Open Arms, di ong spagnola con bandiera spagnola (1 Viewer)

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Madrid prima respinge Open Arms, poi dalla Spagna ci fanno la morale: "Salvini deve rispettare la legge"
Solo il 12 agosto la Spagna ha impedito ai 31 migranti a bordo della Open Arms di sbarcare. Ma ora la sindaca di Barcellona obbliga l'Italia a farlo

Giovanna Stella - Ven, 16/08/2019 - 16:16

Dopo la portavoce della Commissione dell'Ue e il presidente del Parlamento dell'Ue in pressing sull'Italia per uno sbarco immediato dei 134 migranti a bordo della nave della ong Open Arms, ora pure la sindaca di Barcellona si fa sentire.

Madrid prima respinge Open Arms, poi dalla Spagna ci fanno la morale: "Salvini deve rispettare la legge"

Open Arm è spagnola... la spagna prepari un aero per trasportare e accogliere tutti in Spagna... troppo comodo fare gli accoglienti con la nazione degli altri
 

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Gli ispettori sulla Open Arms: "Non c'è una situazione critica"
Terminata l'ispezione a bordo della Open Arms per verificare le condizioni igieniche e sanitarie, ancora da sbarcare 107 migranti maggiorenni.
ilGiornale.it3 ore fa
Migranti, la Spagna offre un porto alla Open Arms | No della ong: "Sette giorni in mare sono troppi"
La Spagna è pronta ad accogliere i migranti a bordo della Open Arms nel porto di Algeciras ma l'ong frena: "Non rifiutiamo l'offerta di Madrid ma altri 7 giorni in ...
TGCOM 1 ora fa
 

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BAMBINI VECCHI MALATI E AFFAMATI
MINISTRO DELLA DIFESA E CAPO DEL GOVERNO GUARDANO AI DEBOLI OVVIAMENTE BASTA CHE NON SONO ITALIANI E NON SI PARLI DI DIMINUIRE LE TASSE!

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BERLINO, Seehofer: “Non sono profughi” (di Viola Ferrante)



Sono arrivati a centinaia di migliaia dalla Siria – ca. 780.000 – come profughi di guerra. Ricordiamo tutti nel 2016 le immagini del loro arrivo a Monaco di Baviera accolti con entusiastici “benvenuti!” dai cittadini residenti a seguito alla decisione della Merkel di aprire le frontiere, ma solo ai siriani, con la famosa frase : “Wir schaffen das!” ( Noi ce la facciamo). Decisione che lei prese con non poche critiche senza consultarsi con nessuno, né con il suo partito né con il partner di governo SPD, ma che le guadagnò l’affettuoso appellativo di “Mutti Angela” (Mamma Angela) da parte dei siriani e degli altri rifiugiati come anche grandi lodi dai partner europei, anche se subito dopo lei contrattò con la Turchia di Erdogan il blocco dei rifiugiati in cambio di 6 miliardi di € da parte e in vece dell’UE.

Queste persone beneficiano oggi dello status di rifiugiati ma trascorrono le loro vacanze in Siria, come riporta il giornale BILD AM SONNTAG (vedi foto), con grande irritazione del Ministro dell’Interno Horst Seehofer, che si è visto costretto ad intervenire per chiarire la sua posizione a tal riguardo, dal momento che questa pratica dei rifiugiati non solo siriani, ma anche di altri paesi, è nota da MOLTO tempo ma assolutamente ignorata dalle autorità tedesche e che sono ovviamente a carico dello Stato. Si aggiunga anche il fatto che questi viaggi vacanza sono organizzati da agenzie viaggi illegali.

“Chi come profugo siriano trascorre regolarmente le sue vacanze in Siria non può appellarsi seriamente all’ essere perseguitato in Siria. Dobbiamo privarlo del suo status di rifugiato “, ha dichiarato il politico CSU al Bild am Sonntag. “Se l’Ufficio federale della migrazione e dei rifugiati (Bamf) dovesse venire a conoscenza dei viaggi nel paese di origine, l’autorità esaminerebbe immediatamente una revoca dello status di rifugiato”, ha affermato. Inoltre si attenziona intensamente lo sviluppo degli eventi in Siria. Seehofer: “Se la situazione lo consente, effettueremo i rimpatri”.

Già la Germania rimanda in Italia sedati e ammanettati i cosidetti “Dublinanti”, coloro cioè che sono arrivati come primo approdo in Italia e identificati nel nostro Paese, ma una volta riusciti ad arrivare in Germania hanno fatto lì la richiesta d’asilo. Si parla di diverse migliaia di migranti. Ecco perché le dichiarazioni di Carola Rakete della Sea Wacht3 secondo cui il suo ministero degli interni le ha espressamnete richiesto di far sbarcare e far identificare in Italia i suoi ospiti, a cui si aggiungono le dichiarazioni dell’ex capo dei servizi di sicurezza Maaßen sul retroscena governativo sempre nel caso della Sea Wacht3 – motivo per cui la sig.ra Kramp-Karrenbauer, attuale capo della CDU e Ministro della Difesa, ha chiesto la sua espulsione dal partito – sono causa di grande imbarazzo rispetto all’opinione pubblica tedesca ma anche di giustificata diffidenza da parte del nostro Ministro degli Interni Salvini, ben consapevole di queste strane “pratiche solidali” del paese che si professa europeista e nostro partner.

Viola Ferrante
 

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Madrid inchioda Open Arms "L'ong ha rifiutato pure Malta"
Il governo spagnolo svela un retroscena: "C'era un accordo con La Valletta, ma l'ong ha scelto di andare a Lampedusa..."


Angelo Scarano - Lun, 19/08/2019 - 14:44
Dopo aver offerto il porto di Algecerias e quello di Minorca, Madrid ha deciso di affondare il colpo su Open Arms.

Madrid inchioda Open Arms "L'ong ha rifiutato pure Malta"



A mettere nel mirino l'ong è lo stesso governo spagnolo con il vicepremier Carmen Calvo che di fatto smaschera i piani dell'ong iberica. La Calvo infatti svela un retroscena di qualche giorno fa su le trattative tra Madrid e la Valletta per dare un porto sicuro di sbarco alla nave a Malta. A quanto pare davanti alla proposta di approdare in un porto maltese, sarebbe arrivato l'ennesimo rifiuto da parte di Open Arms: "Open Arms avrebbe potuto andare a Malta e non ha voluto, si è diretta verso l'Italia".

Poi le parole del vicepremier spagnolo si fanno più chiare: "La Open Arms non ha voluto andare a Malta - ha affermato la numero due del governo di Madrid - La Spagna stava lavorando a questo, in colloqui con Malta, però hanno deciso di andare in Italia", dopo la sentenza del Tar che ha permesso l'ingresso nelle acque italiane, ma non "chiariva se" i migranti potevano "essere sbarcati". Insomma Madrid tra le righe sottolinea una sorta di piano politico da parte di Open Arms con uno scontro frontale con il governo italiano. E da Madrid, dopo la proposta di far sbarcare i migfranti a Minorca, arriva un attacco (nemmeno tanto velato) all'ong: "Abbiamo offerto ogni tipo di aiuto: medico, viveri. Non capiamo la posizione della Open Arms. Abbiamo offerto il porto più vicino, non possiamo portare i nostri porti in Italia. Ci rendiamo conto della criticità della situazione per l'incertezza e la disperazione ma una volta che c'è un porto sicuro e i migranti sanno dove sbarcheranno chiunque capisce che non ci sono problemi". Parole fin troppo chiare che però vengono ignorate da Open Arms. L'ong ha prima rifiutato il porto di Algecerias perché lontano sette giorni di navigazione e subito dopo, questa mattina, ha sostanzialmente rifiutato anche l'ipotesi Minorca che dista tre giorni di navigazione da Lampedusa. L'unica soluzione su cui, a quanto pare, è disponibile a trattare Open Arms è il trasbordo dei migranti su un'altra nave. Solo dopo i migranti potranno raggiungere le coste iberiche.
 

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Open Arms: il Viminale studia l'ipotesi di trasbordo dei migranti su navi militari per il trasferimento in Spagna.

La Ong: "Soluzione incomprensibile, li portino in aereo, costa meno". Oscar Camps: "Non siamo taxi del mare, abbiamo bisogno di revisionare la nave".
di ALESSANDRA ZINITI

"Una decisione incomprensibile", la definiscono. Open Arms accetta l'offerta della Spagna di far sbarcare i migranti nel porto di Minorca, nelle Baleari messo a disposizione dal premier Sanche ma non è nelle condizioni di affrontare la traversata. Al Viminale i tecnici sono già al lavoro per studiare una soluzione che prevede l'utilizzo di navi militari per trasferire i migranti in Spagna, come accadde l'anno scorso per la Aquarius ma il fondatore della Ong Oscar Camps ribadisce: "Quella della Spagna è una sceneggiata mediatica. Non siamo taxi del mare, abbiamo bisogno di cambiare l'equipaggio, di revisionare la nave".

Dopo 18 giorni di stallo, la possibilità di sbloccare la situazione resta comunque in salita nel giorno in cui il centralino di soccorso Alarm Phone lancia l'allarme su un nuovo possibile naufragio nel Mediterraneo nel quale potrebbero aver perso la vita un centinaio di persone. Alarm Phone sostiene di aver ricevuto la segnalazione da un pescatore che ha raccontato di aver soccorso un'imbarcazione semiaffondata, di aver salvato tre persone e visto molti cadaveri galleggiare. I tre superstiti avrebbero detto di essere partiti in più di cento su quel barcone [
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Ed è ancora tensione tra Italia e Spagna con il governo di Madrid che sottolinea che "non c'è nessun accordo con il governo italiano "ed è stato solo messo a disposizione un porto". L'idea di trasferire i migranti in Spagna ci appare del tutto incomprensibile - dice Riccardo Gatti, presidente di Open Arms - Con la nostra imbarcazione a 800 metri dalla costa di Lampedusa, gli Stati europei stanno chiedendo a una piccola Ong come la nostra di affrontare 590 miglia e tre giorni di navigazione in condizioni metereologiche peraltro avverse, con 107 persone stremate a bordo e 19 volontari molto provati che da più di 24 giorni provano a garantire quei diritti che l'Europa nega. Se davvero un accordo è stato trovato, è indispensabile che Italia e Spagna si assumano la responsabilità di garantire, mettendo a dispozione tutti i mezzi necessari, che queste persone finalmente sbarchino in un porto sicuro". Poi aggiunge: "Per dare dignità ai naufraghi potrebbero trasferirli a Catania e da lì in aereo portarli a Madrid. Affittare un boeing per 200 persone viene 240 euro a passeggero. La soluzione Acquarius, lo scorso anno, per una nave della guardia costiera è costata 250 mila euro mentre la spesa per l'altra nave neanche si è saputa".

Sembra dunque questa la soluzione più probabile anche perchè Matteo Salvini ancora stamattina ha ribadito il suo no assoluto allo sbarco. E la Ue chiede di fare presto e sollecita una soluzione anche per la Ocean Viking che attende in acque internazionali con 356 persone a bordo. "Rivolgiamo un appello agli Stati membri e alle Ong a collaborare per trovare una soluzione che funzioni e che permetta uno sbarco immediato delle persone a bordo" della Open Arms, dice la portavoce della commissione Ue Natasha Bertaud spiegando che il commissario Dimitris Avramopoulos nei suoi contatti con gli Stati membri degli ultimi giorni ha sollevato anche la questione della Ocean Viking.

Dopo la nuova offerta del governo spagnolo del porto più vicino di Minorca nelle Baleari, la Open Arms ha scritto alla Guardia costiera italiana sostenendo di non essere in grado di riprendere il mare. “Stiamo vivendo una situazione di forte ansia e questo rende la situazione ingestibile per la sicurezza a bordo, non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza e l'integrità fisica degli immigrati e dell'equipaggio” la risposta inviata via mail a Madrid che ieri, dopo 18 giorni di attesa, di fronte all’ostinato no di Matteo Salvini (che la Spagna intende portare davanti alle autorita’ europee) ha sbloccato la situazione offrendo un porto sicuro, prima quello troppo lontano di Algeciras, poi quello di Minorca. Dove la Open Arms potrebbe dirigersi accompagnata da navi della Guardia costiera italiana messe ieri a disposizione dal ministro Toninelli. Ipotesi che la Open Arms sarebbe disposta ad accettare se i 107 migranti fossero trasbordati e affrontassero la traversata su un’altra nave "adatta per raggiungere il porto spagnolo in breve tempo e compatibile con la situazione attuale". Fermo restando il rischio di possibili reazioni inconsulte dei migranti (che temono sempre di essere riportati in Libia) davanti ad un possibile trasbordo su una nave militare per riprendere la navigazione.

Già ieri sera, davanti alla nuova richiesta di sbarco urgente a Lampedusa rivolta dalla nave, la Guardia costiera ha contattato il comandante della Open Arms Marc Reig comunicando di essere a disposizione per accompagnarli a Minorca. "Grazie alla Spagna per aver offerto un porto alla Open Arms, anche se con troppi giorni di ritardo. La nostra guardia costiera è ora a disposizione, ed è pronta ad accompagnare l'Ong verso il porto spagnolo, con tutto il sostegno tecnico necessario, per far sbarcare lì tutti i migranti a bordo", ha detto Toninelli che ha poi sollecitato l'Europa ad affrontare una volta e per tutte la situazione.
"Basta con questi tira e molla con Paesi Ue che puntualmente fanno finta di non vedere e non sentire e lasciano sola l'Italia a gestire il fenomeno migratorio che, invece, riguarda tutta l'Europa. È quanto mai necessario e impellente cambiare il Regolamento di Dublino".[ehi Tony, guarda che Prodi vuole formare un governo con voi per accogliere gli amici stranieri]


 

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