Parliamo di libri (2 lettori)

andgui

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prima di addormentarmi questa sera, ormai quasi notte. ciao Chiara buona notte :)


Vedi l'allegato 693076
Per fortuna non ho problemi ad addormentarmi, altrimenti sarebbe un'ottima soluzione: un libro di buddismo e in lingua tedesca.
Mooolti anni fa avevo letto Ansichten eines Clowns e Haus ohne Hüter, di Heinrich Böll e anche Die Blechtrommel, di Günter Grass, scrittori famosi negli anni 70.
Allora però il mio tedesco era in esercizio. In vacanza questa estate ho letto qualcosa di più leggero, un Krimi: Vino Criminale, di Michael Böckler. Si svolge in Piemonte, Toscana e Alto Adige ed è un poiiziesco con alto contenuto enologico e culinario. Non male.
 

Sottancamion

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Che libri noiosi madonna, dei pipponi da fintocomunisti radical chic.
Io preferisco robe più leggere come "Diventare miliardario in due secondi con le criptofuff...ehm valute".

In realtà ho appena iniziato "La lotta di classe nel XXI secolo" di Lidia Undiemi. :eek:
Perché io sono un vero comunista.
(scherzo, forse)
 
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Claire

ἰοίην
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Bilancio del 2022: 27 libri letti, poco più di 2 al mese, di cui 3 di poesia, 5 classici (compreso uno di poesia), 14 italiani,
2 saggi, 1 biografia, 1 diario, poche delusioni, 7 successi di mercato.

In generale sono abbastanza soddisfatta.

Chi altro?
 

VERLOC001

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Siamo sicuri che le pagine dei libri si pesino come le fette di mortadella?

Non so quanti libri ho letto e non voglio saperlo.

tanti , pochi, alti, bassi, prosa, poesia.

La lettura riempie dentro .

Ho letto tre volte Il processo di Kafka. e ora lo ricomincio per la quarta ..

Quanto me lo conti?
 

Claire

ἰοίην
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Siamo sicuri che le pagine dei libri si pesino come le fette di mortadella?

Non so quanti libri ho letto e non voglio saperlo.

tanti , pochi, alti, bassi, prosa, poesia.

La lettura riempie dentro .

Ho letto tre volte Il processo di Kafka. e ora lo ricomincio per la quarta ..

Quanto me lo conti?
Ma chi è che pesa le pagine dei libri come fette di mortadella? :-?
Questo treddo è fatto apposta per consigliare o sconsigliare una lettura, dandone una breve descrizione e una opinione personale.
Perché non partecipi, visto che ti piace leggere? Un contributo su Kafka sarebbe prezioso
 

Claire

ἰοίην
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"Walden. Ovvero vita nei boschi"
(H.D. Thoreau - Crescere edizioni)

Una doverosa premessa: con questa casa editrice fino ad ora mi ero trovata bene, con questo libro molto meno: traduzione pessima.
Comunque era dal 1989 che la famosa citazione "Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto" mi chiamava.
E finalmente questa estate, visto il libro su una bancarella, in vacanza, ho potuto leggere questo straordinario racconto.
Badate, si deve aver pazienza: quasi un terzo del libro (l'inizio) è estremamente pesante, moraleggiante e didascalico.
Ma poi... nonostante si ripropongano spesso descrizioni e considerazioni che sembrano inutilmente pignole e nozionistiche, il testo è ricco di profondità, di immagini vivide, fresche e limpide come le acque del lago Walden, di riflessioni sull'essenziale, l'umano e la natura.
Un libro che avvicina al senso profondo della vita, spirituale, emozionante. Una vita semplice e vicina alla natura, quella condotta per circa due anni dall'autore ma non per questo povera, anzi. Lo sguardo di Thoreau appare colto e profondo, riveste di filosofia ogni elemento naturalistico e stagionale finendo per arrivare veramente al midollo della vita, a quel profondo significato dell'esistenza che si raggiunge, come dice lui, essendo il "Colombo di interi, nuovi continenti e mondi dentro di noi, aprendo nuovi canali non di commercio ma di pensiero".
Un libro-guida, almeno nei miei sogni, per (ri)costruire un mondo nuovo per il domani.

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Claire

ἰοίην
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"Mai più eroi in corsia - cosa ha insegnato il Coronavirus al SSN"
(Riccardo Iacona - Piemme editore)

Il libro, dell'estate 2020, mi ha scombussolata per tanti motivi.
Il primo per la memoria. La mempria del disastro lombardo e mondiale. Della superficialità di tutti i "potenti". Banalmente per la memoria dei morti. Troppi e soli. La memoria della paura, del silenzio. La memoria dell'impreparazione. Del lavoro svolto con i malati in quel periodo (io lavoro in ospedale). Delle notizie, le conferenze. L'ansia terribile, la malattia mortale. L'angoscia. La solitudine siderale.
Poi per la velocità. È un libro di due anni e mezzo fa e pare lontano un decennio.
E infine per lo schifo di una crisi terribile che, per adesso, pare non aver avuto NESSUN risvolto positivo. Non abbiamo imparato niente?
Ci sono decine di spunti per migliorare, cambiare e ricostruire la nostra Sanità.
Ma va tutto veloce. Tutto si dimentica. Il denaro è la guida di chi ha il potere e si va avanti così. Fino alla prossima crisi.
Triste.
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