Pianificazione previdenziale (1 Viewer)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Scriviamo per invitare i lettori a scriverci il proprio pensiero sulla pianificazione previdenziale, sì da valutare l'avvio di uno specifico servizio di consulenza.
Il problema della pensione non è ancora avvertito con la necessaria consapevolezza dalla maggior parte degli italiani.

Fino ad una decina di anni fa, infatti, non era necessario porsi un problema pensionistico perché alla pensione ci pensava, integralmente, lo Stato.
Oggi non è più così, ma la maggioranza delle persone ancora non ha compreso questo aspetto.
Oggi, lo Stato non si incarica più di assicurare una pensione commisurata al reddito (quindi al tenore di vita) del lavoratore. Il nuovo sistema prevede una pensione commisurata ai versamenti effettuati ed alla rivalutazione di questi versamenti attraverso la media degli ultimi 5 anni del prodotto interno lordo.
Questo cambiamento strutturale implica che il singolo lavoratore debba occuparsi in prima persona della propria pensione compiendo delle scelte che si sperano essere le piu' consapevoli possibile.

In primo luogo è necessario conoscere quale sarà la stima della pensione pubblica. Ribadisco la parola stima perché si tratta di ipotesi legate in primis ai futuri versamenti alle casse pubbliche previste (quel sarà il proprio reddito futuro?) e poi alle ipotesi di rivalutazione dei contributi gia' versanti (quanto sara' il PIL nei prossimi anni?).
Una volta stimata la pensione pubblica è necessario stimare il proprio fabbisogno pensionistico, ovvero l'importo della rendita di cui valutiamo di aver bisogno in pensione.

Ad esempio se il nostro reddito attuale è pari a 2.000 euro e stimiamo che la copertura pubblica potrà garantire solo 1.000 euro (ovviamente in valori reali, cioè una pensione con un potere di acquisto pari a 1.000 euro di oggi) ci sarebbe un gap pensionistico pari a 1.000 euro, ma non è detto che questo gap debba essere integralmente coperto. Di solito si considera l'80% del proprio reddito come l'obiettivo pensionistico standard, ma la questione è molto personale e deve essere scelta dal singolo individuo.
Una volta individuata la differenza fra pensione desiderata e pensione attesa dal pubblico, bisogna valutare le pensioni derivati da eventuali strumenti pensionistici già sottoscritti ed eventuali altre forme di investimento che possono garantirci una rendita pensionistica (ad esempio immobili da affittare).
Se valutiamo la pensione complessiva ancora insufficiente per i nostri obiettivi, è necessario stimare (e ribadisco: stimare) l'importo da accantonare di anno in anno al fine di raggiungere i propri obiettivi.

Come si vede, i risultati di uno studio di questo tipo dipendono da una serie combinata di stime e quindi sono soggetti ad un elevato margine di errore. Un errore di stima della crescita del proprio reddito futuro, ad esempio, può implicare un errore di stima del gap pensionistico anche superiore al 30%! Gli unici dati certi sono i contributi versati e le rivalutazioni ottenute fino ad oggi.
L'unico modo di affrontare seriamente questo problema è quello di imporsi una revisione, almeno annuale, della propria pianificazione previdenziale, sostituendo, di anno in anno, i dati ipotizzati con quelli certi e allineando le stime alle nuove informazioni disponibili (prospettive di lavoro, rivalutazione del montante pensionistico pubblico, rivalutazione degli investimenti privati, inflazione, ecc.)
Ovviamente, in base alle revisioni annuali si modificheranno anche gli eventuali versamenti ai sistemi di previdenza integrativa (collettivi e/o individuali che siano).
Questo processo, per essere svolto correttamente, necessita di una serie di competenze integrate in campo normativo, fiscale e finanziario.
Purtroppo, ad oggi, in Italia non c'è nessuna organizzazione in grado di farlo su base sistematica ed in assenza di conflitti d'interesse. Stendiamo un velo pietoso sul mondo delle assicurazioni e delle reti di vendita finanziarie. I loro "check-up" pensionistici non sono altro che un modo per vendere i loro prodotti.
I software messi a loro disposizioni delle reti commerciali sono strumenti di marketing e poco più.


E' necessaria una notevole conoscenza della normativa di settore per poter fare una pianificazione previdenziale che non corra il rischio di sotto/sovra-stimare il gap pensionistico con il rischio di far mettere da parte ai lavoratori troppo o troppo poco.
A questa deve aggiungersi una conoscenza finanziaria adeguate per valutare gli strumenti attraverso i quali accantonare il proprio risparmio pensionistico (e non è detto che debbano essere per forza dei fondi pensione non, in taluni casi, dei semplici titoli finanziari come azioni, obbligazioni, etf, ecc.). Ovviamente la base di tutto deve essere l'assenza di ogni forma di conflitto d'interesse.
Chi fa una consulenza del genere non deve essere coinvolto, a nessun titolo, nella vendita/gestione dei prodotti finanziari per l'integrazione pensionistica. Talvolta, il consiglio migliore può essere quello di non sottoscrivere nessuno di questi strumenti.
Anche i sindacati, in questo settore, non sono privi di conflitti d'interesse (a causa dei fortissimi interessi nei fondi chiusi) e spesso le competenze finanziarie sono quasi totalmente assenti. Per questo non sono certo i soggetti ideali per fare della vera pianificazione previdenziale.

Per queste ragioni stiamo pensando di proporre un servizio di pianificazione previdenziale individuale, privo di qualsiasi conflitto d'interessi e altamente specializzato.
Si tratta di un servizio che richiede notevoli risorse.
Siamo più che convinti che un servizio di questo genere potrebbe essere molto, molto utile.
Ma sappiamo anche che, mediamente, gli italiani non sono ancora sufficientemente sensibili a questo problema. Siamo quindi piuttosto combattuti ed abbiamo deciso di risolvere il problema ascoltando direttamente la voce dei lettori.

La parola passa adesso a voi. Gradiremmo ricevere le vostre idee.
Che ne pensate della vostra pensione? E' un problema del quale avvertite l'urgenza o non ci pensate in questo momento?
Siete interessati a conoscere quale sarà l'importo della vostra pensione? A quanti anni potrete ottenerla? Se sia conveniente o meno, ad esempio, riscattare gli anni di laurea? Se potete ricongiungere i versamenti fatti su differenti casse previdenziali, ecc?
Siete interessati a capire se è conveniente spostare il TFR nei fondi pensione chiusi?
Sareste disposti ad iniziare un piano pensionistico, intendendo non questo o quel prodotto previdenziale, ma progetto che porti, attraverso gli adattamenti necessari da fare di anno in anno, al raggiungimento di un obiettivo che si e' determinato (e che, ovviamente, può essere cambiato in base al mutare della propria vita)?

Siamo veramente molto curiosi di sapere quali sono le vostre opinioni al riguardo e per questo attendiamo numerose email ad [email protected]
Se è possibile, indicate il maggior numero di informazioni su di voi (età, professione e desideri in merito alla pensione). Aspettiamo, come al solito, fiduciosi!

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elisabeth

Nuovo forumer
Beh inauguro il thread..dato che oggi sono andato a farmi un giro in una filiale Alleanza....


mia condizione:
31 anni: 4 anni di gestione separata INPS.
partenza: non so nemmeno come funzioni bene la gestione separata...(chi me la spiega ??)
risultato che vorrei ottenere: pensione a 65 anni di almeno 1300 euri.

ipotesi future: impiego nel pubblico (spero Università) ma non prima di 5-6 anni (a meno di miracolosi eventi).

intanto come mi comporto ? che mi conviene fare ?

molti miei colleghi sono nelle stesse condizioni e/o hanno già iniziato un piano previdenziale privato.

oggi ho chiesto all'assicuratore la differenza tra il loro piano pensionistico previdenziale e l'acquisto da parte mia di BTP a scadenza lunga o obbligazioni dirating ottimo.

mi hanno detto che l'assicurazione offre maggiori garanzie (che ovviamente si pagano) e che comunque rende bene (Fondo euro sangiorgio).

Il promotore (sì sì è un promotore, mica un assietnte sociale...) mi ha anche detto che sarà tolto nei prossimi mesi (prestissimo a sentire lui) il "pavimento" del 2% garantito e anche sarà innalzato il tetto dei versamenti.

insomma prima si fa meglio è ?

mi farebbe bene fare chiarezza....

saluti e complimenti pe il servizio.
Pietro
 

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