OT: Topic del cazzeggio (2 lettori)

Sottancamion

Schiacciato dal mercato
Certo! I soldi, specie se a fondo perduto, portano alla dannazione dell'anima....:D
Portano a sprechi e ulteriori inefficienze, nella migliore delle ipotesi.
Nella peggiore invece io dubito totalmente della dicitura "a fondo perduto", visto che si tratta probabilmente o di bond a leva emessi con il capitale del bilancio UE come garanzia (bond che poi andranno restituiti), o direttamente di rimborso del capitale versato/da versare pro-quota nel bilancio UE. Visto che la UE i soldi dal nulla non li può creare, da qualche parte devono tirarli fuori.
Il tutto a partire, se sarà mai approvata, dal 2021. E fino ad allora campa cavallo.

Se la BCE triplicasse/quadruplicasse l'acquisto di debito come stanno facendo le altre banche centrali sarebbe una mossa migliore e più utile, imho. E a differenza dell'UE, la BCE i soldi dal nulla può crearli per davvero. Tanto al debito sopra il 150% del PIL non si scappa.

Ah dimenticavo, da qualche parte ho letto che la UE progetta di ricavare un po' dei soldi da tassa su plastica, tassa su carbone, tassa sulle multinazionali tech americane.
Auguri :d:
 
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Fabrib

Forumer storico
30 Maggio 2020
La Repubblica/Ricci
Quest'anno, il debito pubblico dei paesi industrializzati schizzerà al 120 per cento, un livello quasi "italiano", senza che nessuno batta ciglio. Il nostro, però, arriverà al 160 per cento e, forse, oltre. Troppo? E' sostenibile? Le ultime mosse europee hanno rasserenato i mercati: a fine settimana, i rendimenti sui Btp decennali erano scesi sotto l'1,5 per cento, quasi un intero punto in meno, rispetto ad aprile. Ma, quando, l'anno prossimo, la marea dell'epidemia si sarà ritirata e gli altri paesi cominceranno a ridurre rapidamente il loro fardello e l'Italia no, la domanda ritornerà: è sostenibile o c'è in vista un default?
Perché la fragilità arriva in profondità e si proietta nel futuro: la Relazione appena sfornata da Bankitalia calcola che, se l'Italia mantenesse il bilancio più o meno in ordine (come è riuscita a fare negli ultimi cinque anni) e l'economia crescesse dell'1 o 2 per cento (negli ultimi dieci anni, invece, siamo andati indietro dello 0,3 per cento l'anno) il debito pubblico si ridurrebbe di due punti percentuali l'anno, rispetto al Pil. Ovvero, anche in questa ipotesi ottimistica, ci mettiamo 15 anni, per tornare dal 160 al 130 per cento del Pil, il livello di debito a cui siamo adesso. Fitch o Moody's, le agenzie di rating, sono pronte a mangiarci per molto meno. Ma sono conti giusti? Forse, no. Se cambiamo i parametri, la situazione è meno nera.
Anzitutto, per il futuro immediato e prevedibile, c'è il soccorso europeo. Anche senza mettere in conto il mega Piano per la Ripresa europea prospettato da Ursula von der Leyen, ma sommando interventi di mercato della Bce e prestiti dagli altri programmi Ue, per il 2020 il 60 per cento del fabbisogno del Tesoro è coperto dai soldi d'Europa: avremo meno bisogno dei mercati degli anni scorsi. Come risultato, a fine 2020, un quarto abbondante di tutta la nostra montagna di debito sarà in mani europee, soprattutto Bce, impermeabili a ondate di panico. La quota detenuta dai privati non sarà molto diversa da quella pre-coronavirus. Ma vuol dire comunque un fiume di interessi da pagare sul debito, sufficienti a dissanguare l'economia, no? Vero, solo fino ad un certo punto. Il 30 per cento dei titoli del Tesoro è in mano a investitori stranieri e i relativi interessi defluiscono all'estero. Ma il 50 per cento - fra banche, assicurazioni e privati - è detenuto in Italia e i relativi interessi, dal punto di vista dell'economia nazionale, sono una partita di giro fra Tesoro e creditori italiani. Per l'ultimo 20 per cento, poi, gli interessi, per alti che siano, sono zero: quello che la Bce incassa sui titoli italiani viene ridato a Bankitalia e, da questa, al Tesoro. Il bazooka Bce è gratis.
Tuttavia, il criterio di cui parliamo sempre - il peso del debito pubblico sul totale dell'economia - forse non è il parametro giusto per giudicare la sostenibilità dell'indebitamento. Fino a che il debitore paga regolarmente gli interessi, cosa importa quanto è il debito? Erik Fossing Nielsen, il capoeconomista di Unicredit, sottolinea che un debito è sostenibile, fino a quando il debitore ha le risorse per pagare gli interessi ai suoi creditori. L'anno scorso, l'Italia ha destinato il 7,2 per cento dei suoi introiti fiscali al pagamento degli interessi sui Btp. Nei cinque anni precedenti, la media era stata l'8 per cento. E' tanto? Più o meno è il livello di Spagna e Gran Bretagna, di cui nessuno mette in dubbio l'affidabilità. Adesso, però, c'è la nuova esplosione da pandemia. Sempre Unicredit - che è fra i più pessimisti - ritiene che il debito pubblico italiano balzerà al 167 per cento quest'anno e si ridurrà solo al 156 per cento l'anno prossimo. Non è la fine del mondo, però, assicura Nielsen. Anche se i rendimenti sui Btp risalissero dall'1,5 verso il 2 per cento, l'Italia dovrebbe destinare al pagamento degli interessi il 9 per cento del gettito fiscale. Davvero, chiede il capoeconomista di Unicredit, il 9 per cento non è sostenibile e, invece, il 7-8 per cento sì?
 

Rottweiler

Forumer storico
Portano a sprechi e ulteriori inefficienze, nella migliore delle ipotesi.
Nella peggiore invece io dubito totalmente della dicitura "a fondo perduto", visto che si tratta probabilmente o di bond a leva emessi con il capitale del bilancio UE come garanzia (bond che poi andranno restituiti), o direttamente di rimborso del capitale versato/da versare pro-quota nel bilancio UE. Visto che la UE i soldi dal nulla non li può creare, da qualche parte devono tirarli fuori.
Il tutto a partire, se sarà mai approvata, dal 2021. E fino ad allora campa cavallo.

Se la BCE triplicasse/quadruplicasse l'acquisto di debito come stanno facendo le altre banche centrali sarebbe una mossa migliore e più utile, imho. E a differenza dell'UE, la BCE i soldi dal nulla può crearli per davvero. Tanto al debito sopra il 150% del PIL non si scappa.

Ah dimenticavo, da qualche parte ho letto che la UE progetta di ricavare un po' dei soldi da tassa su plastica, tassa su carbone, tassa sulle multinazionali tech americane.
Auguri :d:
Ma tu, da quale pianeta arrivi?

1)rifiutare i fondi a fondo perduto, specie quando ce n’è un bisogno disperato, per timore di “sprechi e inefficienze”, sarebbe, “nella migliore delle ipotesi”, un gesto da manuale dei disturbi mentali, al capitolo: autolesionismo. Ma se fosse solo quello il timore, perché non far controllare la spesa ad una commissione guidata da Rutte e Kurz? :lol::DD:

2)premesso che si sta ragionando su un’ipotesi, e non sappiamo nemmeno se e come si chiuderà il negoziato, non bisogna essere dei maghi della finanza per capire che un’ottantina di mld di grants (per parlare solo di quelli) in capo al nostro bilancio o a quello UE non sono una differenza da poco. Se non sei d’accordo, per favore risparmiati la spiegazione

3)sull’effetto degli acquisti di titoli di stato da parte delle banche centrali, ti suggerisco di ripassare i fondamentali. In particolare dove si spiega cosa accade quando si è in presenza di un’unione monetaria, ma non fiscale. Comunque non abbacchiarti: queste cose non le hanno chiare nemmeno nei dintorni di Karlsruhe.

Sono certo non ti interessi una replica sulle tasse che citi. E nemmeno su quelle che Macron e Merkel hanno sottinteso, riferendosi ai paradisi fiscali presenti all’interno dell’UE, e che nel progetto di ampio respiro del quale il Recovery Fund sarebbe un tassello, troverebbero finalmente risoluzione.

Questo è un thread, come dice il nome, non di approfondimento, ma di svago. Le nostre tediose elucubrazioni avranno senz’altro annoiato, e pertanto ti lascio tutto il campo…
 

Fabrib

Forumer storico
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Fabrib

Forumer storico
La Consob ha ordinato l’oscuramento di 7 nuovi siti web: 5 siti di intermediazione finanziaria abusiva e 2 siti mediante i quali viene svolta o pubblicizzata l’offerta di prodotti finanziari in mancanza di prospetto informativo. L’Autorità spiega in una nota di essersi avvalsa dei poteri derivanti dal “decreto crescita” (legge n. 58 del 28 giugno 2019, articolo 36, comma 2-terdecies) relativamente all’oscuramento dei siti degli intermediari finanziari abusivi, nonché del nuovo potere introdotto dalla Legge n. 8 del 28 febbraio 2020 (art. 4, comma 3-bis), riguardo all’oscuramento dei siti mediante i quali e’ svolta o pubblicizzata l’offerta abusiva di prodotti finanziari.
I sette siti di prodotti finanziari oscurati da CONSOB
I siti per i quali la Consob ha disposto l’oscuramento sono CobraCFD Ltd (sito internet www.cobra-cfd.biz); White Rock Partners Ltd (sito internet https://mycapital.io); Vaneda Partners LTD e Zeus Partnership OU (sito internet www.dax100fx.com); Kleinman Enterprise Ltd (sito internet https://thecapitalstocks.com); Global Top Marketing LTD e GPS Marketing Ltd (sito internet https://profit-trade.net); UMO Finance Ltd (sito internet www.umo-finance.com); Alberto Simoni (sito internet www.umoperte.dazeroamarketer.com). Sale, così, a 218 il numero dei siti complessivamente oscurati dalla Consob a partire da luglio 2019, da quando l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi. I provvedimenti adottati dalla Consob sono consultabili sul sito www.consob.it.
 

Fabrib

Forumer storico
Pubblicati oggi i dati del mercato italiano del lavoro di aprile. Si conferma, accentuandosi, quanto visto nel mese di marzo. Speriamo almeno che questi numeri servano per alfabetizzare politici e giornalisti sulla fallacia del tasso di disoccupazione preso a “valore facciale”.
Intanto, il calo degli occupati: sono 274 mila nel mese, imputabili ai tempi indeterminati per 76 mila, ai contratti a termini per 129 mila, al lavoro autonomo per 69 mila. Sui tempi indeterminati in calo, e fermo restando il rumore statistico del dato mensile, è possibile siano effetti di pensionamenti o di cessazioni di attività, oltre che di licenziamenti anteriori al blocco. I tempi determinati scontano in tempo reale la crisi, e sono lasciati scadere. Con buona pace di misure tardive come la sospensione del decreto Dignità sino a fine agosto, per quanto riguarda l’obbligo di causale.
Il dato più eclatante, ma purtroppo scontato, è l’esplosione di inattivi: più 746 mila nel mese, che si accoppia al crollo di persone in cerca di occupazione, a causa del lockdown: meno 484 mila nel mese.
Il combinato disposto di questi numeri è un tasso di disoccupazione che crolla al 6,3%. Come vi ripeto ormai da anni, il valore di questo dato è nullo, se non analizzato alla luce delle dinamiche di riattivazione ed inattività. Forse ora, in questi numeri devastanti, il concetto apparirà più chiaro. Quanto sono ottimista, vero?
Analizzando le variazioni tendenziali di occupazione, cioè quelle annuali, si scopre che la contrazione di occupazione è di ben 497 mila unità. Di esse, ben 480 mila sono imputabili ai tempi determinati, che hanno scontato il raffreddamento congiunturale che era in atto prima della pandemia ma anche la giostra infernale del decreto dignità, un feroce aumento di turnover per molti tempi determinati ma un effetto netto di riduzione dell’occupazione complessiva. A latere, notevole anche la moria di occupati tra gli autonomi. Tutto questo per fare un bel trenino di nuovi “posti fissi”.
Che succederà, da qui in avanti? Intanto, due parole sul blocco dei licenziamenti. Non mi scandalizza: è simile a quanto fatto da altri paesi nelle more dell’emergenza epocale che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. La motivazione è che, essendo in vigore la cassa integrazione in deroga, è preferibile non licenziare. E sin qui, nulla quaestio, al netto di altre disfunzioni.
Il problema vero, potenzialmente devastante, arriverà alla riapertura. Con le lentezze inevitabili imposte dalle prassi di distanziamento ed i rilevanti oneri della messa in sicurezza. Il governo britannico, per approssimazioni successive, sta già cercando di mettere la parola fine alle eccezionali erogazioni sociali. Dovrebbe accadere nel mese di ottobre. Anche noi, come qualsiasi altro paese, dovremo passare da una programmazione simile.
Tutto si giocherà sulla resilienza di imprese e consumatori, e su misure legislative aggiuntive che potrebbero lastricare di buone intenzioni la strada dell’inferno, ponendo nuovi ostacoli ed attriti aggiuntivi alla ripresa, e costringendo alla capitolazione molte imprese.
Un paese come l’Italia, dove impera ed impazza una forma virale di socialismo surreale, e con una pubblica amministrazione che non riesce a porsi a supporto della crescita economica, rischia di perpetuare la propria peculiarità di paese produttore di riprese a forma di L, e di una isteresi (sclerotizzazione) corrosiva.
Il tutto mentre inganniamo il tempo e noi stessi con discussioni sui massimi sistemi ideologici. In un momento come questo, crescono le suggestioni di “rifondazione” del modello socio-economico del paese. E per l’Italia, da sempre immersa in una dimensione onirica tossica, ciò può essere davvero letale.
Phastidio.net
 

Abulico

Forumer storico
EXCLUSIVE -- U.S. SET TO BAR CHINESE PASSENGER AIRLINES FROM FLYING TO UNITED STATES -- SOURCES

EXCLUSIVE -- U.S. MOVE IS IN RESPONSE TO CHINA REFUSING TO ALLOW U.S. AIRLINES TO RESUME PASSENGER SERVICE -- SOURCES

EXCLUSIVE -- U.S. ORDER BARRING CHINESE PASSENGER AIRPLANES FROM U.S. FLIGHT EXPECTED TO TAKE EFFECT JUNE 16 AND BE ANNOUNCED LATER ON WEDNESDAY -- SOURCES

Che qualcuno faccia notare a mr.trump la ''sottile'' differenza dell'estensione del covid nei due paesi....e soprattutto il diverso approccio....
 
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