tontolina
Forumer storico
Pensioni e immigrati: razzismo italico (N. Forcheri)
Questo paese altamente autorazzista mi sorprende ogni giorno di più: 60.000 extra comunitari per “ricongiungimento” familiare godono in Italia di una pensione di quasi 500 euro al mese senza MAI avere versato un solo contributo in Italia.[neh BOERI|
Ma come? Per loro il divieto del cumulo dei redditi e l’obbligo del “contributivo” non valgono?
Ricordo che a tutti noi sono state fatte le pulci in modo miserevole sulle pensioni versate ai genitori, ad esempio a mia mamma, e adesso agli eredi cioé a noi, è stato chiesto di rimborsare la differenza tra la quota sociale (400) e la quota contributiva (150) della sua pensione, versata secondo l’INPS ingiustamente per dieci anni, sin da quando è entrata in vigore la legge sul divieto di cumulo dei redditi con il marito.
Come a dire: va premiato di più uno straniero che si ricongiunge con la sua famiglia in Italia e che non solo non ha mai contribuito un cavolo in Italia ma non ha mai neanche reso un servizio, che non una mamma italiana che si è fatta il mazzo in famiglia, sempre contribuendo volontariamente all’INPS, e costretta a rinunciare al suo lavoro per seguire il marito. In questo caso, ipocritamente, per il “cumulo”, la mamma non può godere di un diritto PERSONALE a una pensione minima, in riconoscimento del suo lavoro svolto in famiglia e alla patria, mentre lo straniero si.
PS che non mi si vengano a rompere le scatole sulla cosiddetta “guerra tra i poveri” – trito concetto buonista per impedire che la popolazione si alzi per difendere i propri diritti- io sto difendendo un diritto sacrosanto di cittadina italiana che se vale per uno straniero, dovrebbe valere, A MAGGIOR RAGIONE e in MODO SUPERIORE, per un cittadino italiano che per di più ha contribuito all’INPS.
E poi BOERI ha ancora la faccia tosta di tirarci fuori le cantilene che senza immigrati non ci possono più pagare la pensione – no, ma perché, che cosa hanno fatto in 30 anni? Non ci hanno forse costantemente eroso il diritto a una pensione dignitosa? – e che “loro vengono a fare i lavori che noi non vogliamo fare”.
Tutto questo ha un nome tecnico: svalutazione salariale, ed è scientemente ricercata e voluta, per spianare la strada alle multinazionali e ai fondi avvoltoi e plasmare il mondo a loro uso e consumo. Finalmente potranno avvalersi del tanto agognato MADE IN ITALY per vendere meglio al mondo intero le loro cianfrusaglie taroccate – e sto parlando delle multinazionali – grazie al fatto che avranno domato un popolo a mettere a servizio la sua creatività, il suo ingegno, il suo know how, la sua passione, all’altare del profitto di altri IGnoti azionisti oltralpi e oltre oceano.
Nforcheri 5/7/2018
Pensioni e immigrati: razzismo italico (N. Forcheri)
Questo paese altamente autorazzista mi sorprende ogni giorno di più: 60.000 extra comunitari per “ricongiungimento” familiare godono in Italia di una pensione di quasi 500 euro al mese senza MAI avere versato un solo contributo in Italia.[neh BOERI|
Ma come? Per loro il divieto del cumulo dei redditi e l’obbligo del “contributivo” non valgono?
Ricordo che a tutti noi sono state fatte le pulci in modo miserevole sulle pensioni versate ai genitori, ad esempio a mia mamma, e adesso agli eredi cioé a noi, è stato chiesto di rimborsare la differenza tra la quota sociale (400) e la quota contributiva (150) della sua pensione, versata secondo l’INPS ingiustamente per dieci anni, sin da quando è entrata in vigore la legge sul divieto di cumulo dei redditi con il marito.
Come a dire: va premiato di più uno straniero che si ricongiunge con la sua famiglia in Italia e che non solo non ha mai contribuito un cavolo in Italia ma non ha mai neanche reso un servizio, che non una mamma italiana che si è fatta il mazzo in famiglia, sempre contribuendo volontariamente all’INPS, e costretta a rinunciare al suo lavoro per seguire il marito. In questo caso, ipocritamente, per il “cumulo”, la mamma non può godere di un diritto PERSONALE a una pensione minima, in riconoscimento del suo lavoro svolto in famiglia e alla patria, mentre lo straniero si.
PS che non mi si vengano a rompere le scatole sulla cosiddetta “guerra tra i poveri” – trito concetto buonista per impedire che la popolazione si alzi per difendere i propri diritti- io sto difendendo un diritto sacrosanto di cittadina italiana che se vale per uno straniero, dovrebbe valere, A MAGGIOR RAGIONE e in MODO SUPERIORE, per un cittadino italiano che per di più ha contribuito all’INPS.
E poi BOERI ha ancora la faccia tosta di tirarci fuori le cantilene che senza immigrati non ci possono più pagare la pensione – no, ma perché, che cosa hanno fatto in 30 anni? Non ci hanno forse costantemente eroso il diritto a una pensione dignitosa? – e che “loro vengono a fare i lavori che noi non vogliamo fare”.
Tutto questo ha un nome tecnico: svalutazione salariale, ed è scientemente ricercata e voluta, per spianare la strada alle multinazionali e ai fondi avvoltoi e plasmare il mondo a loro uso e consumo. Finalmente potranno avvalersi del tanto agognato MADE IN ITALY per vendere meglio al mondo intero le loro cianfrusaglie taroccate – e sto parlando delle multinazionali – grazie al fatto che avranno domato un popolo a mettere a servizio la sua creatività, il suo ingegno, il suo know how, la sua passione, all’altare del profitto di altri IGnoti azionisti oltralpi e oltre oceano.
Nforcheri 5/7/2018
Pensioni e immigrati: razzismo italico (N. Forcheri)