PORTOGALLO: promosso dal FMI e può utilizzare l'OMT della BCE (1 Viewer)

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e' il terzo film che fanno? poi c'e' la Spagna e fra 2 anni con il M5S al potere l'Italia :D
ma lo sapete benissimo che l'euro e' una truffa possiamo stare qui a parlarne male, possiamo dire quello che vogliamo la democrazia oggi e' un mulo sordo che fa quello che vuole! i politici vogliono uscire dall'euro per prendere la pensione in lire? in valuta debole? lo sapete che gli europei sono grandi parlatori dei quaqquaraqua incredibili e solo quando il popolo e' alla fame e alla disperazione ogni tanto ne salta fuori uno che non lo e' e cominciano a cadere teste dalla bastiglia.
Ogni tanto si sente un Vendola che con una mano prende una o due pensioni e con l'altra punta il dito da qualche parte dicendo "ladro", ma lui ovviamente non lo e' perche' "e' tutto legale" perfino prendere la pensione dopo 10 anni di duro lavoro.
Abbiamo i giudici della cassazione pagati 50mila euro al mese che vigilano sulla giustizia. Abbiamo i fenomeni dell'informazione piu' cara del mondo che fra un caffe' e una lampada abbronzante ci informano sulla verita'!
Io vivo nel 3' mondo, si lo so qui sono indietro se un politico ruba rischia 20 anni di galera o una pallottola in teste, non ci sono canoni TV da pagare sulla bolletta, le case singole non pagano tasse, il lavoro e' tassato al 25%, l'IVA e' del 7% (e' una tassa verso i poveri), non si paga anticipo irpef, i cittadini hanno diritto alle cure mediche gratis, una pensione minima per tutti di circa 200 euro, i clandestini vengono arrestati, gli immigrati economici espulsi, gli immigrati occidentali devono dimostrare di avere tanti soldi altrimenti a casa.
Nel 3' mondo funziona cosi' ma si sa l'europa e' avanti molto avanti tanto che fra un po i presidenti dei vari paesi in occidente saranno tutti non nativi cosi' finalmente potremmo dire di aver raggiunto il nostro sogno da europei: distruggerci
 

tontolina

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A.E. Pritchard sul Telegraph commenta in maniera dura la grave decisione del Presidente portoghese di non affidare l’incarico di governo alla maggioranza di sinistra, che rischia con le sue pretese populiste di destabilizzare i mercati. Una scelta gravissima e inequivocabile, che mostra il disprezzo della democrazia degli eurocrati, per i quali l’unione monetaria e i mercati finanziari sono il vero sovrano.





Telegraph - L'Eurozona attraversa il Rubicone: la Sinistra Portoghese anti-euro bandita dal potere
A.E. Pritchard sul Telegraph commenta in maniera dura la grave decisione del Presidente…
vocidallestero.it
 

tontolina

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Henry Tougha 1 giorno fa Nessun commento
Sapir: Il Colpo di Stato Silenzioso a Lisbona






Dopo Pritchard, anche il prof. Sapir denuncia i recenti avvenimenti in Portogallo, dove, in nome dei mercati e delle istituzioni europee, il volere dell’elettorato è stato ignorato contro ogni norma democratica (il Presidente ha deciso di non dare il mandato per formare il governo a una coalizione di sinistra, nonostante questa abbia ottenuto la maggioranza assoluta). Nel finale Sapir preme per un coordinamento a livello europeo di tutte le forze che si battono per il recupero della sovranità democratica.

di Jacques Sapir, 25 ottobre 2015
Il Portogallo è stato vittima, nei giorni scorsi, di un colpo di stato silenzioso organizzato dalla classe dirigente europeista del suo paese [1]. Si tratta di un evento particolarmente grave. Esso si verifica in un modo che ricorda il golpe condotto contro il governo greco tramite la combinazione di pressioni politiche da parte dell’Eurogruppo e pressioni economiche e finanziarie da parte della Banca Centrale Europea. Esso conferma la natura profondamente anti-democratica non solo della zona euro, ma anche, e ce ne dobbiamo rammaricare, della stessa Unione Europea.

I risultati delle elezioni portoghesi
È stato ampiamente detto dalla stampa, specialmente in Francia, che la coalizione di destra è uscita vincitrice dalle elezioni legislative portoghesi. Ciò è falso.

Vocidallestero » Sapir: Il Colpo di Stato Silenzioso a Lisbona
 

tontolina

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Tic Tac, Comincia l’EuroTerrorismo lo Spread si Impenna

Speciale Portogallo: Tic Tac, Comincia l'EuroTerrorismo lo Spread si Impenna - Rischio Calcolato
Speciale Portogallo
Abbiamo deciso di occuparci del Portogallo, paese che sta vivendo una crisi politica. Il Centro-Destra di Pedro Passos Coelho non ha la maggioranza in Parlamento e si delinea all’orizzonte una coalizione di estrema sinistra i cui componenti sono TUTTI per la fine dell’austerity e delle politiche imposte da Bruxelles in cambio di aiuti (va ricordato che il Portogallo è oggetto di un piano di salvataggio) e alcuni di essi sono esplicitamente per il ritorno all’Escudo e la fine dell’Euro in Portogallo.

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Copione già visto.
Oggi con tutta probabilità cadrà il tentativo di governo pro-euro di Pedro Passos Cohelo, e l’incarico dovrebbe andare ai social-comunisti pro Escudo e anti Euro.
Quindi per iniziare….. e lo spread si impennaaaaaaaaa
 

tontolina

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Speciale Portogallo: Comincia la “Leggerissima” Pressione sul Portogallo, Non Azzardatevi a Deviare dal “Programma” o vi Schiacciamo

Di FunnyKing , il 13 novembre 2015 6 Comment


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Speciale Portogallo
Abbiamo deciso di occuparci del Portogallo, paese che sta vivendo una crisi politica. Il Centro-Destra di Pedro Passos Coelho non ha la maggioranza in Parlamento e si delinea all’orizzonte una coalizione di estrema sinistra i cui componenti sono TUTTI per la fine dell’austerity e delle politiche imposte da Bruxelles in cambio di aiuti (va ricordato che il Portogallo è oggetto di un piano di salvataggio) e alcuni di essi sono esplicitamente per il ritorno all’Escudo e la fine dell’Euro in Portogallo.

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Dunque ricapitoliamo.
In Portogallo non c’è una maggioranza pro-europa, e ce ne sarebbe una, social-comunista (tanto per non farsi mancare nulla) contraria al programma di riforme in cambio di aiuti europei e in parte per il ritorno all’Escudo e all’uscita del Portogallo dall’Euro
In teoria il Presidente della Repubblica dovrebbe dare l’incarico ai social-comunisti di formare un governo e fare votare il parlamento su un programma (voto di fiducia) entro 10 giorni.
In pratica il leader della maggioranza pro euro ( e pro riforme) che ha vinto le elezioni ma NON ha la maggioranza in parlameneto chiede nuove elezioni e il Presidente della Repubblica potrebbe fare rivotare il paese.


Sulle “preferenze” del Napolitano Portoghese non ci sono dubbi, o Euro o Morte.
Sui mercati lo spread fra i bond Portoghesi e quelli tedeschi sale, diciamo che torna verso la normalità di un paese ampiamente fallito…. che a proposito si è sparato un mega deficit del 7.2% nel 2014, tanto per gradire.
Poi dite che la politica non conta…. beh avete ragione, non conta, anche questo colpo di teatro è destinato a rientrare, in fondo i politici portoghesi un conto in banca lo hanno, e magari anche un mutuo.
Sull’argomento il mitico Mauro Bottarelli del Susidiario.it
Ops. c’è qualche rogna in Portogallo. Il primo ministro designato, Pedro Passos Coelho, non ha infatti superato l’esame dell’aula e il suo governo di centrodestra è morto nella culla, nonostante l’assurda decisione del presidente della Repubblica, Anibal Cavaco Silva, di incaricarlo per formare un esecutivo, malgrado dalle elezioni di sei settimane fa il centrodestra pro-Ue fosse uscito senza la maggioranza assoluta dei seggi. Il fronte delle sinistre anti-austerity formato da Socialisti, Blocco di sinistra, Comunisti e Verdi ha infatti dato vita a una maggioranza alternativa che ha bocciato il piano di governo con 123 voti contrari e 107 favorevoli, costringendo il presidente dell’Assemblea, Eduardo Ferro Rodrigues, a sancire la decadenza del governo.
Cosa farà ora il presidente Cavaco Silva? Incaricherà il socialista Antonio Costa di formare un governo di minoranza e di coalizione con le forze di sinistra dichiaratamente euroscettiche, cercherà un candidato alternativo o chiederà a Coelho di guidare un esecutivo di transizione fino al voto anticipato che si potrà tenere dopo aprile 2016?
Sembra una questione che poco ci riguarda, ma non è così, perché come già scrissi due settimane fa, il Portogallo ha varcato il Rubicone della sovranità nazionale, con un presidente dichiaratamente schierato contro la coalizione di sinistra per ragioni di mero opportunismo europeista e un Partito socialista che ora dovrà mettere le carte in tavola, mostrando a tutti fino a dove è disposto a spingersi in tema di programma politico anti-austerity. Il tutto, in un Paese che rappresenta una democrazia giovanissima, essendo il regime di Salazar un ricordo ancora vivo nella mente di molti lusitani e che non più tardi del 2011 è stato salvato dalla bancarotta da un piano di aiuti Ue da 78 miliardi di euro che ha imposto al Paese un rigido programma di riforme economiche e privatizzazioni.
Immagino che a Bruxelles e a Berlino la questione stia diventando giorno dopo giorno sempre più prioritaria e lo spread lusitano impennatosi negli ultimi due giorni ci dice che la strategia potrebbe essere la solita: usare il debito sovrano come tagliola di ogni istanza democratica. Non a caso, appena il Parlamento ha sfiduciato il governo di centrodestra, il ministro delle Finanze, Maria Luis Albuquerque, ha dichiarato quanto segue all’Associated France Press: «Se la fiducia degli investitori sarà infranta, la minaccia di bancarotta sarà reale». Che dire, non hanno nemmeno un minimo di fantasia nel minacciare: il problema è che il primo grafico a fondo pagina ci dimostra come i rischi per la tenuta dei conti pubblici ci siano tutti, tutt’altro che risolti – anzi aggravati per quanto riguarda la ratio debito/Pil – dalla cura da cavallo imposta da Bruxelles su un’economia troppo fragile e piccola per poterla tollerare.
E visto che prevenire è meglio che curare e che i portoghesi sono stati così testoni da votare i socialisti, non lasciandosi impressionare dalle file ai bancomat in Grecia della scorsa estare, ecco che la “cura greca” per Lisbona è già cominciata. Esecutore materiale l’agenzia finanziaria Reuters, mandanti Bruxelles e Berlino, visto che in un lancio di ieri pomeriggio un analista di Commerzbank, guarda caso, faceva notare che in caso di caso di downgrade del rating di credito, i bond governativi portoghesi – già i peggio performanti d’Europa nell’ultimo mese – potrebbero essere esclusi dal programma di acquisto della Bce. Per potere essere ritenuto collaterale eligibile, infatti, il titolo portoghese deve avere l’investment grade e ad oggi a garantirglielo è soltanto la società di rating canadese Dbrs, visto che è già “spazzatura” per Fitch, Moody’s e Standard&Poor’s. E quando ha in previsione la revisione del rating portoghese Dbrs? Guarda caso, domani.
Se per caso anche l’agenzia canadese abbasserà la valutazione sul credito lusitano, il Portogallo perderà l’eligibilità della sua carta e la dinamica folle garantita dalla Bce e dal “whatever it takes” di Mario Draghi fino a oggi e presente nel secondo grafico svanirà di colpo. E, guarda caso, sempre ieri da Lisbona qualcuno si è sentito in dovere di far sapere che il deficit fiscale del Paese è schizzato al 7,2%, solo un filino sopra il target massimo, visto che il costo del salvataggio del Novo Banco resterà a tempo indeterminato nel bilancio dello Stato. E cosa c’è di meglio di un deficit del 7,2% per mettere di buonumore Wolfgang Schauble? La pantomima greca si ripete.
Il problema è che nel silenzio dei media, il concetto stesso di Europa e di democrazia comincia a vacillare non solo in Portogallo, ma, per l’ennesima volta, anche in Grecia, visto che all’Eurogruppo di lunedì scorso Atene si è vista rifiutare l’esborso della prima tranche da 2,15 miliardi di euro del nuovo pacchetto di aiuti da 87 miliardi concordato l’agosto scorso. Motivo della decisione da parte dei creditori, la ricapitalizzazione del sistema bancario e la nuova legge sui pignoramenti, oltre a qualche altra criticità su tassazioni d’emergenza volute e imposte da Bruxelles. ….
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tontolina

Forumer storico
Speciale Portogallo: Dopo la Banca Salvata ora Tocca Portugal Telecom in Bancarotta.

Speciale Portogallo
Abbiamo deciso di occuparci del Portogallo, paese che sta vivendo una crisi politica. Il Centro-Destra di Pedro Passos Coelho non ha la maggioranza in Parlamento e si delinea all’orizzonte una coalizione di estrema sinistra i cui componenti sono TUTTI per la fine dell’austerity e delle politiche imposte da Bruxelles in cambio di aiuti (va ricordato che il Portogallo è oggetto di un piano di salvataggio) e alcuni di essi sono esplicitamente per il ritorno all’Escudo e la fine dell’Euro in Portogallo.

Occhio che il Portogallo si sta rivelando la nuova Grecia.



Per ora le condizioni disastrate dell’economia e della finanza lusitana sono ignorate dai media ma presto la grana esploderà.

Intanto ieri il gorverno a iniettato circa 1.79 miliardi di euro pubblici (oltre ad avere fatto pulire il fondo interbancario di garanzia) in una delle tante banche agonizzanti del paese (Banif).
Scelta che forse salverà gli obbligazionisti (forse…. in realtà bisognerà vedere come verrà gestita la bad bank appena creata per i crediti in sofferenza), ma ha già aggravato il debito pubblico del paese.

Non esistono pasti gratis.


Ora tocca all’operatore telefonico che fu di Stato: Portugal Telecom:
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Da Investire Oggi
Le obbligazioni Portugal Telecom (rating BB+) restano sotto pressione. Le notizie che giungono dal Brasile circa la possibile fusione fra Oi Brasil Telecom e Tim Participacoes con il supporto da 4 miliardi di dollari del veicolo finanziario LetterOne del miliardario russo Mikhail Maratovic Fridman sono a un punto morto. In particolare, la banca brasiliana BTG Pactual che aveva un ruolo di primo piano nel processo di fusione è piombata in piena crisi dopo l’arresto del suo patron André Esteves, coinvolto nello scandalo di corruzione di Petrobras. Il tutto mentre il Brasile è in piena crisi economica e politica con l’apertura dell’impeachment contro la presidente Dilma Rousseff. Secondo indiscrezioni, i russi, a questo punto, avrebbe preso tempo in attesa di capire che strada imboccherà il Brasile nelle prossime settimane e quale sarà lo scenario politico che si delineerà….
E dunque altri soldi pubblici che prevedibilmente il governo social-comunista al potere metterà sul piatto.



Il Portogallo insieme con la Grecia è la seconda linea di possibile rottura del giocattolo europeo.
 

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