perchè il M5Stelle si è alleato al suo nemico principale contro il popolo italiano? Vitangeli dà la sua interpretazione (1 Viewer)

tontolina

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perchè il M5Stelle si è alleato al suo nemico principale contro il popolo italiano? Vitangeli dà la sua interpretazione
cioè
fa risalire questa alleanza a Grillo Giuseppe fondatore del MoVimento dei grillini
il cui figlio è accusato di violenza sessuale a danno di una ragazza minorenne
Il futuro politico dell'Italia: in arrivo il terremoto?
 

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i 5Stelle ragazzini impreparati controllati miseramente
"ABBIAMO DEI LEADER TROPPO PRONI AGLI INTERESSI DI PARIGI E BERLINO" ► ANTONELLIS
 

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Fioramonti: «Sono stato al governo e vi dico: sono degli incapaci»
Al DiariodelWeb.it parla Lorenzo Fioramonti, oggi deputato del gruppo misto, ma fino a dicembre ministro dell'Istruzione del governo Conte ed esponente M5s

e l'Italia và a remengo
 

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senti un po' questi grillini che dicono e come sono HonestiAHAHAH fanno davvero schifo più schifo ... facevano tanto i puri con Siri costretto alle dimissioni ed ora liberano anche i mafiosi dalle galere e non dicono nulla

Al Senato continua l'esodo dalla maggioranza e il governo non ha più i numeri. Il DiariodelWeb.it ne parla con Gian Marco Centinaio, ex ministro e capogruppo della Lega
Fabrizio Corgnati
MERCOLEDÌ 8 LUGLIO 2020 18:25

Si preannuncia un'estate calda per la maggioranza. Almeno in Senato, dove i numeri sono sempre più traballanti e la tenuta sempre più scricchiolante. Solo nel mese di luglio sono in programma i voti sui decreti Rilancio e Semplificazioni, sulla mozione per il Consiglio europeo e sullo scostamento di bilancio. Passaggi delicatissimi, per un governo che a palazzo Madama subisce ormai da mesi un continuo stillicidio di parlamentari in partenza verso l'opposizione. Ce la farà Conte a passare indenne da queste forche caudine, oppure l'Italia si dovrà rassegnare alla seconda crisi agostana consecutiva? Il DiariodelWeb.it ne ha parlato con Gian Marco Centinaio, ex capogruppo della Lega ed ex ministro delle Politiche agricole.

Senatore Gian Marco Centinaio, come stanno le cose a questo punto? In Senato la maggioranza tiene o no?
Sostanzialmente sembra che i numeri non ci siano. Ma purtroppo, negli scorsi mesi, ci siamo accorti che, anche quando sembrava che stessero per cadere da un momento all'altro, poi alla fine li hanno trovati. Noi faremo di tutto per mettere in mostra tutte le contraddizioni di questa maggioranza. Nata, se vi ricordate, per non andare al voto e non far vincere Salvini.

Non è granché, come programma politico.
Quando non ci sono premesse serie, appena si giunge agli argomenti concreti, si entra in contraddizione. Noi queste contraddizioni vogliamo esporle, farle notare e, nel caso in cui si apra un'incrinatura nella maggioranza, entrarci e spaccarla. Questo è l'obiettivo. Vediamo cosa succederà nel corso di questo mese che, in effetti, sarà molto importante.

Se la maggioranza ha retto finora è perché, alla fine, nessuno vuole rinunciare alla propria poltrona?
Sì. Diciamo che una collega parlamentare del M5s in un'occasione mi ha confessato, alla buvette, che pur di rimanere attaccata alla poltrona fino al 2023 voterebbe «la fiducia pure a Hitler o a Stalin».

Ah, però.

Parole sue. Oggi come oggi troviamo senatori disposti ad accettare di tutto, pur di restare in parlamento. Alla faccia di chi ci era entrato per aprirlo come una scatoletta di tonno. Saranno anche entrati come semplici cittadini, ma ci hanno messo pochissimo tempo a trasformarsi in politici. Peggiori di quelli della prima Repubblica, perché all'epoca, per lo meno, quando c'erano dei problemi si andava a casa e si tornava a votare.

Alla manifestazione di sabato avete rinnovato la richiesta di elezioni a novembre. Ma mi sembra di capire, dalle sue parole, che siete i primi a rendervi conto che le probabilità che il governo cada siano molto basse.
Sì. Viviamo in una democrazia parlamentare, dove il trasformismo e i cambi di casacca possono rendere solida persino una maggioranza zoppicante. È logico che il nostro obiettivo sia quello di far vivere la legislatura il meno possibile. Se non ci riuscissimo, il piano B sarebbe quello di rendere la vita difficile a questo governo. Durante il periodo del Covid abbiamo provato ad essere collaborativi, ma ci siamo resi conto che a questa maggioranza non interessa: vogliono solo tirare a campare. E l'Italia non lo merita.


A proposito di cambi di casacca, ci sono anche tanti parlamentari che in questo momento fanno il percorso inverso, e passano con voi.
Generalmente chi entra in maggioranza lo fa per ottenere qualche posto nella compagine di governo. Chi sceglie la minoranza, al contrario, lo fa perché crede in un progetto a medio-lungo termine, e soprattutto perché non si limita a vivere alla giornata. Come ho già detto in più di un'occasione, non imbarchiamo tutti, perché non siamo l'arca di Noè, ma cerchiamo di coinvolgere persone che abbiano caratteristiche professionali, personali, sociali consone al nostro progetto.

Beh, non saranno mascalzoni tutti quelli che vanno in maggioranza e perbene tutti quelli che vengono all'opposizione. Ci sarà anche qualcuno che passa alla Lega perché i sondaggi la danno praticamente al doppio del M5s...
Ci mancherebbe, non ho mai pensato che gli esponenti di maggioranza siano tutti dei truffaldini. Tra di loro ho degli amici che rispetto. Diciamo, però, che tra coloro che ci chiedono di unirsi a noi, facciamo una selezione.

Parlava della collaborazione con il governo, che Conte ha più volte auspicato un po' su tutti i decreti, almeno a parole. E nei fatti?
Tutte le volte in cui cercavamo di presentare emendamenti costruttivi, in numero limitato per non fare ostruzionismo, e ci mostravamo disponibili a ragionare, loro rispondevano con il muro di gomma. Alla discussione in Senato sul decreto Covid, hanno bocciato 203 emendamenti su 204. Dalle mie parti si dice: «Se l'amicizia vuole carburare, un cesto arriva e l'altro deve andare». Se mi chiedi collaborazione, devi anche essere collaborativo.

Un tema sul quale lei si sta spendendo molto è quello del turismo. Ha detto che gli operatori del settore stanno già pensando al 2021, perché danno per scontato che il 2020 è perso.
Il settore del turismo è quello che più di tutti sta pagando questa crisi. Di solito la stagione estiva si programma a gennaio-febbraio. Ad oggi, mentre siamo in piena estate, gli operatori non hanno potuto fare una programmazione vera e propria. Quindi stanno cercando di perdere il meno possibile e di sopravvivere, puntando al rilancio nel 2021. È difficilissimo, perché dal governo non arrivano né soldi né risposte. Lo dicono le associazioni di categoria: l'ultima è stata Astoi, che si è scagliata contro il ministro Franceschini, perché non crede più alle sue promesse.

E il bonus vacanze?
Fa ridere i polli.
Noi eravamo favorevoli al bonus: il 4 marzo, quando incontrai per la prima volta Franceschini, quella fu una delle proposte che gli avanzai. Il problema grosso è che non si può pensare che l'80% venga anticipato dalle strutture ricettive. Il turismo sta chiedendo al governo liquidità e il governo, al contrario, gli chiede di impegnarsi economicamente. Non funziona. Basti vedere che, in base all'ultima indagine, neanche il 5% degli alberghi italiani lo accetterà. Sono 2,3 miliardi che potevano essere utilizzati in un altro modo.

Se fosse lei ancora ministro, che cosa avrebbe fatto di concreto?

Prima di tutto un tavolo operativo con tutte le associazioni di categoria, per lavorare sui soldi a disposizione. Non penso che ci vogliano decine di miliardi, anche se la Francia, la Spagna e la Grecia li hanno messi. Semmai, bisognava spenderli meglio. Ciò che stanno chiedendo tutti sono delle risorse a fondo perduto per affrontare il 2020, in base ai fatturati dell'anno scorso da aprile ad agosto. Così avrei impiegato quei 4 miliardi messi sul tavolo da Franceschini: per dare ossigeno alle aziende.
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tontolina

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Adesso grillo insulta il pèopolo romano; “Gente de fogna”
RINALDI, DA ROMANO, RISPONDE A GRILLO. Il triste comico ha chiamato gli abitanti dell’Urbe, “Gente de fogna”

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Antonio Maria Rinaldi risponde al vergognoso post di Beppe Grillo che ha de finito i romani “Gente de fogna” per non aver accolto la sindaca Virginia Raggi come se fosse la salvatrice della Patria. La risposta è in romanesco ed in italiano. L’ex comico (ormai neanche fa ridere) aveva dedicato un posto sul suo blog ai Romani ed alla Raggi perchè “Virginia , i romani non ti meritano”.
Ha ragione: i romani non hanno fatto abbastanza del Male per meritarsi la peggiore sindaca dai tempi dell’Impero.
Del resto Grillo è Genovese ed a Genova, per avere il primo sindaco decente, Bucci, han dovuto aspettare 50 anni.
I romani possono aspettarne un paio per dare una sana pedata al sindaco che ha solo alzato le tasse (vedi bolletta ACEA), ma non ha fatto NULLA per la città
Buon ascolto
RINALDI, DA ROMANO, RISPONDE A GRILLO. Il triste comico ha chiamato gli abitanti dell’Urbe, “Gente de fogna”
 

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