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Val

Torniamo alla LIRA
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Val

Torniamo alla LIRA
Altro che “CANCELLAZIONE DELLE CONCESSIONI AUTOSTRADALI” di cui blateravano i vari Toninelli e Di Maio.

In accordo con il Governo Conte Atlantia ha programmato la cessione del 51%
della società Autostrade per l’Italia al gruppo tedesco ALLIANZ
.

Quindi,come già accaduto in Grecia i tedeschi iniziano a saccheggiare il sistema infrastrutturale italiano,
in pieno accordo con il governo Conte, come riportato fra vari giornali fra cui la Tribuna di Treviso.

Il piano prevede:

  • nessuna revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia (ASPI);
  • cessione a prezzo di mercato della maggioranza di Aspi da Atlantia a Allianz;
  • la cessione anche delle quote dei cinesi in ASPI (5%);
  • nessuna penale per ASPI;
  • unico impegno un incremento degli investimenti (da 2,6 a 4 miliardi) e il congelamento per due anni delle tariffe.
Di questi soldi l’Italia NON PRENDE UN CENTESIMO; sia ben chiaro.

Ecco le parole di Rinaldi che richiede di riferire al Parlamento.

Le autostrade non possono andare ad un gruppo straniero senza nessuna discussione politica.

ULTIMISSIMA: AUTOSTRADE AI TEDESCHI? NO GRAZIE, DALLA PADELLA ALLA BRACE?

Gepostet von Antonio Maria Rinaldi am Samstag, 4. April 2020


Quindi tutte le promesse del Movimento Cinque Stelle di “Revoca delle concessioni”,
tutte le parole dei vari Toninelli e Di Maio, valgono praticamente zero.


Il Partito Democratico ha deciso la via tedesca, ed i Cinque Stelle si sono piegati.

Altro che maggior forza in Parlamento, maggior forza nel dire, francamente, delle palle.

Vi abbiamo sempre detto, fin dallo scorso settembre, che il governo giallorosso non avrebbe mai cancellato le concessioni.

Eravamo facili profeti.
 

Val

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Suonate la sveglia, che è pronta la svendita dell’Italia agli strozzini, con il popolo chiuso in casa.

Tra lunedì e martedì il crimine sarà compiuto e ci troveremo nella condizione del disperato di fronte all’usuraio: in ginocchio.

lg.php

E’ intollerabile quello che sta per avvenire e ormai pare praticamente certo:

Gualtieri sta partendo alla volta dell’Eurogruppo dove martedi 7 aprile chinerà il capo su mandato del presidente Conte.

Questa operazione sciagurata avviene durante la tempesta che si è abbattuta sull’Italia.

Il popolo è stravolto dal coronavirus e non può nemmeno scendere a protestare in piazza.

La scena è da regime perfetto e Giuseppe Conte può mandare – lui si – un bacione ad Angela Merkel per dirle “missione compiuta”.
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Val

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Loro l'han fatto per primi. Ed adesso che tocca a loro, si indignano ?

Se la crisi globale del coronavirus ha risvegliato il ruolo delle nazioni,
è altrettanto vero che ha riacceso la naturale competizione per accaparrarsi il materiale sanitario
per fronteggiare l’emergenza, anche fra Paesi partner.

È notizia di queste ore, infatti, la notizia dello scontro fra Stati Uniti e Germania proprio sui dispositivi di protezione.

Berlino ha accusato Washington di aver confiscato migliaia di mascherine dirette in Germania, definendolo “un atto di moderna pirateria”.

Un colpo basso, che il governo del land di Berlino, riporta l’agenzia di stampa Agi, non ha esitato a parlare di “metodi da selvaggio West”.

Circa 200 mila mascherine del tipo N95 (quelle con il filtro) sarebbero state dirottate negli Stati Uniti mentre venivano trasferite tra aerei in Thailandia.

Andreas Geisel
, il ministro dell’Interno della città-Stato di Berlino, ha parlato di “atto di pirateria moderna”.

E ha chiesto al governo tedesco di imporre agli Usa il rispetto dei trattati commerciali internazionali:
Questo non è il modo di rapportarsi ai partner transatlantici.
Anche in tempi di crisi globale non dovrebbero esistere i metodi da selvaggio West”.



Il presidente del gruppo parlamentare Spd, Rolf Mützenich, ha dichiarato che la confisca è “illegale” e ha chiesto che l’accaduto venga chiarito.

“I metodi illegali non devono essere utilizzati per procurarsi le mascherine protettive.

Ciò è particolarmente vero tra i partner, anche se scarseggiano”, ha dichiarato Mützenich a Dw.
“Se le notizie di queste ore sono confermate, il governo federale deve affrontare il problema e chiedere spiegazioni”, ha detto.

Geisel ha affermato che il land di Berlino aveva acquistato le mascherine da una società americana,
ma secondo il quotidiano tedesco Tagesspiegel, vengono in realtà fabbricate in Cina.


“Anche in tempi di crisi globale, non dovremmo essere governati dai metodi del selvaggio West”,
ha detto Geisel, esortando il governo federale tedesco a esercitare pressioni sugli Stati Uniti affinché rispettino le norme internazionali.

Il governo degli Stati Uniti ha costretto la multinazionale americana 3M, un produttore di massa di attrezzature sanitarie,
a fornire a Washington a fornire il maggior numero possibile di mascherine respiratorie di tipo N85, limitando le esportazioni ai Paesi esteri.

Anche dalla Francia piovono accuse analoghe contro il governo degli Stati Uniti.

Valerie Pecresse
, presidente della regione dell’Ile-de-France, colpita duramente dal Covid-19,
ha dichiarato questa settimana che una spedizione di maschere protettive è stata “strappata all’ultimo minuto”
da “americani che hanno fatto un’offerta più elevata”, secondo quanto riferito l’agenzia di stampa francese Afp.

Accuse più o meno velate che provengono anche dal Canada: il primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato giovedì
di essere “preoccupato” dalla diffusione di un rapporto secondo il quale un ordine di mascherine diretto nel Paese
era più esiguo del previsto perché una parte del carico era stato acquistato da “un migliore offerente”, cioè Washington.

“Comprendiamo che i bisogni negli Stati Uniti sono molto ampi, ma è lo stesso in Canada, quindi dobbiamo lavorare insieme”, ha detto Trudeau.

Anche la Germania, tuttavia, si è mossa in maniera analoga agli Stati Uniti nel recente passato, e a spese dell’Italia.

Ha fatto discutere nelle scorse settimane la decisione di Berlino di bloccare
all’interno delle proprie frontiere quasi un milione di mascherine destinate al nostro Paese.


Per quei dispositivi di protezione individuale che sarebbero stati vitali negli ospedali della Penisola,
e che avrebbero contribuito a consentire a medici e infermieri di operare in sicurezza, non è stato organizzato nessun trasporto speciale.

Anzi, dai primi di marzo, quando le spedizioni furono bloccate in seguito alla decisione del governo
di interrompere l’esportazione di prodotti essenziali per il sistema sanitario tedesco,
le maschere sono arrivate a destinazione soltanto dopo quasi due settimane.
 

Val

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La Germania ci vuole fregare e lo dice CHIARAMENTE.

Questo è il pensiero di Gianluigi Paragone e lo esplicita molto chiaramente.

La Commerzbank ha consigliato di vendere i titoli di stato italiani perchè sanno benissimo, i tedeschi,
che l’Italia sarà obbligata a sottoscriverlo e quindi i titoli italiani, i BTP , saranno ridotti a titoli subordinati.

Quindi Commerzbank fa bene a dare questo consiglio, perchè sa bene come andranno le cose…

 

Val

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Tre ore dopo la pubblicazione della notizia dell’accordo Allianz-Atlantia
per la cessione del 51% di Autostrade per l’Italia (ASPI) al gruppo assicurativo tedesco
da parte del quotidiano torinese La Stampa, è giunta una smentita da parte di Atlantia.

Ora, rapidissimamente, facciamoci qualche domanda:

  • Se La Stampa, un quotidiano nazionale, ha inventato tutto, perchè lo avrebbe fatto?
  • Se le hanno passato una velina, chi e perchè le è stata passata?
La prima risposta dovrebbe fare paure perchè vuol dire che la Stampa Mainstream
ormai pubblica informazioni a vanvera, senza neanche una fonte, ma non crediamo in una simile impudenza.

Al contrario pensiamo che qualcuno abbia mandato una “Velina” una mezza informazione per saggiare il terreno.

L’obiettivo quello di vedere come avrebbe risposto l’opinione pubblica.

Questo è il metodo Juncker: prima si mette in giro una notizia, che rispecchia la verità.

Poi si valutano le reazione, e se non sono eccessiva si trasforma la voce in realtà, piano piano, sino a quando la rana è bollita….

Poi se l’obiettivo secondario è quello di innalzare il prezzo di ASPI per un acquisto da parte di CDP…. ci può anche stare…

Sarà questo il caso?
 

Val

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La Stampa e Repubblica, praticamente gli stessi proprietari: gli Elkann.

Chissà perchè si sono scandalizzati così tanto dei militari russi a Bergamo?
Qualcosa da nascondere?

La stessa reazione isterica si è verificata a New York da parte di Jeff Bezos
quando un altro aereo russo carico di aiuti è atterrato in quell' aereoporto.

Se Elkann e Bezos, burattinai, hanno avuto la stessa reazione
può essere che abbiano paura che altri vadano ad intralciare i loro piani.
Di sicuro non hanno paura di noi.
 

Val

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Dopo ormai un mese dall’inizio dell’emergenza le categorie più colpite,
che hanno perso il lavoro o l’introito economico da fine febbraio, non hanno ricevuto un centesimo,
e sicuramente per almeno un’altra decina di giorni non avranno nulla.

Nello stesso tempo le risorse del Ministero delle Finanze si stanno assottigliando sempre più:
a fronte di uscite per 24 miliardi ormai in cassa ne sono rimaste 17, per cui, salvo nuove emissioni di titoli,
tecnicamente a maggio non si pagano gli stipendi dei dipendenti pubblici, almeno in modo completo.

Appare incredibile che i dirigenti del Ministero, ben pagati, non si rendano conto della situazione emergenziale
in cui ci troviamo e in cui rischiano di far precipitare il Paese.

Ora possiamo capire che il ministro Gualtieri, una sorta di megafono di Bruxelles,
non capisca nulla delle esigenze finanziare dell’Italia, ma che non capiscano chi ha la responsabilità operativa della gestione è grave.

Come direbbe il buon Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca, e probabilmente ha ragione Giovanni Liturri su La Verità:

lo “Eurogroup Working Group”, l’insieme degli sherpa che preparano il lavoro per l’Eurogruppo,
ha già definito l’intervento del MES sull’Italia, il tutto con il pieno accordo dei nostri dirigenti ministeriali,

in tutto senza che il Parlamento Italiano e, pare, neppure Conte sia d’accordo.
Tra l’altro non una forma “Non condizionale”, ma una condizionale, così come piace ai duri olandesi.

Ora facciamo uno più uno: da un lato il ministero NON FA NULLA per mettere finanziariamente in sicurezza l’Italia,
non predispone nessun piano B o piano C. Dall’altro l’unica forma finanziaria predisposta dalla macchina ministeriale
è quella del MES nella sua forma peggiore.


Quindi i dirigenti ministeriali vogliono spingere sia il governo, sia il parlamento, sia tutto il popolo italiano in un vicolo cieco:
o mangi questa minestra o salti dalla finestra. O firmi il MES condizionale o non paghi gli stipendi.

Eppure c’erano molti modi , fra cui i banali BTPin testa, per far fronte alle necessità finanziarie in questi momenti di emergenza.

Liturri lascia trapelare che dietro tutto ci sia il famoso direttore del Ministero
che vuole passare nella lucrosa posizione di membro del CdA del MES
,
e se fosse vera questa opzione ci sarebbero degli estremi penali molto rilevanti,
tanto che siamo stupiti che nessun giudice sia intervenuto con una procedura d’urgenza
e , magari, con l’arresto in flagranza di reato.

Si vede che saranno tutti distratti in questo momento.

Ricordiamo che ogni prestito del MES, è sottoposto non solo ad una condizionalità, ma ad una “RIGOROSA CONDIZIONALITA” ,
ex art 136 TFEU par 3 modificato nel 2012 su richiesta del Belgio, come segue:

«All’articolo 136 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea è aggiunto il paragrafo seguente:

“3. Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare
ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme.
La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità”».


Appare chiaro che i dirigenti del MEF si stiano comportando in modo infedele,
sopponendoci ad una “FORTE CONDIZIONALITA'”, cioè a condizioni di strozzinaggio.
 

Val

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Il trio meraviglia al MEF Gualtieri-Misiani-Rivera sta facendo numeri da circo. Ovviamente pro europa.
 

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