Purtroppo avrei dovuto prenderli con me tutti subito.
Non ho mai visto la mamma, ma ero convinta fosse normale, fosse nascosta da qualche parte o in giro...
Quando ho iniziato a sospettare che la mamma non ci fosse più, ho pensato che i riccetti fossero abbastanza autonomi da cavarsela da soli.
Quando ho iniziato ad avere dei dubbi a questo proposito, ho pensato che in casa mia sarebbero comunque stati peggio...
Ieri ero sul punto di prenderli su: la tana ormai vuota tranne che per due animaletti. Mi han fatto compassione. Ho temuto di non essere in grado di occuparmi di loro.
E stamattina uno era morto. Ho pianto tanto.
Così ho preso l'altro e ho chiamato il veterinario che mo ha passato il numero della polizia provinciale.
Li ho chiamati e mi han detto che ci avrebbero pensato loro e che sarebbero arrivati entro un'ora.
Ho messo il piccolo in uno scatolone foderato di giornale. Gli ho fatto un angolino con un mucchietto di foglie. Ho riempito una bottiglia di acqua calda, l'ho avvolta in un panno e l'ho posta accanto a lui. Ho messo un coperchietto di vasetto pieno di acqua nella scatola.
Sono uscita e ho comprato una siringhetta da un ml e del latte specifico.
Ho preso il riccio con delicatezza con gli aculei a contatto della mano. Il mio pollice sul suo pancino. Le sue zampette appoggiate sul mio dito, come fosse "affacciato".
Ho fatto fatica. Si chiudeva a pallottola. Io pensavo all'altro e imploravo la mia buona stella che non morisse anche questo. Quando ho visto che lappava il latte mi sono commossa.
Gli ho dato 1.3 ml di latte (il riccio pesava solo 50 grammi) sperando che arrivasse chi di dovere prima possibile.
È arrivato e ha detto che l'animalino era debilitato. Gli ho raccontato dove l'ho trovato e perché avessi deciso di prenderlo. Gli ho detto come l'avevo tenuto. Ha detto che probabilmente gli ho salvato la vita.
Avrei potuto salvarla anche agli altri