Overfitting (4 lettori)

massimo ceraldo

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GiuliaP

The Dark Side
Che ne pensi della singolarita' tecnologica? :)

Mi affascina sempre nella fiction, ma personalmente non la credo realizzabile. E devo confessare che di AI ne mastico qualcosa.

Ci sono dei limiti di cognizione che l'uomo non può superare, uno di questi la comprensione della sua stessa coscienza. Cosa dimostrata matematicamente.

Quindi difficilmente vedo possibile la creazione da parte nostra di una qualche entità stabile superiore a noi stessi, seppur casualmente.

Sono sistemi troppo complessi.
 

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g.l.

Forumer storico
Mi affascina sempre nella fiction, ma personalmente non la credo realizzabile. E devo confessare che di AI ne mastico qualcosa.

Ci sono dei limiti di cognizione che l'uomo non può superare, uno di questi la comprensione della sua stessa coscienza. Cosa dimostrata matematicamente.

Quindi difficilmente vedo possibile la creazione da parte nostra di una qualche entità stabile superiore a noi stessi, seppur casualmente.

Sono sistemi troppo complessi.
Sono argomenti che affascinano molto anche me. :) Ho letto molta letteratura in materia. In pratica, pensi che la nostra intelligenza non sia oltre la soglia necessaria per capire se stessa.
A tale proposito, la principale obiezione dei "possibilisti" e' che tale affermazione sarebbe corretta se dovessimo limitarci a modelli che stiano nella nostra mente senza il supporto della tecnologia stessa, che invece gia' oggi, secondo alcuni, ha consentito di trattare modelli complessi che altrimenti non saremmo stati in grado di immaginare.
La chiave per l' "autocomprensione", secondo alcuni, dovrebbe essere la piena realizzazione della retroingegnerizzazione del cervello umano.
 

GiuliaP

The Dark Side
Sono argomenti che affascinano molto anche me. :) Ho letto molta letteratura in materia. In pratica, pensi che la nostra intelligenza non sia oltre la soglia necessaria per capire se stessa.
A tale proposito, la principale obiezione dei "possibilisti" e' che tale affermazione sarebbe corretta se dovessimo limitarci a modelli che stiano nella nostra mente senza il supporto della tecnologia stessa, che invece gia' oggi, secondo alcuni, ha consentito di trattare modelli complessi che altrimenti non saremmo stati in grado di immaginare.
La chiave per l' "autocomprensione", secondo alcuni, dovrebbe essere la piena realizzazione della retroingegnerizzazione del cervello umano.

Quand'anche riuscissimo a creare qualcosa in grado di comprendere la nostra coscienza, e ne dubito fortemente per tanti motivi, non saremmo comunque mai in grado di capire il significato delle sue deduzioni.

Personalmente credo che alla base di tutto ci sia la nostra incapacità di comprendere le leggi matematiche e fisiche del caso, inteso come quello che governa il mondo della meccanica quantistica.

P.S. Quando molti vedono nell'elettronica il mezzo per creare una vera intelligenza superiore, quand'anche cibernetica, mi viene sempre un sorriso :). Al limite, ma proprio al limite, penserei alla genetica, ma quella del futuro remoto: non certo all'elettronica.
 

g.l.

Forumer storico
Quand'anche riuscissimo a creare qualcosa in grado di comprendere la nostra coscienza, e ne dubito fortemente per tanti motivi, non saremmo comunque mai in grado di capire il significato delle sue deduzioni.

Personalmente credo che alla base di tutto ci sia la nostra incapacità di comprendere le leggi matematiche e fisiche del caso, inteso come quello che governa il mondo della meccanica quantistica.

P.S. Quando molti vedono nell'elettronica il mezzo per creare una vera intelligenza superiore, quand'anche cibernetica, mi viene sempre un sorriso :). Al limite, ma proprio al limite, penserei alla genetica, ma quella del futuro remoto: non certo all'elettronica.
Premetto che non ho le conoscenze scientifiche per avere una mia reale opinione in materia, e che il mio interesse e' di tipo "letterario". In teoria, il processo di comprensione dei principi di funzionamento del cervello umano potrebbe passare attraverso una serie di modelli sempre piu' complessi, che potrebbero contenere a loro volta altri modelli, che a loro volta ne potrebbero contenere altri ancora, e cosi' via senza limiti. Il nostro stesso cervello, in futuro, potrebbe avere una componente non biologica completamente integrata a quella biologica, al punto che fare distinzione tra uomo e macchina potrebbe non essere piu' cosi' facile.

p.s. Esiste un campo nel quale non sei super preparata? :bow:
 

Cren

Forumer storico
Che argomenti immensi e affascinanti, probabilmente troppo grandi e complessi perché io li possa affrontare con la dovuta cognizione di causa :D

In merito a questo:
...difficilmente vedo possibile la creazione da parte nostra di una qualche entità stabile superiore a noi stessi, seppur casualmente.
Non posso fare a meno di constatare che - quantomeno accettando l'ipotesi neodarwinista - il cervello umano è oggi così perché è passato nei millenni attraverso un continuo processo di selezione naturale e adattamento all'ambiente (diciamo che i meno svegli non campavano abbastanza a lungo? :lol:).

Poiché sappiamo che nel campo dell'IA questo genere di approccio della "evoluzione genetica" è utilizzato da oltre trent'anni, mi chiedo teoricamente cosa impedirebbe di creare qualcosa di simile a una cellula che via via cresce, ma il cui arricchimento e apprendimento (esperienza?) non abbiano gli schemi rigidi di una minimizzazione dell'errore bensì qualcosa di più articolato, di più "biologico".

Per dire: questo è solo un altro modo per creare calcolatori sempre più potenti oppure potrebbe essere il primo passo verso qualcosa in grado di sviluppare una forma embrionale di... coscienza?
P.S. Quando molti vedono nell'elettronica il mezzo per creare una vera intelligenza superiore, quand'anche cibernetica, mi viene sempre un sorriso :). Al limite, ma proprio al limite, penserei alla genetica, ma quella del futuro remoto: non certo all'elettronica.
Più che altro la mia sensazione (e per mia ignoranza purtroppo resta tale nel tempo :() è che il confine tra le due cose un domani potrebbe diventare sempre più labile, sicuramente nelle tecniche e, chissà, forse anche nei contenuti.
 
Ultima modifica:

GiuliaP

The Dark Side
...In teoria, il processo di comprensione dei principi di funzionamento del cervello umano potrebbe passare attraverso una serie di modelli sempre piu' complessi, che potrebbero contenere a loro volta altri modelli, che a loro volta ne potrebbero contenere altri ancora, e cosi' via senza limiti...

Come già detto altre volte, io credo che la comprensione del cervello debba passare per lo sviluppo di nuovi modelli fisici che necessariamente coinvolgano l'indeterminismo, senza il quale non esisterebbe la scelta, ovvero la libertà (ed io mi rifiuto a priori di credere in questo), e probabilmente la coscienza.
E se è sicuro che non potremo mai comprendere il funzionamento del nostro cervello, potrebbe essere plausibile anche la nostra incapacità nel formulare simili modelli.

...Il nostro stesso cervello, in futuro, potrebbe avere una componente non biologica completamente integrata a quella biologica, al punto che fare distinzione tra uomo e macchina potrebbe non essere piu' cosi' facile...

In parte già è così, ma quella distinzione, seppur difficile, sarà sempre netta (sempre "secondo me", sia chiaro).

p.s. Esiste un campo nel quale non sei super preparata? :bow:

Assolutamente no, che domande! :-o :eeh: :lol:

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...Non posso fare a meno di constatare che - quantomeno accettando l'ipotesi neodarwinista - il cervello umano è oggi così perché è passato nei millenni attraverso un continuo processo di selezione naturale e adattamento all'ambiente (diciamo che i meno svegli non campavano abbastanza a lungo? :lol:)...

Ma non solo, e questo anche Darwin è arrivato ad ammetterlo, nel suo stesso libro più famoso.

...Poiché sappiamo che nel campo dell'IA questo genere di approccio della "evoluzione genetica" è utilizzato da oltre trent'anni, mi chiedo teoricamente cosa impedirebbe di creare qualcosa di simile a una cellula che via via cresce, ma il cui arricchimento e apprendimento (esperienza?) non abbiano gli schemi rigidi di una minimizzazione dell'errore bensì qualcosa di più articolato, di più "biologico"...

Il problema sono gli "schemi rigidi", non la funzione di ottimizzazione.

...Per dire: questo è solo un altro modo per creare calcolatori sempre più potenti oppure potrebbe essere il primo passo verso qualcosa in grado di sviluppare una forma embrionale di... coscienza?...

Basta chiederti se per te un algoritmo può avere coscienza:
Chinese room - Wikipedia, the free encyclopedia

Più che altro la mia sensazione (e per mia ignoranza purtroppo resta tale nel tempo :() è che il confine tra le due cose un domani potrebbe diventare sempre più labile, sicuramente nelle tecniche e, chissà, forse anche nei contenuti.

Eppure c'è una netta separazione tra la fisica che governa l'elettronica (come qualsiasi altro hardware algoritmico) e quella che governa il cervello umano. Forse qualcosa conterà.

Per ora prova a darmi un numero a caso, una frase a caso, un'immagine a caso, un suono a caso, ... e rifletti sul processo che lo ha generato. Poi prova a simularlo su un PC, e rifletti sui meccanismi che devi articolare per farlo.
 

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