Preoccupante la disorganizzazione della Polizia italiota (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
e dire che i capi incassano fior di quattrini .... e tento basta per far tacere le loro coscienze?



mercoledì 5 dicembre 2012

Persone scomparse in Italia. Lettera da un agente di polizia



Da Verona

Ciao paolo
stanotte ho fatto una statistica indicativa delle persone scomparse sul territorio (di verona NDR), un pò sommaria, ma dà l'idea di quello che sta succedendo in questo periodo...
e a parte la disorganizzazione delle forze di polizia che ognuno usa un suo metodo di segnalazione,
i carabinieri mandano un modulo che non si capisce niente,
la questura a volte usa un modulo e a volte un altro,
la prefettura manda un insieme di tutte le carte (5 fogli) e devi cercare il nome e data spulciando tra le righe, la polfer, stradale e altri fanno come capita...
comunque a parte queste difficoltà burocratiche, mi sono messo a fare un controllo con il collega della sala operativa della questura ed è emerso quello che vedi in allegato!

tra i maggiorenni comunque considera che 2-3 hanno 18-19 anni quindi buoni per i sacrifici anche loro.... appena avrò tempo farò anche una statistica tra maschi e femmine, poi ti farò sapere, intanto apri l'allegato e nota come sono aumentate le scomparse a ottobre e a novembre!!!
 

tontolina

Forumer storico
Due esempi pratici. Cogne e Erba.
I delitti di Cogne e di Erba per chi è esperto di esoterismo sono chiaramente dei delitti rituali. Non sono però riconosciuti e trattati come tali per una serie di motivi. Vediamo come giungiamo a questa affermazione.
Iniziamo dalla data.
Erba: 11.12.2006. Valore numerico 13. Da notare che il giorno è l’11, altro numero altamente simbolico negli omicidi.
Cogne: 30.1.2002. Valore numerico: 8.
Poi abbiamo altri indizi. Le armi del delitto non vengono ritrovate; ora, se questo è un fatto teoricamente possibile nel delitto di Erba, dove gli assassini avevano una certa libertà di movimento per far scomparire l’arma, più difficile è capire come sia possibile che Anna Maria Franzoni abbia fatto sparire l’arma del delitto in pochi minuti in una località isolata come quella di Cogne.

Altro indizio. La grande quantità di sangue sparsa ovunque. Al bambino addirittura viene sfondato il cranio, e da un buco fuoriesce materia cerebrale; considerando che la Rosa Rossa utilizza parti di cadavere per i suoi riti, viene il dubbio che quella violenza non derivi dalla brutalità della madre o da quella di un maniaco assassino, quanto dalla volontà di asportare un feticcio da utilizzare per i riti esoterici successivi. [che sia la ghiandola pineale?]
Notevoli poi le similitudini tra questi delitti e quelli esaminati nell’articolo precedenti, delle dodici morti romane: oltre al valore numerico delle data, l’assenza dell’arma del delitto e la grande quantità di sangue persa dalle vittime.



Un mese prima del delitto di Cogne, Gabriella Carlizzi – l’investigatrice che più di ogni altra si è occupata di questa organizzazione - aveva avvertito alcuni inquirenti che la Rosa Rossa avrebbe colpito e ucciso un bambino di tre anni dal nome biblico, in una località che richiama il Paradiso. Questo perchè l'investigatrice, da anni ha decriptato i codici con cui gli affiliati alla Rosa Rossa si scambiano i messaggi sui giornali e sulle TV. Quindi aveva previsto con esattezza il fatto.
 
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tontolina

Forumer storico
Un aneddoto conclusivo.
A proposito delle difficoltà di accertamento dei delitti rituali mi ricordo un episodio capitatomi personalmente. Un funzionario della Digos ci stava interrogando sull’avvelenamento di Solange; alcune cose non gli quadravano; decidemmo allora di aprirci completamente e di raccontargli alcune vicende che fino a quel momento avevamo omesso.
- Perché non le avete raccontate prima? – chiese lui un po’ arrabbiato.
- Sa, perché si tratta di vicende complicate, non tutti sono preparati per affrontarle e non sapevamo se voi eravate competenti in materia. –
- Di che si tratta? – domandò lui
- Massoneria – dissi io – ma non so se siete competenti anche su questo.
- Certo che siamo competenti in fatti di massoneria – rispose lui – Siamo la Digos, noi, mica “pizza e fichi” –
- Bene. Cominciamo dall’inizio. Sa, il padre della mia collega era iniziato al Grande Oriente d’Italia….
- Cosa è il Grande Oriente? – chiese il funzionario.
A quel punto capii che l’interrogatorio si sarebbe risolto come in effetti si risolse: Solange si era avvelenata da sola, forse si drogava, e io la coprivo perché, abitando nella stessa casa, non potevamo che essere amanti e io quindi ero suo complice.
Figuriamoci se avessimo spiegato al funzionario il problema della data e dei simboli.
Inutile dire che quando siamo stati vittima di alcuni tentati omicidi, in epoca successiva non siamo mai più andati alla Digos. Tentati omicidi in date – guarda tu che coincidenza – dal valore numerico 8 per il primo caso (17.9.2007) e 13 nel secondo caso (2.1.2008); abbiamo denunciato il fatto ai carabinieri ove perlomeno non ci hanno trattato come matti, ma, anzi, quando abbiamo detto che avevamo subito due incidenti di moto nello stesso giorno, il commento è stato un più professionale “avvocato, avete rotto le scatole a qualche politico, vero?”.

Per la precisione, la denuncia fu fatta solo per i fatti del 17, che coinvolgevano anche Solange. Quelli del 2 coinvolgevano me in prima persona, e non andai mai a denunciarli, perché si sa, da quando mi occupo di queste cose sono suggestionabile e mi allarmo per niente. E poi vedo Rose Rosse dappertutto.
E avendo capito perfettamente come funziona la giustizia, preferisco affidarmi a quella divina, che mi farà morire non un minuto prima, né un minuto dopo, rispetto a quello che il destino mi ha preparato.
In questo la massoneria potrebbero avere una parte di ragione: il mondo è fatto di pesi, numeri e misure, e conoscere il segreto dei numeri significa conoscere il segreto dell’universo.
 

tontolina

Forumer storico

tontolina

Forumer storico
Falcone aveva capito che il fulcro del sistema criminale in Italia non è la mafia.
E’ lo stato. E sono le banche.
Quindi doveva saltare in aria perchè l'esplosione con cui muore fa da contrappasso all'esplosione che lui voleva assestare al "sistema".
Inoltre è morto a Capaci, a simboleggiare che chiunque sia capace, deve morire.
5. Qualcuno telefona da Roma

Per far capire che le stragi di Capaci e via D’Amelio sono stragi non di mafia è sufficiente un documento che Gabriella Pasquali Carlizzi ha citato in un suo libro. E’ la conversazione che si svolge tra due personaggi, uno romano e uno siciliano, un magistrato. Eccone la trascrizione.


Telefonata tra Roma e Sicilia.
- dottore c’è una telefonata da Roma
- Pronto con chi parlo?
- Oh Presidente mi dica
- Dottore sarà lei a occuparsi della strage di Capaci naturalmente
- Presidente lei sa bene che qui quando succedono certe cose noi diciamo è la mafia. Anche in questo caso noi diremo è la mafia
- Bravo proprio questo volevo farle intendere caro dottore. D’ altra parte non a caso l’incidente è avvenuto lì, in quel preciso punto, altrimenti questa inchiesta poteva finire a Palermo
- Meglio cosi presidente, è meglio così mi creda. La gente di Palermo pensa a fare giustizia ma al futuro della gente della Sicilia chi ci pensa? Piuttosto presidente bisogna togliere i sigilli da tutto quel materiale. Io lo conoscevo bene, era uno che annotava tutto e credo che sia meglio non alzare polveroni, meglio per tutti
- Si lei ha ragione dottore. Ma qualcosa bisognerà pure trovare, quanto basta per dare all’indagine un’immagine di serietà. Lei mi capisce non è vero? L’Italia in questo momento è scossa. Non potrebbe sopportare le responsabilità di questo delitto meglio indagare su fatti avvenuti dal paese ormai sappiamo che il giudice era andato troppo oltre le sue competenze; aveva un piano da attuare. La amava troppo la sua terra. Merita di essere ricordato come un eroe.
- Sono d’accordo con lei presidente in fondo queste stragi di eroi ne hanno fatti molti in questi anni e la gloria dell’Italia aumenta.
- Domani andrò sul posto dottore. Ci incontreremo li per coordinare i lavori. Occorre molta prudenza e sintonia.
I due personaggi (facilmente riconoscibili) si incontrarono sul posto.

Che le stragi di Capaci e Via D’Amelio non siano stragi di mafia lo ha detto lo stesso Riina, in un intervista ad Antimafia 2000. Non so se vi ricordate quello che scrissi nel mio articolo “La massoneria è una Harley Davidson…” infatti, Riina, alla fine, la verità te la dice. E non ho detto quelle frasi certamente per caso… Volevo dire esattamente le cose che ho detto.

Ecco il testo dell’intervista all’avvocato di Riina. Lo trovate a questo indirizzo.http://www.antimafiaduemila.com/content/view/6860/-78/
 

tontolina

Forumer storico
MEMORIALE CALCARA





Dopo l’interruzione, come preannunciato, il blog riprende.

Abbiamo deciso di riprendere l’attività del blog riportando il memoriale di Vincenzo Calcara, pubblicato da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino, sul sito 19 luglio 1992.

Consiglio una lettura attenta e completa di questo memoriale così da poter finalmente capire chi e cosa sia lo Stato.
Il meccanismo è sempre lo stesso, come l’organizzazione legata indissolubilmente da un giuramento.
Paolo Franceschetti: MEMORIALE CALCARA
 

tontolina

Forumer storico
MEMORIALE CALCARA





Dopo l’interruzione, come preannunciato, il blog riprende.

Abbiamo deciso di riprendere l’attività del blog riportando il memoriale di Vincenzo Calcara, pubblicato da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino, sul sito 19 luglio 1992.

Consiglio una lettura attenta e completa di questo memoriale così da poter finalmente capire chi e cosa sia lo Stato.
Il meccanismo è sempre lo stesso, come l’organizzazione legata indissolubilmente da un giuramento.
Paolo Franceschetti: MEMORIALE CALCARA

Michele Lucchese era un imprenditore ed un uomo politico ed era un uomo di grande fiducia di Messina Denaro Francesco. Lucchese nutriva per me grande affetto e fiducia al punto di farmi chiamare la residenza a casa sua. Ed essendo il Lucchese appartenente ad una Loggia Massonica segreta, ha chiesto autorizzazione a Messina Denaro Francesco di potermi preparare a farmi conoscere le regole del RITO SCOZZESE affinchè anch'io entrassi a far parte insieme a lui in questa Loggia Massonica.
U zù Cicciu ha detto di si!
E il Lucchese ha subito iniziato a insegnarmi le prime regole fondamentali della Massoneria. Cito qualcosa: Gran Maestro Venerabile, Gran Segretario, la Grande LUCE, 33° GRADO, IN SONNO, come si saluta e si riconosce un Fratello Massone, ci si riunisce nel Tempio etc. etc.
Ricordo che in una occasione quando il Vaccarino è venuto a trovare a Lucchese a Milano, questi mi disse di salutarlo con il Rito Massone. Il Vaccarino si è messo a ridere ed era contento che anch'io DIVENTASSI MASSONE.
(2)
Su ordine di LUCCHESE MICHELE, il 12 Maggio 1981 da Milano prendo il treno per ROMA.

Mi si dice che debbo incontrarmi dentro la stazione Termini al binario n° 3 con il Capo Decina della Famiglia di Castelvetrano, del "gruppo di fuoco", SAVERIO FURNARI, e con SANTANGELO VINCENZO "UOMO d'ONORE" fratello di LILLO SANTANGELO, FIGLIOCCIO del Nostro Capo Assoluto FRANCESCO MESSINA DENARO.

Insieme a loro c'è ANTONOV, un UOMO BULGARO in stretto collegamento con la MAFIA TURCA e con "COSA NOSTRA".

Tutti insieme andiamo a far colazione e dopo di che ci si avvia nei pressi di SAN PIETRO.

Il FURNARI MI DICE: “ADESSO METTITI COMPLETAMENTE a disposizione da ANTONOV ed esegui alla perfezione tutto ciò che Lui ti dice!”

Proprio quasi all'inizio che si entra in Piazza SAN PIETRO ANTONOV sceglie un punto ben preciso dicendomi che "in questo punto noi due ci dobbiamo incontrare di pomeriggio".

Il pomeriggio del 13 MAGGIO 1981, un'ora, un'ora e mezzo prima dell'attentato al Papa mi incontro sul posto dove Antonov aveva deciso.(Ricordo che la Piazza a quell'ora era quali piena di fedeli).

Mi dice: “In questo preciso posto ti porterò due persone di nazionalità TURCA e li porterai dove ti hanno ordinato”.
(3)
Mi dice anche: “Entriamo dentro la Piazza che mi devi accompaganre per una cinquantina di metri e dopo torni al posto stabilito, ma sappi che ancora ci vuole circa 1 ora prima che mi vedi arrivare con i turchi”.

Dopo che effettivamente lo ho accompagnato dentro la piazza per una cinquantina di metri, Antonov mi dice: “Tu i due TURCHI non li conosci, ma loro in questo momento ti hanno visto insieme a me e hanno l'ordine che solo a te devono seguire”.

Mi dice ancora: “Se succede un imprevisto che io non li posso accompagnare da te, loro verranno da te nel posto dove tu ti trovi (che anche a loro ho indicato) e ti diranno queste parole: "CIAO ANTONOV" dopo di che con questo ROSARIO che adesso ti do e che fin d'ora devi tenere sempre nella mano sinistra ‘LI SALUTI CON LA MANO SINISTRA’ ”.

Antonov mi informa che i due turchi sono ARMATI.

Dopo dieci, quindici, venti MINUTI al MASSIMO che il Papa è stato sparato (RICORDO UN CASINO ENORME) vedo arrivare ANTONOV CON UN TURCO, ANTONOV era agitatissimo, mi dice di andare VIA SUBITO con questo TURCO.

Porto il Turco insieme a me alla Stazione Termini dove al BINARIO TRE c'è ad aspettarmi (come concordato prima) il Furnari e il Santangelo.
(4)
Tutti e quattro partiamo da Roma che era già sera. (Ricordo che il treno per Milano è partito con oltre 1 ora di ritardo, chi di competenza se vuole può riscontrare questo ritardo). ARRIVIAMO a Milano la mattina del 14, Furnari e il Santangelo si prendono in custodia il turco.

La sera ho un appuntamento a casa del Lucchese a Paderno DUGNANO (TERRITORIO sicuro e controllato meticolosamente dal Nostro Amico, il Maresciallo dei Carabinieri).

Gli riferisco ogni particolare di tutto ciò che ho eseguito e visto, compreso "l'agitazione" di ANTONOV.

Ricordo che prima di partire per Roma il Lucchese mi disse: Nella CITTA' ETERNA deve scoppiare una BOMBA che rimarrà nella STORIA!

Non mi disse che si doveva fare un attentato al PAPA! Ma mi disse chiaramente che il mio compito era di prendere in custodia i due TURCHI TERRORISTI, che il BULGARO persona fidata e importante mi avrebbe consegnato, e dopodichè portarli a Paderno Dugnano e fargli fare la fine di "LU SCECCU", cioè la fine dell'ASINO (Un Asino si usa fino a che serve "è nato per essere usato", dopo, quando non serve più, si uccide!



La sera del 14 Maggio, in attesa che arrivassero FURNARI e SANTANGELO che erano andati via con una macchina insieme al TURCO per ucciderlo, io rimasi con Lucchese a dialogare, ed i in quella circostanza mi disse che il Papa voleva fare la stessa cosa che voleva fare Papa Luciani, e cioè ROMPERE gli EQUILIBRI ALL’INTERNO del VATICANO.
(5)
Parlandomi di Papa Luciani mi disse: Lui voleva fare una "RIVOLUZIONE" all'interno del VATICANO! Voleva che la Chiesa fosse più povera, ridimensionando la ricchezza del vaticano, e aveva studiato un piano per aiutare le famiglie povere del mondo, innanzitutto da quelle ITALIANE ovviamente, tutto ciò si doveva fare tramite e per mezzo la Banca del Vaticano, che dopo avrebbe voluto dare in mano e farla gestire a persone LAICHE con l'insegnamento di Gesù: DARE A CESARE quel che è di CESARE.

Papa Luciani non sopportava l'idea che Cardianali e Vescovi GESTISSERO tramite lo I.O.R. queste ENORMI RICCHEZZE. La prima cosa che aveva già deciso di fare è stata quella di RIMUOVERE ALCUNI CARDINALI che GESTIVANO, USAVANO e MANIPOLAVANO il VESCOVO MARCINKUS sfruttando non solo la capacità che aveva a GESTIRE LO I.O.R., ma anche e soprattutto i contatti e le potenti AMICIZIE a livello EUROPEO ed internazionali che il VESCOVO MARCINKUS AVEVA.

Se Papa Luciani non moriva da li a pochi giorni SAREBBERO STATI RIMOSSI E SOSTIRUITI IMMEDIATAMENTE sia MARCINKUS e QUATTRO CARDINALI e FORSE anche, se non penso male il SEGRETARIO.(6) (Mi sembra o il SEGRETARIO DI STATO o il SEGRETARIO del PAPA.

Chi sostituiva i quattro Cardinali e Marcinkus erano altrettanti Vescovi e Cardinali di massima fiducia che avevano "in segreto" preparato un piano ben determinato insiema a Papa Luciani affinchè dopo essere stati inseriti ognuno al posto giusto dovevano attivarsi per distribuiire il 90% delle ricchezze in diverse parti del mondo, costruendo case, scuole, ospedali etc. etc, dopodicè il 10% delle rimanenti ricchezze venica affidato e fatto gestire per conto e per i bisogni della Chiesa allo Stato ITALIANO.

Insomma voleva fare una vera e propria RIVOLUZIONE e cogliere tutti di sorpresa!!!

Questo piano il Povero Papa non ha potuto portarlo a termine in quanto uno dei Cardinali di fiducia lo ha tradito andando a raccontare tutto a Marcinkus e ai quattro Cardinali!!!






tramite il Notaio Albano che era di Casa nel Vaticano insieme a questi Cardinali e Marcinkus, era iscritto nell'ordine dei Cavlieri del Santo Sepolcro e quindi uomo di collegamento tra l'ENTITA' di Cosa Nostra e l'ENTITA' del Vaticano.



Il Dr. Borsellino l'ha saputo riscontrare! Questi riscontri li ha scritti nella sua AGENDA ROSSA!!!(8)
 

tontolina

Forumer storico
In uno di questi incontri gli avevo ancora una volta esternato la mia preoccupazione per la sua vita dicendogli di mettersi al sicuro perché solo da vivo poteva essere la mia ancora di salvezza!
Lui mi rispose con queste parole: “Vincenzo, solo se togli dal tuo Cuore il negativo sentimento di paura puoi onorare te stesso, la scelta che hai fatto e anche la fiducia che ho riposto in te e, perché no, anche quelle preziose ore che ho tolto alla mia famiglia per dedicarle a te, per sostenerti nei momenti difficili. Ricordati quello che ti dissi l’altra volta: E’ bello morire per ciò in cui si crede, e chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. Vincenzo, siamo nella stessa barca, indietro non si torna!
falcone-e-borsellino.jpg
 

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