PIU' CHE SANTA PAZIENZA... AVREI BISOGNO DI SANTO DOMINGO (1 Viewer)

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Torniamo alla LIRA
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Torniamo alla LIRA
“Prendo tutte le cazzate possibili, le condenso in un intervento, e poi le sparo,
facendo credere che la colpa dell’epidemia del mondo è della Lombardia”,

ecco la prima sintesi di Claudio Borghi dell’intervento del pentastellato Ricciardi al Senato.

Eppure paesi avanzati, come Spagna, Belgio e Regno Unito, anche con l’esempio della Lombardia, non sono riusciti ad avere effetti diversi.

Eppure la Lombardia ha salvato la pelle a molti, perchè se a gestirlo fosse stata una regione meno preparata, che sarebbe successo?

Del resto la distribuzione geografica, con le province di Piacenza e Parma duramente colpite, dimostra come vi fosse un elemento di carattere geografico.

Invece però di ringraziare la Lombardia per essersi assunta la responsabilità di affrontare l’epidemia per primi
ed aver predisposto le cure per gli altri (pensiamo alla sieroterapia, all’utilizzo degli anticoagulanti)
uno “Stronzo”, parola di Borghi, attacca la Lombardia, infilando una serie di cretinate inenarrabili.

Tra l’altro si doveva parlare di provvedimenti economici, non dell’origine del Covid,
se no si poteva fare anche un bell’elenco dei mafiosi scarcerati e spiattellarlo in faccia ai Cinque Stelle.


Borghi termina parlando del successo del BTP Italia.

Altro che MES,soldi veri e subito…

 

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Torniamo alla LIRA
Lo Stato democratico si fonda essenzialmente su tre pilastri:

il principio democratico,
la sovranità popolare e
la separazione dei poteri.

Il principio democratico.
Siamo l’unico Paese al mondo in cui, essendoci una legge elettorale che prevede espressamente
la possibilità per due o più liste di partecipare alle elezioni politiche in coalizione,
proprio la coalizione che ha vinto le elezioni – seppur solo con la maggioranza relativa dei voti – è rimasta fuori dal governo.
Neppure una sola lista della coalizione di centrodestra, che il 4 marzo 2018 aveva ottenuto la maggioranza relativa dei voti e dei seggi, oggi siede al governo.
Unico caso nel mondo occidentale.
Certo, siamo una repubblica parlamentare in cui le maggioranze si formano in Parlamento,
ma ciò non può prescindere dal dato elettorale nel quale risiede la sovranità del popolo,
anche a seconda dei meccanismi elettorali tipizzati nella legge elettorale.
Inoltre è evidente – soprattutto in questo periodo – lo scollamento drammatico tra Paese reale (cittadini, lavoratori, partite Iva e imprese)
e Paese legale (governo e maggioranza parlamentare).


Per quel che riguarda la sovranità popolare, le cose stanno addirittura peggio:
i processi democratici e decisionali si sono spostati a livello sovranazionale all’interno della sovrastruttura europea,
dove peraltro il Parlamento europeo – l’unica istituzione eletta direttamente dai cittadini – non esercita l’iniziativa legislativa
e solo parzialmente la funzione legislativa, che divide col Consiglio dell’Ue, un organismo non eletto
e composto dai ministri degli Stati membri competenti per materia da trattare.

Per quanto concerne la separazione dei poteri – teorizzata nella storia moderna da Montesquieu –
potere legislativo, esecutivo e giudiziario devono essere tra loro distinti e separati in modo tale che nessuno prevalga sull’altro.
Secondo il nostro assetto costituzionale, la magistratura non è nemmeno un potere ma solo un ordine,
come del resto stabilito dall’art. 104 della Costituzione e come più volte ribadito dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
Purtroppo negli ultimi ventotto anni la magistratura ha assunto le vesti di super-potere dello Stato
ed ha determinato – tanto direttamente quanto indirettamente – la politica del nostro Paese, talvolta sostituendosi anche agli altri due poteri.

La vera casta di intoccabili non è più la politica ma la magistratura.

Da ultimo, tanto per citare un caso, le intercettazioni dei messaggi su WhatsApp tra alcuni magistrati che
– parlando dell’attuale leader dell’opposizione Salvini (in quel tempo ministro dell’interno) –
lo definiscono una “merda” e, nonostante ammettano che abbia ragione – scrivono che bisogna comunque attaccarlo, in ogni caso.


Una vergogna che, in qualsiasi altro Paese, avrebbe giustificato quantomeno l’azzeramento del CSM.

E invece nulla, per i partiti di maggioranza – che di questo schifo ne sono complici – è tutto normale.

Nulla di nuovo, è dai tempi di Tangentopoli – e poi di Berlusconi – che i giudici fanno politica attiva.

E continuano a farla.

Tutto questo ha drammaticamente minato le basi dello Stato democratico, che vive purtroppo la sua uscita di scena.

Quello che verrà, forse, sarà uno “stato di polizia” e/o uno “stato terapeutico“,
dove la politica sarà ancora più debole di quanto non lo sia da quasi trent’anni.

A governare ben presto sarà la diarchia tecnici-giudici, con la politica e la democrazia che avranno perso di forza e addirittura di significato.

È una sconfitta per tutti, ma nel frattempo proprio quel “tutti” fa finta di niente.

Non sarà il virus ad ucciderci ma la nostra incapacità di difendere lo Stato democratico.
 

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Il tasso di letalità per fasce di età
Il tasso di letalità è la percentuale di morti rispetto al totale di coloro che sono risultati positivi al tampone.
Qui sotto, la percentuale rispetto al totale per fasce di età.
L'aggiornamento è l'ultimo disponibile da parte dell'Iss.

0 - 9 anni 3 deceduti

10 - 19 anni 0 deceduti

20 - 29 anni 12 deceduti

Trovo vergognoso che da tre mesi le scuole siano chiuse e che non abbiano riaperto.

Però una marea di dipendenti statali lo stipendio l'hanno portato a casa.

VERGOGNA.

 

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30 - 39 anni 60 deceduti

40 49 anni 262 deceduti

e trovo altresì vergognoso tutto il caos creato ad arte, per altri scopi.
Io ho questa convinzione.

337 morti in 3 mesi nella fascia d'età da 0 a 50 anni (ed il90% di questi avevano altre patologie).


Quando OGNI GIORNO - statistica istat - muoiono in Italia
per disturbi cardiocircolatori e tumori circa 1200 persone.
 

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Al momento ci sono 59.322 pazienti infetti.

Di questi 58.727 sono stabili e 49.770 sono in isolamento domiciliare

Gli altri sono ricoverati con sintomi e di questi 595 sono gravi (terapia intensiva).

In termini matematici l'UNO PER CENTO degli infetti - oggi - sono gravi.
 

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E questo è un articolo comparso oggi su un giornale locale.
Nella fascia d'età delle scuole superiori ci sono stati ZERO deceduti.
Che vergogna. ....rischi diffusione contagionelle scuole........vergogna.

Un forte malumore è stato espresso anche da alcuni insegnanti delle Scuole Superiori di Lecco,
a riguardo della decisione presa dal Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina
di eseguire ad ogni costo gli Esami di Stato “in presenza”, a partire dal 17 Giugno.

“Una decisione – fa notare il prof. Enrico Baroncelli, insegnante presso il Corso Serale dell’Istituto Tecnico “G. Parini” di Lecco,
e da ormai 15 anni impegnato negli Esami o come Commissario interno di Italiano, o come commissario esterno,
e negli ultimi anni anche come Presidente di Commissione – che in modo piuttosto autoritario non tiene conto
dei molti pareri negativi espressi al proposito da numerosi operatori della scuola e da numerosi enti.

Si sono detti contrari agli Esami in presenza (l’alternativa è farli online, come gli ultimi mesi di didattica)
tutti i Sindacati rappresentativi degli Insegnanti, dalla CGIL alla CISL UIL, ma anche quelli autonomi lo SNALS , la GILDA e l’ANIEF .

Favorevoli da sempre agli Esami online la Consulta Nazionale degli Studenti , cioè la rappresentanza istituzionale del mondo studentesco,
ma anche il CNP Consiglio Nazionale dei Presidi, nonché ultimamente il parere molto autorevole del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione,
tutti enti che hanno consigliato lo svolgersi degli Esami di Stato solo online.

Nonostante questa unanimità di posizioni, che sottolineano i rischi di una diffusione del contagio nelle scuole,
ancor più pericoloso in quanto l’età media degli insegnanti non è molto giovanile (molti sono intorno ai 60 anni di età)
il Ministro di testa sua, senza ascoltare nessuno, ha voluto imporre una scelta che suscita decisamente molti dubbi e opposizioni.

Il prof. Baroncelli rileva inoltre la scarsa qualità dei cosiddetti “protocolli” che verranno adottati all’interno delle scuole
prima e durante gli Esami: una generica “sanificazione”, prima dell’inizio delle operazioni, l’uso delle mascherine,
che addirittura il Ministro pensa che gli alunni si possano togliere mentre parlano con i professori
(cospergendoli magari di “droplets”) un po’ di sapone disinfettante per le mani e tutto li’.

Un protocollo che Baroncelli trova ridicolo e persino offensivo nei confronti dei tanti insegnanti coinvolti nelle operazioni,
che durano generalmente parecchie ore con sette persone componenti la Commissione, più i candidati,
chiuse per ore nella stessa stanza : considerando 5 candidati al giorno, di solito si inizia alle ore 8 e si finisce alle 14.

A questo scarsissimo protocollo (accettato ieri “obtorto collo” anche dai Sindacati) il professore chiede perciò di aggiungere ben altre precauzioni.

“Una distanza tra un banco e l’altro, dove siederanno i commissari, di almeno due o meglio tre metri
(meglio ancora se in qualche giorno si potranno fare gli esami all’aperto, sotto un gazebo o un ombrellone)
utilizzando anche la Palestra scolastica, visto che spesso le aule sono piccole.

Obbligo naturalmente di mascherina senza assolutamente togliersela, meglio se Fp2 ,
pannelli di plexiglass sui banchi, esattamente come previsto per i ristoranti, una sanificazione continua delle aule
(non solo all’inizio e alla fine della seduta, ma anche durante gli intervalli tra un alunno e l’altro)
e soprattutto la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso , col termometro a pistola,
sia per gli alunni che entreranno sia per i docenti” come si fa da tempo nei Supermercati.

E qui cascano i primi grossi dubbi: “Cosa succede – si chiede ancora Baroncelli –
se un Presidente o un Commissario durante quei giorni si ammalassero o avessero una temperatura superiore ai 37,5 gradi ?

A parte problemi legali di cui ultimamente si sta discutendo (chi risponde in caso di malattia ? L’Amministrazione ?
I Presidi , che rifiutano categoricamente questa responsabilità ? Il Ministero ?

Il Ministro con molta semplicità risponde che i commissari malati saranno sostituiti da un insegnante supplente.

E chi lo trova ? Chi andrebbe a sostituire un professore in una commissione dove è stato trovato un malato di Covid,
e dove quindi anche gli altri commissari sono stati forse/probabilmente infettati ?

Baroncelli ricorda come paragone quello che è stato deciso in accordo con la Fifa Calcio (anche in Germania),
a proposito della ripresa delle partite: se in una squadra di calcio anche un solo calciatore risulta positivo,
tutti i suoi compagni devono andare in quarantena.

Lo stesso a suo parere dovrebbe allora succedere per analogia nelle scuole:
se anche un solo commissario si ritrovasse positivo, TUTTA la Commissione dovrebbe essere sostituita
e i suoi membri andare TUTTI in Quarantena.
Non basta certo sostituire un singolo commissario !

Tutti dubbi e problemi, come si po’ vedere piuttosto “pesanti”, che farebbero ritenere molto meglio
un ripensamento piuttosto veloce da parte della “Ministra”, al di là del dato se la curva dei contagi aumenterà o diminuirà a metà Giugno.

Anche per gli Esami online però bisognerebbe organizzarsi, ma questa volta in modo serio: la decisione dovrebbe essere rapida (e ragionevole !)
 

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Invitalia aveva avuto la splendida idea di predisporre un fondo perduto per il finanziamento delle aziende
che avrebbero potuto produrre i famosi DPI, cioè mascherine, occhiali e tute protettive per il pubblico e per gli operatori sanitari.

Una buona idea per riuscire a farne diminuire la necessità, oltre che cercare di rilanciare l’economia.

Poteva anche essere un’dea per fare un po’di selezione…

Invece tutto si è risolto all’italiana, in un colossale “Click Day” assurdo e , fondamentalmente, idiota.

Le pratiche ammesse sono state 3.150 (budget 45 milioni di euro poi portato a 75), ma le non ammesse 191.025, perchè idonee ma arrivate in ritardo.

Come si può vedere dal sito Invitalia le domande SONO STATE PRESENTATE TUTTE ENTRO IL PRIMO SECONDO E MEZZO ,
anzi per essere precisi l’ultima domanda è stata presentata alle 09:00:01.046749 !!


Il criterio di selezione è stato degno del compianto Pietro Mennea, anzi dell’accelerazione della Ferrari Monza,

Chi non ha presentato la domanda entro 1,046749 secondi è stato escluso, anche perchè nel primo minuto le domande erano già oltre 40 mila


invitalia-lista.png


Di metodi demenziali ce ne sono tanti, ma questo probabilmente li batte tutti !

Abbiamo dato 75 milioni sulla base della velocità della connessione internet.


Probabilmente chi viveva vicino al server utilizzato da Invitalia ha avuto la meglio,
oltre che quelli che erano informati sulla demenziale modalità del metodo, si erano preparati.

In tutto i fondi richiesti dalle domande che rispondevano ai requisiti sono stati oltre un miliardo,
una cifra che comunque sarebbe stata ben spesa.

Infatti:

  • avrebbe permesso la nascita rapida di un settore industriale praticamente mancante;
  • avrebbe permesso di fare seriamente fronte alle necessità produttive;
  • avrebbe naturalmente calmierato il prezzo dei DPI tramite la concorrenza;
  • avrebbe permesso la nascita di un vero e proprio export di questi prodotti, che la Cina sta nuovamente iniziando a cumulare in vista della secondo ondata.
Invece si è fatto all’Italiana, con una demenziale riffa.

A questo punto il presidente di Spaceball mi sembra una persona molto più acuta di chi si trova alla direzione del MISE e di Invitalia.
 

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