Presa diretta stasera (1 Viewer)

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Intendevo dire che in un paese normale se ci sono un marito e una moglie che abitano in una casa che il marito ha ereditato dai genitori; c'e' la separazione; chi non e' proprietario della casa va fuori e si rifugia dove gli pare. In italia invece basta che ci sia un figlio e c'e' quasi sempre; e' il proprietario sella casa che viene buttato fuori di casa sua.
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
A proposito di trattamento dei violenti in nord europa. In caso di omicidio si sta in galera sempre meno tempo che in italia. Sempre. In finlandia il tasso di femminicidio e' molto piu' alto che in italia( per la alta diffusione di armi in finlandia). Prova a cercare i google femminicidio finlandia .
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Poi bisogna stare attenti a fare i tv della disinformazione su questi argomenti. Perche' se arriva qui un integralista islamico cob la famiglia e vede la tv....pensa....oooooo...in che bel paese sono arrivato con gli uomini favoriti rispetto alle donne. Poi quando si accorge che non e' vero e' troppo tardi e ci sono le tragedie.
 

Claire

ἰοίην
Andersen, le case rifugio servono per quelle donne che ricevono serie minacce di morte dal compagno e che hanno urgenza di trovare un nascondiglio per AVERE SALVA LA VITA.

Che caspita si tirino sempre in mezzo le separazioni, i soldi, i figli, e tutti gli argomenti collegati, proprio non so.

Qui si parla di aver salva la vita.
Si parla di donne che fanno denuncia contro il marito/compagno per violenza, stalking, maltrattamenti e, dopo 3 mesi dalla denuncia vengono ammazzate dagli stessi che avevano denunciato.
E perché?
Perché:
1) non ci sono le case rifugio
2) la giustizia è tanto lenta che il processo per il maltrattamento, troppe volte, inizia addirittura mesi DOPO che la donna è già stata uccisa.

Ma perché banalizzi così?

Finalmente ci si occupa seriamente e con competenza di un tema come quello della violenza maschile sulle donne, e lo si fa in prima serata, domenica, su Rai3.

Cosa c'entrano i Finlandesi, gli Islamici, i divorzi?

Iacona ha fatto un vero e proprio reportage focalizzando l’attenzione sui punti che sono centrali:

1) le donne uccise subiscono prima dell’omicidio violenze fisiche e psicologiche da parte del futuro assassino
2) non si tratta mai di raptus
3) gli assassini compiono scientemente e lucidamente gli omicidi
4) gli assassini non sono matti , e quindi guaribili, non è possibile fare un identikit
5) tutte le donne assassinate sono donne forti e indipendenti che hanno detto “no” alla violenza subita, che intendevano uscire dalla spirale di violenza per riprendere in mano la propria vita; spesso avevano lasciato i propri compagni (ex mariti, ex fidanzati) i quali le “puniscono” uccidendole (se non sei mia, non sei di nessun altro è una frase tipica dell’assassino).

Un altro dato rilevante è che esiste una questione meridionale e un divario profondo Nord e Sud anche sul tema della violenza sulle donne. Con questo non significa che vi sia una "densità" diversa di femmincidi. Le differenze sono lo specchio di una maggiore arretratezza della cultura e mentalità meridionale ( e non di un uomo "isolato" ma di un intero "contesto" marcio) ancorati anche nel 2013 all'idea di un possesso della donna da parte dell’uomo. Emblematico il servizio su Vanessa Scialfa, a Enna. In particolare segnalo due interviste. quella all’ex fidanzato Alessandro "geloso" (che spiava Vanessa da dietro a un muretto!) e quella alla migliore amica alla quale a 14 anni, il fidanzato "geloso" ha rotto un braccio.

In linea tendenziale possiamo dire che le donne del Sud sono lasciate sole dal contesto sociale di riferimento (vicini di casa, amici o parenti omertosi), mentre al Nord le donne spesso col supporto della famiglia si rivolgono alle Istituzioni (denunciano anche più volte prima dell’omicidio il loro aguzzino).

In entrambi i casi le donne sono abbandonate e muoiono nel silenzio omertoso che quando non è dei vicini, amici o parenti complici, è quello più assordante e rumoroso di uno Stato che non riesce a proteggere le cittadine e i cittadini che gli si rivolgono. E proprio questo dato è inquietante: il limite della giustizia e dello Stato ad adempiere al proprio ontologico e primario dovere di protezione (quando le assassinate hanno più volte chiesto aiuto alle Istituzioni attraverso denunce, rimaste ferme a impolverarsi in qualche luogo).

Un altro aspetto fondamentale della puntata di Iacona è stato lo spazio dato ai "protagonisti" della vicenda. "I cattivi", diremmo, gli uomini violenti. Le parole di uno degli intervistati, che segue un training in un centro-antiviolenza fa riferimento alla propria esperienza di violenza verso la compagna malmenata, ecco le sue parole fedelmente riportate nel concetto sostanziale (ma non nella forma): quella della violenza è una escalation che dalla violenza verbale si traduce in quella fisica, fino a quando ti si spegne la luce. Non a caso le coltellate non sono mai una, ma tantissime. Non capisci più nulla . L'uomo non si mette in discussione mentre la donna è in continua evoluzione, e va più avanti, tanto che la distanza aumenta e diventa irraggiungibile. Esiste una sola scorciatoia grazie alla quale l’uomo può recuperare vantaggio: l’uso della propria maggiore forza fisica.

"Parlano e s’interrogano questi uomini violenti, fanno una cosa che le donne fanno da sempre." dice alla fine del servizio Iacona, il quale, continua, rivolgendosi agli uomini "Ci possiamo riconoscere anche solo in parte in questo racconto?". Mi pare che meriti di essere sottolineato questo punto. Non solo questa puntata è stata condotta da un uomo, ma Iacona non si rivolge alle donne (come quasi sempre accade, come se ad avere colpe o responsabilità ad essere ammazzate siano le stesse donne!) ma ai veri responsabili di questa mattanza: gli uomini.

L'ultima parte della puntata invece è stata dedicata allo Stato "complice", e alla sua non-strategia nell’affrontare efficacemente la questione della violenza.
Una donna su tre è vittima di violenza nel nostro Paese, stando all’ultima statistica Istat del 2007 (da allora non sono più stati aggiornati i dati). La legge sullo Stalking, l'unica arma in questo momento in mano alle donne che subiscono violenze, è solo del 2009 ed è largamente inattuata. Non esiste in Italia un osservatorio sulla violenza, e infatti non abbiamo dati ufficiali infatti sulle donne uccise. Nel nostro Paese i centri antiviolenza operano nell’assoluta precarietà, alla mercé delle discrezionali e discontinue "attenzioni" che l’ente locale di riferimento (o per meglio dire la sensibilità di chi lo governa) ha su questi temi, e quindi nel disporre finanziamenti. Non a caso il Sud ancora una volta mostra un’inadeguatezza e arretratezza (la regione italiana più grande d’Italia, la Sicilia, ha una sola casa protetta a Palermo con 15 posti letto! Mentre in Molise non esiste nessun centro), rispetto al Centro e Nord del Paese, dove i centri sono molto più numerosi. Fino al caso del SudTirol dove vi è una precisa strategia politica di investire ingenti risorse (1 milione e mezzo la provincia di Bolzano) solo per i centri antiviolenza. E' il modello austriaco.

Iacona dice che le donne sono forti, sanno dire no. Non le dipinge come i media fanno sempre, vittime e complici, ma come persone. persone che subiscono violenza e moltissime volte denunciano. Iacona interroga gli uomini! Non mi sembrano piccolezze nella nostra tv!
 
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andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Se si parla di violenza pura ( non sessuale) in italia ci sono piu' vittime uomini che vittime donne. Sicuro. Almeno 10 volte di piu'.
 

Claire

ἰοίην
Se si parla di violenza pura ( non sessuale) in italia ci sono piu' vittime uomini che vittime donne. Sicuro. Almeno 10 volte di piu'.

:rolleyes::rolleyes:
Nemmeno rispondo più.
E' del tutto evidente non solo che non hai visto la trasmissione e non hai letto quello che hai scritto, ma anche che non hai capito proprio NIENTE di quello di cui parlo e che nemmeno vuoi capire.

Sei un negazionista, Andersen.
E io non ho nessuna voglia di perder tempo a parlare con i negazionisti.
Ne conosco bene i modi e so anche che non c'è niente da fare.

Spero che gente meno "campata per aria", più consapevole e disposta alla riflessione abbia visto il programma e abbia voglia di intervenire.
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Come negazionista....se si parla di violena in generale ; in italua; allo stadio; alle manifesyazioni politicje; nei bar malfamati; nei quartieri piu' degrafati; se c'e' un episodio di violenza ; la vittima e' quasi sempre uomo; quasi mai donna.
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Poi se si vuole fare disinflformazione stile rai3; gettare fango su milioni di persone; nel caso di ieri sera mariti e ex mariti....e' facile. Allora se si vuole si puo' andare a vedere tutti gli infanticidi sotto i 6 anni in italia e allora si scopre che l'omicida e' quasi sempre la madre; il figlio e' qusi sempre maschio e l'omicida anziche' in galera finisce quasi aempre in una struttura che assomiglia a un hotel a 3 stelle.
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Oooo io non ho interessi di parte ; non sono marito; non sono ex marto e non ho problemi o ripicche contro nessuna donna.
 

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