Parliamo di libri (3 lettori)

Claire

ἰοίην
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"Il costo della virilità"
(G. Bersani Franceschetti - L. Peytavin.
Il Pensiero Scientifico Editore)

La novità del libro (che per quanto riguarda le riflessioni sul ruolo educativo e della socializzazione nel "costruire" il concetto di "virilità" in modo che esso significhi anche svalorizzare, sottomettere, ridicolizzare, dominare il femminile e agire comportamenti violenti e antisociali, non dice niente di nuovo ed è, anzi, superficiale) sta nell'aver calcolato il costo pubblico delle condotte agite "in nome della virilità" da soggetti di sesso maschile in Italia.
Fonti, numeri e dati sono ben documentati e molto numerosi, oltre che utilizzati dando spiegazione del metodo.
In pratica, posto che i peggiori delitti e comportamenti antisociali sono commessi in maggioranze schiaccianti da uomini, in quanto uomini (pesa più la differenza il sesso che di stato sociale, istruzione e nazionalità), quanto costa il macho alla collettività?
Le cifre sono incredibili.
La soluzione proposta abbastanza semplicistica.
Sarebbe opportuno che questo libro arrivasse alla Premier .
Come fare a risparmiare i 98 miliardi abbondanti che lo Stato spende all'anno, a causa di comportamenti maschili delinquenziali?
Gli uomini non prenderanno MAI la questione nelle loro mani. A loro la "virilità" fa danni ma garantisce ancora privilegio e potere. E se la sono costruiti da sé. Da sempre è l'uomo che decide "cos'è un uomo e cosa una donna", basta leggere Simone de Beauvoir, Virginia Woolf e Carla Lonzi, per citarne poche.
La sfida è aperta.
 

Claire

ἰοίην
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"Senza madre"
(AA.VV - Magi edizionj)

"La maternità è un evento globale e lungo che investe un'esistenza femminile, scompone ogni altro programma di realizzazione, ed esige mediazioni, perché uno dei due, madre e figlio/a non ne esca mutilato. Quale comune misura ha questo con la paternità? Sul piano fisico nessuna. (...) E sulla vita di relazione? Va da sè che la madre restringa le sue relazioni per privilegiare quelle con la sua creatura
Va da sè che un uomo sviluppi le sue relazioni, essendo chiamato ad essere, più di prima, un individuo sociale. La dissimmetria è potente (...)"
Queste parole di Rossana Rossanda andrebbero scolpite in ogni aula di tribunale perché avviene, in Italia, una lacerante, terribile, sanguinosissima ma silenziosa e nascosta guerra al legame materno. Negato, svilito, reciso con violenza in nome di una volontà non detta ma praticata di ripristinare la patria potestà del padre sui figli, indipendentemente da tutto: età e abitudini di vita del bambino, legame materno, allattamento, fisiologia dello sviluppo del bambino e finanche episodi di abusi sessuali sui minori e/o violenza domestica.
Le storie del libro - vere - sono un doloroso emblema di questa guerra.
Le madri e i bambini sono oggetti nelle mani di loschi personaggi che per denaro, prestigio, potere, vendetta e odio di genere, vengono torturati in mille modi e infine separati a forza, nonostante il loro legame fisiologicamente, biologicamente e neurologicamente fondamentale e necessario.
Una lettura terribile ma necessaria.

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Claire

ἰοίην
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"ESTHER. Il mondo si cambia un cuore alla volta"

(S. Jenkins D. Walter e Caprice Crane - ed Giunti)

Steve adotta una maialina.
La maialina - Esther - in realtà è una bestia gigantesca e ribalta la vita di Steve e Derek: inondazioni di acqua, olio spalmato ovunque, pipì e cacca di maiale dappertutto, zolle e giardini rovinati, mobili distrutti, furti di cibo...
Esther the Wonder Pig però rivoluziona anche le abitudini alimentari dei due che non riescono più a nutrirsi di cibo animale e diventano vegani, aprono una pagina FB e... daranno una svolta alla loro vita.

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Ignatius

sfumature di grigio
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Ho ritrovato un Classico della Letteratura.

A suo tempo avevo apprezzato anche gli altrettanto scorretti politicamente "Come Ammazzare Il Marito Senza Tanti Perché" e "Come Ammazzare Mamma E Papà".
 

Claire

ἰοίην
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"Sex work is not work"
(AAVV - Casa editrice Ortica)

Può la prostituzione essere considerata un lavoro come un altro?
Secondo le autrici di questo libro (e anche secondo me), decisamente NO.
Per parlare di prostituzione, occorre necessariamente dare voce alle donne che hanno fatto parte di quel mondo, chiedere loro di raccontare la loro esperienza e sono ormai numerose le voci di queste donne che parlano in modo lucido della condizione della donna prostiuita. Nel libro numerose le fonti a sostegno dell'assunto del titolo.

La distinzione tra prostituzione e tratta è un argomento centrale di coloro che sostengono che la prostituzione possa essere un lavoro come un altro ma costoro trascurano il particolare che il "lavoro" sarebbe lo stesso e gli stessi sarebbero coloro che lo richiedono.
Il corpo di una donna (che il mondo non sia pieno di bordelli affollati di ragazzi con fuori la fila di donne per usarli e pagarli mi pare evidente) non può essere oggetto di regolamentazione pubblica perché questo offende libertà ed eguaglianza e mette a repentaglio le coordinate di convivenza civile e nella prostituzione è il corpo ad essere messo in vendita, non un "servizio". Infatti, attraverso il contratto di prostituzione, l'acquirente ottiene il diritto unilaterale all'uso sessuale diretto del corpo di una donna.

Le statistiche che riguardano le cosiddette "prostitute libere" sono agghiaccianti: il 63% di queste ha subito abusi da bambina, il 73% ha subito assalti fisici durante "il mestiere" e il 64% è stata minacciata con un'arma, il 75% si è trovata senza fissa dimora, il 48% fa uso di droga e l'89% risponde positivamente alla domanda se vuole lasciare "la professione".

Perché gli uomini chiedono di comprare la sottomissione sessuale delle donne nel mercato capitalistico?
Si tratta di sottomissione e non di sesso, perché il sesso presuppone la reciprocità di desiderio e piacere cosa che non cercano, per loro stessa ammissione, i clienti, sia direttamente intervistati, sia quando parlano tra di loro.

Il libro, anche se a tratti sfiora altre tematiche con toni eccessivi, a mio giudizio, analizza il linguaggio del mercato globale del sesso che lavora costantemente per rendere accettabile ciò che non lo è. Perché parlare di "sex work"? La prostituzione è "la bocca, la vagina, il retto penetrato generalmente da un pene, qualche volta dalle mani, da oggetti, da un uomo e poi da un altro, da un altro, da un altro, da un altro ancora(...) Vi chiedo di pensare ai vostri corpi usati in questo modo. È sexy? È divertente?" La prostituzione non è un lavoro, non è vero che è come girare hamburger al Mac Donald's: "al Mac Donald's tu non sei la carne, nella prostituzione sei la carne".

Numeri, voci, esperienze presenti e passate, confronti tra Paesi e normative diverse... tutto porta all'affermazione del titolo: "sex work is not work"
 

Claire

ἰοίην
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"Arriva l'oritteropo"
(Jessica Anthony - Sur)

Il romanzo, incalzante e, non so come dire... "molto americano", porta avanti la vicenda di due personaggi molto lontani nel tempo tra di loro: il senatore repubblicano Alexander Paine Wilson, con una fissazione per Reagan e in piena corsa elettorale, ai giorni nostri a Washington e Titus Downing, imbalsamatore nell'Inghilterra vittoriana.

I due sono legati dall'ingombrante, scomoda, "oscura" e quasi morbosa presenza di un oritteropo imbalsamato, un animale che nella sua bizzarra figura scatena sentimenti contrastanti.

Il racconto che riguarda Downing, ricco di atmosfera, è scritto in modo classico, quello che riguarda Wilson in modo curioso: "tu non sei in pausa estiva. Sei in corsa per la rielezione", quasi si penetra nel personaggio, si "diventa" lui.

A entrambi i personaggi l'oritteropo sconvolgerà le vita, in una spirale di eventi che, rapida, porta a dipingere una riflessione sull'occidente, sulla nostra volontà di dominio, sulle ipocrisie e i meccanismi della politica USA.

Tra me e la letteratura made in USA non c'è mai un grande feeling, con pochissime eccezioni.
Questo libro non è una di quelle, non amo particolarmente lo stile di scrittura, ma scorre veloce, coinvolge ed è molto originale. Di sicuro non di dimentica.

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