Perché "entro il 2016" e non subito? (1 Viewer)

Claire

ἰοίην
Voi che sapete tutto di economia e finanza, spiegatemi.



Risolvere il gap salariale tra uomo e donna a parità di mansione entro il 2016. Questo è l’obiettivo del Governo Monti con un provvedimento “ordine del giorno” che chiede all’esecutivo di “definire e programmare, d’intesa e in stretta collaborazione con le parti sociali, entro un anno dalla data di approvazione” del ddl lavoro “misure concrete volte a conseguire entro il 31 dicembre 2016 il definitivo superamento per ciascun settore lavoratori del divario retributivo tra uomini e donne“.
“Come mostrano i nuovi dati pubblicati dalla commissione europea per la parità retributiva nell’unione europea le donne continuano a guadagnare in media il 16,4% in meno degli uomini [...] Rispetto alle lavoratrici degli altri paesi dell’unione europea, per le italiane le condizioni di lavoro sono meno favorevoli sia per la qualità dell’attività, sia per il salario medio (inferiore del 20%, in media, rispetto agli uomini), sia per la possibilità di coniugare i tempi di vita con quelli di lavoro”.
“Il fenomeno – sottolinea l’ordine del giorno - rispecchia le difficoltà che incontrano le lavoratrici a conciliare lavoro e vita privata: molte donne si vedono infatti costrette a prendere congedi di maternità o a lavorare part-time“. Uno delle cause del carico degli oneri familiari sulle donne sono la bassa spesa sociale a favore della famiglie, di anziani e disabili, che in assenza di servizi gravano sulle spalle delle donne. Insomma “rispetto alle lavoratrici degli altri Paesi dell’Unione europea, per le italiane le condizioni di lavoro sono meno favorevoli sia per la qualità dell’attività, sia per il salario medio (inferiore del 20 per cento, in media, rispetto agli uomini), sia per la possibilità di coniugare i tempi di vita con quelli di lavoro“.
“L’eliminazione del gap salariale uomo-donna è un obiettivo non solo auspicabile ma necessario per realizzare pienamente il principio di pari opportunità“, ha detto il segretario confederale della Cisl, Liliana Ocmin, commentando la notizia – . In questo senso l’ordine del giorno approvato oggi dal governo è una buona notizia si tratta però ora di passare dalle parole ai fatti”.
 

Oshark

Ocean Soul
la via non è ridurre il gap, ma rendere possibile mantenere una famiglia con un solo stipendio normale :pozione:
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Perche' e' gia' cosi'. Potevano scrivere 2016 o altro non cambia nulla. In italia nessun contratto di lavoro prevede disparita' di stipendio tra uomo e donna.
 

Claire

ἰοίην
Perche' e' gia' cosi'. Potevano scrivere 2016 o altro non cambia nulla. In italia nessun contratto di lavoro prevede disparita' di stipendio tra uomo e donna.

Certo, sulla Carta, ma nelle intenzioni, se ho ben capito, si dovrebbero introdurre misure che impediscano che noi prendiamo il 16% di meno, in media, a parità di lavoro.
Che tipo di misure, non saprei.:help:
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Part time anche per gli uomini e corsie preferenziali per far carriera alle donne . Ma gia' succede.
 

Claire

ἰοίην
Part time anche per gli uomini e corsie preferenziali per far carriera alle donne . Ma gia' succede.

La mia domanda iniziale era però "Perché aspettare il 2016"?
Il sospetto è che, facendo questa dichiarazione, si vogliano pavoneggiare, ben sapendo che, da qui al 2016, la nuova legislatura avrà tutto il tempo per "dimenticare" questi buoni propositi.

Ho la sensazione che la parità non sia mai percepita come punto cruciale per il Paese, come uno dei primi problemi da risolvere.
 

andersen1

Patrimonio dell'umanitâ
Le due cose non possono coesistere . O dai dei vantaggi per legge alle donne o la differenza di carriera e di stipendio resta. Oppure bisogna incentivare quei tipi di lavori dove le donne guadagnano di piu' senza aiuti, ma quei lavori sono proibiti o ostacolati e nessuno oggi in italia li vuole incentivare.
 

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