Dopo aver fatto registrare nell'ottava conclusasi il 29 luglio un deciso rallentamento del rialzo in atto dai minimi del 7 luglio (per la prima volta, dopo 4 candele settimanali di rialzo, in quell'ottava apertura e chiusura sono risultati praticamente coincidenti), nelle ultime sedute si è registrata una vera e propria inversione, con il future S&PMib che si è portato in chiusura di settimana ben al di sotto dei valori iniziali (a 33750). Osservando il grafico un ulteriore elemento salta agli occhi, cioè la presenza di tre massimi di seduta collocati intorno ai 33950/34000 punti, un'area che si potrebbe quindi dimostrare una solida resistenza in caso il derivato trovasse la forza, terminata la correzione in atto, di ripresentarsi su quei livelli. La consistenza di questo livello tuttavia non significa solamente che sarà necessaria una forte motivazione da parte del mercato per portarsi oltre l'ostacolo (e se per motivazione si intendono anche volumi in crescita allora la settimana entrante, che ci porta alla vigilia di ferragosto, potrebbe non essere il periodo più favorevole per una tale impresa), ma anche che in caso di superamento il segnale rialzista che se ne ricaverebbe sarebbe da considerare molto significativo, capace di influenzare positivamente l'andamento dei prezzi per un periodo esteso. Per il momento comunque, nonostante l'evidente peggioramento di sentiment da parte del mercato, il ribasso non ha fatto nulla per mettere a repentaglio la tenuta del trend rialzista sottostante l'andamento degli ultimi tre mesi circa. Il future infatti è contenuto dai minimi di fine aprile in un canale rialzista (la base passa per il minimo del 29/04 e per quello del 27/06, il limite superiore, parallelo alla base e passante per il top del 15/06, è stata messo alla prova più volte nella seconda metà di luglio) il cui lato basso, coincidente in questa fase con la media mobile a 40 giorni, passa a 32850 punti circa. Anche se in ottica di breve dunque movimenti di ribasso fino a quella quota non possono essere ignorati (chi opera in ottica di trading può quindi strutturare operazioni in vendita), in un contesto di medio termine fino a che i 32700/800 punti non verranno violati il trend deve essere considerato al rialzo. I potenziali obiettivi dell'ascesa sono collocati intorno ai 36mila punti, area di convergenza tra
il lato alto del canale rialzista tracciato dai minimi di agosto 2004 e 50% retracement del ribasso dal top del 2000. In caso di discesa al di sotto dei 32700/800 punti sarebbe invece proprio la base del canale appena citato, passante a 32mila circa, ad accollarsi il compito di tentare di arrestare la discesa. Ricapitolando quindi chi opera nel breve termine fino a che area 34mila non verrà superata può anche adottare strategie in vendita, con obiettivi fino ai 32700/800 punti. Sotto quella quota ancora short fino a 32000. Chi invece segue il derivato con un'ottica più ampia può ancora puntare al rialzo, con target a 36mila, incrementando le posizioni oltre area 34000 e con uno stop parziale al di sotto di 32700, a 32000 per la parte restante delle posizioni eventualmente in essere. (A.M.)
