PENSO DI PENSARE TROPPO (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
"CasaPound aiuta 250 famiglie da oltre due anni grazie alla solidarietà di altri italiani.
Voi ve ne accorgerete solo ora ed invece di sentirvi responsabili di averle ridotte alla fame, interrogate i ministri.
Venga alla prossima distribuzione, le presenterò la realtà dell’Italia"

“Chi aiuta le persone in difficoltà non distribuisce pacchi alimentari con volantini elettorali
chiedendo un voto come riconoscenza. Si chiama voto di scambio” dice la Morani che si rifà alla vecchia storia di Achille Lauro,
l’ex sindaco di Napoli che regalava agli elettori una scarpa sinistra prima del voto e la destra dopo l’elezione.

Marsella però non ci sta e rivendica la bontà delle consegne:
Uscite dal Parlamento e dai salotti tv e vi accorgerete della realtà.
Venga a conoscere queste 250 famiglie che avete ridotto alla fame“.

E ancora, Morani: “Approfittarsi delle persone in difficoltà è spregevole.
La solidarietà si fa senza chiedere un voto in cambio. Vergognatevi”.

Marsella: “Si vergogni lei. Il partito che salva le banche e affama gli italiani è il Pd, non Casapound.
Il presidente del Municipio di Ostia arrestato perché faceva affari con le cooperative di Mafia Capitale è del Partito democratico”.

L’ultima parola che spetta alla deputata: “Chi ha commesso reati è stato espulso,
io non ho nulla di cui vergognarmi. Tu sì, la faccia sui volantini messi nelle buste alimentari è la tua”.

Ancora? La raccolta va avanti da due anni e mezzo.
Uscite dai banchi del Parlamento e dai salotti tv e vi accorgerete della realtà.
Venga ad Ostia a conoscere queste 250 famiglie che avete ridotto alla fame piuttosto.

Ma i toni più duri li usa il parlamentare fittiano:
"Alla Morani non si è formata la materia grigia in corso di gestazione"
 

Val

Torniamo alla LIRA
“Avevo appena superato un incrocio quando un ragazzo in bici mi ha tagliato la strada
pur avendo lui il semaforo rosso da rispettare. Mi ha sfondato il parabrezza, causandomi un danno da 1000 euro,
ma essendo un migrante nullatenente ospitato in un centro d’accoglienza di Malgrate, non avrò diritto a nessun risarcimento.
Così mi hanno spiegato dalla cooperativa che gestisce i profughi.
Assurdo, dato che ho subìto un danno: dovrebbe essere la cooperativa a provvedere.
A mio avviso servirebbe una legge per evitare che episodi simili accadano ad altre persone”.

Questa la vicenda – accaduta il 9 ottobre – spiegata da F., la donna che si trovava al volante.
Si è anche rivolta ai vigili e alla prefettura, “ma non c’è niente da fare.
La cooperativa non ha nessun regolamento che fa ricadere su di lei la responsabilità per incidenti di questo tipo.
Dovrò essere io a ripagarmi il danno
, perché per legge il parabrezza deve essere integro per poter circolare”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Se quanto scritto è vero, c'è da restare sbigottiti.

Si sa, la Germania gioca di sponda a favore di questo governo e/o di suoi membri apicali,
che non a caso in ripetute occasioni si è/si sono schierato/i non propriamente a difesa degli interessi nazionali
(ho detto trattato di Caen che cedeva pezzi di mare italiano ai francesi, firmato da Gentiloni?).

Ma che si arrivasse a tanto era difficilmente immaginabile.

In buona sostanza, come è stato spiegato in articoli passati (LINK),
la gran parte dei dati fiscali rubati in Europa e nel mondo dai servizi segreti tedeschi negli scorsi anni
inclusa la lista HSBC/Lagarde ed i famosi Panama Papers ecc. – sono serviti NON per fare gettito in casa propria
ma per reperire informazioni scottanti su politici di altri paesi, per poi piegarli – magari con la pubblicazione
ai voleri eurotedeschi (cfr. ricattarli) nella loro azione legislativa e governativa.


Oggi, grazie ai “lumi” che finalmente ci vengono in supporto per l’interpretazione della complessa realtà attuale (…), vediamo il colpo di coda:
visto che i dati fiscali rubati dai tedeschi sono in gran parte vecchi e sarebbero andati in prescrizione a fine anno,
ecco spuntare un emendamento della commissione bilancio dove c’è stato un vero e proprio blitz per prorogare le indagini finanziarie di 2 anni e mezzo
(gli stessi dati e/o gli stessi metodi usati in Grecia per intenderci, vedasi oltre).

Il cavillo è nascosto nemmeno troppo bene nel famoso condono del 3% per gli ex frontalieri,
un provvedimento che si e no può riguardare 100 persone,
visto che tutti bene o male hanno già regolarizzato negli scorsi due anni;
parlo dell’emendamento della Commissione Bilancio approvato ieri.

Appunto, un emendamento molto tecnico nel comma 4 [che nulla ha a che vedere con frontalieri o assimilati],
il quale sembrerebbe addirittura dettato da qualche procura italiana molto vicina ai servizi stranieri, o così verrebbe quasi da pensare (…).

Tale blitz nel decreto fiscale sembrerebbe – possiamo solo fare supposizioni, “a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca”
– essere finalizzato alla volontà di “comandare a bacchetta” o quanto meno di indirizzare anche nella prossima legislatura
i politici italiani che dovessero essere – guarda caso – contrari all’Europa e che comparissero in tali dati rubati.

Si sa, facilmente il PD perderà le elezioni a favore del centro destra…

Il diavolo sta nei dettagli. Vedremo se la legge passerà.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Se pensate che bisogna aggiungere ulteriori motivi a quelli già enunciati da economisti e giuristi per lasciare l’euro,
bene vi diamo un bel pezzo forte che arriva direttamente dal prestigioso Financial Times.

Il pezzo prende le mosse dalla vicenda delle dimissioni di Berlusconi del 2011.
Però vi preghiamo di concentrarvi su una singola frase ben esplicativa.



“But we recently attended a fascinating conference hosted by the Centre for Euroepan Reform
where some argued the European Central Bank’s veto over elected politicians is a feature, rather than a bug”


“Ma recentemente abbiamo seguito un’affascinante conferenza ospitata dal Centro per le Riforme Europee
dove alcuni hanno affermato che il veto della Banca Centre Europea sui politici eletti è una qualità piuttosto che un difetto.”


Quindi perfino per il Financial Times la Banca Centrale Europea mette in secondo piano la democrazia elettiva, cuore della politica europea.

Cosa aspettiamo a liberarci della BCE e dell’Euro ?
 

Val

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Ad centesimo, non ne comprereste qualcuna ?

Secondo alcune fonti il cda ha fissato il prezzo dell’aumento a 1 centesimo ad azione contro gli 1,7 euro ad azione pagati nel 2015
dalla famiglia Malacalza per diventare primo socio dell’istituto.

I vertici starebbero cercando di convincere Unipol a prendere parte alla ricapitalizzazione.
Gli analisti di Banca Akros evocano invece nella loro nota mattutina la possibilità di un intervento dello Stato.
Con l’avvio di una risoluzione, si legge nel report, “seguirebbe probabilmente una separazione delle attività buone dalle cattive,
con la banca ponte che potrebbe essere ricapitalizzata con l’intervento dello Stato e fusa a un istituto più grande”.
Lo stock di crediti deteriorati “sarebbe probabilmente trasferito a un investitore specializzato per il recupero futuro”.

Il terzo aumento in pochi anni avrebbe dovuto partire lunedì prossimo e terminare entro i primi di dicembre coinvolgendo i primi due azionisti,
Malacalza Investimenti e Gabriele Volpi che oggi hanno rispettivamente il 17,6% e il 6% della banca.

La banca genovese fa notare che il problema della mancata formazione del consorzio di garanzia si è creato
“nonostante l‘ottenimento dell‘autorizzazione da parte delle autorità di vigilanza e i positivi riscontri ricevuti
per l‘acquisizione formale di manifestazioni di interesse e di specifici obblighi di garanzia da parte di nuovi investitori istituzionali”.

Nelle scorse settimane era stato reso noto che Barclays, Credit Suisse e Deutsche Bank avevano aderito a un pre-consorzio di garanzia
subordinato a una serie di condizioni, tra cui un buon andamento del processo di cessione di asset e di sofferenze e la mancanza di incertezze sulla continuità aziendale.
 

Val

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La ripresa avanza ed è in costante aumento ........come no.

Il gruppo tedesco Siemens ha annunciato il taglio di 6.900 posti di lavoro in tutto il mondo.
Una decisione anticipata nei giorni scorso quando l’azienda aveva dichiarato che erano in vista “tagli dolorosi“.

La notizia è stata ufficializzata oggi a Monaco, in Germania.
Oltre ai tagli, Siemens ha previsto la chiusura di due stabilimenti, quelli di Goerlitz e Lipsia, dove lavorano 920 dipendenti.
 

Val

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La Honeywell, leader mondiale nella produzione di turbocompressori, ha deciso di chiudere lo stabilimento di Atessa (Chieti),
situato nella zona industriale più importante del centro-sud Italia.
Per i lavoratori, dal prossimo 2 aprile, al termine della procedura di solidarietà, dovrebbe scattare la mobilità.

L’annuncio è stato dato, ieri mattina, dai vertici locali della multinazionale franco-statunitense,
ai rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm, in una riunione informale. «La fabbrica sarà smantellata»
e, nel giro di pochi attimi, i lavoratori si sono ritrovati sul cellulare la tremenda notizia.

In primavera, dunque, i 420 dipendenti della Honeywell Transporter System e di altri 60 dell’indotto
(soprattutto dell’azienda Travaglini di Atessa) potrebbero ricevere il benservito.

La multinazionale ha scelto di cancellare il polo di Atessa, «tra i migliori al mondo del gruppo per il suo alto livello tecnologico».
Le linee quasi certamente saranno spostate a Presov, in Slovacchia, dove è stato realizzato un impianto gemello e dove,
a mano a mano, sono stati trasferiti i codici, copiati, clonati, delle produzioni finora effettuate in Abruzzo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Qualcosa si muove ?

Il punto principale è quello che intende colpire i cambi di casacca che, ad ogni legislatura raggiungono nuovi picchi:
in totale per questa tornata ci sono stati 529 passaggi di gruppo (298 alla Camera e 231 al Senato).

Secondo il nuovo regolamento tutto questo non sarà più possibile:
ogni gruppo dovrà essere composto da 10 senatori e dovrà rappresentare un partito o movimento (anche risultante dall’aggregazione di più forze politiche)
che si è presentato alle elezioni con proprio contrassegno e candidati e che è riuscito ad eleggere dei senatori.
Il gruppo potrà essere anche l’espressione della coalizione che ha partecipato alle politiche o del singolo partito che ne ha fatto parte.

Impossibile creare nuovi gruppi durante la legislatura al di fuori di queste previsioni.
A meno che non si vogliano accorpare due o più gruppi già esistenti.

Nel caso i cui si voglia abbandonare comunque il gruppo di origine, l’unica alternativa sarà quella di aderire al Misto.

E per disincentivare al massimo i cambi di casacca si introduce anche un’altra norma:
decadenza automatica dall’incarico
di vicepresidente o segretario d’Aula nel caso in cui si lasci il gruppo in nome del quale si è stati eletti.

E lo stesso vale se si è nell’Ufficio di Presidenza.

Nel caso in cui un gruppo non sia presente nella legislatura successiva gli eventuali avanzi di bilancio verranno restituiti al Senato.

L’unica deroga a questo sistema è per le minoranza linguistiche: solo per questo tipo di eletti sarà possibile costituirsi in gruppi di 5.
I componenti, oltre ai senatori appartenenti a tali minoranze potranno essere “i senatori eletti nelle regioni speciali il cui statuto preveda la tutela di minoranze linguistiche”.

Intanto si interviene contro i trasformisti, i cambi di casacca e le formazioni che nascono in corso di legislatura.

O per essere più chiari: mai più Verdiniani di Ala, ma anche Ncd di Angelino Alfano e pure Articolo 1-Mdp o Gal.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ecco come si fa a diminuire il debito pubblico....artefici contabili che se fossero fatti in un'azienda privata porterebbero ad una verifica fiscale.

La Cassa depositi e prestiti ha ricevuto nei giorni scorsi una lettera del Tesoro che formalizza la vendita di quote di Eni ed Enav e la sta valutando.

Lo riporta Reuters, dopo che Il Sole 24 Ore ha scritto che il ministero dell’Economia ha formalmente avviato
il processo di cessione delle quote, rispettivamente il 3,3% e il 50,37%, con una lettera al gruppo guidato da Fabio Gallia.

Che è controllato dalla stessa via XX Settembre ma sulla carta è fuori dal perimetro della pubblica amministrazione,
cosa che consente partite di giro” di questo genere mirate a ridurre, sulla carta, il debito pubblico.

Un’urgenza sempre più pressante per il ministro Pier Carlo Padoan alla luce delle contestazioni della Commissione europea sui conti italiani.

L’introito atteso, in base agli attuali valori di Borsa delle due società, è di circa 2,8 miliardi di euro.
Per quest’anno il target del governo per i proventi da privatizzazione è stato ridotto a 0,2 punti di pil, circa 3,5 miliardi di euro.

Il Tesoro intende mantenere in portafoglio il 3% di Enav e l’1% di Eni in modo da continuare ad avere un ruolo nella presentazione delle liste per il rinnovo dei consigli di amministrazione.
Nessuna delle parti in causa per ora ha commentato.
Secondo il quotidiano di Confindustria, la formalizzazione dell’operazione sarà all’ordine del giorno di un cda della Cdp a dicembre.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Svegliarsi, oppure fra qualche anno saremo ridotti così.
A me - con tutta sincerità - non sta bene che una fazione religiosa ne colpisca un'altra.
Religione. Oppio dei popoli ignoranti.
Offendere ? Ma offendere cosa ? chi ?

Bruxelles sembra non aver pace.
Ancora una volta numerosi episodi di vandalismo sono stati compiuti da gruppi di giovani migranti musulmani
contro i simboli natalizi esposti negli esercizi commerciali in questo periodo dell’anno.
Distrutte vetrine e addobbi, oltre a episodi di aggressioni dei commessi intenti ai preparativi.
Le violenze gratuite non hanno risparmiato le auto in sosta, gli arredi urbani e gli agenti di polizia intervenuti.
Fonti della sicrezza belga riferiscono di aver proceduto all’identificazione e all’arresto di 20 individui coinvolti nei disordini.

Non è la prima volta che, nel periodo prenatalizio, si verificano atti di violenza e teppismo in danno degli arredi preparati per le festività.
Lo scorso anno, sempre in occasione dell’allestimento degli addobbi, si verificarono numerosi
episodi di intolleranza da parte di nutriti gruppi di musulmani che non gradivano l’ostentazione di una fede non loro
e si scatenarono nella distruzione sistematica di alberi di natale, luminarie e tutto ciò che
incontravano sul cammino e che avesse attinenza alle festività di fine anno.

Nel 2012 l’amministrazione comunale di Bruxelles propose di non esporre alcun albero natalizio,
ma di sostituirlo con una “scultura digitale” che lo rappresentasse per non offendere gli appartenenti a confessioni religiose diverse dal Cristianesimo.

Il Belgio, e in particolare modo la sua Capitale, è noto per essere il primo Paese in Europa
per numero di musulmani e per la forte radicalizzazione sul territorio.
Quartieri come Molembeek sono diventati veri e propri ghetti sotto il controllo della Sha’aria
e proprio il Paese fiammingo è diventato, con il passare degli anni, la vera culla del jihadismo europeo.

Un Paese che, seppur vittima di attentati, non sembra impegnarsi più di tanto nello sradicamento delle cellule operanti sul territorio
anche se, queste realtà, hanno partorito veri e propri mostri come Abdelhamid Abaaoud, uno dei terroristi in azione al Bataclan.

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