παράδοξον (2 lettori)

great gatsby

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LA BALLA DELL’OCCIDENTE RICCO A SPESE ALTRUI


di ENZO TRENTIN

La propaganda è l’attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni; il conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obbiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo. In antitesi alla propaganda c’è l’informazione che è pura e semplice esposizione dei fatti. Noi siamo molto sensibili all’informazione, ma subiamo – anche inconsciamente – gli effetti della propaganda.

Fondamentalmente, sono tre le correnti da prendere in considerazione. La prima è costituita dall’industria delle relazioni pubbliche, l’industria della propaganda per le più importanti attività economiche. Che cosa dicono i leader dell’industria delle PR? In secondo luogo si esaminano i cosiddetti “intellettuali pubblici”, i grandi pensatori, quelli che scrivono gli editoriali d’opinione e i libri importanti sulla natura della democrazia. Che cosa dicono? La terza corrente da osservare è quella accademica, in particolare il settore delle scienze politiche riguardante la comunicazione e l’informazione, divenuto ormai una branca di quella disciplina negli ultimi settanta o ottant’anni.

Ciò premesso, ecco un esempio di raffinata propaganda che emerge da un autore e conferenziere, Research Fellow della Hoover Institution presso la Stanford University: Dinesh D’Souza (nella foto), nato il 25 Aprile 1961 a Mumbai, Maharashtra, India. (1)

L’idea che l’America e l’Occidente siano diventati ricchi grazie all’oppressione e allo sfruttamento è sostenuta con passione da molti intellettuali e attivisti.

In Occidente, la tesi dello sfruttamento è invocata, da Jesse Jackson e da altri, per richiedere il pagamento di centinaia di miliardi di dollari agli afro-americani e agli abitanti del Terzo mondo come riparazione per lo schiavismo e Il colonialismo.

Estremisti islamici come Osama Bin Laden ripetono sempre che il mondo musulmano è povero proprio perché l’Occidente è ricco, e usano l’oppressione dell’Occidente come pretesto per scatenare la violenza, nella forma del terrorismo, contro la popolazione civile americana.


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great gatsby

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Dunque, l’Occidente si è davvero arricchito a spese delle minoranze e del Terzo mondo per mezzo dei gravi crimini della schiavitù e del colonialismo?


È una tesi difficile da sostenere, perché non c’è nulla di specificamente occidentale nello schiavismo e nel colonialismo.

L’Occidente ha avuto i propri imperi, ma la stessa cosa vale anche per i persiani, i mongoli, i cinesi e i turchi.


Gli Inglesi hanno governato il mio paese, l’India, per circa duecento anni.


Ma prima degli inglesi, l’India era già stata invasa e occupata dal persiani, dai mongoli, dai turchi, dagli afghani e dagli arabi. L’Inghilterra è stata soltanto la settima o l’ottava potenza coloniale a stabilirsi sul suolo indiano. Se il colonialismo non è un’istituzione occidentale, lo stesso si può dire anche dello schiavismo. Lo schiavismo è stata una caratteristica di tutte le civiltà conosciute. I cinesi lo hanno avuto, e così anche l’India. Era diffuso in tutta l’Africa, e gli indiani americani lo conoscevano già molto prima dell’arrivo di Colombo.

Ciò che è specificamente occidentale non è lo schiavismo ma il movimento per la sua abolizione
.

Al di fuori della civiltà occidentale non si conosce alcun esempio storico di attivismo antischiavista.


Naturalmente, in ogni civiltà gli schiavi si sono opposti con forza al loro asservimento. In tutte le società schiavistiche, fughe e rivolte erano all’ordine del giorno.

Ma soltanto in Occidente è sorto un movimento, non di schiavi ma di potenziali proprietari di schiavi, che si è opposto per principio allo schiavismo.

Questo atteggiamento tipicamente occidentale si coglie perfettamente nella seguente osservazione di Abraham Lincoln: «Siccome non intendo essere uno schiavo, non intendo nemmeno essere un padrone».



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great gatsby

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Bel 3d ... temo che nn avrà successo ...

con tutto il rispetto, son ben poche le risposte di "iscritti" a cui terrei

.............................


È comprensibile che Lincoln non volesse essere uno schiavo. ma, e qui sta la cosa importante, non voleva neppure essere un padrone.

Rifiutò in blocco la schiavitù, fu pronto a spendere una grande quantità di denaro e poi anche a versare molto sangue per distruggere quell’istituzione.

Durante la guerra civile, centinaia di migliaia di uomini bianchi morirono per portare la libertà agli afroamericani, che non erano in grado di ottenerla da soli.


Tenendo conto di questi fatti indiscutibili, quale deve essere il nostro giudizio sulla questione delle riparazioni? La mia opinione sull’argomento è stata espressa con grande chiarezza da Muhammed Ali

. Dopo la suo vittoria in Zaire su George Foreman per il titolo mondiale dei pesi massimi, al ritorno negli Stati Uniti un giornalista gli domandò: «Campione, cosa ne pensi dell’Africa?».

Cassius Clay rispose: «Grazie a Dio mio nonno fu preso su quella nave».

La verità di queste considerazioni porta a ripensare la questione delle riparazioni.

L’idea della riparazione è sbagliata, non solo perché gli uomini che vivono oggi non hanno nessuna colpa per i danni dello schiavismo e del colonialismo, ma anche perché i discendenti di coloro che subirono la schiavitù e il dominio straniero oggi stanno molto meglio di quanto non sarebbe avvenuto se i loro antenati non fossero stati presi schiavi e se non fossero stati sottomessi al controllo europeo

. Per quanto sia riluttante ad ammetterlo, Jesse Jackson vive una vita molto migliore in America di quella che gli sarebbe stata riservata in Etiopia o in Ghana. Se non sono stati l’oppressione e lo sfruttamento a rendere ricco e potente l’Occidente, cos’è stato allora? La risposta è che l’Occidente ha inventato tre istituzioni che non erano mai prima esistite: la scienza, la democrazia e il capitalismo. Ognuna di queste istituzioni si fonda su un universale impulso dell’uomo che, nella storia dell’Occidente, si è dato una forma istituzionale molto specifica.

Cominciamo con la scienza.


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great gatsby

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con tutto il rispetto, son ben poche le risposte di "iscritti" a cui terrei

.............................


È comprensibile che Lincoln non volesse essere uno schiavo. ma, e qui sta la cosa importante, non voleva neppure essere un padrone.

Rifiutò in blocco la schiavitù, fu pronto a spendere una grande quantità di denaro e poi anche a versare molto sangue per distruggere quell’istituzione.

Durante la guerra civile, centinaia di migliaia di uomini bianchi morirono per portare la libertà agli afroamericani, che non erano in grado di ottenerla da soli.


Tenendo conto di questi fatti indiscutibili, quale deve essere il nostro giudizio sulla questione delle riparazioni? La mia opinione sull’argomento è stata espressa con grande chiarezza da Muhammed Ali

. Dopo la suo vittoria in Zaire su George Foreman per il titolo mondiale dei pesi massimi, al ritorno negli Stati Uniti un giornalista gli domandò: «Campione, cosa ne pensi dell’Africa?».

Cassius Clay rispose: «Grazie a Dio mio nonno fu preso su quella nave».

La verità di queste considerazioni porta a ripensare la questione delle riparazioni.

L’idea della riparazione è sbagliata, non solo perché gli uomini che vivono oggi non hanno nessuna colpa per i danni dello schiavismo e del colonialismo, ma anche perché i discendenti di coloro che subirono la schiavitù e il dominio straniero oggi stanno molto meglio di quanto non sarebbe avvenuto se i loro antenati non fossero stati presi schiavi e se non fossero stati sottomessi al controllo europeo

. Per quanto sia riluttante ad ammetterlo, Jesse Jackson vive una vita molto migliore in America di quella che gli sarebbe stata riservata in Etiopia o in Ghana. Se non sono stati l’oppressione e lo sfruttamento a rendere ricco e potente l’Occidente, cos’è stato allora? La risposta è che l’Occidente ha inventato tre istituzioni che non erano mai prima esistite: la scienza, la democrazia e il capitalismo. Ognuna di queste istituzioni si fonda su un universale impulso dell’uomo che, nella storia dell’Occidente, si è dato una forma istituzionale molto specifica.

Cominciamo con la scienza.


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Cominciamo con la scienza.

Naturalmente tutti i popoli vogliono conoscere il mondo. I cinesi hanno registrato le eclissi, gli indiani hanno inventato lo zero, i maya hanno creato complicati calendari.

Ma la scienza che significa esperimento e verifica, nonché un “metodo scientifico” definito da uno scrittore “l’invenzione delle invenzioni”, è una creazione dell’Occidente. Proprio come l’impulso a imparare, anche quello a barattare e commerciare è universale.

I popoli di tutte le culture si scambiano beni per reciproco vantaggio. Il denaro non è una invenzione occidentale.

Ma il capitalismo, che implica i diritti di proprietà e le corti giuridiche in grado di farli rispettare, il libero commercio e la borsa valori, nonché le Istituzioni del credito e i libri contabili a partita doppia, è un sistema che si è sviluppato in Occidente.

Infine, anche la partecipazione tribale di governo è un fenomeno universale, ma la democrazia, che richiede elezioni, separazione e trasferimento pacifico dei poteri, nonché sistemi di controllo e bilancio, è un’istituzione occidentale.

Con tutto ciò non si vuole negare che l’Occidente, come tutte le altre culture, non si sia dimostrato arrogante e oppressivo quando ne ha avuto la possibilità. L’oppressione e lo sfruttamento, tuttavia, non sono stati la causa del successo occidentale, bensì il frutto di quel successo.

Chi afferma che l’America e l’Occidente sono diventati ricchi a spese di altri popoli si sbaglia di grosso.

La vera causa della ricchezza e della potenza occidentale è il rapporto dinamico tra scienza, capitalismo e democrazia. Lavorando in collaborazione, queste istituzioni hanno creato la nostra società commerciale, tecnologica e partecipativa
».

Interessanti argomentazioni, e più interessante è il personaggio che le ha elaborate.

Noi, molto più modestamente, vorremmo soffermarci su queste sole ultime constatazioni: «…ma la democrazia, che richiede elezioni, separazione e trasferimento pacifico dei poteri, nonché sistemi di controllo e bilancio, è un’istituzione occidentale».

Ecco, crediamo che Dinesh D’Souza non abbia prestato attenzione a quella parte dell’occidente che risponde all’identificazione di Unione Europea, ed all’interno di questa del paese chiamato Italia.


segue, e viene il bello:)
 

lorenzo63

Age quod Agis
Secondo l' Accademia delle Scienze Sociali Cinese pare ci sia dell' altro ..

Per la crescita del Pil non bisogna imitare la Cina, ma tornare alle radici cristiane (quando l’Italia cresceva al 6 per cento annuo) – lo Straniero

Alcune cose dell' articolo linkato sono palesemente ridondanti .. però nel complesso ci sta.

...........
ECCO IL SEGRETO

Proprio l’Accademia delle scienze sociali di Pechino, richiesta dal regime di “spiegare il successo, anzi la superiorità dell’Occidente su tutto il mondo”, nel 2002, scrisse nel suo rapporto: “Abbiamo studiato tutto ciò che è stato possibile dal punto di vista storico, politico, economico e culturale”.

Scartate la superiorità delle armi, poi del sistema politico, si concentrarono sul sistema economico: “negli ultimi venti anni” scrissero “abbiamo compreso che il cuore della vostra cultura è la vostra religione: il cristianesimo. Questa è la ragione per cui l’Occidente è stato così potente. Il fondamento morale cristiano della vita sociale e culturale è ciò che ha reso possibile la comparsa del capitalismo e poi la riuscita transizione alla vita democratica. Non abbiamo alcun dubbio”.
 
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great gatsby

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Osserviamo l’UE: è governata da 27 Commissari che non sono eletti da nessuno, bensì nominati dai paesi aderenti.

La Commissione europea da essi formata “gestisce” il calendario dei lavori del Parlamento europeo, che sarà pure eletto dai cittadini, ma si riduce – in conseguenza di quanto sopra – a emendare, accettare o rifiutare il prodotto di proposte di “direttive” elaborate dalle lobby che agiscono legalmente ed alla luce del sole a Bruxelles.


Tali “direttive” sono tramutate in Leggi dal Parlamento italiano per circa l’80%.

Alla faccia della sovranità di tale Stato e di coloro che ne hanno celebrato il centocinquantenario. Il democratico voto espresso dai cittadini di Francia e Paesi Bassi fu: No! al che la Costituzione europea, con un gioco non solamente semantico, diventò ufficialmente Trattato.

Prima era stato un progetto di revisione dei trattati fondativi dell’Unione Europea, redatto nel 2003 dalla Convenzione Europea e definitivamente abbandonato nel 2009 a seguito, appunto, dello stop alle ratifiche imposto dai no ai referendum in Francia e Paesi Bassi.

Successivamente, di trattato in trattato si arrivò al Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1º dicembre 2009. Perché non di Costituzione ma di Trattato l’UE vive?

Semplice! Le regole democratiche vogliono che siano i popoli a darsi una Costituzione (vedi Thomas Paine –Rights of Man – 1791: «Una costituzione non è l’atto di un governo, ma l’atto di un popolo che crea un governo: un governo senza costituzione è un potere senza diritto… Una costituzione è antecedente a un governo: e il governo è solo la creatura della costituzione»), mentre i Trattati sono frutto di accordi tra paesi, e dunque appannaggio dei “rappresentanti” politici.


Tant’è che la Costituzione italiana è molto esplicita in proposito: Art. 75, comma 2 = Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

Non c’è dubbio che sono intellettuali come Dinesh D’Souza che offrono gli strumenti necessari per materializzare l’ironico paradosso per cui i cittadini degli Stati Uniti, [e di conseguenza anche un paese 'gregario' come l'Italia] paese che si vanta di costituire la punta avanzata del cosiddetto

Primo Mondo, hanno ciecamente appoggiato, per oltre il 70%, una guerra illegale contro l’Iraq, la Libia, l’Afghanistan e altrove, [paesi dove anche l'Italia è stata coinvolta] lasciando che l’esibizione sciovinista della bandiera americana imprigionasse in una gabbia “patriottica” le loro menti e li rendesse sufficientemente malleabili da offrirsi come i più arrendevoli complici nella “fabbrica del consenso” di guerre che fin dall’inizio rientravano nei piani dell’amministrazione USA.

L’addomesticamento quasi totale delle menti americane [e italiane] è stato dimostrato dalla mancanza di dimostrazioni di protesta dei media, della classe intellettuale e in larghissima parte dell’opinione pubblica verso le bugie e l’ipocrisia che hanno giustificato le motivazioni dell’attacco contro i suddetti paesi


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f4f

翠鸟科
Osserviamo l’UE: è governata da 27 Commissari che non sono eletti da nessuno, bensì nominati dai paesi aderenti.

La Commissione europea da essi formata “gestisce” il calendario dei lavori del Parlamento europeo, che sarà pure eletto dai cittadini, ma si riduce – in conseguenza di quanto sopra – a emendare, accettare o rifiutare il prodotto di proposte di “direttive” elaborate dalle lobby che agiscono legalmente ed alla luce del sole a Bruxelles.


Tali “direttive” sono tramutate in Leggi dal Parlamento italiano per circa l’80%.

Alla faccia della sovranità di tale Stato e di coloro che ne hanno celebrato il centocinquantenario. Il democratico voto espresso dai cittadini di Francia e Paesi Bassi fu: No! al che la Costituzione europea, con un gioco non solamente semantico, diventò ufficialmente Trattato.

Prima era stato un progetto di revisione dei trattati fondativi dell’Unione Europea, redatto nel 2003 dalla Convenzione Europea e definitivamente abbandonato nel 2009 a seguito, appunto, dello stop alle ratifiche imposto dai no ai referendum in Francia e Paesi Bassi.

Successivamente, di trattato in trattato si arrivò al Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1º dicembre 2009. Perché non di Costituzione ma di Trattato l’UE vive?

Semplice! Le regole democratiche vogliono che siano i popoli a darsi una Costituzione (vedi Thomas Paine –Rights of Man – 1791: «Una costituzione non è l’atto di un governo, ma l’atto di un popolo che crea un governo: un governo senza costituzione è un potere senza diritto… Una costituzione è antecedente a un governo: e il governo è solo la creatura della costituzione»), mentre i Trattati sono frutto di accordi tra paesi, e dunque appannaggio dei “rappresentanti” politici.


Tant’è che la Costituzione italiana è molto esplicita in proposito: Art. 75, comma 2 = Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

Non c’è dubbio che sono intellettuali come Dinesh D’Souza che offrono gli strumenti necessari per materializzare l’ironico paradosso per cui i cittadini degli Stati Uniti, [e di conseguenza anche un paese 'gregario' come l'Italia] paese che si vanta di costituire la punta avanzata del cosiddetto

Primo Mondo, hanno ciecamente appoggiato, per oltre il 70%, una guerra illegale contro l’Iraq, la Libia, l’Afghanistan e altrove, [paesi dove anche l'Italia è stata coinvolta] lasciando che l’esibizione sciovinista della bandiera americana imprigionasse in una gabbia “patriottica” le loro menti e li rendesse sufficientemente malleabili da offrirsi come i più arrendevoli complici nella “fabbrica del consenso” di guerre che fin dall’inizio rientravano nei piani dell’amministrazione USA.

L’addomesticamento quasi totale delle menti americane [e italiane] è stato dimostrato dalla mancanza di dimostrazioni di protesta dei media, della classe intellettuale e in larghissima parte dell’opinione pubblica verso le bugie e l’ipocrisia che hanno giustificato le motivazioni dell’attacco contro i suddetti paesi


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ollallà

nominati da chi ? partenogenesi?
addomesticamento delle menti ?

potremmo avere il link dell'articolo/libro/tesi ?
grazie :)
 

great gatsby

Guest
c'é scritto autore articolo

c'é scritto di chi é la tesi, dove lavora e c'é la foto

il resto magari segue
 

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