso dal settimanale inglese The Economist. Il rapporto di circa un omicidio per 100 mila abitanti è uno dei più bassi, in una delle aree del mondo più “tranquille”, l’Europa.
Nella classifica dei morti ammazzati, stilata sui dati forniti dall’Onu, dalle polizie nazionali, dall’Interpol e dall’Organizzazione mondiale della sanità, possiamo distinguere fra valori assoluti e relativi. In termini assoluti, gli omicidi in totale sono stati 468.000. Il primato di “mattatoio” mondiale se lo aggiudica il Brasile: 43.909 uccisioni. Seguono l’India, terzo distanziato il Messico, che supera di poco l’Etiopia. Ecco le prime 10, tra parentesi il rapporto omicidi/abitanti:​
1) Brasile 43.909 (22,7)
2) India 40.752 (3,4)
3) Messico 20.585 (18,1)
4) Etiopia 20.239 (25,5)
5) Indonesia 18.963 (8,1)
6) Nigeria 18.422 (12,2)
7) Sudafrica 16.834 (33.8)
8) Russia 15.954 (11,2)
9) Colombia 15.459 (33,4)
10) Usa 15.241 (5,0)
I più pericolosi però sono quei Paesi in cui è più alta la percentuale di omicidi per abitante. Calcolando il rapporto su 100.000 abitanti, lo Stato meno sicuro del mondo è l’Honduras con 82,1 uccisi su 100.000 residenti. La media mondiale è 6,9. Secondo e confinante con il primo è El Salvador; terza la Costa d’Avorio. Quarta la Giamaica, quinto il Venezuela. Questi i primi 10, tra parentesi il numero totale degli omicidi.​
1) Honduras 82,1 (6.239)
2) El Salvador 66,0 (4.085)
3) Costa d’Avorio 56,9 (10.801)
4) Giamaica 52,1 (1.428)
5) Venezuela 49,0 (13.985)
6) Belize 41,7 (130)
7) Guatemala 41,4 (5.960)
8) Isole Vergini 39,2 (43)
9) Saint Kitts and Nevis 38,2 (20)
10) Zambia 38,0 (4.710)
Se invece, oltre a temere il fisco, avete paura per la vostra vita, prendete casa a Montecarlo. Il principato di Monaco è lo Stato più sicuro al mondo: 0 omicidi, così come il Palau, che però ha 15 mila abitanti in meno. Terzo il Giappone, quarta l’Austria, quinto Hong Kong. Ecco i primi 10 con un minore rapporto omicidi/abitanti. Tra parentesi il numero degli omicidi totali.​
1) Monaco 0 (0)
2) Palau 0 (0)
3) Giappone 0,5 (646)
4) Austria 0,5 (45)
5) Hong Kong 0,5 (35)
6) Singapore 0,5 (25)
7) Brunei 0,5 (2)
8) Norway 0,6 (29)
9) Guam 0,6 (1)
10) Svizzera 0,7 (54)
Ecco invece gli omicidi totali raggruppati per continenti:​
1) Africa 170.000 (17,4 per 100.000 ab.)
2) America 144.000 (15,5)
3) Asia 128.000 (3,1)
4) Europa 25.000 (3,5)
5) Oceania 200 (3,5)
Guardando i dati per macroregioni, la zona più pericolosa è l’Africa del Sud, seguita da Centroamerica, Sudamerica, Caraibi ed Europa dell’Est.
Fra gli Stati europei, quello dove si è ammazzato di più è la Francia: 839 (1,4 ogni 100.000 abitanti) seguita dalla Gran Bretagna (724 – 1,2/100.000) e dalla Germania (690), che però in rapporto alla popolazione è il 12° Paese più sicuro (0,8/100.000). In Serbia (145 – 1,5/100.000) ci sono stati meno morti uccisi anche in percentuale rispetto al Belgio (185 – 1,7/100.000). Ma la nazione europea meno sicura è… La Groenlandia, con 10,5 omicidi su 100.000 abitanti, “merito” di 6 morti ammazzati su una popolazione totale di 56.000.​
 

Aliens

Hola!
Io non avrei scritto "i veri responsabili di questa mattanza: gli uomini" ma degli uomini. Di resto non capisco cosa c'è che non va. Forse devo rileggere tutto.
 
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andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Sobo d'accordo su una cosa. Legge sullo stalking in italua largamente inattuata.....infatti un mio amico perseguitato da una sua ex( che io ho visto una volta sola e subito mi ha dato l'impressione di una squulibrata mentale) e' andato da un avvocato . Risposta. Fino a che non ti combina qualche guaio grosso non possiano fare niente; se andiamo dai caribinieri a raccontare la tua storia si mettono a ridere; mica sei una donna te; la legge sullo stalking e' fatta per le donne.
 

Claire

ἰοίην
Secondo me, il tuo giusto entusiasmo per il fatto che si rendano pubbliche dei comportamenti vergognosi intrapresi da alcuni uomini che portano anche alla morte delle donne, ti fa scrivere delle cose che personalmente mi infastidiscono non poco.

Non c'è ragione per proseguire una polemica qua e siccome rispetto le idee di tutti e questa sezione è sicuramente più casa tua che mia mi autoelimino da questa sezione e vi auguro un buon proseguimento.

Io non voglio questo e chiedo scusa se ti ho infastidito non poco.
Penso anche di capire cosa ti abbia infastidito, visti anche gli interventi di Aliens.

Avrei dovuto scrivere "alcuni", "qualche".
Mi si perdoni la generalizzazione. In primo luogo per la fretta che avevo stamattina (fretta, cattiva consigliera). Me ne scuso, avrei potuto rimandare l'intervento, per poterlo scrivere meglio.

Seconda cosa, mi premeva sottolineare (anche se poi il paragone, per la fretta, non l'ho fatto) la differenza tra questo intervento di Iacona (le parole che lui ha rivolto al pubblico maschile) e quello della Littizzetto a Sanremo (anche se ovviamente occorre contestualizzare).
Lei ha parlato (e io lo avevo sottolineato) alle donne, dicendo "Noi donne a volte siamo ingenue", dando, come sempre, l'impressione che ci fossero delle colpe nelle vittime. Mentre Iacona non lo fa.

Ancora: Petronio pochi giorni fa domandava cosa portasse le donne a stare con uomini come Pistorius o Reina, dicendo che poi, tutto sommato, se fossero state oggetto di violenza, un po' sarebbe stata "colpa loro" che "se l'erano andate a cercare".

Sono considerazioni, queste, tanto comuni e diffuse che io dovrei autoallontanarmi dal mondo, se me la prendessi come hai fatto tu, Gipa.

E' importantissimo che TUTTI gli uomini si sentano coinvolti. Anche i non-violenti. Perché alla base di tutto c'è da fare una riflessione al maschile, sul maschile.
E' necessaria una presa di coscienza di tutti quanti, un ruolo più attivo nell'educazione delle figlie e dei figli. Necessario che ognuno agisca in prima linea per contrastare la cultura che alimenta queste violenze. E' responsabilità di tutti: donne e uomini, anche i non violenti, anche chi non si sente toccato direttamente dal fenomeno.
Un terzo di donne in Italia che subiscono violenza almeno una volta nella vita è un dato troppo allarmante per non sentirsi coinvolti.

Quindi mi scuso se ti sei sentito offeso, ma far tremare di sdegno è utile.
Ognuno è coinvolto.
 
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Claire

ἰοίην
Sulla frequenza degli omicidi, dico solo che il femminicidio in Italia ha un peso perché è la prima causa di morte per le donne tra i 15 e i 65 anni. Quindi come percentuale ha un valore diverso che come valore assoluto.

Non so se mi spiego... in Italia muoiono più donne uccise in quel modo che per altre cause.
Il numero di femminicidi va letto IN RAPPORTO con i numeri totali di morti ammazzati. Non come valore in sé.
 
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andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
La cosa piu' assurda e' che all'estero si fanno un'idea distorta del nostro paese. In sud africa durante il processi pistorius il p.m. Volega negare la liberta' su cauzione perche' avendo pistorius una casa in italia poteva scappare e rifugiarsi in italia !!!! Coooosa ....cioe' in sudafrica pensano che per quel tipo di reato lî l'italia sia un paese dove potrebbe scappare e ricevere asilo politico !!!! Ecco i danni provocati dalla disinformazione.
 

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