Di Marco Melandri – il campione di motociclismo che ha cercato di conquistare la pole position della fesseria confessando di essersi volontariamente ammalato di covid per ottenere il green pass senza vaccino – è già stato detto il male e il malissimo. Ma in questo bislacco mondo c’è sempre uno che spunta sulla linea del traguardo superando a destra. Il fuoriclasse in questione si chiama Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno di cui – forse un po’ disinformato – ignoro le prodezze ministeriali. Fino a ieri quando, sentite le arguzie del centauro, Sibilia si è augurato l’intervento dei carabinieri e ha definito “indegni e pericolosi” il comportamento e il messaggio. Per una ventina di minuti mi sono rifugiato nell’ipotesi di un’omonimia, e invece no, era proprio quel Carlo Sibilia lì, quello che scriveva tweet per dichiarare una farsa lo sbarco dell’uomo sulla Luna, quello che chiedeva l’arresto di Mario Draghi per avere provocato il tracollo del Monte dei Paschi, quello che andava fuori dal Bilderberg a denunciare il complotto internazionale, quello che additava al mondo le trame oscure del signoraggio bancario, soprattutto quello che accusava il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di aver intascato chissà quanti Rolex per rendere obbligatori dodici vaccini pediatrici (era il 2017, stava per rispuntare il morbillo), con cui di fatto imponeva il Trattamento sanitario obbligatorio ai bambini.
Insomma, Sibilia, del Movimento cinque stelle, era come è oggi Melandri, e Melandri è come era allora Sibilia. Con la non marginale differenza che Melandri guida le moto e Sibilia guida il Paese, e si riproponeva di guidarlo già allora, per liberarlo dalla ghenga dei rettiliani. E forse se il melandrismo è minoritario ma vivace e decisivo, lo si deve anche al sibilianesimo, corrente minore del grillismo nato negli spettacoli teatrali in cui Beppe Grillo spiegava la grande truffa dei vaccini. Sono arrivati al potere eccitando tutte le più ridicole superstizioni, raccattando un voto sull’altro, e adesso nemmeno un po’ di gratitudine. Adesso al loro elettorato vogliono mandare i carabinieri.
Melandri si accontenti del secondo posto: la pole è di Sibilia.
HUFFPOST/Mattia Feltri