Open Arms, di ong spagnola con bandiera spagnola (1 Viewer)

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Open Arms, di ong spagnola con bandiera spagnola porti i migranti in Spagna!!!!!

Italia e Malta bloccano l'Ong (senza migranti sulla nave)
Nuovo fronte del governo contro le Ong.
Open Arms: "Ci negano l'accesso in acque territoriali".
A bordo nessun immigrato

Claudio Cartaldo - Gio, 28/06/2018

Continua la battaglia del governo italiano contro le Ong che operano nel Mediterraneo. Mentre è in corso il consiglio europeo con al centro proprio il tema migranti, in alto mare la nave di Open Arms, organizzazione non governativa spagnola, ha chiesto il permesso a Malta e all'Italia di entrare in acque territoriali.

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Ma, stando a quanto riferisce la stessa Ong in un twet, non le sarebbe stato autorizzato l'ingresso.

"L'Italia e Malta - si legge nel cinguettio di Open Arms - negano l'accesso alle loro acque alla nave Open Arms. La nave umanitaria ha salvato più di 5 mila vite in un anno sotto il coordinamento della Guardia costiera ed è stata assolta dalla magistratura italiana e ha un equipaggio europeo, come la sua bandiera [però porta i migranti in Italia e Non in Spagna.... li portasse tutti là]".

Non è (ormai) una novità che le navi umanitarie non trovino molta accoglienza nel Belpaese o a La Valletta. È successo all'Aquarius, finita poi a Valencia a sbarcare gli oltre 600 migranti che aveva a bordo. Ed è successo anche alla Lifeline, infine approdata a Malta (tra polemiche e dito medio) ma solo dopo un accordo tra i Paesi Ue che si spartiranno gli immigrati trasportati dal natante umanitario.
Ma questa volta il negato accesso alle acque territoriali è arrivato ad una nave che, attualmente, non ha profughi a bordo. Ma solo l'equipaggio.


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#ÚLTIMAHORA Italia y Malta niegan acceso a sus aguas al barco #OpenArms
Un barco humanitario que ha salvado más de 5.000 vidas en 1 año bajo coordinación de la Guarda Costiera, que ha sido liberado por la justicia italiana, y cuya tripulación es europea, como su bandera.

15:24 - 28 giu 2018
Italia e Malta bloccano l'Ong (senza migranti sulla nave)

 

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Migranti, Open Arms salva 59 migranti e accusa: "Quei 100 morti di ieri colpa della Guardia costiera italiana e libica"
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I migranti soccorsi stamattina da Open Arms
Migranti, Open Arms salva 59 migranti e accusa: "Quei 100 morti di ieri colpa della Guardia costiera italiana e libica"

La nave della Ong catalana ha soccorso stamattina un gommone con 59 persone, tra cui quattro bambini: "Spetta alla Spagna stabilire il porto sicuro". E secondo quanto si apprende, su indicazione libica, si sta recando adesso verso un'altra imbarcazione. Nuova polemica Salvini-Malta

ROMA - Stamattina, sul proprio cana
le Twitter, Open Arms ha informato di aver effettuato un intervento di soccorso a un gommone, con a bordo una sessantina di migranti, davanti alle coste libiche in prossimità di Tripoli, dove erano presenti due sue navi. "Salvate e al sicuro 59 persone alla deriva e in pericolo di vita. Ora tutti a bordo diretti verso un porto sicuro", ha scritto la Ong catalana, pubblicando anche le foto del salvataggio.



E secondo quanto riferisce il direttore operativo della Proactiva Open Arms, Riccardo Gatti, la seconda imbarcazione della Ong, Astral, si sta recando adesso, su richiesta della Guardia costiera libica, a prestare soccorso a un altro gommone in balia del mare. Sarebbero 65 le persone a bordo del secondo natante, che dovrebbe essere raggiunte in un paio d'ore. Se confermata, la richiesta libica sarebbe un'assoluta novità.
inRead invented by Teads
"I 59 migranti - ha scritto sempre su Twitter Javi Lopez, uno dei quattro europarlamentari a bordo dell'Astral, che si trova sempre davanti alla Libia - vengono da 14 Paesi diversi. Tra loro ci sono quattro minori, di cui due non accompagnati.
Resta alta comunque la polemica che coinvolge le Ong. La Open Arms infatti ha spiegato di aver agito solo dopo aver tentato, invano, di contattare la Guardia costiera libica per segnalare la presenza del gommone in mare.

L'ACCUSA DI OPEN ARMS
Lo stesso Lopez ha postato un filmato in cui Oscar Camps, fondatore della Ong spagnola, ha accusato le Guardie costiere italiana e libica del naufragio di ieri, quando su 120 migranti, sono sopravvissuti solo in 16. Tra le vittime, anche bambini: "Open Arms avrebbe potuto salvarle, ma il suo appello è stato ignorato dalla Guardia costiera italiana e da quella libica". Tra gli ospiti della nave Ong c'è anche la reporter di Eldiario Gabriela Sanchez, che ha ricostruito le fasi di quanto accaduto stamani, durante il salvataggio del barcone. La nave Open Arms è intervenuta dopo aver ascoltato un avviso di un aereo militare "europeo" relativo a un barcone in difficoltà a largo di Al-Khums, vicino alla costa di Tripoli.

LA POLEMICA SALVINI-MALTA
Sulla questione è intervenuto anche il ministro Salvini, che su Facebook ha attaccato la Ong spagnola: "La nave Open Arms, di ong spagnola con bandiera spagnola, si è lanciata poco fa verso un barcone e, prima dell'intervento di una motovedetta libica in zona, ha in tutta fretta imbarcato una cinquantina di immigrati a bordo. Questa nave - ha aggiunto - si trova in acque Sar della Libia, porto più vicino Malta, associazione e bandiera della Spagna: si scordino di arrivare in un porto italiano".

Gabriela Sanchez ha raccontato invece che, una volta concluso il soccorso, il comandante ha comunicato ai migranti che la Open Arms "sta andando in Spagna".

Dunque il porto possibile non sarebbe Malta, come ipotizzato da Salvini. Il tweet del ministro ha subito sollevato l'irritazione de La Valletta. L'intervento di Open Arms è avvenuto "in zona Sar libica, tra Libia e Lampedusa, Italia. Matteo Salvini la smetta di diffondere notizie scorrette tirando in ballo Malta senza alcuna ragione". Questa la replica su Twitter del ministro dell'Interno maltese Michael Farrugia, pubblicando una mappa con le distanze tra il punto dove si trova la nave della Ong, Lampedusa e Malta. "Questi sono fatti - aggiunge - non opinioni. Basta con le bugie Matteo Salvini", scrive invece il portavoce del governo di La Valletta.

Visualizza l'immagine su Twitter


.@matteosalvinimi solo per chiarire che intervento #OpenArms e’ accaduto in SRR Libica tra Libia e Lampedusa,Italia. La smetta di diffondere notizie scorrette tirando in ballo Malta senza alcuna ragione.Publiciamo mappa cosi tutti possono constatare.Questi sono fatti non opinioni

14:03 - 30 giu 2018
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Dopo il botta e risposta tra i governi italiano e maltese, che hanno fatto capire di non voler aprire i propri porti alla Ong, Gatti ha specificato che "spetta alla Spagna cercare un porto sicuro, in quanto Stato di bandiera della Open Arms".

VIMINALE, SBARCHI IN CALO
Intanto il Viminale ha pubblicato stamattina i nuovi dati sull'arrivo di migranti in Italia, che contraddicono ciò che lo stesso capo del dicastero, Salvini, che dal suo insediamento continua a parlare di emergenza: da inizio a oggi, infatti, sono sbarcati in Italia 16.566 migranti, il 79,07% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando ne arrivarono 79.154. Per il dodicesimo mese consecutivo, dunque, gli sbarchi nel nostro Paese sono in calo: l'ultimo picco fu registrato proprio a giugno dell'anno scorso, quando sbarcarono 23.526 migranti (contro i 22.339 del 2016 e i 3.136 del 2018).

Dei 16.566 arrivati nei primi sei mesi del 2018 (la quasi totalità nei porti siciliani), 11.401 sono partiti dalla Libia: un calo nelle partenze dell'84,94% rispetto al 2017 e dell'83,18% rispetto al 2016. Quanto alle nazionalità di quelli che sono arrivati, la prima è la Tunisia, con 3.002 migranti, seguita da Eritrea (2.555), Sudan (1.488) e Nigeria (1.229).
 

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FINALMENTE!
Migranti, Open Arms a Barcellona il 4/7

El Pais, previsione equipaggio in base al meteo e alla distanza
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© ANSA/AP
  • (ANSA) - ROMA, 1 LUG - Potrebbe arrivare a Barcellona mercoledì mattina la nave Open Arms dell'ong catalana Proactiva Open Arms, con a bordo i 59 migranti salvati ieri davanti alla Libia. E' la previsione, basata sulla distanza (circa 700 miglia nautiche, 1.300 chilometri) e sulle condizioni del mare, fatta dai responsabili della nave, secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Pais. La nave della ong ha ricevuto ieri l'autorizzazione del governo spagnolo a sbarcare nel capoluogo catalano. Da quando è avvenuto il salvataggio, la nave era in attesa dell'autorizzazione per attraccare in un porto europeo.

 

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Una nave è sempre tracciabile, quindi, ma, come per magia il transponder delle navi che vano a “salvare” i clandestini all’interno delle acque territoriali libiche, spengono il transponder: ve lo ho già spiegato il motivo, i gommoni su cui i clandestini viaggiano sono così fetenti che si possono allontanare al massimo di poche miglia dalla costa e i trafficanti le devono scortare

Poi magia. Nave scomparsa Nave riapparsa.

Di certo non spengono il transponder in acqua internazionali e nemmeno vicino alle coste europee: se li beccano gli fanno un mazzo tanto. Non parliamo del l’ormai “defunto” codice di comportamento che si provò a far rispettare alle navi ONG: “Obiettivo del suo Codice di comportamento è quello di impedire che le Ong vadano a prelevare i migranti spingendosi in acque libiche o comunque al limite del confine marittimo, tant’è che viene fissata una distanza minima dalla costa che non potrà essere superata. Del resto Magistratura, Parlamento, e Frontex hanno dimostrato che spesso gli equipaggi decidono di spegnere i transponder per non essere identificati dalla guardia costiera libica, procedura che sarà vietata, così come non sarà più possibile segnalare la propria presenza con i razzi luminosi agli scafisti. Delle nove organizzazioni non governative sappiamo che solo poche hanno finora firmato, “Save the Children” e “Moas” hanno accettato subito, le altre o non si sono presentate, o hanno opposto un netto rifiuto, sotto la guida della più autorevole di tutte, “Medici senza frontiere”, che nel 1999, per la sua benemerita attività, vinse il Premio Nobel per la pace. Ma ora che il Parlamento ha deciso di organizzare l’intero progetto di attività delle navi italiane nelle acque libiche, quale forza avrà quel Codice di condotta? Sappiamo anche che su due dei 13 punti le Ong hanno opposto un netto rifiuto: l’obbligo di ospitare agenti armati a bordo delle loro navi e l’impossibilità di trasbordare i migranti salvati su altre navi: dovrebbero condurli loro stessi in porto e questo, come ha osservato “Medici senza frontiere” rallenterebbe di molto l’attività di salvataggio. Le navi delle Ong non dovranno più entrare nelle acque territoriali libiche, segno che fino ad oggi in tutta evidenza lo facevano. Viene ribadito l’obbligo di non spegnere i transponder a bordo e il divieto di agevolare con l’uso del telefono o delle luci i contatti con gli scafisti, segno che in tutta evidenza questo accadeva. Puntualizza poi l’obbligo di non effettuare trasbordi su altre navi, italiane o appartenenti a dispositivi internazionali e quello di dichiarare le fonti di finanziamento per la propria attività in mare, dal momento che evidentemente fino ad oggi non è stato così.”

E la Maersk?



vessel:ALEXANDER_MAERSK Length Overall x Breadth Extreme: 155m × 25m. Come mai una nave non grandissima, con sole 14 persone di equipaggio decide di far salire a bordo , da una nave decisamente meglio attrezzata, 108 di migranti? Come hanno fatto per le cure mediche, i bagni e i rifornimenti? A quanto ammontano i danni economici della Maersk per i giorni passati in mare sospendendo il suo servizio di trasporto container? Se ne farà carico la società o sa già che qualcuno la rimborserà? Mi piacerebbe tanto saperlo! E come mai pure la mersk ha deciso di spegnere il transponder?(9)

Da GeopoliticaL Center (10)si scopre Un caso fantastico: una nave con il transponder spento si trova casualmente lungo la rotta di un’altra nave, a noi non visibile, e nello stesso punto si trovano simultaneamente con oltre cento immigrati su di un gommone senza possibilità di muoversi. Quindi Maersk e Lifeline hanno collaborato per portare a bordo queste persone.”

Se non bastasse si apprende che la casella di posta della Guardia costiera italiana è stata presa di mira da mailbombing (11): l’appello richiede il ripristino delle operazioni di soccorso in mare delle navi ong. Hashtag dell’iniziativa sono #apriteiporti e #saveisnotacrime.

Il Professor Augusto Sinagra, docente di diritto internazionale, ricorda che : “Le navi che solcano i mari battono una Bandiera. La Bandiera non è una cosa meramente folkloristica o di colore. La Bandiera della nave rende riconoscibile lo Stato di riferimento della nave nei cui Registri navali essa è iscritta (nei registri è indicata anche la proprietà pubblica o privata)”. Sempre Sinagra spiega che la nave, fuori dalle acque territoriali di un altro Stato, è considerata “territorio” dello Stato della Bandiera. Dunque, sulla nave in mare alto si applicano tutte le leggi (anche quelle penali) dello Stato della Bandiera. Il Regolamento UE di Dublino prevede che dei “profughi” debba farsi carico lo Stato con il quale questi per prima vengono in contatto.
Se ad esempio la nave batte bandiera danese e raccoglie i profughi – appena fuori le acque territoriali libiche – non dovrebbe scaricarli in Italia, la competenza e l’obbligo è dello Stato della Bandiera danese. Quindi il primo Stato con il quale i profughi vengono a contatto è quello della nave che ne batte la bandiera, sarà questo Stato ad essere considerato come Stato di primo arrivo o di primo contatto, e sarà quest’ultimo a doversi occupare di loro. Sempre il docente inquadra le navi ONG giuridicamente come navi pirata, ogni Nazione ha il diritto e dovere di impedirne la libera navigazione, andrebbero poste sotto sequestro e arrestato il Comandante.

Purtroppo l’accordo di Dublino parla di “porto sicuro”, non di nave di approdo, ma il regolamento marittimo permette sicuramente di fermare le navi, anche per impedire l’accesso a immigranti illegali.(12) Questione spinosa, che normai esula dall’allucinazione collettiva della legge e dell’ordine e sfuma nella politica. La legge in realtà è una convenzione sociale, quando si esulano da certi ambiti, come durante i rapporti tra le nazioni, solo la forza, conta.


Pirateria, transponder e profughi. Migrazioni Pazze e legislazione. - Rischio Calcolato
 

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Migranti: Toninelli chiude i porti alla nave Ong Astral
Porti italiani chiusi alla nave Ong Astral. Ne dà notizia il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. "In ragione della nota formale che mi giunge dal ministero dell'Interno e che adduce motivi di ordine pubblico - si legge nella nota del ministro - dispongo il divieto di attracco nei porti italiani per la nave Ong Astral, in piena ottemperanza dell'articolo 83 del Codice della Navigazione".
Migranti: Toninelli chiude i porti alla nave Ong Astral
 

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Migranti: Toninelli chiude i porti alla nave Ong Astral
Migranti: Toninelli chiude i porti alla nave Ong Astral

Porti italiani chiusi alla nave Ong Astral. Ne dà notizia il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. "In ragione della nota formale che mi giunge dal ministero dell'Interno e che adduce motivi di ordine pubblico - si legge nella nota del ministro - dispongo il divieto di attracco nei porti italiani per la nave Ong Astral, in piena ottemperanza dell'articolo 83 del Codice della Navigazione".

La nave in questione è quella battente bandiera inglese della Ong spagnola Open Arms. Già ieri un'altra nave della stessa organizzazione - quella omonima con bandiera spagnola - era stata respinta da Malta e dall'Italia pur non avendo nessun migrane a bordo. Bloccata un'altra nave della Ong: "Astral non può attraccare".... vada in Spagna!

però un altro artico dice che a bordo c'erano migranti
La deputata europea Forenza a bordo dell'Astral, Ong salva 60 migranti
daEuronews•ultimo aggiornamento: 30/06/2018
 

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Sbarchi, il gip grazia Open Arms. E ora Salvini teme la morsa dei pm
Il gip di Catania archivia l'inchiesta su Open Arms per lo sbarco del 2018. E Salvini teme nuove indagini: "Nelle prossime ore ricomincerà il balletto..."

Andrea Indini - Mer, 15/05/2019 - 17:08


Sbarchi, il gip grazia Open Arms. E ora Salvini teme la morsa dei pm

Il tribunale di Catania "grazia" l'ong spagnola "Proactiva Open Arms". Accogliendo la richiesta della procura, il gip Nunzio Sarpietro ha archiviato la posizione del comandante Marc Reig Creus e del capo missione Ana Isabel Montes Mier.

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I due erano stati indagati per "associazione per delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina" dopo aver soccorso, nel marzo dell'anno scorso, 218 immigrati clandestini al largo della Libia e averli fatti sbarcare nel porto di Pozzallo. Alla procura di Ragusa resta comunque pendente il fascicolo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e violenza privata.
 

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