PER QUEST'ANNO LASCIATE PERDERE LA PROVA COSTUME... VI VEDO PIU' PRONTI PER LA PROVA DEL CUOCO (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
101 economisti contro il MES
“Non firmate quell’accordo”, lo chiedono cattedratici e studiosi di tutta Italia ed economisti di fama internazionale


Non siamo solo noi, non è solo il popolo italiano che ha un sacrosanto terrore di finire stritolato dal Meccanismo Europeo di Stabilità,
tanto fortemente voluto dal ministro Gualtieri e incautamente accettato anche dal premier Conte.

Su quel fronte si sono schierati solo gli interessi politico-economici legati a lobby di potere
(quindi Pd, Italia viva di Renzi e, ovviamente, anche Berlusconi e Forza Italia).

Contro, non tanto e non solo gli altri partiti (che, come sempre, arrivano “dopo” l’opinione pubblica)
ma ora anche 101 economisti che hanno avuto il coraggio (è davvero il caso di dirlo)
di firmare un accorato appello dal titolo “
Ue, l’accordo all’anno zero“.
Lo pubblichiamo integralmente.

***

L’accordo raggiunto dall’Eurogruppo il 9 aprile scorso sugli interventi europei per fronteggiare la pandemia
e le sue gravissime conseguenze economiche è insufficiente, prefigura strumenti inadatti
e segna una continuità preoccupante con le scelte politiche che hanno fatto dell’eurozona l’area avanzata a più bassa crescita nel mondo.

Non prende atto dell’eccezionalità della situazione, senza precedenti almeno nell’ultimo secolo,
né del fatto che questo sconvolge i paradigmi che hanno guidato la politica economica negli ultimi decenni.

Tra i ministri delle Finanze sembra prevalere l’idea che quanto sta accadendo possa essere circoscritto
nel tempo a una parentesi relativamente breve, chiusa la quale si possa tornare senza problemi a comportarsi come prima.

Non è così, come ha ben spiegato una personalità di riconosciuta competenza come l’ex presidente della Bce Mario Draghi.

L’eccezionalità delle circostanze dovrebbe far prendere in esame provvedimenti eccezionali,
che dovrebbero avere almeno due caratteristiche essenziali:

– essere attivabili in tempi il più possibile brevi;

– ridurre al minimo possibile l’aumento dell’indebitamento degli Stati, già destinato inevitabilmente a crescere
per finanziare gli interventi indifferibili per ridurre i danni della crisi.

La sola opzione che risponda a questi due requisiti
è il finanziamento monetario di una parte rilevante delle spese necessarie da parte della Banca centrale europea
.

Si tratta di una opzione esplicitamente vietata dai Trattati europei.

Ma anche i trattati, in caso di necessità, possono essere sospesi nel rispetto del diritto internazionale e questo è oltretutto già avvenuto.

La monetizzazione di spese giudicate inderogabili non è una procedura inusitata.

È stata appena formalizzata nel Regno Unito,
mentre le più importanti banche centrali del mondo – Federal Reserve e Bank of Japan – la praticano di fatto.

In Italia viene ormai proposta da economisti dei più diversi orientamenti: è raro che una proposta venga condivisa da diverse scuole di pensiero.

Al prossimo Consiglio dei capi di Stato e di governo, che dovrebbe ratificare l’accordo dell’Eurogruppo,
l’Italia dovrebbe invece rigettarlo, e proporre che la parte più importante degli interventi anti-crisi,
il cui volume dovrebbe raddoppiare per estendersi almeno al prossimo anno, sia attuata con un intervento della Banca centrale europea.

In caso di rifiuto da parte degli altri partner, la strada meno dannosa sarebbe quella di dare seguito
a ciò che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto di recente: per questa emergenza, “Faremo da soli”.

***

Non c’è bisogno di aggiungere nulla, solo constatiamo (ma non ci stupiamo) che tra i 101 firmatari
(cui si sono aggiunti e continuano ad aggiunsi altri docenti di tutta Italia) non ci sia nessuno della Università Bocconi…
.......anzi proprio nessuno di Milano. Indovinate con chi sta la Confindustria?
 

gianfri

Nuovo forumer
Buongiorno a tutti e AUGURONI di BUON COMPLEANNO alla padrona di casa. Quando finirà la quarantena, avremo più occasioni per vederla sfrecciare in bicicletta per recuperare i km non percorsi e per smaltire gli etti accumulati. Così, la ritroveremo come al solito in splendida forma, sveglia, pimpante, intelligente e ironica.;) :auguri::auguri::auguri::auguri::auguri::auguri::auguri::auguri::auguri::auguri::auguri::auguri::auguri:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Negli scorsi giorni i titoli italiani hanno avuto un po’ di problemi nei confronti degli omologhi tedeschi
con delle tensioni che, in questo caso, sono dovute al nostro governo :

spread-16-4.png


Dopo che la BCE ha annunciato il PEPP, cioè l’acquisto di titoli in emergenza per 750 miliardi ,
avrebbe dovuto tutto assopirsi e tranquillizzarsi.

Alla fine, almeno per questa fase, c’è una potenza di fuoco sufficiente e poi c’è sempre la possibilità di innalzarla.

Invece lo spread cresce ed in questo caso non è colpa della Germania e di una caduta nel rendimento dei titoli di stato di Berlino,
che si sono mantenuti, tutto sommato, stabili, fra un -0,35 ed un -0,5%.

Perchè allora lo spread è così ballerino?

Mi sa che la colpa sia proprio del duo Conte e Gualtieri e dell’accordo sul MES, OMS, come ci spiega Shahin Vallée, ben introdotto in ambienti tedeschi…

BTP-Bund spread has been widening every day since the Eurogroup “deal”.
Markets understand that ESM/OMT and PEPP are not complement but substitutes…
@ecb
will have to prove them wrong since eurogroup is not. Frederik Ducrozet on Twitter

— Shahin Vallée (@Shahinvallee) April 15, 2020

Perchè questa crescita dello spread è intervenuta dopo “L'accordo non vincolante sul MES”?

Perchè, come spiega bene l’analista, le due soluzioni sono viste come alternative:

o si aderische al MES (non quello light, quello serio) e si spera nell’OMT, l’azione mirata , e mai utilizzata, della BCE,

oppure si utilizza il PEPP.

Entrambe non si può, o almeno così viene percepito dal mercato,
e siccome il MES è visto come molto più pericoloso per il debito pubblico italiano,
sia per i vincoli insiti nello strumento, sia perchè viene a declassare il debito esistente, ecco spiegato l’aumento dello spread.


Quindi il prossimo compitino per Gualtieri è dissipare questa idea che i due programmi siano alternativi,
ma dovrà aspettare la prossima settimana ed il prossimo eurogruppo.

Tutto tempo perso

Quindi la colpa sarebbe di Gualtieri, che ha firmato la versione “Light” del MES,
e di Conte, che è passato dal “No Mes” al “Leggiamo e diciamo di si”.

In questo modo per 36 miliardi si rischia di mandare a monte l’acquisto di 100 da parte della BCE a condizioni, francamente, molto migliori.

Almeno non potranno gridare “Hastatoborghi
 

Val

Torniamo alla LIRA
La cosa che non si capisce è quella di forza Italia che si è schierata pro-Mes ....

Quali interessi nascosti ci sono dietro questa folle posizione ?

Qualcuno ha spiegato al Berlusca che accettare il Mes (o anche gli eurobond) significa declassare i btp ??

Oppure - come penso - io, si tratta di un puro e semplice gioco politico con AZIONE DI RIPICCA
verso chi l'ha spostato dal vertice del Centro Destra ?
 

Val

Torniamo alla LIRA
Per riuscire a fare politica bisogna conoscere le basi: il libro blu, cioè i trattati europei
e la minuscola parte relativa ai diritti fondamentali, e la costituzione italiana con i regolamenti del Senato.

Questo è importante e non si può capire nulla della politica (o si possono fare dei disastri, diremmo noi..)
se non si conoscono le basi di queste leggi si vengono a fare dei grossi, enormi, disastri.

Purtroppo il governo ha molto giocato su queste norme nell’emergenza, lavorando non di Parlamento,
ma di decreti legge che vengono ad umiliare il lavoro parlamentare.

Ecco perchè le opposizioni risultano quasi inesistenti: con i decreti legge vengono quasi tacitate ed umiliate,
perchè concentrate e contingentate nei temi.

Tutto passa per decreto, ma sul MES bisognerà passare ad un vero voto parlamentare, prima o poi, di approvazione.

A quel punto ne vedremo delle belle ?
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un interessante articolo comparso su Atlantico Quotidiano mette in evidenza quello che più volte, perfino ieri, avete già sospettato.

L’utilizzo del MES, anche nella cosiddetta versione “Light”, non porta a nessun impegno
da parte della BCE nel sostegno dei titoli dei paesi che ne fanno richiesta , al contrario di tante belinate sentite sui mass media di massa.

Prima di tutto dobbiamo chiarire che il MES è fatto da due programmi:

  • PCCL precautionary conditioned credit line;
  • ECCL enhanced conditions credit line.
Si tratta, in entrambe i casi, di linee di credito che prevedono delle “Condizionalità macroeconomiche”,
cioè , se si vogliono i soldi, bisogna fare le famose “Riforme”, cioè tagli alla spesa, alle pensioni, più tasse etc.


Inoltre si prevede in questi casi l’intervento di BCE e FMI, che con il MES costituiscono la famosa “Troika”.

A fianco a questi è stato costituito il PCS Pandemic Crisis Support, con condizionalità di impiego e dimensione
(spese sanitarie nel limite del 2% del PIL) e limitato temporale (solo per il tempo della Pandemia).


Collegato al MES vi erano le operazione della BCE di acquisto dei titoli di stato chiamato “OMT”, Outright Monetary Transaction,
cioè il “Braccio monetario” di tutte queste operazioni e che dovrebbe comprare i titoli di stato italiani, nel caso si utilizzi il MES.

Peccato che il regolamento della BCE sul tema, pubblico (link qui) parli, per l’attivazione del OMT,
di “Condizionalità macroeconomiche” e di adesione almeno al programma ECCL,

Quindi, se si volesse che fosse attivato il programma OMT, si dovrebbe sottostare alle strette condizionalità del MES,
come specificamente ricordato dallo statuto del OMT stesso.


Almeno OMT sarà illimitato?
NO, ed in questo è stata la Corte Costituzionale tedesca di Karlsrhue nel 2014 a dire NEIN.

Infatti, sempre citando Atlantico, quotidiano, ha deciso:

che un prestito Mes costituisse condizione necessaria ma non sufficiente al lancio dello OMT;
che Bce fosse esclusa da ogni ristrutturazione del debito acquistato;
che gli acquisti non fossero illimitati;
che Bce non indicasse un limite di rendimento al mercato.


Un intervento che NON sia a priori illimitato è un intervento inutile,
ed infatti OMT NON è mai stato utilizzato e si è passati, secchi, al QE di Draghi….

Quindi il PD, ed ora CONTE, stanno spingendo ad aderire ad un programma che,
allo stato attuale ci taglierebbe fuori dagli altri programmi della BCE, perchè è vista alternativa al programma PEPP;
senza nessuna garanzia di successo, anzi con molte possibilità che sia una patacca colossale che ci riempirà di debito oneroso,
da ripagare secondo le norme stabilite dal MES stesso.

Eppure tutto l’entourage politico di Conte, tutto il PD, tutti i giornaloni, spingono per questa soluzione.


Chissà il perchè!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il discorso del MES è talmente assurdo che lo capirebbe anche un bambino.

Si deve essere pervertiti ad usare uno strumento simile.

PERVERTITI oppure CONNIVENTI con le forze che guadagnano dall' applicazione di uno strumento simile.

Penso che i nostri governanti facciano parte della seconda categoria.
 

Val

Torniamo alla LIRA
MES, BCE, FMI, PCS, TROIKA, OMT, QE, PEPP, ECCL ed altre sigle ancora con le quali la gente non ha dimestichezza.

Ciascuna, però, correlata alle altre, in modo che il cittadino medio non possa capire esattamente cosa siano
e, quando ascolta un servizio in TV, non capisca di cosa stiano parlando.

Perchè il cittadino medio non potrà mai capire cosa sta leggendo o cosa avviene in "europa".

Ma certamente non lo capiscono neanche i nostri Ministri
 

Val

Torniamo alla LIRA
Vaccini e 5G sono di gran voga, in tempi di coronavirus, nella cosiddetta narrativa complottista.

Ne parla anche Massimo Mazzucco, denunciando il “ministero della verità” allestito a Palazzo Chigi
e la spettacolare, duplice manovra in atto da parte dell’establishment:

da un lato si raccomanda la fruizione dei soli media ufficiali (spesso i primi a spacciare “fake news”)

e dall’altro si criminalizzano le fonti alternative di informazione.

Esemplare il caso del Patto per la Scienza di Burioni, che chiede addirittura ai magistrati di spegnere “ByoBlu”,
reo di avere ospitato uno scienziato “eretico” come Stefano Montanari.

L’allarme di Mazzucco è esplicito: c’è da temere che si approfitti del coprifuoco imposto dal coronavirus
per poi magari limitare la nostra libertà di informazione anche domani, quando l’emergenza sarà finita.

Motivo: social, video e blog vantano ormai milioni di visualizzazioni, dunque rappresentano una potenziale minaccia
per chi volesse mentire agli italiani attraverso i canali ufficiali della comunicazione tradizionale.

Nella sua ricostruzione giornalistica, Mazzucco – autore di importanti documentari sull’11 Settembre, trasmessi anche da Canale 5 in prima serata –
cita alcune clamorose “fake news” veicolate dai grandi network televisivi:

dagli inesistenti “200bambini morti a Londra per il morbillo” (evocati da Beatrice Lorenzin negli studi di Vespa e Formigli)

alle affermazioni di Rex Tillerson su Putin “criminale di guerra” (distorte da Giovanna Botteri).

Il record spetta ad Andrea Purgatori, che su La7 ha spacciato le sequenze di un videogame per “le immagini dell’uccisione del generale Soleimani”.

In studio ha assicurato: sembra un videogioco, ma non lo è.
Smascherato, su Twitter ha ammesso: sì, è vero, quelle immagini erano di un videogame
. E questi, si domanda Mazzucco, sarebbero i campioni dell’informazione seria, gli unici di cui dovremmo fidarci, come ripete lo spot che Mediaset sta trasmettendo a ciclo continuo?

Mazzucco, naturalmente, passa per complottista.

La sua colpa?

E’ stato il primo a realizzare un film che demolisce, prove alla mano, la versione ufficiale sull’11 Settembre.
L’Oscar del Complottismo gli è stato tributato per il documentario “American Moon”.
I suoi detrattori lo accusano di negare l’avvenuto sbarco sulla Luna del 1969.

Se invece uno si prende la briga di visionare il filmato, scopre che Mazzucco
– suffragato dal parere di alcuni tra i più importanti fotografi, da Peter Lindbergh a Oliviero Toscani –
si limita, per così dire, a dimostrare che quelle storiche immagini sarebbero state realizzare in studio,
sulla Terra (per quale motivo, non è dato saperlo).

Comunque la si pensi, socraticamente, il contributo di Mazzucco invita a coltivare il dubbio:
cosa che lo stesso giornalismo per primo dovrebbe sempre fare, come ricorda lo statunitense Seymour Hersh,
secondo cui negli ultimi anni il mondo ha vissuto troppe guerre, con troppe vittime civili, anche a causa della reticenza della stampa,
che secondo Hersh ha permesso ai decisori di avventurarsi nelle peggiori imprese
manipolando l’opinione pubblica grazie alle “fake news” veicolate dai grandi media.

Sono proprio le “fake news ufficiali” a scatenare la degenerazione complottistica, che inonda il web di vere e proprie bufale:
un regalo favoloso, per chi volesse spegnere (insieme a quelle dei “terrapiattisti”) anche le voci autorevoli,
onestamente impegnate a cercare verità irrintracciabili nel mainstream.

Il cospirazionismo appare perfettamente funzionale al peggior potere:
incrementa la credulità dei più ingenui e, al tempo stesso, squalifica i ricercatori seri.

Nella sua ottusità dogmatica, il complottismo è speculare al negazionismo:
i complottisti pensano che qualsiasi evento sia sempre e solo il frutto di una bieca cospirazione,
mentre i loro apparenti avversari negano, semplicemente, che i complotti esistano.

E’ la stessa storia a insegnarci che i complotti si susseguono, da sempre, ma non è detto che poi vadano in porto.

In una infinita scala di grigi, come si può pensare che tutto sia soltanto bianco o nero?

Questo non-pensiero semplificato, automatico, fa sicuramente comodo a chi maneggia il consenso in modo spregiudicato,
fabbricando nemici su misura per ogni stagione, con il relativo corollario di odio, paura e tifo calcistico.

Il problema, avverte Mazzucco, è che ora la situazione starebbe cambiando a vista d’occhio:
sotto la fortissima pressione psicologica e sociale dell’emergenza da coronavirus,
si annuncia un progressivo soffocamento, anche governativo, delle voci indipendenti.

Il che – statistiche alla mano – potrebbe preludere a qualcosa di francamente inquietante:
un futuro in cui, come già avviene in Cina, sia espressamente vietato far circolare idee eterodosse?

Ovvero: siamo alla vigilia del peggior incubo distopico di matrice orwelliana, coi cittadini sorvegliati passo passo, elettronicamente?

Domande che pesano, e che Mazzucco propone agli ascoltatori.

Dato il coprifuoco imposto per via del Covid-19, non c’è bisogno di ricordare che, in guerra, la prima vittima è sempre la verità.

Sul misteriosissimo coronavirus, finora, si è detto tutto e il contrario di tutto:
medici e ricercatori stanno lottando, ogni giorno, per venirne a capo e trovare una cura risolutiva e rassicurante.

Nel frattempo, il complottismo si scatena: il Covid-19 sarebbe il frutto di una cospirazione mondiale
orchestrata allo scopo di imporre vaccinazioni di massa, e la virulenza del morbo sarebbe accentuata dalle microonde della rete 5G.

In parallelo, specularmente: silenzio assoluto, dai grandi media, sia sulle problematiche da vaccino che sui potenziali rischi del wireless di quinta generazione.

In Italia, negli ultimi anni, la grande stampa ha regolarmente silenziato le notizie allarmanti via via emerse, da fonti autorevoli,
riguardo alla somministrazione improvvisamente obbligatoria di vaccini polivalenti di ultima generazione.

Sulla scorta di consulenze mediche, la commissione parlamentare guidata da Gian Piero Scanu
additò alcuni vaccini come concausa di gravi patologie a danno dei nostri militari.

La Regione Puglia – unica, ad aver istituito un monitoraggio speciale (farmacovigilanza attiva)
dopo l’introduzione dell’obbligo vaccinale nel nostro paese – ha fornito le percentuali – altissime –
delle reazioni avverse registrate dai bambini vaccinati.

E il presidente dell’ordine dei biologi italiani, Vincenzo D’Anna, ha rilevato la presenza di vaccini “sporchi”, tra le dosi distribuite in Italia.

Voci autorevoli e argomentazioni serie: non per negare l’utilità dei vaccini, ma per verificare meglio
le condizioni particolari della loro attuale somministrazione obbligatoria.

Se ne avessero parlato diffusamente, giornali e televisioni, magari avrebbero scoperto – come ricorda lo stesso Mazzucco –
che negli Usa gli eventuali errori delle aziende produttrici di vaccini sono “depenalizzati” per legge: a indennizzare le vittime provvede lo Stato.

E dagli anni ‘80, l’amministrazione Usa ha già dovuto sborsare 4 miliardi di dollari per risarcire persone
che la giustizia ha riconosciuto vittime di “danni da vaccino”.

La parola magica – fake news – incombe anche su chi si azzardasse a menzionare il fantasma del 5G,
cioè “l’Internet delle cose” appena bloccato da paesi come Svizzera e Slovenia, preoccupati per l’assenza di prove certe
– per ora, almeno – sull’innocuità di questa nuovissima tecnologia, connessa con i satelliti appena messi in orbita, a migliaia, da Elon Musk.

Fa male alla salute, il 5G?

I complottisti ne sono certissimi.

Gli scienziati invece sono divisi: alcuni escludono pericoli, altri temono che le frequenze del 5G possano nuocere alle nostre cellule.

In molti esprimono dubbi: sostengono che siano necessari test più approfonditi, per giungere a conclusioni incontrovertibili, in un senso o nell’altro.

Intanto, a mettere in relazione il 5G addirittura con il coronavirus è anche Gunter Pauli, consigliere economico di Giuseppe Conte.

Ma la vera notizia, probabilmente, è un’altra: per i grandi media, il 5G è come se non esistesse.

Semplicemente non ne parlano, anche se l’avvenimento pubblico di cui discutere ci sarebbe:
sono ormai quasi 200 i Comuni italiani che si sono opposti all’installazione delle antenne.

Daccapo: se un tema è dibattuto presso l’opinione pubblica, perché non affrontarlo con precisione e serenità?

Se i timori legati all’eventuale abuso di alcuni vaccini fossero infondati, perché non smontarli – una volta per tutte – sulla base di prove inoppugnabili?

Idem: se quelle sul fantomatico 5G sono soltanto bufale, perché non demolirle – in modo serio, scientifico – a reti unificate?

Il silenzio, viceversa, alimenta inevitabilmente ogni tipo di illazioni.

Ragiona Mazzucco: alle domande scomode si evita di rispondere, preferendo tacciare comodamente di complottismo chi osa rilanciarle, quelle domande.

Attenzione: domande, non tesi dogmatiche.

L’obiettivo non è propagandare verità prefabbricate, magari apocalittiche, ma raggiungere una verità ragionevolmente accertabile.

E non è nemmeno questione di vaccinazioni e antenne: la vera posta in gioco è la trasparenza, su tutto.

Dove finisce, la democrazia, se l’opinione pubblica non è innanzitutto informata dei fatti che la riguardano?

Il lavoro dei tanti ricercatori che in questi anni hanno offerto analisi disponibili solo sul web, purtroppo,
mina una volta di più il prestigio dell’informazione mainstream. E questa non è affatto una buona notizia.

Messi finalmente da parte complottismi e negazionismi, simmetriche deformazioni della conoscenza,
una quota accettabile di verità dovrebbe emergere dal terreno intermedio della vera informazione, laica, onesta, in buona fede.

Avvertiva Indro Montanelli:
guardatevi da chi dichiara di diffondere notizie “oggettive”;
fidatevi invece di chi si limita a fornire narrazioni sincere (magari anche erronee, ma sbagliando in proprio).

Sbagliare fa parte del mestiere: la stessa scienza deve il suo progresso proprio all’ammissione dei suoi errori.

Torna in mente l’immagine usata dal filosofo Bertrand Russell: più cresce il fascio di luce che rischiara il buio,
più cresce la consapevolezza della vastità delle tenebre, cioè dell’ignoto.

Di fronte all’ignoto che oggi minaccia di colpo miliardi di individui – la strana comparsa del Covid-19 –
forse è bene concludere che non esistono risposte semplici, e che le testi preconcette (complottiste e negazioniste) non aiutano a risolvere il problema.

Se poi i decisori mostrano apertamente di temere la proliferazione di voci incontrollate, forse c’è di che preoccuparsi.

Quanta strada avrebbero fatto, i peggiori complotti, se l’opinione pubblica non fosse stata ipnotizzata dai suoi incantatori?

Il pifferaio più celebre, Hitler, riuscì a far credere ai tedeschi che le loro disgrazie fossero imputabili agli ebrei.

Il film “Il tamburo di latta”, di Volker Schlöndorff, tratto dall’omonimo romanzo di Günter Grass,
si conclude con queste parole: credevamo di aver aperto la porta a Babbo Natale, e invece era l’uomo del gas.
 

Users who are viewing this thread

Alto