OT: Topic del cazzeggio (2 lettori)

Fabrib

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La legge del contrappasso.
 

Fabrib

Forumer storico
Mattia Feltri/ La Stampa'
Riassunto: la Regione Lombardia, presieduta da Attilio Fontana, chiede all'azienda del cognato e della moglie del medesimo Fontana una fornitura di qualche decina di migliaia di camici al prezzo di oltre mezzo milione di euro. Fontana viene a saperlo da un suo assessore, ma nulla fa finché non cominciano a occuparsene i giornalisti di Report. Allora chiama il cognato, lo convince a trasformare la commessa in donazione e a parziale risarcimento prova a bonificargli 250 mila euro da un conto svizzero su cui sono depositati più di cinque milioni, i risparmi della madre arrivati dalle Bahamas con lo scudo fiscale (traduzione: ripuliti legalmente e tenuti all'estero).
I presupposti del bonifico sono così bizzarri che viene bloccato, si avvisa Bankitalia e parte l'inchiesta. Ricordo che stiamo parlando del presidente della Lombardia, non di Checco Zalone, per cui sì, non ha torto Matteo Salvini quando dice che non s'era mai visto un politico indagato per aver sborsato dei soldi, anziché intascarli. Sono le nuove frontiere delle nostre leadership, a cui s'arrende pure Jacopo Pensa, l'avvocato di Fontana, al quale rimane di appellarsi, spendendo parole più eleganti, all'incapacità di intendere e di volere: nessun criminale sarebbe talmente balordo, ecco la miglior prova della buona fede.
Probabilmente è un'ottima strategia processuale, e persino politica, in questo svalvolato Paese dove proliferano partiti onesti guidati da persone integerrime capaci delle più intergalattiche minchionerie, però in buona fede. Comunque, la presunzione d'innocenza non si nega a nessuno, quella di scemenza si concede a chi la vuole.
 

Fabrib

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Io però questo ragionamento non l'ho capito. Visto che ci sono più persone che saranno beccate con soldi nascosti in Svizzera, vuol dire che non è più illecito? :mumble:
Era il 2015, se fosse stato più curioso, si sarebbe accorto che benpensanti e moralisti (col malloppo in Svizzera) ce li aveva in casa.
 

fabriziof

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40 anni fa ,il 29 luglio facevo gli orali della maturità ma le meritate vacanze erano subito funestate dalla strage terroristica più grave della storia d'Italia .La nostra generazione non ha vissuto guerre o epidemie ma i ragazzi di allora hanno dovuto convivere quotidianamente con la violenza e la paura come forse mai.un pensiero per tutte le vittime innocenti di quegli anni.
 

marcob77

Moderator
Io però questo ragionamento non l'ho capito. Visto che ci sono più persone che saranno beccate con soldi nascosti in Svizzera, vuol dire che non è più illecito? :mumble:
Il problema attualmente è solo politico, visto che i soldi sono scudati (quelli di fontana). Il problema è chiedere i soldi "agli italiani" e poi averli in svizzera come governatore della lombardia...tra l'altro sanzionato dall'Anac perchè non lo aveva comunicato ricoprendo cariche pubbliche..della serie "io sò io.."
 

Fabrib

Forumer storico
Una disposizione che ha per oggetto «prima il lavoro, poi le ferie» alla Regione siciliana non s’era mai vista. Effetto dei nervi saltati al dirigente dell’assessorato all’Energia, l’ingegnere Salvatore D’Urso, stanco di sentirsi ripetere da due settimane che i moduli per i fondi europei non si possono caricare per assenza di personale, che le richieste contributi dei Comuni vanno rinviate a ferie concluse, che sono sospesi gli arretrati Ape, Paesc, Poc, Pac e così via lungo le ermetiche sigle di ogni pratica. «Ma allora è vero che qui non vuole lavorare nessuno», è sbottato dando eco alla recente battuta del governatore Nello Musumeci, a sua volta irritato con buona parte dei suoi tredicimila dipendenti: «Qui l’80 per cento dei lavoratori si gratta la pancia».
BLOCCO FERIE FINO A FERRAGOSTO
Uno sfogo legato alla polemica sullo smart working che nella versione sicula si sarebbe tradotto in un dolce far niente. Almeno, stando alla autorevole interpretazione del datore di lavoro, appunto il presidente della Regione. Al quale adesso arriva la conferma del disastro intercettato dall’ingegnere D’Urso. Dopo settimane in giro per corridoi deserti, scrivanie vuote e telefoni che squillano invano, l’ingegnere ha buttato giù la circolare dello scandalo. «Al fine di sostenere la critica situazione economica regionale attraverso lo smaltimento arretrato delle pratiche in corso di istruttoria, si dispone, con decorrenza immediata, la sospensione per il personale tutto di tutti i congedi ordinari concessi ed in itinere, demandandosi la fruizione a far data dal 15 agosto 2020».
SINDACATI TUTTI UNITI
E noi dobbiamo tornare a lavorare fino a Ferragosto? Il quesito echeggia in questo scorcio di fine luglio volando fra allarmati whatsapp, con parolacce incastonate nei commenti su Facebook. Fino alla nota ufficiale di tutti i sindacati uniti per l’occasione «nella difesa del diritto costituzionale alle ferie, anche per ragioni psicologiche», come sintetizza con ironia lo stesso D’Urso. Deciso a resistere rigettando la richiesta del passo indietro: «Dopo quattro mesi a casa, si permettono di dire che “psicologicamente” non sono pronti a lavorare? Cose da pazzi».
LA SFERA PSICOLOGICA
L’ironia e la rabbia del dirigente non sono ovviamente condivise dai segretari di Cigl, Cisl, Uil e dal vertice del Sadirs. Appunto, le sigle sindacali scese in campo con la nota ufficiale: «Per completezza si fa presente che il diritto alle ferie annuali è ispirato da ragioni che traggono origine dall’esigenza di tutela dell’integrità fisica e dello stato di salute (art. 32 della Costituzione italiana) comprensivo anche di quello afferente alla sfera psicologica, tra le altre cose messa a dura prova in un periodo contrassegnato dall’attuale emergenza sanitaria». Ma forse proprio il riferimento alla sfera psicologica finirà per alimentare le battute sui regionali. Col rischio di confondere nel calderone chi lavora sul serio con furbetti e pigri.
Corsera/Cavallaro
 

iguanito

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40 anni fa ,il 29 luglio facevo gli orali della maturità ma le meritate vacanze erano subito funestate dalla strage terroristica più grave della storia d'Italia .La nostra generazione non ha vissuto guerre o epidemie ma i ragazzi di allora hanno dovuto convivere quotidianamente con la violenza e la paura come forse mai.un pensiero per tutte le vittime innocenti di quegli anni.
Avevo 15 anni ma ricordo ancora come se fosse oggi, anche perchè vivevo a ferrara. Periodo difficile; a roma recrudescenze del terrorismo e in sicilia inizio, da lì a breve, della seconda sanguinosa guerra di mafia.
 

Fabrib

Forumer storico
COERENTEMENTE
Serve un riepilogo. Quando a inizio legislatura i cinque stelle decisero la riforma della Costituzione col taglio dei parlamentari da 915 a 600, e senza nessuna idea strutturale se non di fargliela vedere alla casta, il Pd disse no, vergogna, colpo al cuore dalla democrazia. Coerentemente, ai primi tre passaggi in aula votò no. Poi cadde il governo gialloverde, si dovette costituire quello giallorosso, e per i cinque stelle la premessa irrinunciabile era che il Pd cambiasse idea. Il Pd coerentemente la cambiò, purché il taglio fosse accompagnato da una riforma strutturale, dopo aver coerentemente bocciato la riforma strutturale di Renzi. Scordatevelo, dissero i cinque stelle.
E il Pd disse ok, ce lo scordiamo, e coerentemente, dopo avere votato tre volte no, alla quarta votò sì. Un sacrificio per salvare il Paese e però Zingaretti, che aveva definito costitutivo del Pd il sistema maggioritario, chiese coerentemente una legge proporzionale. Non c’è problema, dissero i cinque stelle, ci pensiamo noi. Siccome non ci hanno pensato, l’eminente ideologo del Pd, Goffredo Bettini, l’altro giorno ha detto che o si fa il proporzionale o la riforma della Costituzione è pericolosa. Ieri lo ha ripetuto Zingaretti: pericolosissima! Così scopriamo che la Costituzione è in pericolo, a seconda della legge elettorale, che in Italia si cambia ogni tre settimane. Intanto la si farà, tranquilli. Una adeguata a un Parlamento ridotto a 600, senza nemmeno sapere se il referendum approverà o meno la riforma. Se non la approverà, avremo una legge elettorale nuova inadatta a un Parlamento vecchio, ma coerentemente, con l’intera storia del Pd.
La Stampa/M. Feltri
 

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