Ok trasferiamoci tutti a Parigi!
Ci ho passato parte della giovinezza tra Maeght (era caro, però), rue de Seine e il Quartiere Latino. Poi ho provato a tornarci e ho persino comprato un appartamentino. Niente da fare, se non sei un ragazzo è difficile (non impossibile) fare amicizie, e comunque la città è abbastanza peggiorata. Il Metrò vede un 10% di parigini snob inaciditi, 30% impiegati/e sonnambuli, 60% immigrati, per lo più musulmani, ma anche cinesi, tutti impegnati ad infrangere, coscientemente o meno, le regole del vivere civile un tempo assai considerate. Breve, un involgarimento tale che dopo 5 anni ho venduto l'appartamento e non me ne sono pentito.
La parte a nord dei grands boulevards, palazzi un tempo prestigiosi, è stata occupata dagli immigrati pakistani, per i quali la cura degli spazi è inconcepibile: i palazzi sono tutti in rovina, le strade sembrano quartieri degradati del terzo mondo. Simmetricamente i parigini si sono ritirati nelle loro case e nei loro quartieri. In questo senso Parigi è una città conflittuale che i turisti del week-end non vedono, magari piace a chi vuol trovare facilmente gran varietà di droghe.
Non voglio scoraggiare nessuno, ma meglio evitare di idealizzare ciò che non si conosce, magari avendo in testa gli occhiali della Belle Epoque che impediscono di valutare la realtà sottomano.