Poesie ne abbiamo? (1 Viewer)

patatina 77

Creatore di UGC
Salve e buona estate a tutti.

Per una serie di motivi, insomma come al solito non ho saputo dire no, mi vedo iscritto a una serata benefica di poesia.

Ergo, avete dei titoli da suggerire che non siano troppo blasonati?

Ho un tema libero e un tema "intorno a me fra ricordi e speranze".

tks.
 

patatina 77

Creatore di UGC
Maturità 2019
(però blasonata lo è)

Ma se io...pensavo...gli leggo "Vecchio Frack" di Modugno echicacchio vuoi che se la ricordi? Poi così solo testo...


E' giunta mezzanotte
Si spengono i rumori
Si spegne anche l'insegna
Di quel'ultimo caffè
Le strade son deserte
Desterte e silenzione
Un'ultima carrozza
Cigolando se ne và
Il fiume scorre lento
Frusciando sotto i ponti
La luna slende in cielo
Dorme tutta la città
Solo và un'uomo in frack
Ha il cilindro per cappello
Due diamanti per gemelli
Un bastone di cristallo
La gardenia nell'occhiello
E sul candido gilet
Un papillon,
Un papillon di seta blu
S'avvicina lentamente
Con incedere elegante
Ha l'aspetto trasognato
Malinconico ed assente
Non si sa da dove vien
Ne dove và
Chi mai sarà
Quel'uomo in frack
Buon nuite bonne nuite
Buon nuite bonne nuite
Bouna notte
Va dicendo ad ogni cosa
Ai fanali illuminati
Ad un gatto innamorato
Che randagio se ne va
E' giunta ormai l'aurora
Si…
 

patatina 77

Creatore di UGC
Non è che non avevo idee ma...diciamo ho sempre idee "pericolose"

Siccome qui ci son state le amministrative pensavo di fare una cover di Lucio Dalla intitolata "il Sindaco che Verrà"..

Che quasi quasi...mi cavo una voglia...
 

Claire

ἰοίην
Va bene Gozzano?

Qui rivede un giardino in cui giocava da bambino (ricordi intorno a me), ricorda una donna che aveva visto da bambino. In finale esprime la speranza di rivederla
Non è troppo noto Gozzano e nemmeno questa poesia

COCOTTE

I.
Ho rivisto il giardino, il giardinetto
contiguo, le palme del viale,
la cancellata rozza dalla quale
mi protese la mano ed il confetto…
II.
«Piccolino, che fai solo soletto?»
«Sto giocando al Diluvio Universale.»
Accennai gli stromenti, le bizzarre
cose che modellavo nella sabbia,
ed ella si chinò come chi abbia
fretta d'un bacio e fretta di ritrarre
la bocca, e mi baciò di tra le sbarre
come si bacia un uccellino in gabbia.
Sempre ch'io viva rivedrò l'incanto
di quel suo volto tra le sbarre quadre!
La nuca mi serrò con mani ladre;
ed io stupivo di vedermi accanto
al viso, quella bocca tanto, tanto
diversa dalla bocca di mia Madre!
«Piccolino, ti piaccio che mi guardi?
Sei qui pei bagni? Ed affittate là?»
«Sì… vedi la mia mamma e il mio Papà?»
Subito mi lasciò, con negli sguardi
un vano sogno (ricordai più tardi)
un vano sogno di maternità…
«Una cocotte!…»
«Che vuol dire, mammina?»
«Vuol dire una cattiva signorina:
non bisogna parlare alla vicina!»
Co-co-tte… La strana voce parigina
dava alla mia fantasia bambina
un senso buffo d'ovo e di gallina…
Pensavo deità favoleggiate:
i naviganti e l'Isole Felici…
Co-co-tte… le fate intese a malefici
con cibi e con bevande affatturate…
Fate saranno, chi sa quali fate,
e in chi sa quali tenebrosi offici!
III.
Un giorno – giorni dopo – mi chiamò
tra le sbarre fiorite di verbene:
«O piccolino, non mi vuoi più bene!…»
«è vero che tu sei una cocotte?»
Perdutamente rise… E mi baciò
con le pupille di tristezza piene.
IV.
Tra le gioie defunte e i disinganni,
dopo vent'anni, oggi si ravviva
il tuo sorriso… Dove sei, cattiva
Signorina? Sei viva? Come inganni
(meglio per te non essere più viva!)
la discesa terribile degli anni?
Oimè! Da che non giova il tuo belletto
e il cosmetico già fa mala prova
l'ultimo amante disertò l'alcova…
Uno, sol uno: il piccolo folletto
che donasti d'un bacio e d'un confetto,
dopo vent'anni, oggi ti ritrova
in sogno, e t'ama, in sogno, e dice: T'amo!
Da quel mattino dell'infanzia pura
forse ho amato te sola, o creatura!
Forse ho amato te sola! E ti richiamo!
Se leggi questi versi di richiamo
ritorna a chi t'aspetta, o creatura!
Vieni! Che importa se non sei più quella
che mi baciò quattrenne? Oggi t'agogno,
o vestita di tempo! Oggi ho bisogno
del tuo passato! Ti rifarò bella
come Carlotta, come Graziella,
come tutte le donne del mio sogno!
Il mio sogno è nutrito d'abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state… Vedo la case, ecco le rose
del bel giardino di vent'anni or sono!
Oltre le sbarre il tuo giardino intatto
fra gli eucalipti liguri si spazia…
Vieni! T'accoglierà l'anima sazia.
Fa ch'io riveda il tuo volto disfatto;
ti bacierò; rifiorirà, nell'atto,
sulla tua bocca l'ultima tua grazia.
Vieni! Sarà come se a me, per mano,
tu riportassi me stesso d'allora.
Il bimbo parlerà con la Signora.
Risorgeremo dal tempo lontano.
Vieni! Sarà come se a te, per mano,
io riportassi te, giovine ancora.
 

ozioso

sto cercando la mia consapevolezza
a me hanno regalato una raccolta di poesie di Guido Catalano, "Piuttosto che morire m'ammazzo".
me lo tengo in bagno e devo dire che a piccole dosi fa il suo lavoro.


Data di pubblicazione 2013
Formato 14,5/21 carta palatina 85 gr
Numero di pagine 160
ISBN 9788896910337


…«Dalle pagine di questa raccolta tracima una quantità d’amore che non si capisce come sia possibile tutto questo amore per un uomo solo. Roba da spararsi».

Si può fare i poeti senza essere poeti? Si può non fare i poeti e tuttavia esserlo? Qual è la differenza tra essere poeta e fare il poeta? Cosa avrebbe risposto Henry Sidgwick all’affermazione “Sandro Bondi è un poeta”? Chi è Henry Sidgwick?

Ecco, queste sono solo una piccola percentuale delle domande che mi pongo da anni prima di andare a letto o mentre faccio la pipì nei bagni dei bar che frequento. Domande alle quali non so rispondere e soprattutto non ne ho alcuna intenzione.

So tuttavia per certo che questo è il mio sesto libro di poesie.
Raccoglie gran parte delle cose scritte nell’ultimo anno della mia esistenza.
E anche della vostra, di esistenza.
Mi sono divertito un sacco a scriverle.
Spero voi a leggerle.
Il titolo è forte.
C’è la morte nel titolo.
Ma c’è anche un sacco di vita e di speranza.
Dentro e fuori dal libro, intendo.
 

Ignatius

sfumature di grigio
Poeti non professionisti vanno bene?

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