ciapa il D. D .
I prezzi delle opzioni non hanno ancora risentito diella dimuizione della vola storica , che normalmente si scarica dopo qualche seduta, e fanno registrare una volatilità implicita ancora molto bassa: siamo nel range 9% / 12%, e le call sono, come di consueto, le più "convenienti".
I volumi si mantengono su livelli discreti, e nella seduta di ieri sono stati superati i 10000 lotti totali, tra call e put.
L'open interest totale è su un buon livello, e mostra ancora un differenziale negativo, che indica quindi un saldo di posizioni aperte nettamente favorevole alle put, anche se recentemente questo indicatore sta risalendo la china, riavvicinandosi allo zero.
La correzione che è iniziata ieri sul mercato azionario è stata accompagnata da un forte volume scambiato sulle call, cosa che non accadeva da tempo ( anche in considerazione del fatto che era molto tempo che non assistevamo ad una seduta negativa così marcata), e che sembra indicare che questa volta c'è la aspettativa di una fase di storno delle quotazioni più duratura delle precedenti.
Non abbiamo notato chiusure massicce di open interest sulle put, cosa che sembra tranquillizzare, sotto il profilo del medio termine, sul fatto che al momento gli operatori ritengono la correzione come una normale pausa del trend rialzista, piuttosto che come una inversione di tendenza.
Come abbiamo detto la volatilità dell'indice rimane molto bassa ( siamo in questa situazione da molti mesi ormai) e questo costringe gli operatori a "navigare a vista", per quanto riguarda il breve termine.
Sulla scadenza corta, e su quella di febbraio, l'operatività si concentra quindi sulle basi più vicine al mercato: per quanto riguarda in particolare la scadenza di gennaio, la base che attualmente presenta l'open interest più elevato è la 30500, e riteniamo che l'indice possa muoversi strettamente a contatto di questo livello, nelle prossime giornate