Per gli amanti della grafica. (1 Viewer)

vecchio frank

could be worse...
Domanda: c'è un'acquatinta che mi interessa, è firmata, datata, titolata ed è siglata pds (prova di stampa, evidentemente).
Come la devo considerare? Non è un bon à tirer, ma nemmeno una pda (questo artista è scrupoloso nel numerare anche queste, es. pda 1/10).
Voi la prendereste?
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Domanda: c'è un'acquatinta che mi interessa, è firmata, datata, titolata ed è siglata pds (prova di stampa, evidentemente).
Come la devo considerare? Non è un bon à tirer, ma nemmeno una pda (questo artista è scrupoloso nel numerare anche queste, es. pda 1/10).
Voi la prendereste?
Io sì. Nel mondo commerciale comune pds corrisponde praticamente a pda, cioè stampata "per vedere"
se l'artista firma, valgono uguale
magari sono quelle solite copie in più che si regalano agli stampatori, al nipote scassamaroni ecc. :)

Come sai, esistono anche le copie semplicemente firmate, delle quali si sa esistere tiratura limitata. Tutte, commercialmente, equivalgono a pda, il valore è in funzione della serietà dell'artista.
Tanto più che la numerazione (quasi sempre) e pure le annotazioni tipo pda pds ecc sono spessissimo apposte da altra mano, dovendo l'artista risparmiare la zampina per la sola firma ...
Discorso diverso, come sai, per il Bon à tirer, che commercialmente appare spesso svalutato del 10% rispetto a queste, per il solo fatto della scritta un po' più "deturpante", ma, viceversa,dovrebbe valer di più. Infatti una pda è, almeno teoricamente, una "prova", cioè non necessariamente risponde esattamente all'intento dell'artista, mentre il B à T. è proprio l'unica copia che con totale certezza risponde al progetto dell'autore ( e dovrebbe valere di più: vabbè, tanto meglio per il vero amatore - basta che ora non ci leggano e traggano troppe conclusioni ...) :d:
 

kiappo

Forumer storico
Domanda: c'è un'acquatinta che mi interessa, è firmata, datata, titolata ed è siglata pds (prova di stampa, evidentemente).
Come la devo considerare? Non è un bon à tirer, ma nemmeno una pda (questo artista è scrupoloso nel numerare anche queste, es. pda 1/10).
Voi la prendereste?

Ciao Frank...se ti piace, prendila...qual'è il problema?...
 

vecchio frank

could be worse...
Io sì. Nel mondo commerciale comune pds corrisponde praticamente a pda, cioè stampata "per vedere"
se l'artista firma, valgono uguale
magari sono quelle solite copie in più che si regalano agli stampatori, al nipote scassamaroni ecc. :)
So che il venditore è lo stampatore :jolly: Gli mando subito una proposta.
Un saluto a Kiappo che ha risposto mentre scrivevo.


Come sai, esistono anche le copie semplicemente firmate, delle quali si sa esistere tiratura limitata. Tutte, commercialmente, equivalgono a pda, il valore è in funzione della serietà dell'artista.
Tanto più che la numerazione (quasi sempre) e pure le annotazioni tipo pda pds ecc sono spessissimo apposte da altra mano, dovendo l'artista risparmiare la zampina per la sola firma ...
Discorso diverso, come sai, per il Bon à tirer, che commercialmente appare spesso svalutato del 10% rispetto a queste, per il solo fatto della scritta un po' più "deturpante", ma, viceversa,dovrebbe valer di più. Infatti una pda è, almeno teoricamente, una "prova", cioè non necessariamente risponde esattamente all'intento dell'artista, mentre il B à T. è proprio l'unica copia che con totale certezza risponde al progetto dell'autore ( e dovrebbe valere di più: vabbè, tanto meglio per il vero amatore - basta che ora non ci leggano e traggano troppe conclusioni ...) :d:
 
Buongiorno a tutti, sono nuovo
Amo le grafiche anche io. In foto, parte della mia piccola collezione: Fiume, Sughi, Bruno Caruso.
Purtroppo, per pigrizia, oltre che per soldi, ho perso un Kounellis ed un Mimmo Rotella.
Spero di rifarmi presto con uno shield di Paladino.

P_20170511_092253.jpg


P_20170511_092253.jpg
 

vecchio frank

could be worse...
205 litografie e xilografie originali di Salvador Dalì in mostra a Gavirate (VA). Sono due serie complete degli anni '60 dedicate la prima alla Divina Commedia e la seconda alla Bibbia. Ne sono venuto a conoscenza stamattina grazie a un servizio sul TG3 regionale.
Historian Gallery
 

Users who are viewing this thread

Alto