OT: Topic del cazzeggio (10 lettori)

junior63

Forumer storico
Ti piace vincere facile . :)
Anche la Lega, tranne piccoli sfoghi borghiani non è più contro l'Euro. Eureka !

Se consideriamo :
- Berlusconi (ex male assoluto fascistissimo impresentabile) dalla "nostra "parte;
- i M5S "neutrali";
- la Lega , come diceva Quello, "una costola della Sinistra";

siamo a cavallo. :winner:

LA GERMANIA e L'EURO
La Germania è come quelle belle donne che si innamorano del ricco perchè le fanno vivere come principesse: macchine, ville, gioielli, viaggi, moda...
Vogliono essere le eterne fidanzate o meglio ancora essere le eterne amanti.
Se un giorno la bella vità finirà ci impiegherà poco a trovare una scusa per lasciarlo.

Vuoi un indizio per smascherarla?
Parlagli di eurobond, ti dirà: No, dai, non facciamolo!!! è troppo presto, dopo sarà più bello!!!
Parlagli di unione (politica), ti dirà: No, dai, è più bello stare insieme ma la sera tornare ognuno a casa nostra!!!

So ironico :p
 

Fabrib

Forumer storico
Si fa ma non si dice. Si moltiplicano gli accordi aziendali che derogano alla stretta sui contratti a termine introdotta dal decreto Dignità. Firmati dai sindacati confederali. Cgil compresa. Da una parte le aziende ottengono un allungamento dei contratti a termine oltre il limite dei due anni stabilito dalla legge. Insieme con l’esonero dalla specificazione delle causali. Dall’altra i sindacati hanno in contropartita la stabilizzazione di una quota di contrattisti che varia da azienda ad azienda.
Gli accordi non hanno pubblicità perché, per stipularli, bisogna utilizzare l’articolo 8 del decreto legge 138/2011. La norma, poi convertita in legge, era stata introdotta dall’allora ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. E da subito ha suscitato l’opposizione del sindacato, in particolare della Cgil. Anche perché nel 2011 venne utilizzata da Fca e in alcuni casi per derogare allo Statuto dei lavoratori. L’ostilità è rimasta. La Fiom, in particolare, a metà maggio ha inviato una comunicazione scritta alle territoriali di Confindustria in cui si ricorda che «con l’ultimo congresso nazionale la Fiom ha confermato la scelta di contrastare l’utilizzo dell’articolo 8 e di chiederne l’abrogazione». Nonostante tutto ciò, oggi l’articolo 8 è diventato il grimaldello che permette di scardinare la legge Dignità. La prima azienda a firmare un accordo che aggira la stretta sui contratti a termine del governo giallo-verde è stata la Fiocchi di Lecco (produzione di armi).
Ma ora, sottotraccia, la lista si sta allungando: dalla Philip Morris di Bologna agli Acciai speciali di Cogne, in Valle D’Aosta. Stesso discorso alla Epta delle famiglia Nocivelli, società specializzata nelle refrigerazione industriale, mille dipendenti in provincia di Belluno. E poi la Honda di Atessa, in provincia di Chieti. Alla multinazionale tedesca Aurubis di Pianodardine, in Irpinia. Al gruppo Glm di Castelnuovo, in provincia di Teramo (componenti per l’automotive). Fin qui il settore metalmeccanico. Più rari i casi nel chimico. Mentre non mancano gli accordi nella grande distribuzione e nel settore bancario: alla Genertel, assicurazione online del gruppo Generali, per esempio, oltre che alla Alleanza assicurazioni.L’elenco potrebbe continuare. Se non fosse che molti casi vengono taciuti. Spiega bene il punto di vista del sindacato Ivana Veronese della segreteria Uil: «Sia chiaro, condividiamo l’intento del decreto Dignità, cioè quello di favorire i contratti a tempo indeterminato. Il problema è che è stato scritto male. Le causali sono talmente complesse che spesso impediscono il rinnovo dei contratti a termine anche dopo un solo anno. E così qualcuno viene lasciato a casa prima di potersi giocare la carta della stabilizzazione. Con gli accordi aziendali si aggira l’ostacolo. Ma la strada maestra sarebbe una revisione della legge». Un paio di mesi fa il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon aveva promesso un intervento di modifica sulla legge Dignità. Se ne riparlerà — equilibri nella maggioranza permettendo — dopo le elezioni.
Corsera/Querzè

Aperta sfida allo statista di Pomigliano.
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
LA GERMANIA
Vuoi un indizio per smascherarla?
Parlagli di eurobond, ti dirà: No, dai, non facciamolo!!! è troppo presto, dopo sarà più bello!!!
Parlagli di unione (politica), ti dirà: No, dai, è più bello stare insieme ma la sera tornare ognuno a casa nostra!!!

So ironico :p

Su questo argomento la penso, ti deluderò, come il più integralista della cellula del Gabinetto di Vieusseux che si è insediata su questo 3d.

Piuttosto, non so se ti ricordi questa :
Appello di Erdogan ai turchi in Ue: "Fate almeno 5 figli, il futuro è vostro"
:)
 
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Rottweiler

Forumer storico
giochino/sondaggio a mkt chiusi
cosa farà spread (e ftse mib) lunedì?

due scadenze/partite
prima si gioca fino domattina ore 08.00
seconda entro lunedì mattina entro 8.45

io per ora dico spread 260 e mib buon verde

Proprio solo per giocare, e riferito ai prossimi giorni: prima si salirà (mercato), e poi si scenderà....
 

junior63

Forumer storico
Su questo argomento la penso, ti deluderò, come il più integralista della cellula del Gabinetto di Vieusseux che si è insediata su questo 3d.

Piuttosto, non so se ti ricordi questa :
Appello di Erdogan ai turchi in Ue: "Fate almeno 5 figli, il futuro è vostro"
:)

Nessuna delusione Vento, nella vita ho imparato di più da chi non la pensa come me.
Non nascondo che mi piacerebbe vedere una Germania che non ci guadagna più a restare dentro l'euro, scommetto che....:bye:

L'uscita di Erdogan me l'ero persa, rafforza la mia convinzione che l'Europa sta allevando una serpe in seno.
 

Fabrib

Forumer storico
Ci sono tante colpe istituzionali nel fallimento del Mercatone Uno e nell’addio al posto di lavoro di 1800 dipendenti. Tante colpe della politica che non ha vigilato, in questi mesi in cui sulla società è successo di tutto, tante colpe della politica che non ha vigilato al momento della cessione della Shernon Holding, società controllata da una finanziaria maltese. A dimostrazione che ormai la politica è fatta di slogan e alla fine con l’aria fritta si arriva a questi esiti tragici.
C’è infatti un filone, uscito nell’udienza, che necessiterà di un approfondimento nelle opportune sedi: l’amministrazione straordinaria ha infatti ceduto l’azienda alla Shernon Holding, società controllata a quel tempo da una finanziaria maltese al 100 per cento. L’amministratore delegato della Shernon, Valdero Rigoni, – è stato ricordato in udienza – era tuttavia già stato amministratore di una società dichiarata fallita da parte del Tribunale di Vicenza nel 2014 (la Ctf Italia Srl). Nell’immagine la dichiarazione di fallimento.
Inoltre, secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, l’amministrazione straordinaria avrebbe ricevuto 10 milioni dalla Shernon: ma questi 10 milioni sarebbero arrivati dalla cessione da parte della Shernon del magazzino di Mercatone Uno a una società americana (con un guadagno di 8 milioni da parte di quest’ultima) e non da fondi nella disponibilità della stessa Shernon. Inoltre nei mesi di gestione la Shernon avrebbe accumulato 10 milioni di debiti verso l’erario, con 60 milioni di debiti verso fornitori. Non sarebbe stata versata l’Iva, come le ritenute d’acconto sui lavoratori. Insomma, c’è da chiedersi perché Mercatone Uno sia stata ceduta alla Shernon lo scorso anno, se quest’ultima non mostrava le giuste garanzie finanziarie.
Il Sole 24 ore/Festa
 

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