Portafoglio per nipotina che sta per nascere (e per me) (1 Viewer)

Il secondo obiettivo è il mantenimento del valore di acquisto dei 40.000 iniziali nel tempo una volta sottratti i costi annui ed i 1.200€ annui che mi pappo. L'inflazione in questo momento è molto alta, nessuno conosce il futuro.

Quel che possiamo dire è che la Bce si basa su previsioni d'inflazione intorno al 2% annuo, anzi lo considerava un obiettivo, visto che era bassissima. In assenza di ipotesi più accurate, mi baso su questo dato.

Diciamo allora intanto che i 210.19€ che avanzano soddisfatto l'obiettivo 1, sono già lo 0,50%. Quel che manca è l'1,50%

Può, quel portafoglio, crescere almeno dell'1,50% in media l'anno?
Non ho detto il 15%, ho detto solo l'1,50% :-D

Secondo me si. Secondo me, quindi, gli obiettivi stabiliti sono alla portata di questo progetto

Ah, lei è Camilla, la destinataria dei 40.000€ :)
 

Allegati

  • Camilla.jpg
    Camilla.jpg
    35,9 KB · Visite: 80
Ultima modifica:

Umbolox

Plain vanilla
.... rendita netta superiore al 3% netto annuo e protezione del portafoglio dall'inflazione..... dividendi netti... gli "aristocrats" italiani....

Detto che l'andamento passato non è garanzia per il futuro...
Prenderei il prezzo unitario di 18 anni fa di ciascun titolo, investirei 40.000 al prezzo di 18 anni fa secondo il mix proposto e darei un'occhiata al valore del portafoglio oggi. Che è successo?
Aggiungo anche: se sono Eni e quoto 20 e distribuisco 1, ho un dividendo del 5%. Se il prezzo crolla a 10 e distribuisco 1, ho un dividendo del 10%.
Il dividend yield % non è una misura sufficiente.
In ultimo, a mio giudizio parlare di aristocrats è improprio: la correlazione tra quei titoli è molto elevata per ragioni settoriali, geografiche e di capitalizzazione.
Ognuno con la sua testa e le sue tasche, dice il siciliano.
 
Ultima modifica:
Detto che l'andamento passato non è garanzia per il futuro...
Prenderei il prezzo unitario di 18 anni fa di ciascun titolo, investirei 40.000 al prezzo di 18 anni fa secondo il mix proposto e darei un'occhiata al valore del portafoglio oggi. Che è successo?
Aggiungo anche: se sono Eni e quoto 20 e distribuisco 1, ho un dividendo del 5%. Se il prezzo crolla a 10 e distribuisco 1, ho un dividendo del 10%.
Il dividend yield % non è una misura sufficiente.
In ultimo, a mio giudizio parlare di aristocrats è improprio: la correlazione tra quei titoli è molto elevata per ragioni settoriali, geografiche e di capitalizzazione.
Ognuno con la sua testa e le sue tasche, dice il siciliano.

Rispondo per parti :

1) Terna ha iniziato ad essere quotata nel 2007, Poste nel 2015

2) Infatti non conta il dividend yeld, conta il rapporto percentuale tra il dividendo unitario ed il prezzo iniziale di acquisto dell'azione, ho mostrato la situazione a ieri unicamente per fare un quadro attuale, a ieri, visto che il portafoglio è ancora da comprare. Certamente la valutazione andrà rifatta il giorno dell'acquisto. Ho inoltre così mostrato come si sarebbe riusciti ad ottenere un rendimento da dividendi che non ho trovato tra gli Etf (ma puoi correggermi, anzi puoi anche proprio segnalarmi quale Etf farebbe al mio caso, negoziato in Euro, dividendo in Euro e sulla borsa italiana. Magari!)

3) vi sono altre ragioni per cui non si tratta di aristocrats in senso proprio, diciamo che è tra quanto sul mercato italiamo ci può assomigliare, "aristocrats" tra virgolette, questo indipendentemente dalle correlazioni, settori, eccetera che è un altro discorso, sicuramente interessante, anzi fondamentale, ... coi limiti però di quel che si vuole ottenere : minimo 3% netto annuo di flusso da dividendi netti, ragionevole possibilità che il portafoglio possa conservare il suo valore reale
 
Ultima modifica:
Il secondo obiettivo è il mantenimento del valore di acquisto dei 40.000 iniziali nel tempo una volta sottratti i costi annui ed i 1.200€ annui che mi pappo. L'inflazione in questo momento è molto alta, nessuno conosce il futuro.

Quel che possiamo dire è che la Bce si basa su previsioni d'inflazione intorno al 2% annuo, anzi lo considerava un obiettivo, visto che era bassissima. In assenza di ipotesi più accurate, mi baso su questo dato.

Diciamo allora intanto che i 210.19€ che avanzano soddisfatto l'obiettivo 1, sono già lo 0,50%. Quel che manca è l'1,50%

Può, quel portafoglio, crescere almeno dell'1,50% in media l'anno?
Non ho detto il 15%, ho detto solo l'1,50% :-D

Secondo me si. Secondo me, quindi, gli obiettivi stabiliti sono alla portata di questo progetto

Più corretto sarebbe dire che manca l'1,50% netto che corrisponde al 2% lordo. Pardon

Il resto mi pare ok

Gli obiettivi stabiliti sembrano alla portata del portafoglio ipotizzato

Felice di approfondire approcci alternativi a questa che può essere una soluzione al problema

( i rolex non mi danno il 3% cash l'anno, @daniele26 :D )
 
correlazioni, settori, eccetera che è un altro discorso, sicuramente interessante, anzi fondamentale, ... coi limiti però di quel che si vuole ottenere : minimo 3% netto annuo di flusso da dividendi netti, ragionevole possibilità che il portafoglio possa conservare il suo valore reale

Mancano ancora mesi. Vedremo, quando sarà il tempo, se è possibile migliorare qualcosa sotto questi punti di vista, fermi restando gli obiettivi, già raggiungibili con quanto ipotizzato, @Umbolox
 
Mancano ancora mesi. Vedremo, quando sarà il tempo, se è possibile migliorare qualcosa sotto questi punti di vista, fermi restando gli obiettivi, già raggiungibili con quanto ipotizzato, @Umbolox
Riepilogo (e poi, per il momento, chiudo)

1) Si è visto come sia impossibile trovare Etf che soddisfino (dovrebbero essere quotati sulla borsa italiana in euro, distribuire in euro oltre il 4% l'anno lordo per avere un netto almeno del 3. Quali sarebbero? Non ci sono. Stop)

2) Si è visto come ai prezzi attuali con talune blue chips italiane, l'obiettivo del 3% netto annuo da dividendi netti si raggiuga, anzi che venga superato

3) Si è visto come la crescita nominale del portafoglio necessaria al mantenimento del suo valore reale sia tutt'altro che mostruosa, ma anzi sia alla portata

Si parlava di una più opportuna diversificazione: la coperta è corta, l'alta distribuzione di dividendi va in contrasto con una diversificazione che abbatterebbe tale distribuzione. Il punto di equilibrio è dato dall'obiettivo del 3% netto. Al di sotto non si può andare.

Ai prezzi correnti, essendo il rendimento atteso da dividendi netti superiore, abbiamo del grasso da tagliare, potrei quindi ipotizzare una piccola diversificazione ma che non può superare 15% del portafoglio (per rimanere sopra quel 3% netto)

Bisognerà vedere quindi la situazione ai prezzi del momento dell'ingresso, ora è prematuro

Possibili diversificazioni (che mi vengono in mente in questo momento): Etf su S&P 500, Etf su Csi 300 (ora si che gli Etf potrebbero anche avere un senso).


IE00B3ZW0K18, LU0779800910


Oppure sempre con le azioni italiane (che mi vengono in mente in questo momento): Campari (consumi non ciclici), Exor (la finanziaria degli Agnelli), Recordati (farmaceutico). Questi tre titoli, di settori diversi, hanno la caratteristica comune di non distribuire dividendi se non in misura assai scarsa, gli utili quindi sono reinvestiti per la crescita. La loro performance storica è superiore a quella dell'indice S&P 500, paragonabile a quella del Nasdaq Composite.

Ma ragionarne ora sarebbe prematuro

A tra qualche mese :)
 

Users who are viewing this thread

Alto