Opere quantomeno dubbie che spuntano alla luce (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Non molto tempo fa una tela presunta :down: opera di Caravaggio, ma assolutamente non attribuibile al grande pittore seicentesco, avrebbe dovuto strabiliare il mondo con un risultato d'asta record. :help: Giusto e doveroso il flop che ne è conseguito: opera non aggiudicata :D

In questi giorni è poi spuntato da una cassaforte svizzera un presunto Leonardo, ritratto di Isabella d'Este. Attribuzione di Carlo Pedretti, massimo esperto specializzato (però ... vive in America :sad: ) , e valore attribuito all'opera intorno ai 100 milioni di € :help:
Il ritratto deriverebbe da un bel disegno dei primi del '500, rispetto al quale sarebbe posteriore di circa 15 anni.
La stampa aggiunge poi
Ad avvalorare l’idea dell’autenticità è l’analisi al carbonio 14 che lo data tra il 1460 e il 1650, allontanando così il sospetto che possa essere stato eseguita in un tempo successivo a Leonardo. Il ritratto, inoltre, ha molte similitudini con la Gioconda, soprattutto in termini di colore e illuminazione, ed anche la posa è analoga.
Due affermazioni, come si vede, risibili. La prima, essendo morto Leonardo nel 1519, non esclude affatto che tra quell'anno e il 1650 (circa :)) qualcuno abbia posto mano all'opera, magari ispirandosi al disegno di Leonardo. Diciamo che se Leonardo fosse vissuto più di 200 anni, il discorso sarebbe almeno plausibile, ma il poveretto non ce l'ha fatta. :wall:
La seconda: che la posa della modella somigli a quella della Gioconda :mmmm:... ma è la stessa identica posa che tutte le dame, per secoli, hanno assunto di fronte a tutti i pittori, te credo che le somigli. Silenzio invece sul fatto che la Gioconda sia ripresa frontalmente e questa di profilo, e come, in tali condizioni, si possano trovare analogie d'illuminazione. Mah!

Tra l'altro, si dovrebbe spiegare come abbia fatto Isabella a mutarsi di fronte al Genio toscano in Santa Caterina, ché di tale santa sono gli attributi visibili (la penna e la corona). E poi, a beneficio almeno delle forumiste IO, dovremmo cercare nei carteggi della stessa Isabella come facesse per conservarsi identica e fresca come lo era 15 anni prima ("ma nooo, è che Leonardo ha ripreso il suo disegno di allora" "e perché, visto che la signora lo sollecitava insistentemente a ritrarla?")

Nel frattempo, il solo Sgarbi (che pur io non stimo né amo) si è correttamente espresso nel giudicare l'opera una crosta. Che per me è comunque una esagerazione: la parte inferiore è fatta bene, la superiore mostra, almeno in una delle foto disponibili, una certa dolcezza. Non vedo però qualità tipiche leonardesche. Inoltre, occorrerebbe pensare che il Toscanaccio abbia usato il disegno originario di Isabella per crearsi una Santa Caterina "abusiva", non si sa per quale committente religioso ... ma tali osservazioni non interessano i giornali scoopatori, cioè desiderosi solo di scoop, chissenefrega della realtà.

Io temo che il valore del dipinto recuperato si rivelerà assai inferiore alla multa che la Finanza avrebbe potuto infliggere ai venditori: bastava aspettare che questi fossero riusciti a bidonare magistralmente il solito sceicco arabo :-o, e intervenire subito dopo sul bonifico ...:clap:
 

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PrinceFelipe

Forumer attivo
Non molto tempo fa una tela presunta :down: opera di Caravaggio, ma assolutamente non attribuibile al grande pittore seicentesco, avrebbe dovuto strabiliare il mondo con un risultato d'asta record. :help: Giusto e doveroso il flop che ne è conseguito: opera non aggiudicata :D

In questi giorni è poi spuntato da una cassaforte svizzera un presunto Leonardo, ritratto di Isabella d'Este. Attribuzione di Carlo Pedretti, massimo esperto specializzato (però ... vive in America :sad: ) , e valore attribuito all'opera intorno ai 100 milioni di € :help:
Il ritratto deriverebbe da un bel disegno dei primi del '500, rispetto al quale sarebbe posteriore di circa 15 anni.
La stampa aggiunge poi
Due affermazioni, come si vede, risibili. La prima, essendo morto Leonardo nel 1519, non esclude affatto che tra quell'anno e il 1650 (circa :)) qualcuno abbia posto mano all'opera, magari ispirandosi al disegno di Leonardo. Diciamo che se Leonardo fosse vissuto più di 200 anni, il discorso sarebbe almeno plausibile, ma il poveretto non ce l'ha fatta. :wall:
La seconda: che la posa della modella somigli a quella della Gioconda :mmmm:... ma è la stessa identica posa che tutte le dame, per secoli, hanno assunto di fronte a tutti i pittori, te credo che le somigli. Silenzio invece sul fatto che la Gioconda sia ripresa frontalmente e questa di profilo, e come, in tali condizioni, si possano trovare analogie d'illuminazione. Mah!

Tra l'altro, si dovrebbe spiegare come abbia fatto Isabella a mutarsi di fronte al Genio toscano in Santa Caterina, ché di tale santa sono gli attributi visibili (la penna e la corona). E poi, a beneficio almeno delle forumiste IO, dovremmo cercare nei carteggi della stessa Isabella come facesse per conservarsi identica e fresca come lo era 15 anni prima ("ma nooo, è che Leonardo ha ripreso il suo disegno di allora" "e perché, visto che la signora lo sollecitava insistentemente a ritrarla?")

Nel frattempo, il solo Sgarbi (che pur io non stimo né amo) si è correttamente espresso nel giudicare l'opera una crosta. Che per me è comunque una esagerazione: la parte inferiore è fatta bene, la superiore mostra, almeno in una delle foto disponibili, una certa dolcezza. Non vedo però qualità tipiche leonardesche. Inoltre, occorrerebbe pensare che il Toscanaccio abbia usato il disegno originario di Isabella per crearsi una Santa Caterina "abusiva", non si sa per quale committente religioso ... ma tali osservazioni non interessano i giornali scoopatori, cioè desiderosi solo di scoop, chissenefrega della realtà.

Io temo che il valore del dipinto recuperato si rivelerà assai inferiore alla multa che la Finanza avrebbe potuto infliggere ai venditori: bastava aspettare che questi fossero riusciti a bidonare magistralmente il solito sceicco arabo :-o, e intervenire subito dopo sul bonifico ...:clap:

Bhe si vede che non è un'opera di Leonardo.Dai tratti ecc.
Forse più alla maniera di Leonardo.
Bhe un'eroe chi se la compra per 100 milioni,sui 50,000 siamo più realistici.
 

baleng

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Sgarbi: «Non è un Parmigianino
quello esposto a Venezia»

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Sgarbi chiede la rimozione dalla mostra, alle Gallerie dell’Accademia, dedicata ad Aldo Manuzio e al rinascimento di Venezia, di un ritratto di proprietà di un mercante di Montecarlo, attribuito a Parmigianino. ... Osserva Sgarbi: «il nome «Franc p» sulla copertina del libro allude a Petrarca, come scrissi, non a Parmigianino. ... Ho motivati dubbi che non lo sia ... Si tratta di un’opera non documentata e attribuita solo da una parte della critica, nonostante l’evidenza di insufficienze come l’orecchio a tortellino e le mani legnose e rigide, incomparabili con le finissime del Parmigianino. In ogni caso un’opera, letteralmente, inadeguata fra tanti capolavori di illustri provenienze ».

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Tenderei ad essere d'accordo. Addirittura l'impressione è quella di un falso moderno, anche se so che dovrebbe trattarsi di opera antica. Le due metà del volto ricordano certi giochi picassiani ... :fiu: Non riesco a trovare un altro ritratto del Parmigianino dove le due metà del volto siano così in conflitto ... L'unica parrebbe la seguente ... ma il contrasto appare molto più motivato.

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baleng

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Dipinto di 20 sterline potrebbe essere un capolavoro di Raffaello

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Secondo la Bbc il dipinto «Madonna con l’aureola», custodito a Haddo House, ad Aberdeen, e precedentemente attribuito a Innocenzo da Imola, sarebbe invece un’opera realizzata dal maestro di Urbino.


Devo dire che stavolta, almeno dalla foto disponibile, l'attribuzione appare possibile.
Dal Corriere
Un vecchio quadro polveroso della Vergine Maria, custodito in un castello scozzese di proprietà statale, potrebbe essere un capolavoro di Raffaello. La scoperta, annunciata da due esperti britannici, Bendor Grosvenor e Jacky Klein al programma della BBC «Lost Matserpieces» («Capolavori perduti») è stata fatta dopo un attento esame del dipinto «La Madonna con l’aureola», che si trova a Haddo House, nella contea di Aberdeen.

La scoperta
L’opera, acquistata per 20 sterline dal Duca di Aberdeen, George Hamilton-Gordon, nel 19esimo secolo, inizialmente era stata attribuita a Raffaello ed esposta insieme ad altre opere del maestro del Rinascimento alla British Institution, a Londra, nel 1841. Poi però venne «declassato» e attribuito a Innocenzo da Imola (1490-1550), artista italiano che dipinse numerosi affreschi e pale d’altare religiosi, ispirandosi allo stile di Raffaello. «Ma si trattava di un dipinto troppo bello per essere opera di Innocenzo». Utilizzando varie tecniche d’indagine, gli studiosi sono arrivati ad attribuire il lavoro al genio di Urbino le cui opere valgono decine di milioni. «Abbiamo tolto strati di polvere e sporco ed è emerso un lavoro di una bellezza da togliere il fiato», ha detto Grosvenor, che il 5 ottobre, in tv, spiegherà nel dettaglio i particolari che hanno reso possibile l’attribuzione: la modella, i tratti del volto, il profilo, chiaramente «raffaelleschi», ha anticipato l’esperto.
Proprietà pubblica
La «Madonna di Haddo», com’è subito stato ribattezzato il dipinto, che avrebbe un valore vicino ai 20 milioni di sterline, è l’unica opera di Raffaello di proprietà pubblica, che la Scozia possa vantare. «Spero che attirerà molti appassionati d’arte a visitare questa parte del Paese», ha dichiarato Jennifer Melville, che è a capo delle collezioni, degli archivi e delle librerie del National Trust scozzese. «Sapevamo che la collezione di Haddo era speciale e la scoperta di questo pezzo straordinario conferma la sua importanza nel panorama artistico scozzese».
 
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baleng

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Oggi Sgarbi annuncia di aver ritrovato un affresco di Piero della Francesca a Borgo San Sepolcro.
Le foto del Corriere non si riescono a copiare.
 

Pickers90

Forumer attivo
Un altro caso da svelare . . .

fonte del web:
[Un gruppo di studiosi francesi di Modigliani lo ha bocciato come falso, basandosi solo sulle foto del dipinto inviate loro dal legale rappresentante del proprietario Gennaro Arbia. In una lettera ad Arbia hanno spiegato che si rifiutavano di esaminarlo con questa motivazione: «Nessun elemento corrisponde alla fattura, alla trama pittorica, alla struttura cromatica, alla scelta del soggetto. Per queste ragioni non pensiamo che la tela possa essere analizzata». L’«Istituto Amedeo Modigliani» annuncia che lo presenterà la prossima settimana per porlo all’attenzione degli appassionati e degli storici dell’arte di tutto il mondo, sperando così di aprire un dibattito accademico. Alcuni elementi, come spiega lo storico dell’arte Alberto D’Atanasio, direttore artistico della mostra, insinuano il dubbio che l’opera sia autentica. «Un laboratorio di Milano ed uno di Spoleto hanno detto che il supporto, i pigmenti e gli strati sovrapposti sono di quello stesso periodo 1917-1918 - argomenta D’Atanasio -. La figura ci riporta alla sua estetica, c’è la sua firma. Non possiamo affermare che “Dede” sia stata dipinta da Modigliani, ma possiamo dire con certezza che non è un falso». Anche perché in quel periodo di copie di Modigliani non ce n’erano perché l’artista, morto a 35 anni di tubercolosi nel 192o, non era ancora celebre. Anzi, la sua fama è iniziata dopo la sua morte. E nel quadro non ci sarebbero tracce di bianco di titanio, un preparato che iniziò a essere usato solo nel 1924.]

link: «Un Modigliani trovato alla Rustica fra i rifiuti»: ma per gli esperti è falso

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baleng

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E adesso c'è pure il libro sul taccuino ritrovato di Van Gogh, che per certuni è un capolavoro, per altri una bufala.

I disegni di Van Gogh, rissa Parigi-Amsterdam

I disegni di Van Gogh, rissa Parigi-Amsterdam
Una celebre studiosa certifica la scoperta di 65 tavole. Il museo olandese: sono false

«La signora Ginoux lo aveva regalato a Vincent, poco dopo il suo arrivo ad Arles – ricorda Bogomilia Welsh-Ovcharov, storica dell’arte e una delle maggior esperte di Van Gogh a livello mondiale -. Era stato usato in parte, ma c’erano ancora tanti fogli liberi, dove Vincent poteva disegnare». Non è chiaro perché lui si incaponì di volerglielo restituire («probabilmente perché le voleva bene»). Sta di fatto che solo ora quel quaderno è riemerso dall’oblio, con 65 disegni del pittore.

testo, pubblicato in Francia da Seuil (Vincent Van Gogh: le brouillard d’Arles, carnet retrouvé)

Gli esperti olandesi puntano il dito sul tipo di inchiostro utilizzato, diverso da quello di opere simili del pittore nello stesso periodo.

È la discendente dei nuovi proprietari della «casa gialla», già a partire dagli anni Venti, ad averlo ritrovato.
 

vecchio frank

could be worse...
Mah... in questi casi non si sa che dire. La studiosa, comunque, è una delle più serie. Tutt'altra storia rispetto ai presunti disegni di Caravaggio ritrovati un paio di anni fa qui da noi....
 

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